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Autore: Lunastorta98    14/12/2016    1 recensioni
Ripercorriamo insieme la storia di una delle coppie Canon del mondo di Harry Potter, quella formata fa Remus Lupin e Ninfadora Tonks.
Partiamo dal presupposto che io amo il personaggio di Remus e amo l'ostinazione di Tonks, quindi scrivere qualcosa su di loro era scontato!
La storia si apre con un evento che io ho immaginato, avvenuto nel passato (il prologo) per poi catapultarsi nel pieno della lotta che la giovane Auror combatte, per convincere l'ex professore a lasciarsi andare.
La storia segue gli avvenimenti reali (come raccontati dalla Rowling), ma reinterpretati e un po' più concentrati su di loro. Per esempio, i così numerosi turni di guardia dell'Ordine della Fenice sono citati in Harry Potter, ma nessuno di questi viene descritto. Così ho pensato di ambientare una scena della ff, in un turno condiviso da Remus e Tonks.
Essendo che la storia segue la realtà, ahimè i due moriranno alla fine, per cui addio amici miei. Io piango...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Remus aveva appena lasciato la Tana, dopo aver trascorso l'intera giornata a casa Weasley. Si era congedato declinando per l'ennesima volta l'invito a cena e si era smaterializzato sforzandosi di sorridere a tutti.

«Ha paura…» sospirò Molly
«Si, l'ho notato anche io. Ma come dargli torto?» rispose Arthur

I coniugi si guardarono per poi rivolgersi ai figli e ai presenti e fecero per parlare quando sentirono bussare alla porta. Arthur fermò Molly e si avviò al suo posto all'ingresso, per vedere chi fosse. Aprì poi lentamente 

«Io… avrei cambiato idea…»
«Remus! Vieni, entra!»

E così fece, entrò in casa a capo chino scusandosi con i presenti di essersene andato e poi tornato in quel modo. Definì il suo comportamento maleducato ed inopportuno e tacque solo quando Molly lo "minacciò".
Venne fatto nuovamente accomodare sulla poltrona dove sedeva prima e, mentre Molly si occupava di finire di preparare la cena, gli altri si sedettero tutti in soggiorno. 
I gemelli Weasley scambiavano quattro chiacchiere con Ginny e Ron, Bill e Fleur erano impegnati in una conversazione con Malocchio, Hagrid e il signor Weasley. Solo Kingsley si avvicinò a Remus, il quale aveva fatto morire sul nascere ogni scambio di battute con gli altri 

«Come mai sei tornato?»
«Io… non lo so» ammise «Forse il mio corpo vuole mangiare qualcosa di buono prima di partire…» 

Kingsley sapeva che non era la verità, o almeno non tutta. Osservò il suo interlocutore seduto sulla poltrona, con rigidità, come se volesse diventare tutt'uno con essa per non dover essere costretto ad andarsene 

«Remus, puoi ancora…»
«Tirarmi indietro? No, non sono un vigliacco»
«Nessuno di noi lo pensa, né lo penserebbe. Sappiamo tutti che è troppo pericoloso»

Remus tacque e alzò lo sguardo sul volto del mago. Lo osservò in silenzio un momento, volendo smascherarlo e scoprire che stava mentendo. Ma quello che riuscì a capire fu che lui era serio e sincero. Abbassò nuovamente lo sguardo e sospirò, iniziando a guardare un punto impreciso a terra

«È necessario che io parta. Starò bene, posso cavarmela. In fondo ho passato dodici anni in giro per l'Europa arrangiandomi col poco che trovavo» 

Kingsley annuì poi poggiò la mano sulla spalla dell'ex professore e strinse appena la presa, per fargli capire che lui aveva fiducia nelle sue capacità. Dopo diversi istanti abbassò la mano e si girò, fece per andarsene ma sentendosi chiamare nuovamente, tornò a guardare Remus

