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Autore: WriteMary    15/12/2016    4 recensioni
Zootropolis, città varia di fauna quanto di problemi.
Una volpe e una coniglietta alle prese con i più vari casi criminali.
Nuovi personaggi, occasionali citazioni e comparse del mondo Disney.
Tutto nell'ombra di una minaccia che prepara a lasciare la sua impronta.
Genere: Azione, Comico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’Hamada West Side prendeva Il nome dalla sua collocazione, un quartiere posto a confine del lato sinistro di Sahara Square, residenza di gran parte degli animali notturni della zona.
Nick guardava distratto oltre il parabrezza la prepotente sagoma del Palm Hotel svettare nel cielo notturno ben oltre i tetti dei complessi residenziali, era illuminato da giochi di luci, proiezioni di gobo e texture, confermando quando la vita notturna fosse ben lontana dalla loro postazione.
L’auto era appostata in un vicolo, posizionata in modo da riuscire a scorgere una buona porzione di una via deserta.
“Hai sentito?” Chiese Nick distendendosi sul sedile leggermente reclinato. “Sembra vogliano fare il remake di Bolt.”
“La serie? ” Chiese Ulv tendendo l’orecchio dall’interesse.
“No, pare vogliano farci un film.”
“Senza Schweizer Schäferhund a interpretare Bolt non sarà un gran ché.” Affermò il lupo nostalgico. “Da cucciolo amavo quella serie, credo di avere ancora i DVD da qualche parte.”
“Anche a me piaceva.” Disse Nick sorpreso dell’interesse comune. “Anche se gli alieni sono stati eccessivi a mio parere.”
“Le prime due stagioni erano le migliori, anche se i cattivi erano prevedibili.”
“Come il nostro bersaglio.” Affermò la volpe sarcastica.
Il lupo contraccambiò il sorriso. “È sicuramente sospetto, ma dubito voglia conquistare il mondo.”
“Sembra più in cerca di qualcosa.”
“Non in attesa?”
“No, se stesse aspettando qualcosa o qualcuno si fermerebbe sempre nello stesso posto, sono tre giorni che fa la stessa cosa in quattro posti diversi.”
“Magari sta aspettando qualcosa, solo non sa dove trovarla.”
Ulv dispiegò una carina della zona, dove quattro croci rosse erano state tracciate attorno a un piccolo segno blu. “Fa sempre lo stesso tragitto e si ferma sempre negli stessi punti.” Disse indicando le croci. “Tutti punti troppo vicini alla casa di Bentley per essere una coincidenza.”
“Oltretutto con una rispettabile puntualità.” Osservò Nick. “Che ore sono?”
“Quasi l’una.”
“L’ora ideale.” Affermò la volpe in tono esperto. “Chi abita in questa zona e già al lavoro da un pezzo, oppure è in qualche locale nei pressi del Palm.”
“Quando parli così sembri quasi un criminale.” Confessò il lupo divertito.
“Direi più un truffatore, preferirei eludere la legge, non infrangerla.”
Nel giro di qualche minuto una grossa auto scura percorse lentamente la via, accostandosi a lato del marciapiede di fronte a tre bidoni della raccolta differenziata.
“È lui?” Chiese Il lupo allungandosi verso il parabrezza.
Dalla vettura scese un orso polare abbigliato con pantaloni scuri e larga camicia blu.
“Non so dirti se sia lo stesso orso, è troppo lontano.”
L’orso polare aprì il baule, tirandone fuori un sacco dell’immondizia; si avvicinò ai bidoni guardando le tre diverse categorie di rifiuti e gettò il sacco.
“È lui.” Confermò Nick.
L’orso risalì in auto e lentamente riprese la marcia.
“Vuoi di nuovo guardare cos’ha buttato?” Domandò Nick con riluttanza.
“No, in tutti gli altri non c’era niente di sospetto.”
“Sospetto è il fatto che si ferma davanti ai bidoni in quattro posti diversi e in ciascuno getta sempre qualcosa, per lo più nonostante getti tutto nell’indifferenziato si prende sempre del tempo per visionare i bidoni.”
“È palese che c'è sotto qualcosa.” Confermò Ulv. “Ma non possiamo fare molto, tecnicamente ha solo gettato l’immondizia.”
“Quanto sei bravo a recitare?” Chiese la volpe sorridendogli.
 
Ulv fece suonare appena un istante le sirene, invitando la vettura dell’orso ad arrestarsi.
Entrambi i veicoli accostarono a lato della strada, dove il lupo scese e camminò fino alla portiera del sospettato.
L’orso abbassò il finestrino, rivolgendosi all’ufficiale con seccatura malcelata. “Qualche problema agente?”
“Sta circolando con la luce targa spenta.” Affermò il lupo leggermente impettito.
“Cosa?”
L’orso bianco scese dall’auto allargandosi leggermente la camicia sul collo per il caldo, costeggiò la vettura fino ad al retro e visionò la targa.
