Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Mei_chan    07/04/2005    5 recensioni
Vostra madre vi perseguita perché vi troviate una fidanzata bella, brava ma soprattutto normale e la vostra non risponde ai requisiti? Volete impressionare il vostro capo alla cena aziendale che terrà sabato sera nella quale si parlerà di chi riceverà la promozione che tanto agognate? La vostra ex, che vi ha scaricato come una vecchia poltrona, vi capita sotto il naso ogni due per tre con un pezzo di Marcantonio troppo bello per essere vero, messo lì apposta per ricordare l'umiliazione subita? Nessun problema! Patricia Gatsby ha una soluzione per tutto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao belle bimbe! Come va? Tutto bene?
Eccovi il secondo cap.!
Allora mi sembra che ci sia un po’ di confusione nelle mie recensioni… qui urge spiegazione…
Cioè come sanno benissimo la pulcina n° 3 (EVA) e la pulcina n° 4 ( Pé) nella mia testa c’è un
affollamento di persone non ben precisate ma che penso si possano riassumere principalmente
in 5: Oscar ( l’unico e vero criceto del cervello), Toj (la coscienza buona), Mimì, Anja e
Miriam ( le tre zitellone).
Tutto questo per spiegare che quando pensate che nelle recensioni io stia parlando da sola, avete
pensato giusto.
Un bacione Mei
Ps : Ringraziamento speciale per Pé che si occupa del controllare che io non dica emerite
cazzate…il che è un compito arduo..



CAPITOLO II



Non appena Patricia raggiunse la terrazza panoramica si fiondò su una delle sdraio immerse nel
verde e poste presso la piscina.
Si sfilò i tacchi esagerati e immerse i piedi nell’acqua fresca, ridendo di gusto.
- “Non ce la facevo più.” Sospirò buttando la testa all’indietro allegramente “ Però le
tartine ai gamberi sono eccezionali. Dici che se me ne porto via un piatto, riesco ad uscire
senza farmi vedere?”

Paul sorrise e si sedette accanto a lei.

- “ Non credo tu ci riesca.”
- “Accidenti. Io ci speravo. A che ora andiamo via?”
- “Scherzi? Io mi sto divertendo un mondo. Aspetta.. rifammi il discorso con la Sig.ra
Tilly… stavo morendo dalle risate..”

Patty prese l’aria da signora snob, levò una mano a mezz’aria e con voce in falsetto disse:

- “ Ma ciò che riempie le mie giornate e mi riempie maggiormente di gioia è organizzare i
party di mio padre a cadenza bimestrale”.

E scoppiarono a ridere.
- Sei una bugiarda, una mentitrice, un’infingarda!
- Mi ritengo personalmente offesa, considerato il fatto che mi paghi profumatamente per
recitare questa farsa!”



Una farsa!

La parola attraversò i pensieri di Oliver come una ventata d’aria fresca.
Lei non era la sua fidanzata.
E non era nemmeno così snob come gli era sembrato poco fa.
Anzi, per niente.
Era dolce, spontanea, allegra, divertente.
Ed eccitante.
Dalla posizione in cui si trovava riusciva a vederla senza farsi vedere.
La sua figura si stagliava nella notte, le mani appoggiate all’indietro, le labbra carnose
protese verso l’alto come per bere un’immaginaria pioggia, i capelli corvini che le
ricadevano morbidi sulle spalle.
Oliver seguì la linea del suo corpo lungo il collo teso, il seno florido, il ventre morbido, le
gambe toniche.
Era perfetta.
E, per Oliver, era come svegliarsi dopo un lungo sonno e trovare una mattina di sole.
Fino ad ora nessuna altra donna aveva provocato degli effetti così devastanti.
Quella donna doveva essere sua.
E di nessun altro.


- Ti ricordi quando ci siamo conosciuti?

Patty sorrise.
Erano cambiate così tante cose da allora.

- Ancora mi torna in mente in certi momenti. Tu che ti avvicini con la tua camicetta bon ton e io già che pensavo che fossi una delle mie fan..
- Si e mi fai acido”Non ho bisogno di un’altra spasimante!”. Giuro ti avrei ammazzato!
- E invece hai alzato un sopracciglio e mi hai detto “Volevo solo sapere dove hai comprato
quella felpa, per regalarne una uguale a mio fratello” e te ne sei andata lasciandomi lì come
un cretino. E’ stato allora che ho capito che avevo passato il segno.
- Passato il segno? Eri uno scimmione pieno di boria!
- Non esagerare!
- Io non esagero affatto. Se non ci fossi stata io a raddrizzarti...
- Adesso non prenderti tutto il merito. Diciamo che avevo bisogno di un’amica con cui
confidarmi ma che soprattutto non volesse farmi da fidanzata o non volesse i miei soldi!
- Certo perché a te dispiaceva! Giravi con certi pezzi di ragazza che i tre quarti dei
ragazzi del campus ti odiavano a morte!
- Tu invece non sei cambiata per nulla! Sei la solita pazza!
- Come non sono cambiata per niente!Guarda che mi offendo!

