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Autore: MikaEleLollipopepf    14/12/2016    0 recensioni
Un dolore del passato tormenta una ragazza ed a cancellare le allucinazioni e le voci che gridano nella sua testa,sarà il suo psicologo e due fratelli che diventeranno una parte importante per la protagonista.
"Perché non mi hai lasciata andare? Le voci avevano cessato di gridare nella mia testa."
Gli gridai tenendo la testa verso il basso cercando di cacciare quelle grida,quei pianti,quel dolore.
Avevo le dita conficcate nella testa,piene di sangue.
Lui mi guardò con quei suoi occhi pieni di dolore,era sporco del mio sangue sia sul viso, sia sul petto scoperto.
I nostri corpi respiravano all'unisono a fatica,teneva il mio corpo fragile e dolorante,come se fosse la cosa più preziosa che avesse,abbassò la testa,facendo sia che le nostri fronti fossero a lineate e mi strinse a se.
Il suo cuore batteva all'impazzata,potevo sentirlo,aveva lo stesso suono di quella melodia, che mi aveva fatta risvegliare mesi fa dalla morte.
"La morte non fa cessare le grida,fa cessare solo la tua vita"
Mi sussurro' facendo scendere una lacrima sul suo viso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Caro diario,Eleonora era il mio nome,un nome particolare italiano,che non mi faceva impazzire,ma la mia vita era stupenda. La mia famiglia era stupenda,i miei genitori erano le persone che amavo più di ogni altra cosa. E infine i miei fratelli,tutti e due maschi,uno grande Killian e uno piccolino Michieal. Era il giorno di Natale ed ero piena di felicità.Quella festa era sempre stata la preferita da me e la mia famiglia. Sempre uniti sotto le coperte a guardare l'albero,pieno di decorazioni e ghirlande,l'odore dei biscotti appena sfornati era diffuso per tutta la casa e  le canzoncine di Natale erano sempre ad accompagnarci in ogni momento. Il giorno dopo avrei scartato ogni piccolo e grande regalo che mi avevano fatto e avevo chiesto poche cose quell'anno. Killian ed io ci mettevamo a giocare sotto il cammino,mentre Michi scorrazzava per la casa. Eh si amavo il Natale,avevo anche appena conosciuto un ragazzino più grande di me ed era davvero simpatico. Ci vedevamo tutti i giorni sotto casa mia,mi aspettava ogni sera e anche quella sera mi avrebbe aspettato sotto il portico. Avevo chiesto a mia mamma di comprare un regalino per lui,mia madre lo aveva comprato,dopo avermi fatto delle domande,su chi fosse,ma io le avevo semplicemente risposto che era un amico. Dopotutto non sapevo chi fosse in realtà,non mi aveva mai detto il suo nome,ma era davvero un ragazzino molto simpatico. Festeggiammo tutti insieme il Natale come ogni anno,ed ero felice,ma ero agitata,volevo vedere quel ragazzino,quel ragazzino che mi aveva catturato il mio piccolo cuoricino da dodicenne. Il mio pensiero era riferito a lui e al piccolo braccialetto che aveva comprato mia mamma. Mangiammo l'arrosto e un grande dolce al cioccolato fatto da mamma. Papà aveva suonato il pianoforte per noi,amavo ascoltarlo,ascoltare quelle note,dolci. Mi aveva insegnato a suonare,avevo iniziato a sei anni e ora a dodici anni ero davvero molto brava,ma papà lo era di più. I miei fratelli andarono a dormire e io andai nella mia piccola cameretta,delle principesse,dove indossai un vestito rosso,molto natalizio. Mamma e papà vennero a salutarmi,rimboccandomi le coperte. "Tesoro,perché non ti togli quel vestito?" Mi chiese mia mamma con dolcezza. "Perché sto aspettando il mio amico" Dissi