“Agente, qui le luci funzionano tutte.” Affermò squadrando il lupo .
“Si?” Chiese Ulv simulando sorpresa. “Quando l’abbiamo vista erano spente.”
“Beh, ora sono accese.”
“Ha ragione.” Confermò Nick scendendo a sua volta. “Quando si è fermato ho visto le luci riaccendersi, potrebbe essersi allentato un collegamento o....”
L’orso alzò lo sguardo di colpo, osservando la volpe corrugando leggermente la fronte. “Wilde?”
Nick restò un attimo disorientato, poi socchiuse leggermente gli occhi sforzando la memoria.
“Mor? Mor!” Esclamò allargando le zampe. “È passato un secolo, ti trovo in forma.”
“Stessa cosa.” Rispose guardandolo dall’alto in basso. “Uniforme e tutto il resto.”
“Vi conoscete?” Chiese il lupo perso nella situazione.
“Oh si, io e Mor abbiamo lavorato assieme per un certo periodo.” Rispose sorridendo a tutte zanne. “Si gentile Ulv, lasciamolo andare, garantisco io.”
“Va bene può… può andare, solo faccia controllare l’auto mi raccomando.”
L’orso espirò quasi emettendo un bramito e lanciando un ultima occhiata alla volpe, risalì in auto e proseguì per la sua strada.
Nick emise un gran respiro, lasciandosi sostenere dal paraurti della vettura.
“Potevi dirmi che lo conoscevi.” Disse Ulv guardando l’orso allontanarsi.
“Non potevo, è stata una bella sorpresa.”
“Non ho capito nemmeno cosa abbiamo ottenuto.”
“È semplice, qualunque cosa stesse facendo è chiaro che vuole dare nell’occhio il meno possibile. Il vedere che la zona è pattugliata in maniera fin troppo scrupolosa lo porterà ad accelerare i piani e se si è di fetta c’è più probabilità di inciampare. Certo però mi aspettavo un qualunque altro orso.”
“Il fatto che vi conoscete è un problema?”
“No anzi, gli metterà ancora più paranoia, solo che…”
“Solo che…”
“Non è un bene che ci sia di mezzo lui.” 
 
L’ocelot si guardava attorno in cerca di un qualsiasi riferimento familiare, quando da uno dei tavolini dell’Aristocats Bar la zampa di Judy si estese in sua attenzione.
Era sola: vestita con ordinaria camicia a quadri e Jeans, un outfit che andava quasi a scontrarsi con l’elegante giacca blu di Eduardo.
“Disculpe, non l’avevo riconosciuta senza uniforme.”
“Non c’è problema.” Rispose lei porgendogli la zampa. “Judy Hoops, non abbiamo avuto modo di presentarci l’ultima volta.”
“No tenía tiempo.” Affermò ridendo. “Come sta il suo collega?”
“Sta bene, presto potrà riprendere il servizio.”
“Meno male.”
Il cameriere appena visto l’ocelot accomodarsi si espresse per chiedere subito le ordinazioni e in breve tempo tornò a consegnare a Judy un mix vegetale e un cappuccino per il felino.
“Mi ha sorpreso la sua telefonata, posso chiedere come…”
“Già, scusi la sfacciataggine, ma i suoi colleghi alla reception sono stati cosi gentili a lasciarmi il suo numero.”
“No hay problema e diamoci pure del tu.” Rispose muovendo la zampa come per allontanare l’imbarazzo. “Posso fare qualcosa per aiutarti?” Chiese aggiungendo ulteriore latte in una tazza ormai al limite della capienza.
“C’è stato un 10-66 a…”
“Un cosa?”
“Oh scusa, abitudine. C’è stato segnalato un animale sospetto nell’Hamada West Side, che guarda caso è il quartiere in cui abitava Bentley.”
“Conosco la zona, ma onestamente non ci vedo niente d’insolito, poco più avanti c’è Sahara Square: il Casinò e il Palm Hotel hanno sempre reso la zona parecchio movimentata.”
“A suscitare sospetti è un orso polare, nonostante la notte sia più tollerabile è ugualmente strano vederne uno in zona.”
“Non necessariamente, ho visto alcuni orsi polari fare occasionalmente i buttafuori in locali climatizzati.”
“Non ne dubito, ma purtroppo c’è altro che mi preoccupa, ed è il motivo per cui ho chiesto di vederti.”
“Altro?” chiese ripulendosi i baffi dalla schiuma.
“Quando ho arrestavo Barnes, lui ha iniziato a farfugliare: parlando di certe piante e di come queste non dovevano cadere nelle zampe di… Altri.”
Eduardo appoggiò la tazza sul piattino in evidente confusione. “Strano, Barnes non era certo incline ai deliri, anche se viste le circostanze…”
“Ha aggiunto pure che questi Altri sarebbero andati da Bentley, ma vista la sua scomparsa penso si riferiva a casa sua. Non hai mai notato niente di sospetto, in Barnes tanto che in Bentley?”
