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Autore: MizukiShima28    14/12/2016    6 recensioni
[Nick x Judy]
Dal testo:
3- «Dai Nick!Sei proprio-» «…Sono proprio?»
Se non avessi avuto un minimo di autocontrollo, probabilmente l’avrei già picchiato. Picchiato e abbracciato. Abbracciato e…
4- «Oh, Nick, ma non dirmi che sei geloso!»
A quella parola inorridì [...] «Io, geloso? Ah ah ah, divertente..»
5- ‘Okay’ pensò intenta a fare un respiro ‘sono tra le braccia di Nick. Pro: sta ancora dormendo. Contro: come me ne esco viva e senza svegliarlo?’
7- «Mike… Smettila, ti prego...»
Lui, che intanto continuava a guardarla da sopra di lei con uno strano sorriso soddisfatto, le accarezzò le lunghe orecchie che le ricadevano dietro la schiena, per poi bisbigliarle: «Lo sapevi che sei ancora più bella quando sei spaventata?»
Genere: Azione, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
Capitoli:
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6. Gelosia? (parte uno)
· Nick ·

Va bene che volevo fare una sorpresa a Judy, ma di questo passo arrivo in ritardo ’ pensò, accorgendosi di essere circondato da un infinito numero di automobili che non andavano a più di una ventina di kilometri l’ora.
Normale per una metropoli come Zootropolis.

Arrivò alla centrale appena dieci minuti dopo, e fortunatamente era ancora in anticipo. Si guardò intorno, perlustrando ogni minima presenza di quella stanza: un via vai di agenti dalla taglia enorme, qualcuno che viene arrestato, Clawhauser che fa piazza pulita di ciambelle… Ed eccola lì, la sua piccola preda. Era davanti ai distributori, e stava ridendo con qualcuno alto più o meno il doppio di lei.
Momento perfetto per un agguato.
Peccato che quando si stava avvicinando con passo felpato, il mammifero che le stava accanto le bisbigliò qualcosa, facendola voltare di scatto.
«NICK!» strillacchiò, correndogli incontro.
Agguato fallito, grazie mille amico.
Quando la coniglietta gli si avventò contro, la volpe per poco non perse l’equilibrio. Si stupiva ancora come quei semplici gesti potessero farlo sentire così… bene.
«Wow, cos’è tutto questo entusiasmo?» posò una zampa sulla sua piccola testa grigia.
«Mi sei mancato, tu che dici?» nel momento in cui lei gli cinse la vita con le braccia, lui notò che un inquietante silenzio era calato intorno a loro, e che la maggior parte dei poliziotti – compreso il ghepardo che sedeva alla reception – li stavano fissando.
«Ehm, Carotina… Stai dando spettacolo» al suo sussurro, la coniglietta rizzò le orecchie staccandosi dall’abbraccio, facendo poi svanire la sua espressione di imbarazzo solo quando si assicurò di non essere più al centro dell’attenzione.
«Vieni, devo presentarti una persona.» lo condusse verso l’animale con cui stava parlando prima, e che da allora non aveva mai smesso di fissarli con un sorriso alquanto fastidioso. «Nick, ti presento Michael Forrest, un nuovo agente del dipartimento. Mike, lui è il mio partner di lavoro
‘Perché questa precisazione? E’ ovvio che intenteva’ mentre rifletteva, vide una zampa castana avvicinarsi.
«Mike Forrest!» fece l’altro.
Forrest… Mi ricorda qualcuno…
Da quando la coniglietta l’aveva condotto da lui non lo aveva nemmeno degnato di uno sguardo, per questo nel momento in cui alzò lo sguardo sul mammifero rimase di stucco: pelo ben curato, aspetto gentile, e come se non bastasse aveva anche gli occhi azzurri.
Proprio un bel tipetto, non c’è che dire.
Fece un respiro profondo, allungando a fatica un braccio. «Nicholas Wilde.»
Forse era solo una sua impressione, ma il sorrisetto che aveva stampato in volto gli parve piuttosto provocatorio. «Comunque le faccio i miei complimenti, non sapevo che le volpi potessero diventare agenti di polizia. Credevo che per la loro scarsa – se non pessima – reputazione, fosse impossibile poter fare il poliziotto.»
Ma guarda tu che faccia tosta abbiamo qui!
Prima di rispondere con qualche insulto, si guardò bene dal farlo. Che ci avrebbe guadagnato, oltre a una grandissima soddisfazione? Il dissenso di Judy.
«Se è per questo, io non sapevo che i cani erano ammessi nei luoghi pubblici senza la museruola.» replicò imitando il ghigno che aveva assunto l’altro, poco prima di trasformarsi e diventare un campo di benzina invaso dal fuoco.
Boom, come dice Judy.
«Ah ah, simpatico. Peccato che in realtà non sono un cane, ma un coyote, e non vedo il motivo di dover indossare un simile arnese.» ora era lui a tenere le zampe incrociate.

