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Autore: Mikirise    13/12/2016    1 recensioni
Nico può riportare in vita i morti e possiede un fast food. Calypso usa la sua abilità per risolvere crimini. Will era morto e ora non più. Leo era uscito per avere un po' di divertimento e adesso si sente un tantino attaccato.
[Pushing Daisies!AU]
[Caleo&Solangelo]
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harley, Leo/Calipso, Nico/Will
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Here I am, floating in emerald sea.
Keep me dense,
keep me as still thus can be.
And I try to keep the balance right.
And I try but it feels like wasting time.



Calypso si rigura nel letto e si passa una mano sugli occhi.

È passato un anno e non riesce ancora a dormire. È passato un anno ed Eco è andata via, è al sicuro, e Zoe cerca di andarla a trovare almeno una volta al mese. È passato un anno e un anno fa Leo e Harley le avevano regalato una ballerina fatta di circuiti e alimentata dalla luce del sole, che ballava sul davanzale della finestra e sembrava dannatamente umana. Lei nemmeno lo aveva aperto il regalo prima di…

È passato un anno.

Alla luce del sole tutto è più facile, perché ha tante cose da fare e Francis l'aiuta a non rimanere mai senza fare nulla. A volte le sorride e le sfiora il dorso della mano, come se nutrisse affetto per lei. Forse qualcosa di più. Elisabetta è andata via, dicono. Anche Leo è andato via, in certo senso. Calypso sorride e non dice niente, perché ha imparato che è così che si fa. Ne ha imparate di cose in un anno. Come il fatto che non vuole un partner, quindi tutti quelli che le assegnano possono anche andare al diavolo. Non che comunque le assegnino tutti questi partner. Continua ad essere una falsa agente, una falsa poliziotta. Ha imparato ad approfittare dei vantaggi. Nessuno ti vede, se ti credono nessuno. E lei è nessuno, a quanto pare.

La ballerina di Leo e Harley doveva stare ancora sul davanzale della finestra a danzare, con quella bellissima movenza umana che neanche Calypso, per quanto avesse passato gli anni della sua infanzia e prima adolescenza con istruttori e ballerine, era mai riuscita a raggiungere. Quella ballerina di metallo sembrava avere più anima di quanto lei avesse mai avuto nel suo corpo e, soprattutto d'inverno, era rimasta a contemplare ogni più piccolo circuito, con la strana convinzione che, guardandola abbastanza, un po' dell'anima di Leo sarebbe tornata. Non sa il perché. Poi, un giorno, mentre lei tirava le chiavi sul tavolo e notava i piccoli cambiamenti subiti dal suo appartamento, senza i libri di Eco, senza la tazza di té calda per lei, la ballerina si era bloccata e non si era più mossa.

È facile non pensare alla ballerina di giorno. Non è altrettanto facile dimenticarsi di Leo, che sembra essere un dolore nascosto nel petto, un vuoto che non si potrà mai riempire perché non hai avuto il tempo di capire come andava riempito. Leo se n'è andato senza che Calypso riuscisse a capire perché aveva bisogno di tenergli la mano, o perché si sentisse tanto tranquilla a sorreggere il cielo, se accanto a lei ci fosse stato lui. A volte guarda in alto e pensa che in antichità le persone pensavano sopra le loro teste ci fosse un mare blu, che cadeva ogni volta che pioveva. Deve essere lo stesso ragionamento del pianto. Tieni tutto insieme, finché non ce la fai più e cadono le lacrime. Non hanno avuto tempo, ecco cosa. Se potesse tornare indietro probabilmente cambierebbe tutto, dal momento in cui ha conosciuto Leo, o forse dal momento in cui lo hanno trascinato in qualcosa in cui lui non -è difficile addormentarsi.

Francis a volte la guarda con quegli occhi languidi e lei avrebbe ucciso per uno sguardo del genere, prima. Si rigira nel letto. La ballerina ha smesso di ballare. Cerca di sistemare il cuscino sotto la sua testa. A volte Nico la guarda con quegli occhi che… Sospira e porta le ginocchia al petto. Non è giusto che una parte del suo cuore rimanga fedele ad un sorriso che non tornerà. Fuori sta nevicando.

Il cielo cade anche dentro casa sua. Ma è diventata brava a far finta di nulla e, davvero, nessuno se ne renderà conto.


~•~



Harley è diventato grande e sembra avere problemi con la voce, che va dall'acuto al grave senza che lui abbia il potere di fermarla. Ha un poncho, dondola i piedi, seduto davanti a Nico e mangia una fetta di torta. Non parla tanto. Non ha mai parlato tanto, ma a volte sorride e si riscalda il cuore di tutti quanti, perché ha pianto così tanto che si sono chiesti se mai sarebbe riuscito a ridere di nuovo. Sorridere è sempre una cosa buona. Piccoli passi.