“Para nada! Per questo l’animalicidio ha sconvolto tutti. Certo si sapeva che Barnes avesse successo solo perché affiancato a Bentley, ma nessuno si aspettava tanto; oltretutto Bentley ha sempre avuto la piena fiducia della direzione, poteva persino…”
L’ocelot si zittì di colpo, immobile, con lo sguardo rivolto ben oltre la coniglietta che lo guardava confusa.
“Eduardo?”
“Podría ser…” Pensò ad alta voce. “Bentley poteva persino portarsi a casa il lavoro, è già successo che portasse via i progetti originali.”
“Progetti originali?”
“Si, nel caso si richiedano modifiche a una struttura c’è bisogno del progetto originale.”
“Di che progetti stiamo parlando?”
“Ah non lo so, potrebbero essere di qualsiasi cosa: una planimetria di un centro commerciale, la pianta di una piazza, una sezione delle linee metropolitane o per fino una mappatura completa degli impianti d’irrigazione del Rainforest District.”
“E quanto sarebbero precise?”
“Al cento per cento!” Esclamò con orgoglio. “La B.B.A. ha praticamente progettato l’intera città, se si mettessero assieme tutti i progetti conservati si otterrebbe una lastra completa di Zootropolis.”
Judy si morse il labbro preoccupata, tanto che l’ocelot cambio immediatamente tono.
“Qualcosa non va?”
“Se si sapesse in giro che in casa di Bentley sono incustodite delle piante cosi dettagliate, piante che potrebbero anche ritrarre una banca o altre strutture d’interesse; questo potrebbe…”
“Far gola all’intero lato criminale di Zootropolis.” Completò la frase Edoardo.
 
“Cosa ci fa qui Hoops, oggi non dovresti essere di riposo.”
“Scusi il disturbo capitano, ma se ha tempo vorrei…”
“Credevo d’essere stato chiaro.” Affermò il bufalo sbuffando dal naso. “A meno che le carote non le abbiano donato la vista notturna non posso certo assegnarti un appostamento a scapito di chi già la possiede; Wilde e Andersson stanno già coprendo la zona. ”
“Non si tratta di questo, o meglio non nel tutto. Credo di sapere perché la zona susciti tanto interesse.”
Bogo appoggiò uno zoccolo sul podio della sala briefing, lasciandosi sostenere come per suggerire a Judy un vago interesse. “Sentiamo.”
“Ho motivo di credere che quell’orso, o chiunque altro abbia destato sospetti nel West Side, possa puntare alla residenza di Bentley; ho chiesto a uno dei suoi ex colleghi e sembra che il panda rosso conservi in casa sua delle piante dettagliate, progetti che potrebbero ritrarre una qualunque struttura: una banca, una gioielleria o persino una struttura governativa.”
“Non serve puntare tanto in alto, ai criminali basterebbe anche solo la mappatura completa delle fognature per farsi più sfuggenti, per non parlare di quante sezioni della metropolitana siano inutilizzate.”
“Se lei potesse fornirci un mandato di perquisizione, potremmo ispezionare la residenza di Bentley e recuperare i progetti pria di chiunque altro.”
“Barnes è stato condannato all’ergastolo Hopps, Il caso è stato chiuso. Un mandato richiederebbe la riapertura dei fascicoli e anche se considerata indagine aggiuntiva servirebbe comunque la sottoscrizione del giudice; oltretutto il mandato dovrebbe essere mostrato ai famigliari di Bentley che potrebbero persino decidere di presenziare. Posso fare del mio meglio ma non è una cosa che posso tirare fuori dal cassetto.”
Bogo tamburellò pensieroso lo zoccolo sul podio, poi riportò lentamente lo sguardo sulla coniglietta.
“Spera in una violazione di domicilio.”
“Giusto, non serve un mandato se è incorso un infrazione, se vogliono quei progetti non possono certo aspettare che escano da soli.”
“Metta al corrente Andersson e Wilde, che tengano d’occhio la residenza, fino a che non riesco ad ottenere un mandato.”
“Ma signore, se è coinvolto un orso polare loro due come…”
“In caso di infrazione faranno convergere le altre pattuglie in zona. Apprezzo la sua disponibilità ma potrà rendersi altrettanto utile chiedendo un colloquio a Barnes.
“Ma è stato condannato signore, cosa…”
“Se la segnalazione nel West Side è direttamente collegata alle sue azioni si andrebbe ben oltre un semplice conflitto d’interessi, accertarsi di eventuali legami è una priorità da non ignorare.”
“Legami signore?”
“È un ipotesi azzardata, ma in pochi saprebbero fare buon uso di quelle mappe. Non escluderei a priori il coinvolgimento della criminalità organizzata.”
Judy restò in silenzio, colpita dal tono del bufalo che s'era espresso come in riferimento a un vecchio nemico.
   
 
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