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Autore: _Sakura e Ino_    16/12/2016    1 recensioni
“Hai visto teme? Hai fatto piangere Sakura-chan! Sei un mostro!”.
Il moro si portò le mani alle tempie, sentendo la collera salire.
“Sei un essere spregevole!”.
La vena sul collo iniziava seriamente a pulsare.
“Fai veramente schifo!” continuò Naruto, abbracciando Sakura ed il cagnolino con fare protettivo.
Ok, un’ altra parola e l’avrebbe lanciato dalla finestra della cucina, sperando che cadesse di testa.
Odiava quelle situazioni. Odiava i guai che continuavano a distruggere la sua sanità mentale. E odiava vedere Sakura piangere.
“Sei davvero un bastardo, Sas’ke!”.
E fu la goccia che fece traboccare il vaso.
“E va bene! Tenetevi quel cazzo di cane! Ma non voglio vedere pipì in giro e non lo voglio tra i piedi mentre studio, chiaro?!” sbottò, al limite della sopportazione.
Vide Sakura lanciarsi verso di lui ed abbracciarlo forte, la testa che scompariva nell’incavo del suo collo.
[SasuSaku NaruHina NejiTen KarinSui ShikaTema KibaIno o ItaIno]
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Karin, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Risalve a tutte/i.
Ok, ho tremila fic che devono essere aggiornate/completate ma, nel mio carissimo PC, ho trovato questo piccolo prologo (opportunamente allungato) e non ho saputo resistere!
So che mi odierete perché così le mie fic sono tante e sarebbe difficile gestirle ma quando si tratta di Sasuke e Sakura io non mi pongo LIMITI XD.
La storia parlerà di Naruto, Sasuke e Sakura migliori amici. Sì, proprio tutti e 3, compreso quel bell’imbusto asociale ed apatico dell’Uchiha. Quindi sarà una fic diversa dalle mie solite impostazioni. Certo, non avrà l’ilarità di Naruto ma sarà molto differente nei confronti della nostra piccola Sakura.
E, soprattutto, non avremo una Sakura innamorata di lui.
Quindiiiii, vi lascio al prologo sperando che possiate dirmi che ne pensate.
Vi ringrazio già anticipatamente per la lettura di questo piccolo soliloquio, ma era d’obbligo per me spiegarvi alcune piccole cosette. Grazie a tutte e…buona lettura!