Paul andò indietro con la memoria. C’era stato un periodo in cui Patty era diversa, in cui era
meno chiusa, più solare, più positiva.

Non che non lo fosse già di suo ma aveva come una rigidità di fondo che solo in quel periodo sembrava essersi dissolta.
Ma era durato poco.



Tap Tap.
Un passo dopo l’altro, in modo cadenzato e senza fretta.
Tap tap.
Il respiro controllato per non arrivare senza fiato.
Tap tap.
Solo il rumore dei miei passi sul selciato nell’ora migliore per la corsa.
Gli occhi chiusi, l’aria intorno ferma, i piedi che seguono il cammino di tutti i giorni, il
silenzio del mattino.
Siamo solo io e la città.
Tap tap tap tap.
Un altro rumore di passi cadenzati si unisce al mio.
Tap tap tap tap.
Spalanco gli occhi. Un’ ombra si avvicina lentamente, il suo passo, il suo respiro regolato al mio.
Tap tap tap tap.
L’ombra si materializza al mio fianco nel corpo solido di un uomo.
E il sorriso di un angelo.




- Non credi che sia il caso di rientrare ? Ci staranno dando per dispersi?
- E rimettermi su quei tacchi altissimi ? Neanche per idea! E poi, scusa, non è normale che
due fidanzatini si appartino per restare un po’ soli?
- Non ci provare, non attacca! Entriamo. Dai che forse riesco a convincere il cuoco a
regalarci un vassoio di tartine ai gamberi.
- In questo caso arrivo subito!
- Sei incorreggibile! Stiamo ancora un’oretta e poi ce ne andiamo.
- No ancora un’ora di tortura, no!



Alle sette del mattino un suono prolungato si diffuse nella stanza ancora buia.
Patricia allungò un braccio fuori dalle coperte e, dopo aver tentato ripetutamente di spegnere
la sveglia ed essersi maledetta per non averla disattivata la sera prima, si accorse
che non era la sveglia a trillare allegramente ma il cellulare sul comodino.
- Maledizione! Chi diavolo è a quest’ora?

Patricia rispose con la voce più nera che le riusciva .

- Pronto?
- Buongiorno bambolina!

Paul maledetto!


- Cosa cavolo vuoi? Stavo dormendo!
- Ma dormi ancora all’una del pomeriggio? Oh che stupido, io sono a New York e quindi lì
dovrebbero essere più o meno..
- Le sette del mattino!
- Esatto! Vedo che sei ancora capace di fare le sottrazioni..
- Ho l’orologio sotto il naso! Cambiamo argomento… Si può sapere quando sei partito per New York?
- Ieri sera subito dopo averti riaccompagnato a casa.
- Ovvio, avrei dovuto capirlo… perché mi hai buttato giù dal letto?
- Ehm ascolta ti devo chiedere un favore… ma prometti di non chiudermi il telefono in
faccia non appena te lo chiedo?
- Sgrunt..non te lo garantisco..spara…
- Sai ho parlato con un mio amico di ieri sera…
- Cioè? Di cosa esattamente gli hai parlato?
- Del favore che mi hai fatto. Ma sì il favore retribuito..e siccome lui dovrebbe
presentarsi ad una cena con il suo capo e consorte con la sua ragazza e lei non esattamente il tipo che può impressionare una persona fino a fargli ottenere una promozione…

Oh no!Di nuovo!


Patricia sprofondò nel cuscino.
- Patty ci sei? Mi stai ascoltando..
- No. Sto tentando di autosoffocarmi con il cuscino…
- Ascolta è disperato…Se ci va con la sua ragazza probabilmente lei gli farà fare una
brutta figura e se ci va senza di lei o non ci va farà lui una figura pessima. Ti prego…
- Ma si può sapere cosa ha fatto di male questa povera ragazza…
- Beh, ti basti sapere che si chiama Patchouli e che è cresciuta in una comune con altre
venti donne..
- Non ci vedo assolutamente niente di male..
- Tu no e neanche lui. Ma il suo capo è un vecchio snob con la puzza sotto il naso. E tu
sei la persona perfetta. Sei colta, informata, sai sempre cosa dire e come comportarti e, soprattutto, sei una bugiarda nata e sai come arruffianarti la gente.
- Sono ancora mezz’addormentata e non sono sicura che sia un complimento… se mi accorgo che
è un insulto sono autorizzata a chiamarti per mandarti a quel paese?
- Si ma entro un paio d’ore perché poi sono in riunione. Allora accetti?
- Seee. Come si chiama il tipo?
- Mark Lenders. Ma ne parliamo bene domani quando torno.
- Ok.

