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Autore: EvrenAll    13/12/2016    2 recensioni
Risi.
Risi forte quando seppi che Lui aveva chiesto di me.
Soddisfatta, ma non incredula: non avrebbe potuto non precipitare anche Lui e non desiderarmi.
Lui...
Sarebbe stato capace di riempire la mia vita di Rosso?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Londra
(Mogwai - Take Me Somewhere Nice)

 










28 giugno 1987


 

-Credo ti fregherò questo-

Sfilai uno degli anelli che portava dal lobo del suo orecchio e lo infilai al mio.

-Mi piace, bello-

Mi contemplai allo specchio del backstage, mentre lui sbuffava e finiva di allacciare la cintura attorno alla vita, sopra i pantaloni di pelle che avrebbe portato quella sera.

Pantaloni viola.

Viola.

Viola!

-Ladruncola che non sei altro-

-Ti sei mai chiesto come mai ho così tanti accendini?-

Lo vidi alzare un sopracciglio e alzare il labbro in un ghigno.

-Cattiva ragazza… Sai che si fa alle cattive ragazze?-

Si avvicinò pericolosamente a me e strinse una mano sul mio sedere.

-Mmh, preferisco che tu me lo spieghi-

-Subito?- con l’altra sbottonò i miei pantaloni ed abbassò la zip.

-O mio Dio, ragazzi, vi prego, basta!-

Steven aprì la porta della stanza e vedendoci alzò gli occhi al cielo.

-Avrete fatto sesso in ognuno dei locali in cui ci siamo esibiti ultimamente, datevi una calmata! Dov’è finita la decenza? Il buonsenso? Elizabeth, su, che sei una brava ragazza!-

Scambiai uno sguardo complice con Axl e mi morsi il labbro perchè sì, il fatto che avessi iniziato a prendere la pillola ci aveva incoraggiato ad aumentare la nostra attività, ora che non servivano preservativi e si poteva arrivare fino…

-Axl mi ha corrotto-

Ridacchiai.

-Ormai è una donna di mondo, Pop Corn- non spostò le mani da me, anzi, ne cacciò una oltre la stoffa, provocandomi. Il tutto era furbescamente nascosto dal bordo troppo alto del mobiletto a cui eravamo davanti.

Alzai un labbro, eccitandomi e sorridendo storta.

-Ma voi parlate oltre a fare sesso, vero?-

-Da quando sei così preoccupato per la nostra relazione, Steve?-

-Da quando nove volte su dieci, quando vedo la mia migliore amica, ha la mano del suo ragazzo nelle mutande, se non altro- ci guardò pieno di sottintesi.

Axl sbuffò.

-Guastafeste-

Tornò a mettere le mani apposto, accertandosi però di farle scorrere esattamente dove sapeva non avrei potuto resistere.

Socchiusi gli occhi e sospirai profondamente, nascondendo alla meglio un sottile verso di apprezzamento.

-Dovevamo metterci in bagno- sussurrò al mio orecchio ed annuii.

-Bravi bambini-

-Ehilà moretta! Rose- Slash entrò esuberante battendo una pacca sulla spalla al rosso.

-Era sicuro che vi avremmo trovati qui- rise sotto i baffi.

-L’ha traviata, Slash: Axl ha traviato anche lei- affermò Steven con tono di disappunto, ma Slash si aprì in un sorriso complice rivolto al cantante.

-Ci sono se decidete di fare cose a tre- mi soppesò con lo sguardo, come aveva fatto già altre volte.

-Mi spiace, animale, ma al massimo potrei concederlo ad una ragazza, non a te-

Axl appoggiò il mento alla mia spalla tenendo quelle mani perfette sui miei fianchi.

-Io non credo potrei concederlo ad un’altra ragazza-

Inarcai un sopracciglio contrariata.

-Rimarrei a guardarvi-

Specificò a bassa voce solleticandomi leggero il lobo dell’orecchio destro.

-Temo di essere leggermente etero-

Portai le mani su quelle di Axl e le strinsi forte.

-E io temo che potrei scoprirmi deluso se sapessi che qualcuno ti sa soddisfare più di quanto faccia io-

Mi baciò la pelle e strusciò la guancia sulla mia prima di allontanarsi da me e mettere una delle sue magliette.

