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Autore: TheManiae    19/12/2016    2 recensioni
Sono passati Venti anni dall'ultima sfida affrontata dai pony di Equestria.
Venti anni in cui le principesse hanno governato in pace e armonia.
Venti anno nei quali ognuno è andato avanti con la propria vita, incontrando pony nuovi e dicendo addio a persone care.
Ma un destino amaro sta per abbattersi su Equestria.
E tutto gira attorno a un cristallo e a un piccolo unicorno.
[Spoiler sul finale della sesta stagione]
[Presenza Autori]
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Le Smokey Mountains. 
Un nome perfetto per quelle vette di pietra scura coperte da un perenne velo grigio. Decine di crepe costellavano le pareti e i sentieri, piccole come ramoscelli d'ulivo o grandi come una casa, da cui emergevano costantemente fumi scuri simili a serpi che strisciavano sinuosi verso l'alto unendosi alla  cappa che circondava le vette.
Un tempo, secondo alcune leggende, quella era stata la tana di un clan ribelle di draghi rossi fuggiti al controllo del Dragonlord e nascostisi dalla sua furia. Ma all'interno era scoppiata un'aspra battaglia tra i due figli del capobranco, appena deceduto, in lotta per il posto di leader. Lo scontro di fiamme colpì una vena di carbone sotterranea, incendiandola e trasformando le grotte in un inferno troppo caldo anche per un drago. Ancora oggi continua ad ardere sollevando lo scuro fumo che da nome alle montagne. 
Al centro di questa catena, alla base del Picco Nero, la montagna più alta del gruppo, si stendeva per alcune centinaia di metri una pianura di roccia spianata, desolata e spoglia da qualunque pianta o arbusto. Alla fine di questa valle di solitudine e polvere, il muro di pietra scura del Picco Nero interrompeva la pianura innalzandosi quasi verticalmente e sparendo nella nebbia. Addossata alla parete si stagliava la figura di un castello.
Tre paia di mura di pietra emergevano dalla parete unendosi a formare altrettanti semicerchi l'uno dentro l'altro. Dove le mura si congiungevano tra di loro tre grossi portali di legno scuro sbarravano la strada a chiunque, con battenti di bronzo stretti nella morsa di bestie corrose dal tempo che fissavano il nulla assieme a statue equine dagli occhi vuoti simili a quelli di un teschio.
Le prime due cerchia di mura erano vuote, con solo qualche rudere di legno ormai marcio a interrompere la monocromia di grigio cenere che era il terreno. Invece la cerchia più interna, la più alta delle tre, era unita a un palazzo anch'esso posizionato a ridosso della parete della montagna. Torri nere si innalzavano al cielo, alte e contorte. Le finestre erano abissi scuri, orbite vuote e silenti. Eccetto una.
Nel torrione più alto della fortezza una finestra era illuminata di verde. Un camino ardente di fiamme smeraldo lanciava attorno a sé una luce malevola mentre le ombre sembravano danzare sulle pareti al crepitare del fuoco. Una figura fissava il focolare seduta a una sedia. Un bicchiere di vino stretto nello zoccolo nero e forato. 
Queen Chrysalis era immersa nei suoi pensieri. Gli occhi verdi felini fissavano il fuoco danzare, seminascosti dalla criniera cadente e piena di fori, simile all'acqua salmastra. Dal capo emergeva un lungo corno nero e contorto. 
I suoi pensieri andavano a ricordi passati: 
Invasioni e conquiste di centinaia di città Equestri, Grifoniche e di altre cento nazioni. Strade e cieli coperte da migliaia di corpi neri ronzanti con occhi cerulei e le zanne messe in mostra in sadici sorrisi. Interi villaggi e metropoli disseminati di abitanti riversi a terra ridotti a vegetali dai corpi simili a scheletri, tutto l'amore succhiato via da mostri affamati.
