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Autore: Elsinor    17/12/2016    2 recensioni
Cosa accade il primissimo giorno nella scuola di magia di Durmstrang? Nessuno Smistamento, nessun lauto banchetto. Solo sangue, freddo e disciplina. La selezione è spietata e non è sufficiente l'alto lignaggio. È più difficile essere ammessi o restare vivi?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Gellert Grindelwald, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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La neve scrocchiava sotto gli stivali.
La temperatura del primo pomeriggio era di pochi gradi sotto lo zero. Un pallido sole faceva brillare la crosta ghiacciata che ricopriva la radura. Nessun vento.
Un tempo ideale. Tutti gli insegnanti avevano convenuto, e anche gli studenti avevano provato invidia per quel primo anno fortunato.

La strega fiutò soddisfatta l'aria ed espirò in uno sbuffo di condensa «Benvenuti a Durmstrang.» esordì.

Non aveva bisogno di attirare l'attenzione, i ragazzi -quell'anno una cinquantina- la stavano già fissando, muti. File uguali di mantelli e copricapi in pelliccia di lupo e una gamma varia di facce pallide ed espressioni che andavano dal nervoso al determinato.
Durante il viaggio in nave fino al castello era evidente si fossero già formati i gruppi, e gli europei si riconoscevano subito: erano quelli che tremavano dal freddo.
I russi avevano musi duri e occhi stretti, e insieme agli scandinavi non battevano ciglio.
Per parlare a tutti loro la strega aveva usato il francese, la lingua comune dell'élite Purosangue.

«Questa è la scuola di magia più prestigiosa del mondo.» continuò «Il solo essere stati ammessi è un onore per cui dovete ringraziare le vostre famiglie. Per rimanere, tuttavia, dovrete contare su voi stessi. La purezza di sangue non è una culla in cui adagiarsi, ma uno sprone a essere degni. Dovrete nutrirla, dovrete onorarla. Solo così l'orgoglio di mago vi renderà forti.»
In piedi accanto alla strega, l'uomo dalla barba spruzzata di grigio tese gli angoli della bocca in un cenno di approvazione che non arrivava a potersi definire sorriso. Era più basso della donna a suo fianco (riusciva comunque a essere alto) e più magro, una figura nera e sottile come un albero secco della foresta circostante.
«Questa è una scuola per grandi maghi,» proseguì la strega. Si offriva allo sguardo dei nuovi studenti a testa scoperta, il cappuccio foderato di pelo gettato indietro. I capelli biondi erano imprigionati in un intricato groviglio di trecce «non è una scuola per viziati né per viziosi. Non aspettatevi di avere elfi domestici al vostro servizio esclusivo, né di dettar legge in nessun luogo del castello, dalle classi al bagno. Vi diverto?»
Erano spuntati giusto due o tre mezzi sorrisi. Sparirono a gran velocità.
«Le regole che seguirete saranno le mie e quelle degli insegnanti. Il professor Krass.» presentò con un secco cenno del capo il mago alla sua sinistra, che rimase immobile, le mani dietro la schiena nascoste dal mantello.
«Io sono la Preside, Lyubomira Gregorovna Petkova. Per nessuna ragione dovrete scambiarmi per vostra madre...»
«La scambierei per troll.» borbottò uno dei ragazzini più minuti, in tedesco. I suoi vicini si scossero per lo sforzo di non ridere.
«...tuttavia spetta a me l'arduo compito di svezzarvi. E cominciamo subito.» la Preside si voltò verso il mago a suo fianco e annuì. Il mago tirò fuori le mani da dietro la schiena e rivelò un piccolo scrigno d'ebano ornato di borchie metalliche. Avanzò in silenzio verso gli studenti e sempre in silenzio si chinò a posare lo scrigno a terra, pochi metri davanti alla prima fila.
I ragazzini si agitarono e un mormorio dissonante in varie lingue percorse il gruppo. Alcuni arretrarono, altri azzardarono un timido passo avanti, allungando il collo e chinandosi per osservare lo scrigno. Altri fissarono avidamente il professore, in attesa di istruzioni.

«Vi avverto» parlò invece la Preside, mentre Krass si limitava a estrarre la bacchetta e indietreggiare piano «se il vostro contegno in questa prova non mi piacerà, non metterete piede nel castello.»
Il professor Krass puntò la bacchetta e lo scrigno si allargò.
Gli studenti indietreggiarono in sintonia.
Lo scrigno raggiunse l'ampiezza di una cassapanca e prese ad agitarsi violentemente.
Tutta la prima fila di studenti arretrò scomposta, inciampando negli altri tra grida e improperi. Alcuni, pallidi e risoluti, estrassero le bacchette e gridarono agli amici di imitarli.
Lo scrigno, ormai largo quattro metri e alto tre, si sfasciò di colpo, lanciando i pannelli di legno a strisciare nella neve fino a colpire le caviglie dei ragazzi più vicini.
Sopra alle loro grida, sopra a qualsiasi altra cosa, risuonò un lungo, potente ruggito.

«Non vi è richiesto di uccidere il troll.» disse freddamente Lyubomira Petkova, ignorando lo scompiglio «Vi basterà far sì che vi lasci vivi. Buona fortuna.»

Il troll si sollevò da terra, tirandosi dietro schegge di legno e pezzi di metallo contorti. Contro il bianco della neve, era enorme e grigio come una roccia sbozzata, nudo a parte una gabbia di fili metallici attorno al piccolo cranio. La gabbia gli comprimeva anche gli occhi, sotto minuscoli dischi d'argento.
Cieco e furioso, il troll dondolò il busto, pestò la neve con i grandi piedi duri e ruggì ancora, scoprendo una grande quantità di denti marci.
Il professor Krass, da lontano, mosse appena la bacchetta sollevata.
Il troll scattò verso gli studenti, che tra stilla e imprecazioni si dispersero ai quattro angoli della radura, gettandosi nella macchia.
Rimase solo uno spiazzo di neve calpestata.
«Un anno promettente.» commentò il professore rivolto alla Petkova, stirando le labbra nel suo quasi-sorriso amaro.


















Angolo dell'autrice: troll sguinzagliati contro gli studenti? A Hogwarts non succederebbe ma...ah, già. Benvenuti non a Durmstrang ma al primo capitolo di quella che sarà una long non molto long, breve ma intensa (spero). Mi sono basata quanto possibile sulle poche informazioni che si hanno della scuola, per il resto libertà a tutt'andare. Recensite se avete dubbi o volete fare il tifo per il troll! Seguite per ammirare nel prossimo capitolo il panico e la determinazione dei protagonisti di quest'"anno promettente"!
   
 
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