Lo guardai dall’alto in basso senza badare a Steven che giocava con le bacchette dall’altro lato della stanza e a Slash che si era comodamente stravaccato su una sedia aprendo senza alcun pudore il bottone dei suoi pantaloni.

-Devi proprio spararteli così i capelli?-

-Sì, devo proprio-

Sorrise tra sè, guardandomi attraverso lo specchio, ed iniziando a trafficare con un pettine.

-Biancaneve, passami la borsa-

-La mia?-

-Io non ne ho una-

-No, hai solo una specie di valigia…-

Alzai gli occhi al cielo prendendo la mia tracolla e posandola davanti allo specchio.

-...e come ci dovevo venire a Londra? Nudo?-

Rise piano rubando il mio beauty.

Gli pizzicai il sedere passandogli vicino.

-Tutto questo glam ti farà del male- commentai divertita e mi appoggiai alla parete dietro di lui.

-E non hai ancora visto la pelliccia-

-Hai davvero intenzione di metterti quella roba addosso Rose?-

Slash storse la bocca ravvivandosi i capelli all’indietro.

-Vado sul palco come cazzo voglio…-

Trattenni malapena un sorriso venendolo afferrare il contenitore degli ombretti ed applicarne un po’ sulla palpebra. Non ero così abituata a vederlo truccato.

-Stasera registriamo-

Aggiunse Steven battendo terzine sul mobile davanti a sè.

-Sì, ecco, cerchiamo di fare bella figura, grazie-

Quella sera registravano.

Già.

Lasciai che il mio peso andasse tutto a posarsi addosso al muro e mi rinchiusi nel silenzio mentre i ragazzi parlavano tra loro e i pensieri prendevano il sopravvento su di me.

Stavano diventando grandi, enormi.

Da dove eravamo poteva essere percepito il flusso di energia ed il vociare proveniente dalla folla in attesa, malapena soffocato dalle pareti e dalla porta chiusa.

Avevo paura.

Era fine giugno ormai.

Non riuscivo a staccarmi da loro ed avevo paura che loro iniziassero a scivolarmi dalle mani.

Axl decretò conclusa la sua opera sistemandosi al collo il fischietto per Paradise City e ripose i trucchi al loro posto.

Avevo paura che Lui mi scivolasse dalle mani.

Ricordavo in maniera perfetta il dolore che avevo provato quando avevo saputo del suo tradimento, e a volte avevo paura che il mio cuore avrebbe ceduto perchè lo volevo troppo, lo desideravo troppo, avevo troppo bisogno di lui.

Della sua semplice maniera di spostare i capelli dietro alle orecchie e del suo viso corrucciato, della sua voce profonda e della risata talmente palpabile da poterci sprofondare. Delle sue labbra, della sua pazzia. Della sua timidezza e sfrontatezza.

Di quei suoi occhi verdi che solo ora avevo realizzato essere fissi nei miei.




Stai bene?
 



Alzai l’angolo sinistro della bocca, stampandomi in faccia un sorriso di circostanza e scossi lieve la testa per dissolvere i miei pensieri e dare una risposta silenziosa alla sua domanda.

Eravamo rimasti soli, un po’ come quella prima strampalata volta in cui avevamo parlato.

In un backstage.

Chiusi gli occhi quando sentii le sue labbra addosso alle mie.



 

Annegami.

Dimmi che ci sarai.

Dimmi che non ti farò allontanare.


 

-Dopo facciamo un giro. Voglio godermi Londra con te, solo con te- bisbigliò, specificando al mio orecchio come avremmo trascorso la serata dopo il loro concerto.

-Va bene Will-

-Ora saliamo bimba-

-Ti amo-

Strinse una delle mani tra i miei capelli baciandomi ancora e rimase un attimo fermo, con la fronte appoggiata alla mia.

-Non devi avere paura Elizabeth. Non averne. Mai-

-Smettila di leggermi dentro, Mr. Rose-

Rise tra sè.

-Vado-

Mi salutò con un occhiolino e sparì sul palco.

 





 

Ora potevo piangere un po’.








 
  
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