La mente corse all'invasione di Canterlot. Aveva imprigionato la principessa dell'amore nelle antiche caverne di cristallo prendendone il posto e ipnotizzando il suo amato maritino. Ricordava ancora come quell'amore fosse potente, tanto potente che era riuscita a sconfiggere Princess Celestia in duello. Sembrava una grande vittoria, tutto sembrava perfetto. La principessa era sconfitta e rinchiusa in un bozzolo, lo scudo difensivo era caduto e il suo esercito aveva preso la città. 
La regina ebbe una smorfia di rabbia.
Ma per colpa di quella stupida studentessa di Celestia e della principessa dell'amore, lei e la sua gente vennero scacciati dalla città. Metà dei suoi soldati erano morti nella caduta, e lei dovette recuperare i sopravvissuti e dare le onoranze ai morti. Era tornata nell'alveare, per curare le ferite e progettare la vendetta.
E quella si che fu una vendetta! Tutti i pony più potenti di Equestria erano stati catturati e condotti nel suo regno. Era seduta sul suo trono di pietra oscura mentre le sue guardie stavano trascinando la neo-principessa dell'amicizia appena catturata davanti a lei. Aveva in mente un trattamento speciale per lei, ma prima che potesse attuare la sua vendetta era giunta la sua studentessa assieme al traditore e all'unicorna prestigiatrice.
Avevano raggiunto l'Alveare, erano entrati superando le guardie e penetrando nelle sue stanze. Nonostante avesse catturato l'illusionista, i due rimasti l'avevano raggiunta. Avevano tentato di convincerla a fare amicizia coi pony, abbassarsi al loro livello. I predatori non fanno amicizia con le prede.
Gli invasori erano entrambi ai suoi piedi, completamente alla sua mercé. Era in procinto di punire il changeling, ma i suoi sudditi la tradirono. Si unirono a Thorax e si trasformarono assieme a lui in quelle Cose carine e colorate. Disgustose! Per colpa loro aveva perso il suo trono, era stata cacciata dalla sua casa e derubata del suo titolo.
Chrysalis prese un lungo sorso del liquido cremisi, il sapore dell'uva e delle ciliegie scivolò lungo la gola e la regina lo gustò con piacere. La mente si distese quasi all'istante e un sorriso compiaciuto apparve sul muso chitinoso. Il vino era sempre stata una delle poche cose create dalle Prede che amava. Distendeva i sensi e calmava i nervi, oltre ad avere un sapore incredibilmente simile all'amore.
La regina osservò il bicchiere, ormai quasi vuoto, in controluce, esaminando lo strano gioco di colori tra verde e porpora che luce, vetro e liquore creavano. I pony pensavano che lei, la regina dei changelings, fosse stata sconfitta e fosse sparita per sempre dalle loro stupide vite. Ma si sbagliavano.
Aveva costruito una nuova base e creato nuove generazioni di changelings, che nel corso degli anni si erano moltiplicate sempre di più. La fortezza in cui abitava all'esterno poteva sembrare vuota e disabitata, ma la realtà non poteva essere più diversa. L'intero Picco nero era stato scavato e le gallerie al suo interno erano piene di centinaia di changeling a lei fedeli. Era stata cacciata, ma era sopravvissuta. Ed era piena di odio.





Una pallida luce verde acido si diffondeva nella galleria scura, proveniente da alcuni baccelli luminosi attaccati al soffitto. Le pareti erano coperte da una sostanza nera simile a chitina, al tocco appiccicosa e calda. Dalle profondità del tunnel provenivano ronzii e sibili animaleschi. Chrysalis sorrise: Amava quei suoni, gli stessi che gettavano nel panico ogni Preda che avesse la sfortuna di udirli. 
La regina sbucò in un'ampia grotta illuminata da un'intensa luce proveniente dall'alto: un enorme globo gelatinoso più grande di lei stessa pendeva dall'alto, collegato al soffitto da grossi tendini vischiosi. Addossato alla parete stava un trono di roccia verdognola aperto a ventaglio con punte affilate e costellato di fori. Era una semplice riproduzione malfatta del suo precedente trono di pietra oscura. Accanto stava un piedistallo con una teca di cristallo contenente una piccola corona nera a quattro punte con gemme rotonde.