felice pensando al suo bel sorriso. "Tesoro ma questo tuo amico quando viene?" Chiese nervosa. "Non lo so,mi ha detto che arrivava sta sera." "Sta sera non credo che venga,vi vedrete a scuola" "Ma lui non è un mio compagno" Dissi cercando di nascondere il mio imbarazzo. "Dove lo hai conosciuto allora?" Chiese ancora più nervosa. "Qui sotto" Dissi sorridendo. "Ele,tesoro non devi aprire a nessuno mi raccomando promettimelo" Disse mio padre,accarezzandomi il viso. "Ma papà lui è un mio amico" Dissi fiera di me. "Lo sappiamo ma non devi più vederlo" Disse mia mamma cercando di sorridere. "Va bene" Dissi ma non era vero,io lo avrei visto. "Buonanotte piccola" Dissero in coro,donandomi un bacio sulla guancia e sulla fronte. "Buonanotte" Dissi felice. Avrei dimostrato loro che lui era mio amico e che sarebbe venuto. Quando fui sicura che fossero andati a dormire andai a guardare davanti  alla finestra per vedere se era arrivato. Non arrivava e avevo quasi perso le speranze,mi sentivo così triste,che l'unico mio amico,non fosse venuto a salutarmi proprio quella sera. Ma all'improvviso notai che era sotto la porta,così presi il regalo,impacchettato con carta blu e fiocchetto argento e corsi giù per le scale per poi aprire la porta e ritrovarmi il ragazzo. "Ciao" Dissi sorridendogli. "Ciao Ele" Disse lui sorridendomi. "Ti ho fatto un regalo,tieni" Dissi porgendogli il pacchetto a quel ragazzo che avrà avuto quindici o sedici anni,con i capelli castani. Lo aprii e quando vidde il braccialetto con la stellina sorrise e mi diede un bacio sulla guancia che mi fece arrossire,era davvero carino. Aveva una giacca blu e una sciarpona grigia al collo e la cosa più bella di lui era che continuava a sorridere a ogni cosa che dicevo. Mi piaceva davvero molto. "Posso entrare fa molto freddo qui fuori" Disse spostandosi il ciuffo nell'altro lato. "Certo" Dissi facendolo entrare in casa,mostrandogli dove dormivo,cosí andammo nella mia cameretta e ci sdraiammo sul letto vicini. Mi sentivo così imbarazzata a stare vicino nel mio letto,con un ragazzo più grande. "Non mi hai ancora detto come ti chiami" Dissi pensando a come potesse chiamarsi. "Se te lo dicessi non sarebbe più divertente." Disse sorridendomi. "Tieni questo è per te,buon Natale." Disse porgendomi un piccolo pacchetto. Lo aprii di corsa e scartai tutta la carta verde e dentro una piccola scatolina,c'era una collanina,un piccolo fiocco di neve. Era bellissimo. Presi la sua mano e la strinsi a me. E l'unica cosa che ricordo caro diario è che avevo tanta paura,il rumore di uno sparo, il dolore è il viso dei miei genitori a terra che morivano. Esatto loro erano morti e io mi sentivo vuota dentro. Qualche anno dopo iniziarono quelle dannate visioni. Le visioni che ritraevano i miei genitori che morivano. Riuscivo a sentire il loro dolore e la loro sofferenza e mi faceva male,troppo male. Il ragazzo misterioso,ecco come lo avevo definito,non lo viddi più e non parlai mai di lui,a nessuno,nemmeno ai miei fratelli,lui per me era morto insieme ai miei genitori. La collana non la misi più,non era solo il ricordo di quel ragazzo era anche il ricordo della morte delle persone che amavo di più,che non potevo sopportare,ma la tenevo sempre vicina ad altre collane della mamma,che tenni in una piccola scatolina. Dopo sedici anni,non scordai mai di quella notte e del sorriso di quel ragazzo che mi aveva fatto battere forte il cuore. Eleonora.
   
 
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