# PROLOGO



Sasuke chiuse il libro, posando gli occhiali sul tavolo della cucina e sospirando lievemente.
Diede una rapida occhiata all’orologio appeso alla parete, notando suo malgrado che era già ora di pranzo.
Si accese una sigaretta in tutta tranquillità, sperando di godersi quel momento in santa pace quando la porta di casa si aprì di scatto ed una furia bionda si lanciò all’interno del salotto.
“Temeeeeeee! - si lanciò su di lui, abbracciandolo e dandogli un bacio in testa – dillo che ti siamo mancati!”.
“Levati subito dobe. E no, stavo benissimo senza di te. Potevi anche rimanere all’Università a cazzeggiare come tuo solito”.
“Perché parli al singolare? Sei davvero crudele. E poi Sakura-chan deve parlarti e aveva bisogno del mio supporto morale caro il mio Sas’ke”.
Il moro alzò gli occhi al cielo, spazientito.
Scostò in malo modo il ragazzo, incrociando un paio d’occhi smeraldini che lo guardavano docili come un agnellino.
E quello, per lui, era già un brutto segno.
“Ciao Sasuke…”- mormorò, dandogli un leggero bacio sulla guancia, le mani dietro la schiena, come per nascondere qualcosa.
Altro brutto segno. Solitamente gli saltava al collo, quasi stritolandolo.
“Sakura…cosa devi dirmi di così importante da doverti portare dietro questo imbecille?” chiese, sentendo Naruto borbottare offeso dietro di lui.
“Ehm…Sai Sasuke…è capitato così, per caso…”.
Rimase in silenzio, cercando di capire dove diavolo volesse arrivare.
Osservava la fronte corrugata di Sakura, le sue gote rosse per l’imbarazzo, le mani ancora nascoste dietro la schiena.
E non riusciva a capire.
Terzo inequivocabile ammonimento.
Poi, prima che ricominciasse a parlare, Sasuke sentì un verso alquanto strano provenire dalle sue spalle.
Era…una specie di ringhio?
“Fammi vedere cos’hai la dietro” disse, autoritario, avvicinandosi rapidamente alla sua migliore amica.
Fu un attimo.
Sakura tentò di correre verso Naruto ma Sasuke fu più veloce e la prese per la vita, sentendo una strana palla pelosa mordergli la maglietta.
“Ma che cazz…” guardò la ragazza e vide che teneva stretto tra le braccia un piccolo cucciolo di cane, completamente nero, gli occhioni nocciola che lo fissavano curiosi ed i piccoli dentini che s’intravedevano dal muso.
“Possiamo tenerlo?” lo pregò Sakura, assumendo un’espressione angelica ed innocente, seguita poco dopo da quella di Naruto, che sembrava più un beota.
“Assolutamente no. Lo voglio SUBITO fuori!” disse, scandendo bene le parole e cercando di mantenere la calma, invano.
Bastavano già loro due e combinargli casini dentro quell’appartamento.
“Ti prego Sasuke. Era solo, al freddo, fuori dall’Università che piangeva come un bambino. Morirà dal freddo, e poi se lo mangeranno altri cani e…”.
“Cazzate, Sakura. Ha la pelliccia e non morirà di certo assiderato. Riportalo dove l’hai trovato. O al massimo, ti accompagno al canile. Starà benissimo”.
“Sei proprio una persona crudele, teme. Dovremmo tenerci il cucciolo e sbatterti fuori”.
Il moro inarcò un sopracciglio :-“Peccato che l’appartamento sia di mio fratello Itachi. Quindi se non tappi subito quella bocca sarò costretto a buttarti fuori a calci in culo”.
“Guarda che bel musino…” continuò Sakura, imperterrita, avvicinandosi a lui così tanto che si ritrovò quella stupida palla di pelo a qualche centimetro dal viso.
Si studiarono per alcuni secondi, prima che il cagnolino, curioso, gli leccò la faccia, facendolo indietreggiare all’istante.
“E’ disgustoso” sibilò, prima di vedere il viso della ragazza diventare triste e cupo.
Le lacrime iniziavano ad inumidirgli gli occhi verdi e Sasuke sbuffò, esasperato.
“Hai visto teme? Hai fatto piangere Sakura-chan! Sei un mostro!”.
Il moro si portò le mani alle tempie, sentendo la collera salire.
“Sei un essere spregevole!”.
La vena sul collo iniziava seriamente a pulsare.
“Fai veramente schifo!” continuò Naruto, abbracciando Sakura ed il cagnolino con fare protettivo.
Ok, un’ altra parola e l’avrebbe lanciato dalla finestra della cucina, sperando che cadesse di testa.
Odiava quelle situazioni. Odiava i guai che continuavano a distruggere la sua sanità mentale. E odiava vedere Sakura piangere.
“Sei davvero un bastardo, Sas’ke!”.
E fu la goccia che fece traboccare il vaso.
“E va bene! Tenetevi quel cazzo di cane! Ma non voglio vedere pipì in giro e non lo voglio tra i piedi mentre studio, chiaro?!” sbottò, al limite della sopportazione.
Vide Sakura lanciarsi verso di lui ed abbracciarlo forte, la testa che scompariva nell’incavo del suo collo.
“Grazie Sasuke. Sei il migliore amico che una ragazza possa avere…” gli sussurrò all’orecchio, senza farsi sentire da Naruto. Si sarebbe sicuramente offeso.
“Tsk…paracula” le rispose, sorridendo appena e scompigliandole i lunghi capelli rosati.
“Lo sapevo che il teme aveva il cuore tenero”.
“Mi hai insultato fino ad un minuto fa, Testa Quadra…” lo sfotté l’Uchiha.
“L’ho fatto solamente per tirare fuori il tuo lato buono sepolto sotto quintali di arroganza e bastardaggine”.
“Magari vorresti anche che ti dicessi grazie” lo stuzzicò Sasuke, ghignando.
“Sarebbe un’ottima idea…” mormorò Naruto, prima di ricevere un sonoro pugno in testa dall’amico.
“Bastardo fino al midollo! - urlò, massaggiandosi il capo e sentendo gli amici ridere – E tu, Sakura-chan! Pensavo che mi difendessi!”.
“Vieni qui…” gli disse, prendendo a dandogli un leggero bacio sulla fronte, prima di fare altrettanto con Sasuke, felice come non mai.
E i due amici si guardarono, consci di quanto quella piccola palla di pelo la facesse sorridere.
Erano sempre stati loro 3.
Felpato era il quarto membro che mancava all’appello.



