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Autore: MikaEleLollipopepf    14/12/2016    0 recensioni
Marianne una grande e affascinante guerriera viene costretta contro la sua volontà a sposarsi con il principe di Asgard.
Il fratello del principe e la giovane però sono innamorati ma vengono divisi non solo dal matrimonio imminente ma anche da un incantesimo,la quale solo lui,potrà spezzare.
Ma sceglierà di sciogliere la magia incatenata sull' anima dell'amata e lasciare che il nuovo re la sposi o non spezzarla e tenerla fra le sue braccia,finché il fratello non avesse torvato l'amore?
E quando si sveglierà quale sarà la sua decisione?
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fandral, Laufey, Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Asgard venti anni prima Era una giornata di primavera,dove il sole riscaldava ogni animo,i fiori erano profumati e freschi e il cielo di Asgard sembrava più bello rispetto alle altre stagioni. La primavera era sempre stata la stagione che preferiva il piccolo Loki,perché poteva sdraiarsi sul prato e guardare il cielo,mentre studiava e creava dei fasci di luce magica. Si era promesso che sarebbe diventato il mago più bravo che si fosse visto in tutti i nove regni. Anche se non avrebbe mai voluto andare negli altri regni,perché era un bambino timoroso e aveva paura di ciò che nascondevano quei mondi sconosciuti. Midgard era il peggiore,Odino raccontava a lui e a suo fratello orribili storie su quel posto che non lo tranqullizzavano a fatto. Ma Loki era lì,sdraiato sull'erba fresca,piena di fiori bianchi,la sua mamma li aveva chiamati Margherite. Avevano un profumo delicato e lui amava le cose delicate,perché erano le cose più belle,piú fragili. Come la piccola ape che era appoggiata ad uno di quei fiori,silenziosa e tranquilla,leggera e sinuosa. Lui era come quel piccolo insetto,era tranquillo,piccolo,indifeso ma soprattutto era solo. Suo fratello Thor,era completamente diverso dal ragazzino dai capelli neri,lui aveva i capelli lunghi biondi,come il padre e aveva gli occhi azzurri della mamma,ma soprattutto era alto,forte e già muscoloso. Mentre lui era alto,ma molto magro e ogni volta che il fratello volesse giocare con Loki,quest'ultimo aveva paura gli facesse male. Si perché il più grande era forte,si allenava,combatteva e Odino,il padre degli dei,ma soprattutto il loro padre, era orgoglioso di lui. Mentre di Loki non lo era a fatto,non era per niente come desiderava ardentemente,al piccolo non piaceva combattere,gli piaceva leggere e sognare. La mamma aveva visto subito che lui non sarebbe mai divenuto un guerriero,che non avrebbe combattuto nell'esercito di Asgard insieme a Thor,per questo gli insegnò la magia. Aveva appena iniziato il percorso,ma Frigga sapeva che dentro il suo piccolo Loki,si nascondeva un grande uomo e un grande stregone. Il piccolo stava per compiere sette anni e per festeggiare il suo settimo compleanno,doveva riuscire con la magia a far spostare le cose. Ci aveva provato per così tanto tempo,che quasi decise di arrendersi,ma lui non voleva arrendersi,avrebbe ottenuto ciò che voleva. Passò molte ore a guardare un fiore davanti a sé,cercando di farlo levitare,ma non era riuscito,cosí una piccola lacrima scese dal suo viso e corse,verso un portico,di una piccola casa li vicino. Marianne era una bambina di sei anni,molto vivace e solare. Aveva un bel viso tondo pieno,due guance rosse e due occhi color oro,mentre i capelli riccioli di un color rosso fuoco. La sua mamma non sapeva più come fare con la figlia,avrebbe voluto una bambina agraziata,elegante,raffinata e femminile invece era completamente l'opposto. A Marianne non le importava essere una bella ragazza con i capelli in ordine,con gli abiti di seta pregiata,lei voleva essere libera. Libera di poter volare nei nove regni e scoprire le avversità che avrebbe dovuto superare. Era in piedi sul grande prato di Asgard con Fandral,il suo piccolo amico biondo. Era un bambino molto carino ma soprattutto era forte e aveva già un posto segnato per lui tra i guerrieri di Asgard. Lei sarebbe diventata una grande guerriera un giorno,lo sapeva,sarebbe diventata la più grande guerriera di tutti i regni. E per tutti gli dei,ci sarebbe riuscita. Lei non si sarebbe arresa,davanti a nulla,nulla poteva ostacolare la bambina dagli occhi d'orati. Combatteva con la sua piccola spada di legno che le aveva regalato il padre,contro il biondo e si lanciava contro di lui ogni volta. Era già così forte,era piccola ma muscolosa e piena di coraggio. Coraggio e determinazione, erano le parole chiave,le parole che suo padre le aveva detto che erano fondamentali per ogni essere vivente. Lui aveva combattuto affianco di Odino,ma era morto sul campo,per