Nico è solo felice che Calypso sia a lavoro, che non stia lì, a guardare Harley che racconta di quello che sta facendo Nyssa a Houston, della NASA, che è andato a visitare, per essere sicuro che tutto fosse vero, che non stesse mentendo, come quella volta di Babbo Natale. Dice anche che Drew a volte piange al telefono, perché Nyssa non vuole tornare (da lei), e le chiede di andarla a trovare in Texas, e che non è abbastanza forte, ancora, per tornare in quella casa. È distante, a volte anche con Harley, come se fosse presa da altri pensieri, come se, tutte le volte che torna, ci siano dei fantasmi che le danno la caccia e che lei non vuole mandare via. Di Efesto non si hanno notizie. Ma Drew a volte piange al telefono e ha detto a Nyssa che non possono continuare così, che aveva provato a starle accanto, ma che la spingeva via, che non le parlava, che non voleva avere nessun aiuto. E Nyssa le ha detto che forse dovrebbe andare avanti. E Drew ha detto che ci sono migliaia di persone che vorrebbero stare con lei e Nyssa ha risposto che è vero e che uno di loro sarà molto fortunato. Poi Harley ha abbassato la testa e ha continuato a mangiare la sua torta.

Nico aveva cercato lo sguardo di Will, che si mordeva insistentemente il labbro inferiore, perché anche loro due hanno passato un momento difficile, perché Nico aveva preso le sue cose e se ne voleva andare in un'impresa disperata, alla ricerca di un corpo che è già cenere e Will non lo voleva ascoltare. Tranne per il fatto che poi lo ha fatto. Lo ha ascoltato. Lo ha seguito. Ha scelto di seguirlo. E Nico aveva finalmente pianto. E pianto. E pianto.

“A volte lascio la luce della camera di Leo accesa” dice Harley, quando ha finito la torta. Pulisce il suo poncho e continua a guardare in basso. “A lui piacciono le cose brillanti. Adora anche che la stanza sia sempre illuminata, quindi a volte torno a casa, con mamma, e lascio la luce accesa, così, se in quel momento decide di tornare a casa…” Sorride di nuovo e si accarezza il collo. Non è mai stato un bambino di tante parole. Ha anche gli stessi occhi di Leo. Will gli dà una pacca sulla spalla e sorride.

Nico vorrebbe poter tenere la mano di Will e sentirsi avvolto da un suo abbraccio. Vorrebbe anche soltanto poter sfiorare le sue labbra, appoggiare la testa sulla sua spalla, ma non sono queste le regole secondo le quali giocano. E non può sopportare nemmeno di perdere la presenza di quell'idiota biondo che non fa altro che bruciare torte e chiama settimanalmente sua sorella minore per essere sicuro che non si sia fatta la tinta ai capelli. (Per la cronaca, lei mente spudoratamente.) Quindi deglutisce, cerca di sorridere, si prende le mani e tiene tutto dentro, com'è abituato a fare.

A volte anche Will ha gli occhi tristi, ma nessuno dice niente. Will era un dottore. La morte l'ha affrontata anche in prima persona. E lui non ha pianto per Leo.

Harley parla di una Fiera della Scienza. Nico stringe i pugni e sbuffa.



~•~


Notizia flash: la prima volta che cammini dopo non aver usato le gambe per mesi e mesi, è sicuro che cadi a terra e ti fai un male cane. Non che, comunque, il dolore in tutto il corpo sia indifferente, ma, beh, lamentarsi non fa mai male a nessuno. O no?

Una ragazzina vestita da semaforo sta seduta su una poltrona accanto al letto, con le gambe incrociate e un cane di piccola taglia. “Ti ho salvato per pietà e già me ne sono pentita” dice. Poi sembra pensare a come continuare a parlare. Si lecca le labbra e lo guarda sedersi sul letto, alzando gli occhi al cielo. “Ma i poliziotti hanno pensato fosse bene arrestare la parte di famiglia che pensano non sia bruciata nel Grande Incendio, due traditrici pensano di poter vivere la loro vita serenamente e i Makos hanno perso la rispettabilità davanti al resto delle famiglie newyorkesi. E con i Makos intendo anche mio padre.” Fa di nuovo una pausa, senza togliergli gli occhi di torno. “Non posso accettare che l'onore di mio padre sia infangato da due…” Ringhia solo per poi sputare sul pavimento. Rude. “Ma non ho basi, non ho nessuno, tranne te. E quindi inizierò da qua. Rallegrati, Leo Valdez, perché sarai il mio primo passo, verso la vendetta dei Makos.”

Il ragazzo alza gli occhi al cielo e maledice le sue stupide gambe deboli. Si vede che è una cosa di famiglia essere pazzi. Calypso è decisamente pazza. Atlante non ne parliamo. Nerone -è implicito che abbia qualche rotella fuori posto. E Meg McCaffrey è decisamente fuori di testa.

E Leo Valdez si è ritrovato in mezzo a qualcosa, senza neanche volere. Davvero. Lui voleva soltanto aiutare. Nico gli farà veramente molto male. Calypso lo uccide. Ma, guardiamo il lato positivo: ha gambe che sembra non vogliano più funzionare, una ragazzina che pensa di poter gettare da lui le basi di una vendetta, probabilmente tutti pensano che sia morto ma, signori e signore, lui non è morto!

È un inizio, no?
  
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