Quella era la corona che aveva portato per più di cinquecento anni, da quando l'aveva sottratta a un sovrano dei pegaso, corrompendola in una forma più adatta a lei. L'aveva sempre indossata, ma ora erano vent'anni che il copricapo riposava su quel piedistallo. 
Con uno sguardo carico di rabbia accarezzò la teca, lo zoccolo che tremava leggermente. Sognava il giorno in cui avrebbe riconquistato la sua terra, sconfitto i suoi nemici e schiacciato la testa dell'impostore e traditore sotto lo zoccolo. Solo allora avrebbe rimesso in testa la corona.
"Mia regina!"
Chrysalis si voltò osservando il suo fidato servitore. Lord Ysop era il comandante dei changeling droni, la casta adibita principalmente alla costruzione e al mantenimento dell'alveare. Al contrario dei suoi simili, possedeva un guscio verde scuro sulla schiena e gli occhi erano verde palude anziché azzurri. 
"Lord Ysop. Come procedono le nidiate?" 
"Sono più prolifere che mai, mia regina." Rispose il drone. Aveva una cadenza militare e un tono rispettoso nel parlare.
"Voglio vederle."
"Certo mia regina."





Il nido dell'alveare era illuminato dai medesimi baccelli luminosi sparsi ovunque. L'ambiente era estremamente caldo e umido, adatto a favorire la crescita delle uova. 
Le uova.
Piccole sfere verde smeraldo gelatinose e viscide, con all'interno una vaga figura scura che galleggiava nel liquido. Chrysalis osservava sorridendo le quattro dozzine di changeling non ancora nati. Amava la vista delle uova, non solo per i nuovi membri che avrebbero ingrossato il suo esercito, ma in esse vedeva la sopravvivenza della sua razza. 
Al centro del nido, seduta e intenta ad accarezzare le uova, stava una figura simile a Chrysalis. Era più alta di un comune drone, ma non quanto la regina. Una criniera verde scuro legata in una coda di cavallo le accarezzava il collo, mentre occhi smeraldo fissavano con dolcezza le sfere gelatinose. Un corno a forma di saetta spuntava dalla fronte.
"Salve madre." Disse la changeling con un cenno del capo.
"Salve piccola mia." Rispose la regina dando un bacio sulla fronte alla figlia.
Caelyph era l'unica figlia diretta di Chrysalis. La regina dei changelings poteva deporre un solo uovo ogni cento anni, e da esso nascevano le figlie, le vere madri dell'alveare. Non possedevano ali e passavano tutta la loro vita a generare uova e accudirle fino alla schiusa. Potevano deporne quasi cinquanta ogni mese che nel giro di un anno sarebbero diventati changeling adulti. Era grazie a loro che l'Alveare sopravviveva indipendentemente dalle avversità.
"Sono magnifiche." Esclamò Chrysalis accarezzando le uova mostrando un sorriso sincero, nonostante le grosse zanne. 
"Già, magnifiche." Aggiunse Caelyph. 
Una delle uova cominciò a tremolare, il piccolo essere scuro si scuoteva all'interno della sfera gelatinosa ed entrambe le changeling presenti osservavano la scena con un sorriso sui loro musi. Lord Ysop restava sul posto con la sua solita espressione severa.
Una figura iniziò a emergere dall'uovo. Prima un piccolo corno nero ricurvo spuntò dalla massa verde, seguito poi una minuscola testa dai lineamenti affilati. Piccoli occhi cerulei fissarono curiosi l'ambiente circostante, mentre una lingua rossa sbucò dalla bocca zannuta assieme a un sinistro sibilo simile a quello di una serpe. Un'altra creatura sarebbe rimasta disgustata e spaventata da un essere simile. Chrysalis invece vedeva la cosa più bella di questo mondo.