questo Marianne era decisa che sarebbe divenuta una grande e valorosa guerriera. Combatté con l'amico,finché la spada di lui non cadde a terra e così lei approfittò per portare la sua bella spada sul collo del bambino. "Sei morto" Disse la piccola per poi vedere Fandral accasciarsi a terra per far finta di essere davvero sconfitto. Lei si abbassò per vedere se il suo nemico fosse stato sconfitto e sul viso di lui troneggiò un sorriso divertito. "Hai vinto di nuovo" Disse il leale amico,tirandosi su in piedi. "Vinci sempre tu" Disse il biondo di otto anni,spostandosi un ciuffo da davanti ai suoi occhi. "Lo so,sai che io diventerò uno dei soldati un giorno,per questo ora devo batterti ogni volta." Disse Marianne facendo roteare la spada,davanti a sé,orgogliosa. "Lo diventeremo insieme,d'accordo?" Disse Fandral porgendole la mano che lei strinse subito. "D'accordo." Disse per poi sedersi affianco all'amico. Lui era nervoso,voleva chiederglielo,ma aveva paura di sembrare stupido. "Vuoi diventare la mia fidanzata?" Chiese velocemente il piccolo gesticolando. Voleva che diventasse sua,non sapeva spiegare il motivo ma voleva che quella riccia bimba,fosse sempre con lei e ogni volta che la vedeva gli batteva sempre forte il cuore. La mamma gli aveva detto che quando il cuore batteva forte e sentivi dolore allo stomaco,voleva dire che ti piaceva una bimba. Eh sì,si era preso una cotta enorme per Marianne,ma lei al contrario non sapeva quasi cos'era l'amore e non voleva saperlo. Nelle storie che la mamma le leggeva era sempre l'eroe innamorato della principessa a salvarla da un enorme drago o da un cattivo stregone. Ma se fosse stata lei invece l'eroina e non un uomo? E se lei avesse sconfitto il drago solo per puro divertimento o per l'onore? L'onore era molto meglio dell'amore. Alla domanda lei fece una faccia disgustata e fece un verso di nausea portando la piccola mano sulle labbra. Il piccolo arrossii e si intristi vedendo la sua Marianne non contenta. "Io non voglio un fidanzato,non ne ho bisogno!" Disse la bimba spavalda,ignorando completamente i sentimenti dell'amico. Ma poi notò che Fandral aveva abbassato lo sguardo azzurro. "Ma vorrei un grande amico e tu sei il mio amico speciale. Ricordalo sarei sempre tu l'unico amico che vorrò." Disse per poi appoggiare la sua testa riccioluta sulla spalla del biondo. Lui arrossii dolcemente e si rese conto che essere l'amico speciale di Marianne sarebbe bastato. Sarebbe bastato tutto,pur di starle vicino anche per un solo istante. Cosí piccolo ma sapeva già chi voleva nella sua vita e voleva lei. "Fandral torna a casa" Disse la madre del piccolo davanti a casa,aspettando che il suo bel bimbo corresse fra le sue braccia. "Ciao amica speciale" Disse Fandral,salutando la bimba che gli faceva battere il cuore ,corse verso casa dalla sua mamma e il suo papà. Lei lo salutò con un solo accenno della mano e poi si alzò e andò in cerca di qualcuno con cui giocare. Andò verso il campo pieno di margherite sperando che ci fosse qualche bambino con cui poter giocare,m a non trovò nessuno,cosí tornò a casa delusa e scoraggiata. Appena arrivó vicino al portico,vidde un bambino,era girato di schiena,cosí lei corse verso di lui e si lanciò per cadere infine addosso al piccolo bambino. "Cosa ci fai davanti a casa mia?! Sei un ladro!?" Gridò la bambina. Loki urlò per il terrore,non si aspettava che qualcuno gli potesse fare uno scherzo, era troppo impegnato a leggere. "Hei piangi?" Chiese Marianne guardando il bambino dai capelli neri e il viso sottile dalla pelle diafona. Gli era davvero scesa una lacrima,perché quella giornata non era andata per niente come avrebbe voluto e questo lo fece rattristire. "Sei cattiva,perché mi hai fatto questo scherzo?" Chiese Loki guardando gli occhi oro della bimba incuriosito. "Perché era divertente!" Rispose ridendo la piccola e la sua risata risuonò antipatica a Loki. Marianne invece non comprendeva il perché quel bambino non ridesse e del perché fosse arrabbiato. Era davvero diverso da Fandral,lui era piccolo,sottile,con il viso spigoloso,i capelli scuri e gli occhi misto al verde e all'azzurro. Ma quello che non capiva perché si arrabbiasse così tanto per avergli sporcato il libro. "Dai gioca con me! Combattiamo!" Disse la piccola mostrando la sua spada vanitosa. "No continuo a leggere" Disse Loki riprendendo il libro arrabbiato e infastidito dalla presenza della bambina. "Eh dai,non servono i libri per diventare un grande guerriero" Disse immaginandosi con un armatura d'oro lucente. "Io non voglio essere un soldato,voglio diventare uno stregone" Disse Loki cercando di trovare un incantesimo che potesse far tacere quella bambina che continuava ad insistere di giocare insieme, ma lui non voleva. "Se