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Autore: Najara    19/12/2016    2 recensioni
Il Natale è speciale: riunisce le famiglie, crea atmosfere uniche e rende tutto più magico. Wallace Luthor, patriarca della famiglia ha deciso di richiamare nel suo maniero tra i monti svizzeri i due nipoti ancora lontani dal carcere: Lena e James. Lena odia il Natale, James lo ama, soprattutto perché lo condivide con Kara, la sua fidanzata.
Lena e Kara stanno per incontrarsi in un paesaggio da sogno e nel periodo più magico dell’anno… nell'aria ci saranno solo i fiocchi di neve o anche i sentimenti?
(AU)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: James 'Jimmy' Olsen, Kara Danvers, Lena Luthor
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Terzo capitolo: Volare

 

Quando arrivò in cucina Lena non c’era ancora, contenta di aver anticipato la ragazza si fece servire la colazione ed era ormai a metà quando la giovane Luthor apparve. Vederla la fece arrossire di piacere.

“Lena!” Disse subito, poi afferrò l’ultimo toast e si alzò. “Sono pronta.”

“Lo vedo!” Lena rise poi si sedette. “Ma io no.” Kara si risedette, ma non distolse lo sguardo da Lena che sorseggiò il suo caffè fissandola a sua volta. Non appena posò la tazzina Kara si alzò.

“Va bene, andiamo.” L’accontentò allora Lena.

Qualche minuto dopo erano in macchina diretti alla cittadina. Giunte lì presero del pattini e si lanciarono sul lago ghiacciato. Lena sembrava stupita di vedere l’equilibrio di Kara che rise.

“Credevi di vedermi sul sedere per tutto il tempo?” Chiese.

“No, ma non mi sarebbe dispiaciuto, ricordo ancora la tua caduta all’aeroporto.” Mentre lo diceva mise male un pattino e si sbilanciò, cadendo cercò di afferrarsi a qualsiasi cosa e trovò solo il braccio di Kara così tirò giù anche lei.

Si ritrovarono entrambe a terra, le gambe intricate, i corpi schiacciati. I loro occhi si incontrarono e loro scoppiarono a ridere.

“Ti prego, questo non lo devi raccontare a nessuno!” Implorò Lena, ancora in preda al riso.

“Oh, dovrai fare molto di più che pregarmi perché io mantenga il segreto!” Kara ruotò liberando la ragazza e ritrovandosi sulla schiena, il volto sorridente che fissava il cielo azzurro.

“Tutto quello che vuoi!” Promise Lena.

“Vola con me.” La ragazza smise immediatamente di ridere e si alzò su di un gomito fissando Kara.

“Questo non è giusto.”

“Un patto è un patto, hai detto: tutto quello che volevo.” Lena chiuse gli occhi e si lasciò cadere di nuovo sulla schiena. I loro corpi erano vicini, le loro mani quasi si sfioravano sul ghiaccio e ne erano entrambe consapevoli.

“Va bene.” Accettò in un mormorio Lena.

“Davvero?” Chiese sorpresa Kara sollevandosi a sedere.

“Non farmi cambiare idea!”

“Grande!” Disse allora la giovane e, piena di vita e di entusiasmo, si alzò in piedi per poi tenderle le mani. Lena le prese, lei la tirò verso di sé e si trovarono viso a viso, malgrado Lena fosse un po’ più bassa di Kara. Per un istante si fissarono, le mani intrecciate i nasi quasi che si sfioravano, Kara arrossì e Lena fece un passo indietro abbassando la testa e spazzolandosi i vestiti, oscillando appena sui pattini.

Il momento d’imbarazzo passò e Lena promise di chiamare il campo di volo e scoprire se avevano a disposizione un Piper per quel pomeriggio.

“Non ci credo che sto per farlo.”

“Andiamo, sei una multimilionaria con una compagnia estesa in tutto il mondo, sono sicura che oltre al jet privato con cui sei arrivata, avrai una marea di elicotteri.”

“So che volare resta il modo più sicuro con cui muoversi, ma questo non significa che debba piacermi, lo faccio per convenienza, non perché lo desideri. Come avrai notato al maniero dall’aeroporto ci siamo andati in macchina e non il elicottero.”

“Non hai mai volato con la persona giusta, vedrai che ti piacerà.” La rassicurò lei, poi la fissò fino a quando Lena non si decise a chiamare.

 

“Sei sicura di saperlo fare?” Lena era al suo fianco, aveva già indossato le cuffie e aveva il volto più pallido del solito. A quelle parole Kara le rivolse un sorriso luminoso.