Dopo un momento di estremo silenzio e uno scambio di sguardi poco carini, la volpe decise di alzare i tacchi e uscire di scena.
«Nick, dove stai andando?» la coniglia fece per seguirlo, ma venne presto interrotta.
«Vieni, o faremo tardi.» rispose lui senza voltarsi né fermarsi.
Non è questo il punto, Nick!
Sentì un passo leggero farsi strada dietro di sé. «Aspetta! Posso parlarti un attimo?»
Si voltò verso di lei «Carotina, lo so che avevi buone intenzioni, ma non è stata una buona idea, te lo assicuro.» Detto ciò riprese a camminare, prima di accorgersi di essere stato afferrato per un braccio.
«Perché gli hai detto quelle cose? Anche io sarei stata stupita se qualche mese fa avessi visto una volpe polizotto!» si corresse subito vendendo l’espressione seria del partner. «Cioè, non perché una volpe sia strano e un coniglio no-»
«Judy»
«Insomma, anche io ci sarei rimasta dopo aver visto un agente coniglio-»
«Judy»
«diciamo, più che “rimasta” sarei stata felice, ma-»
«JUDY!» la coniglietta si zittì in un istante, abbassando d’istinto le orecchie. Lui sospirò, nel vago tentativo di addolcire sia lo sguardo che il tono di voce. «Non ho idea di dove tu voglia andare a parare, e nemmeno del perché mi hai voluto far conoscere quel tipo. L’unica cosa che so è che abbiamo, o almeno ho, un mucchio di lavoro da recuperare, quindi se permetti direi di andare.»
Judy esitò un momento. «Ecco… Tu intanto vai, io arrivo tra poco.»
Inutile chiedere cosa volesse fare, dato che senza nemmeno aspettare la sua risposta si era già diretta verso il mammifero di prima.


 
· Judy ·
 
«Mike! Scusami, non credevo che-»
«Tranquilla Judy, non devi scusarti di nulla.» l’interruppe il coyote. «Scusa la domanda, ma come fai a lavorare con quella volpe
Tra tutte le cose che poteva odiare, chiamare Nick “la volpe” era nella top ten.
«Primo: per favore, non chiamarlo più così. Secondo: credo che ti abbia risposto in quel modo per quello che gli hai detto…»
«Cosa? Che non avevo mai visto una volpe poliziotto? Suscettibile, il tuo amichetto.» si mise le mani nelle tasche dei pantaloni, gesto che faceva quasi sempre anche Nick.
La coniglietta fece un respiro profondo. Da quando era entrata nel dipartimento di polizia, non aveva amici: Nick e basta. Forse Clawhauser, ma non lo contava nemmeno. Di sicuro non voleva perderne uno con cui aveva scoperto di andare d’accordo.
«E’ solo che non gli piacciono i pregiudizi, tutto qui. E se vuoi scusarmi, dovrei andare…» Accennò un sorriso.
«D’accordo, ma una cosa: ti va bene se ci vediamo anche nella pausa pranzo?»
«Certo, aspettami al solito posto.» lo salutò, mentre si allontanava.

A passi lunghi, si diresse verso il proprio ufficio, ritrovandosi un Nick con testa bassa mentre lavorava al computer. L’unico suono in quella stanza era il continuo ticchettio dei tasti con il brusio delle lancette dell’orologio, e nel giro di cinque minuti si era creata un’aria così tesa che la stava facendo impazzire.
Judy guardò l’orologio appeso sul muro: dieci e un quarto. Il tempo sembrava non passare mai, in quella stanza. Non erano mai stati in silenzio così a lungo, e un pensiero iniziò a farsi strada nella sua testolina.
«Nick?» non era sicura di averlo detto ad alta voce, forse l’aveva solo pensato, ma ricevette presto la conferma.
«Sì?»
«Sei… Arrabbiato con me?» chiese con tono decisamente basso, ma sufficiente per l’udito finissimo della volpe.
Si voltò, non sicuro di aver sentito bene. «No. A meno che non ci sia un motivo per esserlo, ma non c’è. Non c’è, vero?» il modo in cui glielo chiese, le strappò un sorriso. Era una delle cose che gli riusciva meglio: farla ridere. Al secondo posto c’era sorprenderla, per esempio quando scoprì che voleva comprare un ghiacciolo jumbo non per darlo al “figlio”, ma per rivenderlo in altri piccoli ghiaccioli; però la top one era e restava prendersi gioco di lei, su questo non ci pioveva.
«No, non c’è.» almeno credo.