vuoi essere uno stregone saprai fare dei trucchi di magia" Disse la bambina sedendosi arresa dai continui no,del bimbo davanti a sé. "Certo che so usare la magia" Affermò Loki timidamente. "Fammi vedere" Disse la piccola mettendo il suo viso vicinissimo a quello del dio facendole un enorme sorriso,a attendendo con ansia. Loki decise di accettare,anche se non era d'accordo. Pensò che magari la piccola se ne sarebbe andata subito dopo. Scoccò le dita e un vortice verde si accese e creò un piccolo coniglio,che saltello' sopra e intorno alla rossa. Lei guardava incantata quella meraviglia,era sempre stata affascinata dalla magia,ma non aveva mai chiesto a nessuno di insegnargliela. Poi il coniglio verde svanì e delle piccole scintille dello stesso colore, scesero sulla bambina facendola sorridere. "Sei bravissimo!" Disse Marianne sorridendo entusiasta. "Fallo ancora" Disse la piccola,facendo sorridere Loki. Era contento che a qualcuno piacesse la sua magia e che fosse apprezzata. Si sentiva più orgoglioso e fiducioso. Cosí scoccò di nuovo le dita e fece riapparire il coniglietto che saltello' sulla bambina. "Come ti chiami stregone?" Chiese lei mettendosi affianco al corpo di lui. "Io sono Loki,figlio di Odino,secondo discendente di Asgard e tu?" Lei rimase affascinata dal dio e lusingata per avere davanti una persona che appartenesse alla famiglia reale. "Marianne" Disse lei semplicemente con il suo viso che splendeva sotto la luce del sole. Guardarono entrambi in alto il cielo colorato,in lontananza si vedevano gli altri pianeti, Marianne era entusiasta e in quel momento avrebbe voluto avere le ali per poter volare lontano. Mentre Loki immaginava come sarebbe stato diventare il re di tutti i nove regni,cosa avrebbe suscitato nel primogenito quando sarebbe sceso al trono. Rabbrividii al pensiero di Thor come re,lui non era per niente furbo era solo stupido. Marianne rivolse lo sguardo sul dio e si chiese cosa stesse pensando. "Un giorno diventerò una guerriera e combatterò affianco a te o a tuo fratello per la pace dei nove regni" Disse portando la mano sulla spalla dell'altro. "Io non sarò re,quindi non combatterai con me." Disse nervoso Loki. "Secondo me saresti un grande re." Disse la piccola appoggiando la sua testa sulla spalla del piccolo,cercando di stringere la mano delicata del dio,ma lui la respinse,timidamente. "Ora continuo a leggere" Disse Loki riaprendo il libro sulle sue ginocchia. Marianne era stata carina a dirgli quelle parole,ma erano solo parole senza significato. Gli facevano ricordare quanto fosse ingiusto che Odino scegliesse il suo forte fratello,rispetto a lui. "Giochiamo!" Disse lei,incrociando le braccia al petto. "No ho detto no." Disse il piccolo dio per poi girarsi e continuare a leggere. Lei sfoderò la sua spada,sul collo del piccolo dio,lui spaventato con la forza della mente spostò la spada facendogliela spezzare,in due. Marianne lo guardò malissimo e si scaraventò con una furia rabbia verso il bambino,che aveva rotto la sua spada. Gli sferrò un pugno sull'occhio e il piccolo non si difese con la forza, ma con la sua arma più efficace,la magia. Ma non le fece male,l'incantesimo che pronunciò creò un vortice verde che catturò la rossa che urlava e scalciava e la spostò lontano da lui. La piccola non era spaventata,ma sola arrabbiata con quel bambino e promise a se stessa,che non lo avrebbe più rivisto,era davvero un bambino cattivo. Quando il vortice scomparve lei si arrese sbuffando,infine gli fece una linguaccia,anche se lui non la vedeva,essendo immerso nella storia. Cosí la piccola Marianne entrò a casa e lasciò solo Loki,soddisfatto. Entrò dove l'aspettava la mamma,che l'abbraccio' e la sgridò per i suoi capelli tutti arruffati. Loki lasciò trascorrere ancora un'ora per poi tornare al palazzo d'oro. Entrò in camera e vide suo fratello con la testa di un cinghiale fra le mani. Il dio era disgustato dalla vista dell'animale tra le mani del fratello. "Sono andato a caccia oggi" Disse fiero il biondo Thor,anche se al fratello minore non gli interessava per niente ciò che avesse fatto. "Ah buon per te." Disse facendo un finito sorriso. "Giochiamo?" Disse ad un certo punto Thor al fratello. Lui era frustrato da quella richiesta e pensò che Marianne e Thor sarebbero stati una coppia perfetta. Un sonoro e acuto 'no' uscì dalle labbra sottili e si lasciò scivolare dentro il letto, pensando alla bambina dai capelli rossi,alzando gli occhi infastidito,prendendo in mano quello che rimaneva della spada di legno e infilandola nel cassetto. Marianne anche lei era nel suo letto e pensò al piccolo e antipatico dio e annoiandosi si girò dall'alta parte e cacciò via il pensiero.
   
 
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