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Autore: momoallaseconda    18/12/2016    3 recensioni
Nami e la neve. Pensieri e malinconie durante la notte più magica dell'anno.
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Un pensiero mi solletica. Potrei decidere di rimanere qui, venire ricoperta totalmente e diventare un pupazzo di neve!
Rido da sola, in mezzo alla strada. L’idea non mi dispiace. Magari scopro di avere delle doti nascoste. Ho già il berretto e le mani come due rametti, completamente bloccate dal freddo. Mi mancano solo carota e bottoni…
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sotto la Neve
 
 
 
Getto un’occhiata sbrigativa all’orologio, fermando il cammino. Sbuffo, infreddolita, nel buio della notte. Sono in ritardo, per l’ennesima volta.
Beh, per lo meno, sono arrivata a destinazione…
Sposto i capelli rossi dal viso, respirando piano, mentre mi guardo attorno.
I fiocchi di neve cadono rapidi, davanti ai miei occhi e su di me.
Il paesaggio urbano si tinge di bianco, creando un’atmosfera surreale.
Non si vede anima viva, nel quartiere. Tutti rintanati in casa, con le famiglie. Come dargli torto.
Un pensiero mi solletica. Potrei decidere di rimanere qui, venire ricoperta totalmente e diventare un pupazzo di neve!
Rido da sola, in mezzo alla strada. L’idea non mi dispiace. Magari scopro di avere delle doti nascoste. Ho già il berretto e le mani come due rametti, completamente bloccate dal freddo. Mi mancano solo carota e bottoni…
Mi volto indietro, guardando le impronte che ho lasciato sull’asfalto. Lungo il marciapiede, una scia infinita di passi, si mischiano ai miei. Alla festa, devono già essere arrivati tutti.
Batto i denti, affondando il viso nella sciarpa. Non è stata una gran mossa venire a piedi. E pure lo sapevo che avrebbe nevicato!
Alzo gli occhi, dandomi della scema da sola, e, guardando fisso avanti a me, sorrido.
La casa è bellissima. Illuminata a festa, come un faro nella notte.
Rufy, quando vuole, sa fare le cose per bene. Probabilmente, anche Usop c’ha messo del suo.
Poggio una mano sul cancello d’ingresso, indecisa. Sospiro, sprigionando una nuvoletta bianca.
Dalla casa, le note di ‘Silent Night’ mi raggiungono, insieme alla malinconia, che da sempre mi prende in questo periodo.
Che cosa ci faccio qui?
È freddo. Ho i capelli bagnati. Forse qualche linea di febbre.
Dovrei essere a casa mia. Sotto le coperte. Con un thè caldo. Un buon libro. Il cuore chiuso in cassaforte.
E, invece, sono qui. Ancora un’altra sera. Ancora una volta…
Ma questa notte è diversa. Non potevo mancare, darmi malata, occupata, morta.
È quasi Natale. Solo poche ore.
E tu sei lì.
Riesco a vederti.
Al di là della finestra del salotto.
Seduto in un angolo.
In camicia bianca.
A bere rhum.
Scuoto la testa, mio malgrado, divertita, scacciando un po’ di neve.
Non lo sai che a Natale si sorseggia Champagne? O, al massimo, Spumante?
Come sei prevedibile, Zoro…
Il sorriso scema, lentamente. Che cosa bevi non è certo importante. Non è questo che mi interessa.
Il cuore prende ad accelerare, mentre aguzzo la vista.
Sei venuto con lei?
Ti prego, dimmelo subito… ti prego…
Voglio sapere se dovrò passare anche questa serata ad evitarvi, morendo dentro un po’ di più, ogni volta.
La cerco con gli occhi, analizzando la porzione di salotto che riesco a scorgere, dalla finestra senza tende. Riesco a vedere Usop e Franky, addobbare l’albero di Natale. Sanji svolazzare attorno ad una Viola ridacchiante, mostrandole un rametto di vischio. Ma di lei nessuna traccia.
Mi rincuoro un po’, considerando però, logicamente, che potrebbe solo essere in cucina o in bagno.
Il sorriso che nasce spontaneo sulle mie labbra, è amaro. Come mi sono ridotta…
Natale è il momento peggiore, quando vivi un amore non corrisposto.
Se, durante il resto dell’anno, riesco facilmente a nasconderti i miei sentimenti, sotto Natale mi risulta quasi impossibile. La tristezza prende il sopravvento sul buonsenso.
E vorrei scappare.
Lontano da tutti.
Lontano da te.
Lontano dal dolore che mi accompagna da una vita!
Perché io lo so, lo so, che lei non fa per te. Lo so che non ti amerà mai come ti amo io. E lo so semplicemente perché lo vedo. Da sempre. Nel mio egoismo, so che io sarei quella giusta, per te!
Ma, allo stesso tempo, so che non fa alcuna differenza, perché non importa quello che voglio io. Importa solo quello che vuoi tu. E tu, vuoi lei.
Non ci posso fare niente. Se lei ti rende felice, non posso che esserlo anch’io. Anche se accettarlo non è facile, ti amo troppo per rovinarti la vita.
E mi odio per questo.
Perché so che io sarei perfetta per te. Sarei perfetta…
L’attacco di ‘Adeste fideles’ mi ridesta.
Ho freddo. Sono ancora qui, sotto la neve, appoggiata al cancello, cercando una scusa che mi permetta di fuggire via.
Scuoto la testa, fissandomi le scarpe.
Coraggio. Forza, Nami, ce la puoi fare!
Mando giù il nodo in gola e alzo gli occhi, decisa, superando il cancello aperto e puntando alla porta d’ingresso.
Un attimo di esitazione e suono il campanello.
Ormai è fatta.
Tra poco qualcuno verrà ad aprire, dovrò esibire il mio miglior sorriso, fare moine e auguri a tutti. Mostrami mortificata per il ritardo ma felice di essere arrivata, per festeggiare insieme la Vigilia di Natale.
Verrò da te, ti abbraccerò, come ogni anno, per farti gli auguri.
E abbraccerò anche lei. Sorridendo, le dirò quanto è bella nel suo vestito, perché lo sarà davvero, non è una bugia, e mi informerò su come vadano le cose.
E sarò felice per voi.
Si, Zoro, non ridere… lo sarò davvero.
Dovrò esserlo, perché questo fa una buona amica. E io sono davvero una buona amica!
Voglio esserlo, per te, per lei, fino a quando ci sarà bisogno di me.
Avrò tempo per piangere quando sarò a casa mia.
Realizzo il mio falso miglior sorriso di gioia, sentendo la porta aprirsi.
Si, ce la farò anche quest’anno.
Stasera, amore mio, sarò solo la tua buona amica Nami.
 
