Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Yuxu    12/12/2016    1 recensioni
Questa è la prima storia che scrivo su questo sito. Fra i banchi di scuola ho cercato di creare una storia nuova, con delle nuove avventure ed un nuovo personaggio che, magari, riuscirà a far sciogliere il cuore di qualcuno. La storia è ambientata nel 2016 e Astrys si ritrova durante un normale giorno di scuola, in mezzo ad una guerra aliena. Da quel giorno il suo mondo, il tempo, cambierà. Verrà catapultata in una nuova epoca, fatta di nuove e bizzarre tecnologie e verrà ospitata da dei personaggi un po' strambi...
Spero vi piacerà! ( E soprattutto spero di finirla )
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Piccolo, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Durante quella che io definì una vera e propria tortura volante, diedi il meglio di me: cominciai ad urlare il più forte possibile per farmi sentire da qualcuno. Mi chiedevo perché Goku, Gohan o chiunque altro non venisse a salvarmi. Pensavano forse che fossi capitata nelle mani giuste? Possibile che si fidassero così tanto di un alieno che poco prima voleva vedermi morta? Doceano proprio conoscersi da tempo! Le mie vertigini salirono ad un livello anormale e per poco non svenni dalla paura. Attraversammo grandi spazi colmi d'acqua, vedevo scomparire grandi distese azzure e blu per dare spazio ad ampi tappeti collinari. Monti, solcati da fitte foreste. Chissà quanti chilometri avevo fatto, arrampicata alle braccia di quello strano mostro verde. Alla fine, dopo vari tentativi per sfuggire alla sua presa,mi lasciai andare. Quando arrivammo non mi fu dato neanche il tempo di poggiare i piedi per terra che venni lanciata via a qualche metro di distanza. Rotolai, sbattendo contro una grande quantità di rocce. La mia vestaglia si strappò e con sé l'impatto mi ferì alle gambe. Mi Alzai piano. 《Ecco. Ci vediamo domani. Comincia a trovarti del cibo, oppure domani rimarrai a digiuno》 non potevo credere a ciò che mi si era stato appena detto. L'alieno mi mostrava in continuazione le spalle. Perché mi dava ordini? 《Perché mi dai ordini? 》 chiesi. Lui si girò e mi tirò per i capelli. Avvicinò il suo volto al mio 《obbedirai per il bene mio e dell'intero pianeta su cui stai vivendo. Ho sentito dire che passi le tue giornale lamentandoti su quanto vorresti tornare a casa. Beh, ti sto mettendo su un piatto d'argento l'unica via possibile. Smettila di piagnucolare. Solo io posso farti scoprire i tuoi veri poteri 》 come li avrebbe scoperti? Lasciandomi a digiuno per giorni? 《Come faccio a trovare del cibo qua?》 malgrado i suoi comandi, mi lamentai 《non mi importa. Non è un problema mio》 dicendo così, se ne andò di nuovo. Scomparve proprio come lo vidi riapparire, ad una velocità incredibile. Mi alzai facendo attenzione ai piccoli graffi sulle gambe che naturalmente, risposero alla tensione creando un fastidioso dolore. Li fuori, in mezzo al nulla, il fresco pungente mi attanagliava la pelle. Chissà in quale posto del mondo ero capitata. Chissà quanto lontana ero da casa. Provai a camminare fra le distese di alberi e cespugli. Trovai alle basi di ogni albero delle mele marce. Ci ripensai prima di prenderle. Non sarei caduta tanto in basso da mangiarle per il piacere sadico di un alieno. La notte incombeva su di me come una coperta nera e decisi che per quel giorno avrei avuto bisogno di riposo. Mi sedetti alla base di uno dei grandi alberi che sovrastava la foresta e mi poggiai al ramo. Chiusi gli occhi. Il giorno dopo avrei trovato il modo di scappare dal mio rapitore.

I miei piani andarono rovinosamente distrutti quando, al sorgere del sole, fui investita improvvisamente da una scarica di gelo. Aprì gli occhi, ero bagnata fradicia. L'alieno ora stava davanti a me con un grosso secchio in mano 《alzati》 disse. Chiesi per quale motivo mi avesse svegliato in un modo tanto selvaggio e cosa ne avrebbe fatto di... 《cammina》 mi colpì la schiena con un piede costringendomi a camminare più veloce. Camminai per un'ora che mi sembrò durare secoli. Sotto il sole cocente mi asciugai fino all'ultima goccia gelata dell'acqua che mi aveva istantaneamente svegliato. 《Voltati》 feci quello che l'alieno mi disse. Provai a guardarlo ancora, ma la paura non me lo permise. Vidi uscire dalla sua mano una palla d'energia verde che cominciò a far rimbalzare sulla sua mano 《giocaci 》 mi disse. Lo guardai perplessa 《io? Giocare a palla?》 sentì i suoi occhi neri , prima intenti a fissare la propria creazione magica, in quel momento buttarsi rabbiosi verso di me 《non dicevo a te》 in quella frase si udì una risata sinistra. Non ebbi neanche il tempo di capire a chi si riferisse che la palla, come animata, si buttò accanita su di me colpendomi in ogni parte del corpo. Provai ad acchiapparla ma imperterrita, la sferica luce verde continuava a sbattere in ogni angolo del mio deserto campo di battaglia, costringendo il mio corpo a non potersi difendere. 《Aiutami! FERMA!》
《non posso aiutarti》 sentì l'alieno allontanarsi mentre le mie mani e la mia gola cercavano di trovare una qualsiasi forma di sfogo per  raggiungere la libertà. Un lampo mi attraversò i pensieri, in quel momento confusi e irati 《SE ALLORA SIAMO COLLEGATI ANCHE TU STARAI SENTENDO LO STESSO DOLORE CHE STO PROVANDO IO! AIUTAMI!!》 l'alieno si girò a mezzo busto e mi urlò 《io sono un combattente! Questo per me non è neanche solletico》 e ridendo, se ne andò lasciando in mezzo ad un deserto di pietre e cespugli me ed il mio nuovo amico. La palla non smise di torturarmi neppure per un secondo. Il tormento continuò fino a tarda notte, quando ormai stremata, continuavo a scalciare e correre. Ero sfinita. La mia gola, avendo assecondato ogni minimo sforzo, si ritrovò privo di note. Le braccia e le gambe mi facevano male. Caddi a terra senza forze. Per un attimo mi chiesi perché non fossi già morta. La palla smise finalmente di palleggiare istericamente sulla mia schiena.

Per il giorno seguente e quelli dopo ancora la routine fu sempre la stessa. Sotto il sole di mezzogiorno, venivo travolta da una nuova scarica d'acqua gelida e dopo una lunga camminata avrei dovuto vedermela con un'insulsa palla. La sera, questa terminava la sua battaglia per permettermi di cercare del cibo. Ma la ricerca durava ben poco dati gli infiniti dolori che mi attanagliavano I muscoli. La pelle, piena di lividi somigliava ad un puzzle incastrato male. Non mangiavo da giorni ormai, la mia vestaglia era ridotta a brandelli scuri di polvere e terra. Avevo bisogno di un bagno cibo e di riposo. Allo scoccare della settima notte, crollai. Piansi talmente tanto che avrei potuto far scuotere un intero sistema solare.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Yuxu