Un alone verde malaticcio illuminò il corno contorto della regina, e una luce del medesimo colore circondò il neonato, staccandolo dall'uovo. Il corpo sembrava simile a quello di un bruco, bianco e coperto di fori da cui si vedeva il carapace che si sviluppava. Chrysalis avvicinò lo zoccolo alla creaturina che sibilava, accarezzandone il capo dolcemente. Era poco più grande di un una palla da tennis.
"Sei affamato, vero piccolino?" Disse, più come un'affermazione che come una vera domanda, osservando il neonato che continuava a sibilare con la lingua di fuori in cerca di cibo. Chrysalis illuminò il corno da cui partì una scia verde che si infilò nella bocca del piccolo, che si leccò le minuscole zanne momentaneamente sazio.
"Madre non affaticarti, ci penso io." Disse Caelyph prendendo il neonato con la magia e posandolo tra i propri zoccoli. "Vai pure a mangiare."
Chrysalis annuì. Le sarebbe piaciuto stare accanto alla figlia e alle uova non ancora schiuse, ma erano giorni che non mangiava e ora che aveva dato le ultime gocce d'amore al piccolo avvertiva un certo languorino.
"A domani Caelyph." Disse Chrysalis avvicinandosi alla figlia e abbracciandola con dolcezza.
"A domani madre." Rispose Caelyph ricambiando l'abbraccio con uno zoccolo. Dopo pochi secondi la regina si staccò e si diresse verso il tunnel dal quale era arrivata, lo sguardo rattristato della figlia che la seguiva, prima che ella tornasse ad accudire il neonato.





I magazzini erano di certo le sale più frequentate dell'alveare. Dozzine di droni ronzavano a mezz'aria o strisciavano sui muri come uno sciame di insetti, le bocche tese verso i bozzoli appiccicati al soffitto e alle pareti. I pony al loro interno gemevano mentre i mostri si nutrivano del loro amore.
Ogni comportamento selvaggio fu abbandonato dalla massa di creature quando la regina passò tra loro, sostituito in pochi attimi da inchini e frasi di fedeltà alla sovrana.
"Mia regina." Disse un drone facendosi avanti e poggiando lo zoccolo forato sul petto chitinoso. "Abbiamo mantenuto il bozzolo migliore per lei."
La regina sorrise alla lealtà che i suoi sudditi le mostravano.
"Ti ringrazio Mathys, e ringrazio tutti voi miei adorati." Disse Chrysalis, e tutti i presenti chinarono il capo. 
Camminò lungo il corridoio di droni ronzanti che si inchinavano al suo passaggio, arrivando d'innanzi a un bozzolo grande il triplo degli altri. All'intero galleggiava una coppia di pegasi che si teneva gli zoccoli l'uno nell'altra, entrambi con un espressione serena. Era il prototipo di un nuovo tipo di bozzolo adibito a coppie o famiglie intere. L'amore prodotto mentre le prede stavano vicine, aveva notato Chrysalis, aumentava vertiginosamente. Anche da cinque zoccoli di distanza l'amore dei due riempiva l'aria e intontiva i changeling vicini.
"Che bella coppietta di innamorati." Mormorò dolcemente Chrysalis accarezzando la superficie gelatinosa con lo zoccolo, fissando i due pony quasi come stesse fissando dei gattini. In pochi istanti però il viso si deformò in un sorriso malvagio e crudele, e spalancò la bocca. Una scia rosea sbucò dai petti dei due innamorati, che mutarono le loro espressioni serene in musi deformati dal dolore come se fossero caduti vittima di un incubo, sparendo tra le fauci della regina.
La sovrana dei changelings sentì un'ondata di calore riempirle il petto mentre l'amore dei due scorreva nella sua gola come il vino che aveva bevuto poco prima, gustandosi il suo sapore. Quella doveva essere una delle poche coppie che si amava sinceramente e senza quelle esagerazioni smielate.
