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Autore: Elsinor    18/12/2016    3 recensioni
Cosa accade il primissimo giorno nella scuola di magia di Durmstrang? Nessuno Smistamento, nessun lauto banchetto. Solo sangue, freddo e disciplina. La selezione è spietata e non è sufficiente l'alto lignaggio. È più difficile essere ammessi o restare vivi?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Gellert Grindelwald, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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«Ci nascondiamo e basta?» esclamò attonita una ragazzina bionda e lentigginosa ai compagni.
Erano tedeschi, per la maggior parte si conoscevano fin dall'infanzia, per frequentazione o antichi legami di sangue. Erano scivolati lungo un umido pendio di neve e foglie marce e si erano acquattati tra gli alberi, le orecchie tese ai rumori della bestia.
«Idee migliori?» sbuffò il ragazzo più massiccio del gruppo. Come gli altri, aveva perso quasi tutto il colore dal viso, compreso il naso prima arrossato dal freddo «Dopotutto ci basta sopravvivere, no?»
«Ma se facciamo la figura dei codardi, ci espelleranno!» strillò di nuovo la ragazza.
«T'es fou! Abbassa la voce.» intervenne un ragazzo con capelli e lentiggini simili «Il troll non ci vede, ci sente.»
Tutti presero a sussurrare.
«Forse possiamo attirarlo in qualche trappola...forse riusciamo a usare le bacchette per scavare.»
«Non ci vorrebbe un'esca?»
«Non possono farla i russi, l'esca?»
«Aspetta, allora troviamo i russi e...»
«Guardate che il troll non ci sente neppure.» osservò uno dei ragazzi, spezzando il concerto di sussurri con un tono di voce normale. Era biondo anche lui, dall'aspetto delicato e grazioso smentito da occhi azzurri stranamente penetranti «O meglio, ci sente, ma non è abbastanza intelligente da organizzare gli stimoli. Se ci si è buttato contro, è perché c'era quel bastardo ad aizzarlo.»
«Sssh! Ecco, lui sì che ti potrebbe sentire!» protestò il ragazzo massiccio «Dimentichi che ci staranno osservando, lui e la Preside.»
«Vuoi dire l'altro troll?»
«A te da piccolo ti hanno lasciato cadere dopo un Incantesimo di Librazione.» considerò seccamente il ragazzo lentigginoso.
«Se provassi quell'Incantesimo?» saltò su la ragazza «È uno dei più facili! Solleviamo il troll e lo ributtiamo a terra da molto in alto.»
«E ce la facciamo a sollevare un troll
La ragazza sembrò sul punto di ribattere, ma un tramestio improvviso li fece tutti sobbalzare. Non fecero in tempo a reagire allo spavento che una valanga umana li travolse, scivolando giù dal pendio.
«Dégagez, les cons!»
«Viene da questa parte!»
Il ragazzo lentigginoso fu spinto violentemente e cadde, scomparendo tra gli ampi mantelli dei fuggitivi. La ragazza sollevò la bacchetta.
«Scapperete meglio strisciando!»
Volarono scintille ed esalò puzza di bruciato. Un bulgaro, grosso come un quattordicenne, si fermò, costringendo quelli dietro di lui a urtare contro la sua ampia schiena.
Non fece in tempo a parlare, perché l'odore di fumo fu coperto da una vampata fetida, seguita da un rimbombo di passi che scosse la neve dagli alberi.
«Fermi!» urlò uno dei tedeschi «Dove avete l'orgoglio di mago, mangiarape? Le bacchette! Colpiamo tutti insieme! Tutti insieme!»
La maggior parte si limitò a ruzzolare via passando sopra a chi inciampava, ma il bulgaro dal mantello bruciacchiato rimase, e con lui un'altra decina di ragazzi.
«Naso, bocca, occhi, orecchie, palle.» un grido dal forte accento baltico «Sono buoni per colpire.»
Il pendio nevoso davanti a loro franò. Il troll comparve in cima, mulinando un tronco divelto a spazzare il terreno. Si guardò intorno, agitando le orecchie appuntite, gli ansiti rauchi che si condensavano in sbuffi di vapore.
«Sugli occhi ha la benda.» la voce arrivò sorprendentemente dall'alto, e risuonò in modo innaturale sopra il frastuono e i grugniti della creatura.
I ragazzi sollevarono la testa e videro il tedesco fragile e grazioso appollaiato sul ramo di un albero, a diversi metri di altezza. Aveva abbandonato il mantello e indossava solo la divisa rosso sangue, che spiccava tra il nero e bianco dei rami. Teneva la schiena contro il tronco, le gambe a cavalcioni, la bacchetta nella mano adagiata mollemente in grembo. Non sorrideva, guardava verso il troll con una certa cupa attenzione, ma per il resto pareva a suo agio.
«Che vigliacco!» esclamò sbigottito uno dei suoi compagni.
Il ragazzino ritrovò il sorriso e indicò con la bacchetta (fu evidente che la mano tremava -per il freddo?-) «Visto come è tranquillo, ora?» il troll sdrucciolò sul bordo del pendio, fece un rantolo fischiante e indietreggiò di colpo. Si voltò e sferzò con la mazza il tronco di un albero vicino. Ripeté la scena un altro paio di volte, ogni colpo un grugnito.
«Dobbiamo colpirlo adesso.» si innervosì la ragazza lentigginosa.
«No, aspetta.» ribatté il ragazzino. Era un ordine, dato con la massima noncuranza, per lo più. Lei gli lanciò un'occhiata inviperita, alzando la bacchetta verso il suo ramo.
In quel momento il troll fece un altro tentativo di affrontare il pendio. Accennò di nuovo ad arretrare, ma all'improvviso fece scattare indietro la testa e lanciò un lungo ululato. La bava gli schiumò ai lati della bocca.
«Così.» commentò il ragazzino, fissandolo avidamente. Rimise la bacchetta sotto la veste e smontò dal ramo, tenendosi in equilibrio, le ginocchia flesse, la mano appoggiata al tronco. «L'avete visto? È quel coso sulla testa. Lo punzecchiano da lontano.»
«Arriva!» gridarono varie voci più o meno in coro.
«Scappate e basta.» suggerì il ragazzino. Si calò con una certa agilità da un ramo all'altro.
«Gli togliamo quel coso dalla testa!» affermò la ragazzina.
«Bon courage!» il ragazzino saltò giù e sparì.
Se fece rumore cadendo, fu coperto dal troll che scivolava giù dal pendio, portandosi dietro gran parte di esso. Rotolò con un fragore di roccia contro roccia e cercò di rimettersi in piedi annaspando con le grandi mani a terra.
Uno dei russi protese la bacchetta e sbraitò un incantesimo: rimbalzò una scintilla a malapena visibile sulla spalla del mostro.
Il troll brontolò, raschiò una palata di neve e fango e la lanciò alla cieca. Colpì il russo temerario con uno schiocco d'ossa, e proiettò il corpo a tre metri di distanza.
«Insieme! Insieme!» urlò la ragazza.















Angolo dell'autrice: come si affronta un troll? Sarà meglio non affrontarlo proprio? Che fatica essere degni di Durmstrang! Strategie di sopravvivenza decisamente inaspettate in arrivo nel prossimo capitolo!
   
 
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