«Lei… Ninfadora…?»
«È al Ministero. Le ho chiesto se poteva occuparsi di un paio di cose per me»
«Tu…»
«Un'idea di Alastor in realtà, penso che voglia tenerla occupata ed evitarle spiacevoli pensieri. Sembrava scossa dopo l'ultima riunione. In fondo voi due siete molto amici e ha paura per te. Come tutti noi»

Remus rifletté su quanto affermato dall'altro mago. Loro erano molto amici, o almeno lo erano diventati davvero, diverso tempo prima. Adesso non sapeva come definire il proprio rapporto con la strega: quando stavano insieme, inevitabilmente finivano a parlare di sentimenti e la situazione precipitava. Era davvero tanto che non aveva una conversazione normale con Tonks e doveva ammettere che gli mancava terribilmente la sua amicizia.
Il tempo passava e presto fu pronto da mangiare. Presero tutti posto al tavolo e cenarono, riempiendosi la pancia di così tante pietanze diverse che persero il conto dopo la terza. Una volta che ebbero tutti finito, i ragazzi salutarono e tornarono ognuno nella propria stanza augurando una buon proseguimento, Bill e Fleur si spostarono in soggiorno e al tavolo rimasero solo i sei adulti

«Sapete, anche i Babbani hanno dei mezzo di trasporto simili al nostro Nottetempo» iniziò Arthur «solo che sono tremendamente più scomodi e decisamente poco spaziosi…» si fermò e borbottò qualcosa sul fatto che non ricordava il nome
«Gli autobus» suggerì distrattamente Remus 
«Esatto, esatto! Quelli!» annuì con forza Arthur 

La conversazione continuò concentrandosi sugli altri mezzi di trasporto Babbani e non, con alcuni commenti e paragoni. «Io ho viaggiato in metropolitana» disse Hagrid cominciando poi a descriverla a grandi linee, per come la ricordava. 
Si cercava di parlare di qualcosa di leggero, per non portare l'argomento sulla missione di Remus. Dopo più di una mezzora passata così, Moody emise un brontolio per interrompere Molly e guardò dritto negli occhi Remus

«La smettiamo di fare i ragazzini? Questa conversazione serve solo ad evitarne un'altra. Se avete cose da dire, fatelo e basta!» 

Tutti si guardarono per poi portare lo sguardo su Remus, il quale si sentì immediatamente al centro dell'attenzione e abbassò lo sguardo, quasi volesse scappare da lì

«Vorremmo solo sapere qualcosa in più. Qualche dettaglio» inizio Kingsley
«Esatto, sappiamo solo che andrai in un… branco. Basta» gli fece eco Arthur

Seguì nuovamente un eterno silenzio durante il quale i cinque maghi aspettavano che il loro compagno rispondesse. O accennasse almeno a muoversi. Remus era come pietrificato, concentrato a guardare qualcosa molto vicino alla gamba del tavolo. Quando finalmente parlò, lo fece molto lentamente, pensando con attenzione a cosa dire 

«La verità è che… ne so quanto voi. Devo partire, cercare di… di farmi accettare e raccogliere informazioni. Questo è ciò che farò all'inizio. Devo capire se tutto il branco vuole seguire Voi-Sapete-Chi e, in caso contrario, portare dalla nostra parte chi è contro le idee di Greyback»

La conversazione durò fino a quando Remus non si alzò dal tavolo dicendo che si era fatto tardi e doveva davvero tornare al Paiolo Magico. Salutò i presenti e si avviò alla porta, accompagnato da Molly che aprì e, prima che lui uscisse, lo abbracciò con forza. Remus se ne stupì come sempre, ma fu felice di ricevere quel gesto d'affetto che, questa volta, ricambiò. Si perse un momento nell'abbraccio della donna e sorrise leggermente anche mentre si allontanava da lei

«Grazie mille, Molly»

Remus si girò facendo qualche passo nel giardino, sentendo su di sé lo sguardo della strega. Si girò verso di lei e le fece un cenno per poi smaterializzarsi

«Ti aspetto per una cioccolata calda, Remus»
  
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