Rimase a gustarsi l'amore dei due pony per alcuni minuti, beandosi di quella sensazione. Quando si nutriva, quando la fame eterna spariva momentaneamente, era il momento dell'estasi migliore che potesse provare. Durava pochi minuti, ma per provarla era pronta a digiunare mesi e mesi. La scia rosea svanì nell'aria e i due innamorati smisero di contorcersi, anche se mantennero un'espressione agitata.
"Grazie di aver lasciato questo pasto per me miei adorati sudditi." Annunciò la regina una volta piena. "Godetevi pure il loro amore, ma senza renderli dei Perduti." Aggiunse. 
I Perduti erano quelle prede a cui era stato divorato talmente tanto amore che erano ridotti, se andava bene, a una vita senza possibilità di amare più niente e nessuno. L'alternativa era diventare un vegetale simile più a un cadavere, ma tra le due nessuno sapeva per certo quale fosse il destino peggiore.
I changeling sorrisero alle parole della loro regina, e mentre ella si ritirava verso la sala del trono, lo sciame sibilante saltò addosso al bozzolo gigante.
"Mia regina!" Urlò allarmato un drone correndo incontro a Chrysalis. "Qualcuno chiede di vederla!" Esclamò ansimando.
La monarca rimase sorpresa e allo stesso tempo spaventata. Nessuno sapeva dove si trovavano, e se qualcuno ne fosse stato a conoscenza poteva giungere alle porte dell'alveare un intero esercito nemico.
"Chi è?" Chiese lei aspettandosi chiunque a quel punto. 
"Ecco io..." Mormorò il changelings tra le zanne cercando le parole più adatte. "Non so bene nemmeno come descriverla. Si è annunciata come Zelys." 
La regina rimase solo ancora più confusa. Doveva vedere di chi si trattava.
"Mostramela."
"Si mia signora."





Queen Chrysalis aveva vissuto per quasi seicento anni e aveva visto creature di ogni genere: Chimere, Draghi, Manticore, Timberwolf, Balisk, Leoni alati e molte altre stranezze dai nomi sconosciuti e perduti. Ma la Cosa che si trovò davanti era la più assurda e strana.
La figura equina simile a un alicorno era alta come lei, costituita completamente da una strana nube verde scuro i cui lineamenti mutavano in continuazione. La parte posteriore del corpo era assente, sostituita da una strana coda somigliante a quella di un serpente. Possedeva una sorta di criniera simile a quella delle principesse, ma anziché eterea la sua era liquida, una melma disgustosa che galleggiava in aria con gocce verde palude che cadevano a terra, sciogliendosi appena toccavano il terreno. Gli occhi azzurri da rettile erano l'unica parte fissa della creatura, ed puntavano verso di lei come pugnali.
Chrysalis osservò le sue guardie del nido poste attorno alla figura. Tutti le stavano sibilando e ringhiando contro, ma, nonostante i versi, si tenevano ben lontani. Quello strano essere era un concentrato di emozioni negative, soprattutto di Gelosia. E quell'emozione per i changelings era disgustosa. Ma nonostante la repulsione proveniente dalla creatura, sentiva qualcosa di familiare e affine.
"Mia signora Queen Chrysalis." Esclamò la creatura con un inchino, e tutti i changeling nella stanza arretrarono, posando uno zoccolo sul capo dolorante. La sua voce era la cosa più terrificante che chiunque avesse udito. Sembrava proveniva da mille gole diverse e ogni parola rimbombava nella mente per alcuni secondi. 
"Tu devi essere Zelys." Disse diffidente la regina. 
"Esatto."
"Cosa sei? E perché sei qui?" Domandò avvicinandosi, esaminando l'essere d'innanzi a lei. Non le era mai capitato di incontrare una simile creatura. 
