Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: A_GleekOfHouseStark    18/12/2016    4 recensioni
"Cosa succede quando i partecipanti al Gioco del Trono smettono di giocare?"
Raccolta di One-Shot (alcune demenziali e altre meno) in cui i protagonisti, ovvero i (tanti) morti della serie fino alla fine della sesta stagione, si trovano in una sorta di Aldilà e interagiscono anche se non si sono mai incontrati da vivi.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sangue
Jon aprì gli occhi e davanti a lui non c'era altro che bianco.
Un'immensa distesa di bianco.
Si guardò intorno per qualunque minuto, poi si rese conto che era solo e nessuno sarebbe andato ad aiutarlo per fermare il sangue che usciva a fiotti da quelle numerose ferite sul petto. Non riusciva a formulare dei pensieri, figuriamoci a parlare, ma all'improvviso uno strano istinto primordiale di sopravvivenza (strano perché era morto, era convinto di esserlo) lo costrinse ad urlare a pieni polmoni.
Chiese soccorso, mentre continuava a tastarsi le ferite ancora sanguinanti.
Non si dovrebbe smettere di sanguinare una volta morti? E se quello era una sorta di aldilà, perché era solo? D'altronde conosceva parecchie persone che teoricamento avrebbero dovuto stare lì...
Ad un certo punto apparve una figura nel suo campo visivo. Era sfocata, ma Jon diede la colpa della cattiva vista al dolore che le ferite gli procuravano.
"Puoi aiutarmi per favore?" Chiese gemendo.
"Non c'è modo in cui io possa aiutarti, Jon Snow." Rispose la figura come se lo conoscesse.
Il ragazzo iniziò a distinguerne i contorni.
Era decisamente una donna.
Alta, coperta di pelli, capelli rossi.
Ygritte.
"Ygritte, ti prego, dammi almeno una mano a fermare il sangue, altrimenti morirò."
Non si rese conto di aver detto una sciocchezza.
Lui era già morto.
Lui non doveva sanguinare.
"Per tutti gli dei, di tutte le persone di cui avrei potuto innamorarmi, proprio un prescelto doveva capitarmi. Tutti arrivano qua già cicatrizzati e poi ci sei tu, diverso dagli altri, ancora sanguinante..."
Era rimasta la stessa di sempre e a lui era mancata da morire.
Letteralmente.
"Non lo so. Non so perché io sia diverso dagli altri." Ammise il ragazzo, ancora steso.
"Tu non sai niente Jon Snow." Esclamò la ragazza avvicinandosi, poi aggiunse "Ti sarai reso conto che il tuo posto non è qui."
"Mi hanno pugnalato. Dovrei essere morto, Ygritte."
Morto come te.
Ma questo non lo disse.
"Lo so, li ho visti. Sai che non ho mai nutrito una gran simpatia per i corvi neri, specie per quelli infami, e non sai quanto avrei voluto fare qualcosa, qualsiasi cosa per fermarli. "
Il ragazzo rimase senza parole, poi disse:
"Nonostante quello che ti ho fatto?"
"Nonostante tutto, Jon Snow."
Ygritte adesso aveva la testa del ragazzo fra le braccia, una scena simile al loro ultimo incontro durante la Battaglia della Barriera, ma a parti invertite.
Jon la guardò con occhi supplicanti.
"Se questo non è il mio posto, come esco da qua? Come torno nel mondo dei vivi?"
"Dipende da te." Ygritte tacque per qualche istante, poi si mosse per alzarsi.
"Dove stai andando? Non lasciarmi da solo, per favore."
"Non posso restare ancora. Non sai quanto abbia dovuto pregare i Piani Alti per poterti vedere. La verità è che ti ho odiato, ma anche in quei momenti avrei pagato tutto l'oro di Castel Granito per rivederti."
"Chi c'è ai Piani Alti? Gli dei? E perché qua ci siamo solo io e te?"
"Tu fai troppe domande." Rispose lei ridendo "Riceverai le risposte a tempo debito e soprattutto, non appena ti deciderai a tornare indietro, perderai ogni memoria di questo posto. Ti sembrerà di aver visto il nulla."
"Non lasciarmi da solo." Ripeté lui, ignorando tutto ciò che la ragazza gli aveva appena detto.
"Guarda che c'è la fila per vederti, non rimani mica da solo."
Ygritte si era voltata e stava andando via.
"Aspetta!" Gridò lui è quello sforzo di pagato con spasmi e dolore fisico "Perdonami! Perdonami per quello che ti ho fatto. Non avrebbe dovuto finire così, te lo giuro." poi aggiunse "Ti ho amato, Ygritte. Ti amo ancora."
Non sapeva se la ragazza lo avesse sentito o meno, ma lui si sentiva più leggero grazie a questa inaspettata opportunità di confessarsi.
Sparita Ygritte, apparve un'altra persona e questa volta la riconobbe subito: si trattava di Robb Stark.
"Com'è possibile che tu sia qui, ma sanguini ancora? Tutti abbiamo solo cicatrici, perpetuo ricordo del dolore che ci è stato inflitto." Esordí tragicamente suo fratello, ma aveva un'espressione gioviale.
"Vorrei saperlo anch'io, Robb."
"Ho sempre saputo che eri speciale, ma non pensavo a livelli così alti da sfidare la morte."