Patricia spense il telefono, lo buttò sul comodino e si tirò su le coperte fino alla testa per
non pensare più.



Quando suonò il campanello dell’appartamento sopra il suo verso le dieci, Patricia ancora dormiva
in piedi ma considerata la mole di cose da fare si era auto forzata ad alzarsi dal letto.
Ma probabilmente una parte di lei, e anche piuttosto consistente, era rimasta al calduccio sotto le coperte.
La porta si aprì quasi subito.
- Patricia tesoro! Sei in uno stato pietoso!
- Grazie per l’informazione, Bruce. Lo sapevo già. Primo devo ritornare del mio colore di
capelli in meno di mezz’ora e poi mi devo già prenotare per settimana prossima perché quel
cretino di Paul mi ha organizzato un altro appuntamento. Riesci a inventarmi un’altra identità?
- Interessante. Potresti crearti un business.
- Si, ci posso pensare. Dov’è Eve? Mi deve dire dove ha trovato il rossetto che mi ha dato ieri..
- E’ andata a fare la spesa. Andiamo di là che ti sistemo questi capelli e quando arriva
Eve ti da una sistemata alla faccia. Anche se per quella sarebbe meglio un restauratore.
- Bruce, sei uno stronzo!




Oliver si svegliò nel grande letto matrimoniale con l’impressione di aver perso un’occasione.
E’ vero che sapeva il nome di quella donna ma se era stata una farsa sicuramente anche il nome era finto.
Come poteva essere stato così stupido?
L’aveva colpito così tanto da mandarlo in confusione e da fargli dimenticare la cosa più importante.
Ovvero come rintracciarla.
Si rigirò un paio di volte nel letto e poi gli balenò un pensiero.
Forse aveva perso l’occasione di conoscere il suo nome ma di sicuro sapeva quello del suo accompagnatore.
Paul Diamond.




Ecco….fattoooo… mi sto sforzando di mettere tutti i personaggi di CT o quasi (riuscendoci..)
perché in Luna ho messo solo Holly e Patty… ma che brava… miaomiao brava micina…( questa
delira…n.d.Oscar, Già n.d. Toj)

E ora passiamo ai ringraziamenti!!


Rossy: Eccoti accontentata! Vado un po’ a rilento su Luna ( ma vado non vi preoccupate) e così
pubblico questa, per la quale son un po’ più fresca… spero che il capitolo ti sia piaciuto^.^
un bacione Mei

Super gaia: uhm.. questa sarà una Holly/ Patty ( me molto attaccata a questa coppia) ma chi lo sa
più avanti potrei fare qualcosaina incentrata su Benji o anche Patty con qualcun altro ( No Eva Non con Mark)…

Serena: oh oh ma come sei carina.. sono contenta che ti piaccia… ( oh no adesso si gasa.. n.d. Oscar…
E lasciala stare, tanto non ti fa niente di male…n.d. Toj
no a me no, ma lei se si leva ancora un po’ da terra picchia la testa sul soffitto..n.d. Oscar…?___? N.d. Toj)
ok tornando a noi ( troppe interruzioni..) sono molto contenta di sapere che vi piace quello che scrivo…

Ailin: chi quella stordita di Eva? Mah l’ho vista ieri e mi è sembrata la solita pazza…
no va beh la vedo piuttosto incasinata… speriamo si liberi presto perché altrimenti vi sognate il terzo cap di Cuore Antico..
o quello nuovo di Aspettando Primavera..
Lidy: Non so più come dirvelo….. grazieeeeeeeeee!!!

Pé : ciao pulcina…come farei senza di te…ti ho anche fatto fretta.. povera stela.. ma come fai a sopportarmi…un bacione…


Eva: ti sei salvata in corner… hai recensito due ore prima che io terminassi il capitolo
2…altrimenti rischiavi il linciaggio.. bacioniiii

Grazie a tuttteeeeee!!!!
Bacioni Mei

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Mei_chan