"Non importa cosa sono io, importa solo il perché io sia qui. Sono qui per discutere con te un affare riguardante quell'odiosa nazione di pony." Rispose Zelys con le sue mille voci che sembravano lamenti blasfemi che ferivano le orecchie.
La regina fissò per alcuni secondi la strana creatura, intrigata dalle sue parole. "Lasciateci sole." Ordinò infine, e tutte le guardie si ritirarono nei tunnel. 
"Dimmi di più." Disse Chrysalis incuriosita.
Zelys iniziò a muoversi in cerchio attorno alla regina, e mentre levitava nel fumo che lasciava dietro si delinearono diversi volti equini, alcuni sconosciuti, altri fin troppo familiari. La changeling fissò con odio il muso sorridente di Twilight Sparkle.
"Sono rimasta nascosta tra i pony per molti anni Chrysalis, sempre in ascolto, in attesa del momento adatto per la vendetta. E quel momento è finalmente giunto." Esclamò la strana alicorna, con tono carico di eccitazione. "Il Frutto finalmente è maturato. Equestria non vede una guerra da quasi due secoli e da quasi vent'anni vive in completa armonia. Si sono adagiati sugli allori, e pagheranno la loro arroganza per questo."
Chrysalis ascoltò le parole dell'altra con attenzione, ma lo sguardo era puntato su un volto deformato in un urlo silenzioso. Il muso si iniziò a strappare in più parti, formando serpenti di fumo che si gettarono sul resto della figura, facendola a pezzi. Alla regina fece quasi pietà, poi scosse la testa e tornò a fissare Zelys.
"Arriva al punto!" Esclamò Chrysalis spazientita da tanti discorsi e illusioni col fumo. "Cos'è che vuoi?"
"Voglio il tuo aiuto nel distruggere Equestria!"
La changeling rimase sorpresa e leggermente spaventata dal tono rabbioso che Zelys aveva usato, ma si riprese in pochi attimi e iniziò a riflettere alla proposta. 
"Non nego che sarei immensamente felice se potessi schiacciare il cranio di quella piccola alicorna viola e della sua stupida studentessa sotto il mio zoccolo." Disse Chrysalis sorridendo nell'immaginare la scena nella sua mente. "Ma non intendo trascinare i miei sudditi verso la morte per una vendetta senza avere garanzie di vittoria. L'ultima volta attaccai Canterlot con un esercito vasto quasi il doppio di quello attuale e fu un disastro totale. Cosa mi puoi offrire per potermi fidare?"
"Pensi che non abbia preso qualche garanzia personale?" Ridacchiò Zelys, anche se alle orecchie di Chrysalis fu una cacofonia di suoni immondi. "Non sono una stupida. So che per distruggere un paese come Equestria ci vuole più di un esercito di ottomila changeling. Ma meglio che ti mostri direttamente il mio piano." Aggiunse appoggiando la punta del corno sul capo della regina.
Una marea di immagini più veloci di un falco invase la mente di Chrysalis, che a malapena riusciva a distinguere le figure spesso scure. Nonostante questo, nemmeno lei seppe come, riuscì a capire il piano di Zelys e ne rimase impressionata. Non si immaginava una cosa del genere.
Quando finalmente le immagini si dissolsero, la changeling si trovò davanti la strana alicorna, e tra di loro galleggiava la sua corona, circondata da un alone azzurro e nero.
"Allora Queen Chrysalis." Disse Zelys marcando apposta il titolo. "Sei pronta a scendere in guerra e distruggere Equestria?"
La regina guardò titubante la sua corona per alcuni secondi. Aveva timore a rischiare la sopravvivenza della sua razza, ma il piano della creatura sembrava semplicemente perfetto. Un sorriso malefico apparì sul suo volto mentre posava la corona sul capo. Finalmente era di nuovo completa.








A.K.
-Davvero pensavate che non avrei fatto almeno un capitolo riguardo i Changelings?
Siete pazzi!



 
   
 
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