 
 
 
 
“Oi, marimo.”
Alzo lo sguardo dalla bottiglia di rhum, controvoglia. Sanji è in piedi sopra di me e mi fissa con sguardo torvo.
Alzo le spalle, noncurante, passando sopra al ‘marimo’, solo perché è Natale e non ho voglia di litigare. “Che diavolo vuoi?” non mi trattengo, però, nell’evidenziare la mia seccatura.
Lui sbuffa, visibilmente infastidito. “Nami sarà qui a momenti! Piantala di bere per calmare i nervi, che non serve a niente! Cerca, piuttosto, di renderti presentabile!”
Sgrano gli occhi, sorpreso. Come ha fatto ad accorgersene?
Apro la bocca, per dirgli di farsi i fatti suoi, ma mi precede, con un tono più calmo e, oserei dire, complice.
“Questa potrebbe essere finalmente la tua occasione, per dirglielo. Vedi di non sprecarla! Non è forse per questo che hai lasciato Tashigi?” mormora con un sorrisetto che è tutto un programma, allontanandosi verso Viola, che chiacchiera con Brook, sul divano. Io non riesco a ribattere. Troppo sorpreso abbia capito tutto.
“Ah, già!” fa lui, come avesse ricordato improvvisamente qualcosa. Torna indietro e mi lancia un oggetto, che afferro al volo. Mi ritrovo tra le mani un piccolo rametto di vischio. Guardo prima lui e poi il mio amico. Talmente sbigottito, da non sentire nemmeno il campanello suonare.
Sanji ghigna. “Potrebbe servirti. Io ho già dato…” mormora, ammiccando, tornando dalla sua ragazza.
E mentre lo stereo fa partire ‘Last Christmas’, un profumo familiare mi avvolge, facendomi voltare verso la sua proprietaria, nascondendo il rametto dietro le spalle.
Nami è arrivata.
Abbraccia Robin, scusandosi per il ritardo, mentre Rufy chiude la porta, prima di catapultarsi a salutarla.
Sorride a tutti, felice di essere qui.
Mi perdo un istante a guardarla. È infreddolita, coi capelli bagnati e piena di neve. Non mi ero accorto avesse iniziato a nevicare…
Poco importa, lei è qui ed è bellissima, come sempre. Non so come ho fatto a non rendermene conto prima.
Mi passo una mano tra la zazzera verde, sospirando. Non lo saprà mai da me, ma il maledetto torcigliolo ha ragione.
Ora che l’ho vista, capisco di aver fatto bene a lasciare Tashigi.
Non potevo fare altrimenti. A lungo andare, la nostra storia, sarebbe diventata una farsa e l’avrei solo fatta soffrire di più.
Non è lei che mi fa battere il cuore da una vita. Non è lei la ragazza che voglio.
Non è lei quella perfetta per me…
Nami scioglie l’abbraccio con Chopper, districandosi tra la calca dei nostri amici, che l’hanno circondata e, finalmente, mi vede. Il sorriso che mi regala mi mozza il fiato.
Ha l’espressione più tenera e dolce del mondo. Stasera non sembra nemmeno lei.
È impossibile che mi sia reso conto di amarla, solo di recente. Lo so da molto prima.
Mi accorgo di avere il rametto di vischio, ancora in una mano. E, mentre annego nei suoi occhi, vedendola avvicinarsi, sempre sorridente, sempre bellissima, decido di accettare il consiglio del mio amico.
Siamo faccia a faccia. Occhi negli occhi.
Si acciglia un attimo, scrutandomi. In una muta domanda, capisco mi che mi sta chiedendo dove sia Tashigi.
Io rido, scuotendo la testa, mentre lei mi guarda stupita. È troppo bella. Ha ancora della neve sui capelli.
Stringo un po’ di più il rametto, dietro le mie spalle.
Si, questa sarà la mia occasione.
Non la sprecherò.
 

 

 

 

 

 

 
Angolo autrice:
……………………..ok………………………. non linciatemi per sta cosa…..
Avevo voglia di qualcosa di dolce, caldo, morbido……. E mi è uscito questo…….. già…….
Avevo voglia di una fic senza pretese su di loro e sul Natale…
Perché a Natale siamo tutti più buoni, no?
 
Fatemi sapere cosa ne pensate, se potete!!
Grazie a tutti e, se non pubblico altro prima di gennaio (non si sa mai), BUON NATALE!!!
Un bacione!!
Momoallaseconda
 
   
 
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