Tin tin! Tin tin! L’orologio segnò mezzogiorno e mezzo: ora della pausa pranzo.
«Dove stai andando?» chiese la volpe, senza nemmeno voltarsi dalla propria scrivania.
Judy inspirò «Vado da Mike, vuoi venire anche tu?» Risposta scontata, Judy.
«E perché dovrei?» chiese, come se non sapesse realmente il motivo di quella domanda, facendo ruotare la sedia girevole su cui era seduto.
«Per chiarirti con lui, ovviamente.»
Il collega, per tutta risposta, si voltò tornando a darle le spalle, borbottando qualcosa del tipo «Non ho niente da dirgli, fine della storia.»
La piccola leporide sospirò sconfitta, dirigendosi nel punto in cui lei e il coyote passavano – dal primo giorno di assenza del collega – ogni pausa pranzo.


 
· Nick ·
 
Era la terza volta che rileggeva un fascicolo, e per la terza volta non riusciva ancora a capire cosa c’era scritto. Non era ben sintonizzato, o almeno non lo era più da quando la partner l’aveva lasciato da solo per andarsene col tipo di qualche ora prima.
Ma perché tiene così tanto a quel coyote? E perché ho la strana impressione di averlo già conosciuto?
Senza rendersene conto, aveva iniziato a camminare per la stanza, e la sua coda non voleva saperne di restare ferma.
Che faccio? Se vado da loro, potrebbe andare peggio di com’è andata stamattina. Oppure potrebbe andare tutto per il meglio, e concludersi con una stretta di mano. Ma il modo in cui ha detto quelle cose… “Credevo che per la loro scarsa – se non pessima – reputazione…”
No, non doveva dargli questa soddisfazione nemmeno sotto tortura, nemmeno se Judy lo avrebbe implorato con le lacrime agli occhi. Beh, questo magari sì, però il punto è questo.

Senza preavviso, una piccola parte del suo subconscio prese la parola: la ragione.
Vuoi davvero mettere l’orgoglio davanti alla persona a te più cara? Vai da loro e scusati, anche se sai di avere ragione, e vedrai: non solo non ti abbasserai al livello di quel mammifero, ma dimostrerai anche di avere un minimo di maturità. Non sei più un cucciolo che può permettersi di tenere il broncio, Nick!

Ora era tutto più chiaro. Sapeva cosa doveva fare.
Senza esitare corse nella hall della centrale, ma nessuna traccia di quei due. Cavolo.
«Ehi, Wilde! Stai cercando Hopps e Forrest, non è vero?» come poté non riconoscere la voce del ghepardo chiamato Benjamin Clawhauser. Non fu necessario che rispondesse, capendo immediatamente dal suo sguardo perso la risposta. «Da quel che ho capito dovrebbero essere di sotto negli archivi, ma-»
Proprio quello che volevo sapere. «Grazie!» si limitò a dire.
Stava scendendo rapidamente le scale, e non aveva smesso di ripetersi il discorso che da qualche minuto gli aveva invaso la testa.
Entri, ti scusi del tuo comportamento infantile, e se riprova a provocarti gli rispondi, ma senza esagera-
L’immagine che si ritrovò di fronte era tanto assurda e impensabile da togliergli il fiato. In un primo momento credeva fosse solo uno scherzo, ma poco dopo realizzò che stava accadendo davvero.
In tutta la sua vita, mai aveva provato la sensazione di un burrone aprirsi sotto i piedi, di un mondo sgretolarsi davanti ai suoi occhi, di un cuore andare in frantumi, come lo stava provando quel momento in cui vide Judy e Michael seduti uno di fianco all’altra, mentre i loro musi si stavano avvicinando sempre di più fino a

 
…continua…

L’autrice dice:
Non credevo sarei riuscita a finirlo, ma ce l’ho fatta! Spero di averli mantenuti IC e di non aver fatto errori, ma se vi capita di trovarne qualcuno fatemelo sapere ^^
Ho notato che il capitolo precedente ha avuto successo, e sono contenta vi sia piaciuto come sia piaciuto a me scriverlo, sul serio <3.
Do il benvenuto a Sakura182blast e a Lunastorta1999, e inoltre ringrazio i lettori che decidono di lasciarmi sempre una recensione, fa molto piacere sapere cosa ne pensate! ♥
Alla prossima!

-Mizuki-


P.s: Spero vi piaccia il disegno che ho fatto, spero renda l'idea di Mike Forrest (scusate se non è un granché, ma non ho una tavoletta grafica e mi devo accontentare del mouse ç-ç)

 
   
 
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