* * *


“Mi stai dicendo che Sasuke ha detto sì? Lo stesso Sasuke che conosco io?” sbraitò Ino in mezzo al corridoio, facendo voltare una decina di studenti che uscivano dall’aula di Biologia.
“Scrofa non c’è bisogno che l’intera facoltà lo sappia. E comunque sì, il caro Sas’ke mi ha fatto tenere il cane! Non è stato dolcissimo?” mormorò, stringendo i libri contro il suo petto e sorridendo felice.
“Mmm…anche troppo. Pensa se lo sapesse Karin…”.
“Beh…prima o poi lo verrà a sapere…” rispose, completamente disinteressata all’argomento “Karin”.
La ragazza in questione era l’ultima fiamma, se così poteva definirsi, di Sasuke. Era un mese che scopavano come conigli e lei ormai si era insediata nel loro appartamento. Almeno una volta al giorno doveva fare la sua comparsa, giusto per controllare che Sakura non saltasse addosso al suo caro Sasukino, senza capire che loro due erano solamente migliori amici.
“Sapere cosa?” chiese una voce mielosa alle loro spalle.
“Ecco, parli del Diavolo…” sussurrò Ino, facendo ridere l’amica.
Sembrava onnisciente quella ragazza.
Quando si parlava di lei o di Sasuke, spuntava dal nulla. Aveva cimici ovunque, per caso?
“Niente che ti possa cambiare la giornata, Karin. Semplicemente Sasuke mi ha detto che potevo tenere un cucciolo di cane che ho trovato per strada. Tutto qua…” concluse, alzando le spalle con noncuranza, rivolgendosi nuovamente ad Ino.
La rossa, però, non era della stessa opinione e, dopo aver fatto una faccia sbigottita, le si parò davanti :-“ Impossibile. Il mio Sasuke non avrebbe mai detto di sì. L’avete costretto vero? O magari gli hai promesso qualcosa in cambio…” sibilò, acida.
“Ma che diavolo dici, Karin? Io e Naruto non abbiamo obbligato nessuno, né tantomeno Sasuke. Ha semplicemente detto sì…” rispose, saltando accuratamente il suo piagnisteo e gli insulti gratuiti dell’Uzumaki.
“Non prendermi per il culo, Sakura. Il fatto che tu viva sotto lo stesso tetto del mio ragazzo… - a quelle parole la rosa storse impercettibilmente la bocca, disgustata – non ti da il permesso di fare con lui ciò che vuoi. Ricordatelo bene” mormorò prima di darle una spallata.
Ma, mentre stava per andarsene, Ino la prese per il polso, facendola voltare, gli occhi da cerbiatta ora sadici e maliziosi.
“Mia cara Karin, aspettati il peggio. Quando Sasuke si accorgerà, e fidati, se ne accorgerà, che Sakura è la donna giusta per lui, tu sparirai così… - fece schioccare le dita, ghignando. – Puff. E ciao ciao Karin…” disse, lasciandola andare, sempre più irritata.
Lei non rispose, sbuffando come un rinoceronte e Sakura la guardò farsi spazio a suon di gomitate in mezzo agli studenti, prima di rivolgere la sua attenzione alla compagna :-“ Ma perché le hai detto quelle cose? Già mi odia…”.
Ino la prese per il braccio, riprendendo a camminare:- “Perché è la verità, Fronte Spaziosa. Tu e Sasuke siete fatti per stare insieme. Lui è dolce e premuroso solo con te. Dai retta a me, il mio sesto senso non sbaglia mai”.
“Siamo solo migliori amici. Proprio come me a Naruto”.
“Sì…certo…” disse, scuotendo la lunga chioma platino “ci sapremo ridire…”.
“Vuoi scommettere?” domandò Sakura, a bruciapelo. Era sicura di avere la vittoria in pugno.
“Cosa vuoi scommettere?”.
“Se io e Sasuke non dovessimo piacerci, tu dovrai chiedere ad un ragazzo che sceglierò accuratamente, di uscire. In caso contrario, sceglierai tu per me”.
La mano della giovane scattò verso la sua, immediatamente :-“ Ci sto. Tutti tranne Rock Lee…” la ammonì.
Sakura rise di gusto :-“ Va bene, andata. Tutti tranne Rock Lee”.
E mai Ino, in vita sua, era stata così certa di vincere una scommessa.



* * *


Sasuke odiava le grida e gli schiamazzi.
Soprattutto da parte del gentil sesso, dati gli acuti che uscivano dalle loro bocche quando sbraitavano.
Ed ora, dopo aver sopportato la scenata mattutina di Naruto e Sakura, doveva pure sorbirsi le grida, a parer suo insensate, di Karin, incazzata nera con lui per aver fatto entrare quel cucciolo di cane a casa sua.
“Te l’avevo chiesto una settimana fa di portarlo a casa tua e tu mi hai detto no!”.
“Mi sembra che tu abbia una casa. Non capisco perché dovevi portarlo qui…”.
“E perché a QUELLA hai detto sì?!” urlò, ancora una volta, sottolineando con disprezzo “quella”.
Sasuke alzò gli occhi al cielo. Era veramente stanco.
“Perché quella vive sotto il mio stesso tetto. Perché quella è la mia migliore amica e la conosco da 10 anni. E si chiama Sakura, per la cronaca”.
“Ti piace non è vero?!” continuò, sbattendosene altamente delle sue parole. Doveva per forza avere ragione lei. Sembrava di intrattenere una conversazione con una bambina di 7 anni.
Il moro si passò una mano tra i lunghi capelli corvini, al limite di ogni altra sopportazione.
Aveva bisogno di fumare.
“Non ho intenzione di continuare questa stupida discussione. Vattene a casa e quando ti calmi chiamami. Se avrò tempo, ti risponderò. Se vuoi scusarmi…” disse, prendendo Felpato in braccio e dirigendosi verso la sua stanza, chiudendo a chiave ed emanando un sospiro di sollievo.
Sentì epiteti poco graziosi provenire dal salotto, prima che la ragazza chiudesse la porta di casa così tanto forte che Sasuke pensò davvero l’avesse scardinata.
Poi, il silenzio.
Si accese la sigaretta, beandosi della sensazione del tabacco nella sua bocca.
Guardò Felpato, che scodinzolava ai suoi piedi, allegro.
“Finalmente soli…” mormorò, più a se stesso che al cucciolo.
Chissà quanto sarebbe durata quella pace.
   
 
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