"Per come ho vissuto, non mi sembra di essere poi così speciale, caro fratello."
"È per ciò che farai in futuro."
"Potete predire l'avvenire da qua?"
"Purtroppo no. Possiamo guardarvi soltanto nel presente e sembra che tu sia predestinato a grandi cose in base a ciò che già è successo."
Robb rimarcò la distinzione fra sé stesso e il fratello, fra i morti e i vivi.
"Come ritorno dall'altra parte?"
"Dipende da te."
"Anche Ygritte mi ha detto la stessa cosa." Disse lui gemendo di nuovo.
Era assurdo come le sue ferite sul ventre alternassero momenti di sopportabilità ad altri di cieco dolore.
"Sono felice che ti abbia incontrato. Era così impaziente." Esclamò Robb, cambiando discorso.
"E io sono felice di averla vista. Non mi sono ancora perdonato per ciò che le ho fatto."
"So cosa le hai fatto e so che non ti saresti mai comportato diversamente. Non è colpa tua, è l'amore che ci mette all'improvviso su strade che non avremo mai pensato di percorrere."
"Sei sempre stato il più saggio dei due."
"No, nessuno di noi è saggio, altrimenti non saremo qui."
Entrambi risero e Jon si rese conto che da vivi non avevano mai condiviso un momento così profondamente fraterno.
"Mi dispiace, non doveva finire così per nessuno dei due..."
"Ma per te non è ancora finita." Replicò Robb "Tu uscirai da qui, vivrai ancora perché così è stato deciso."
"Chi l'ha deciso? Come fai a saperlo?"
"Sanguini ancora." Poi lo indicò "e le tue ferite fumano. Ci sono persone nel posto in cui abito che credono in un eroe e credono che quest'eroe sia tu, quindi devi alzarti e combattere..."
Sembrava che il discorso motivazionale dovesse continuare, che Robb si fosse interrotto a metà, ma non ebbe più la possibilità di riprendere. Fu costretto ad allontanarsi da Jon, salutandolo frettolosamente con un abbraccio fraterno, mentre altre due figure si avvicinavano lentamente a lui. Nell'uomo riconobbe suo padre, invece era sicuro di non aver mai visto la donna prima di allora. Tuttavia, dovette ammettere a se stesso che somigliava molto sia a suo padre che a se stesso. Probabilmente si trattava di sua zia Lyanna, ma non poteva ancora saperlo.
Quante cose ancora non sapeva, come ad esempio che Lyanna Stark aveva pregato tutti i suoi Dei per ottenere la possibilità di vedere suo figlio almeno un'altra volta, anche solo per poco.
"Padre!" Jon provò ad alzarsi, o almeno a sedersi dritto ma non ci riuscì. Le ferite facevano troppo male.
"Sta' giù figliolo." Rispose Ned mentre si chinava, poi gli presentò la donna accanto a lui, visibilmente commossa. "Lei è mia sorella Lyanna."
"Sono spiacente che tu debba conoscermi in queste condizioni, zia." Disse il ragazzo.
Lyanna, impulsivamente, avrebbe voluto sfruttare quell'incontro per dire la verità al figlio, ma a che scopo? Non avrebbe ricordato nulla una volta riportato in vita. Non gli era permesso ricordare e tutto ciò che sarebbe rimasto nella sua mente sarebbe stato solo il nulla. Lo sapeva perché così le avevano detto ai Piani Alti.
"Figliolo, sai perché sei qui?" Chiese Ned.
"Mi hanno pugnalato padre. Dovrei essere morto come tutti voi. Cicatrici al posto del sangue."
"Ti è stata data una seconda possibilità, perché tu potrai salvare sia la nostra famiglia sia il reame intero dalla minaccia che arriva con l'inverno. Non so dirti chi ti abbia scelto, ma è così: sei diverso dagli altri, Jon."
"Ma perché io? Perché un bastardo e non un re?"
Ned guardò Lyanna con occhi tristi e si preparò a mentire.
Ned sapeva che suo nipote era l'incarnazione di Fuoco e Ghiaccio , ma Jon non era ancora pronto per la verità.
"Non lo so figliolo, però devi accettare il ruolo che ti è stato affidato anche se non l'hai chiesto. Lo farai?"
Jon sentì un coraggio mai provato prima scorrere nelle vene ed annuì con forza. Ottenuta la risposta, Ned e Lyanna andarono via e lui rimase, steso e ancora sanguinante.
Era convinto che prima o poi sarebbe successo qualcosa, un segno che gli avrebbe fatto capire che era pronto a tornare indietro.
Chiuse gli occhi e udì delle voci, ma era su una che cercava di focalizzarsi. Una voce femminile e straniera che sembrava stesse pregando.
Forse il segno che aspettava era proprio quello.


Note dell'Autrice :3
L'avete chiesto ed è arrivato! Ho deciso di continuare a postare ancora qualche one shot sui personaggi morti dalla S4 in poi, dato che di materiale ce n'è, ahimé, in abbondanza. Spero vi piacciano anche queste e se volete lasciare una recensione mi fa molto piacere. 
Molto probabilmente riprenderò a pubblicare regolarmente dopo le vacanze di Natale e nel frattempo vi faccio tanti auguri.
A presto!
A_GleekOfHouseStark
 
   
 
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