“Sono nata per volare.” Affermò con gioia, poi indossò le cuffie e fece un cenno affermativo all’operatore di terra, pochi istanti dopo stavano rullando sulla corta pista. Lena strinse i pugni, per un istante sembrò che l’aereo non potesse alzarsi, ma poi ecco che si staccavano da terra dirigendosi verso il cielo immacolato.

Kara percepì la tensione della sua copilota così allungò una mano e cercò quella di Lena, quando le loro dita si intrecciarono la Luthor sospirò, lasciandosi sfuggire un tremito, le dita di Kara si strinsero un po’ di più e i loro sguardi si incontrarono.

“Non ti metterei mai in pericolo.” Affermò, sorridendo dolcemente. Lena sembrò turbata da quell’affermazione i suoi occhi sfuggirono i suoi, ma non ritirò la mano, anzi gliela strinse con più decisione. Kara sorrise, felice e si concentrò sul paesaggio.

Era chiaro che Kara sapeva quello che faceva, non vi era corrente d’aria che la sorprendesse, senza nessuna difficoltà assecondava il volo del piccolo aereo guidandolo con tranquillità e decisione. Non esagerò, né eseguì manovre che spaventassero la sua passeggera, ma chiunque avrebbe notato la sua capacità di stare nell’aria.

Sorvolarono le montagne, ammirando il paesaggio innevato e, ben presto, Lena iniziò a indicarle i nomi dei luoghi che oltrepassavano, la sua voce prima tesa si fece sempre più rilassata fino a quando Kara non percepì il sorriso sulle sue labbra, le loro mani non si separarono mai, se non al momento di eseguire l’atterraggio.

“Allora?” Chiese Kara colpendo con la propria spalla quella della giovane che le camminava al fianco.

È stato meno peggio di quello che mi aspettavo.”

“Tutto qui?” Chiese, inquisitoria.

“Sì.” Alla risposta divertita di Lena, Kara fece due passi veloci oltrepassandola e fissandola negli occhi.

“Davvero?” Lena si morse il labbro, poi alzò gli occhi al cielo.

“E va bene! È stato bello!”

“Sì!” Kara si mise a saltellare dalla gioia e Lena rise, felice.

 

Quando tornarono al maniero era ormai notte, mangiarono da sole perché Wallace si era ritirato presto, poi si accomodarono nel grande salone dove l’albero di Natale risplendeva e il fuoco creava vivaci ombre sulle pareti oltre a diffondere un piacevole calore.

“Parli spesso di tua sorella.” Lena si era sfilata le scarpe e aveva raccolto le gambe sotto al corpo, una mano giocava con i capelli che le ricadevano sulla spalla in una treccia.

È la persona più importante nella mia vita.” Ammise Kara, seduta più composta davanti a lei.

“Anche più di James?” La domanda la fece arrossire, non in sé e per sé, ma perché aveva completamente dimenticato il ragazzo.

“James… è diverso con James.”

“Capisco.” Affermò Lena, ma i suoi occhi non si staccavano dai suoi e sembrava desiderare maggiori dettagli.

“Mia sorella è la figlia naturale dei nostri genitori, ma non ha mai provato un briciolo di gelosia per me, la piccola adottata, anzi, mi protegge, sempre e comunque.” Kara sorrise nel pensare ad Alex, la sua protettiva sorellona.

“Era così anche per me. Lex mi ha accolto con affetto, mi ha insegnato a essere fiera del nome che porto.” Non disse nulla di James e Kara non chiese, gli occhi della donna erano velati ed era impossibile non notarne il colore azzurro. “Ho tentato con tutte le mie forze di portarlo verso il bene, ma il suo cuore era oscuro e l’ho perso.” Di nuovo non disse che aveva dovuto lottare da sola, perché James l’aveva abbandonata, malgrado la rabbia che doveva provare verso il fratello adottivo era troppo giusta per parlarne male davanti alla fidanzata. “Ora posseggo l’azienda di famiglia e voglio renderla una forza per il bene, non più Luthor Corp, ma L-Corp, affinché la gente capisca che ora sono io a guidarla e le cose cambieranno.”

“Tu sei diversa da loro.” Intervenne Kara e lei alzò la testa guardandola, aveva gli occhi intensamente azzurri e pieni di lacrime.

“Cerco un nuovo inizio, cerco di farmi un nome al di là di quello della mia famiglia.” Kara annuì sorridendo.

“Ce la farai, so che ce la farai.” Si allungò e posò la mano sulle sue. Una lacrima sfuggì dagli occhi di Lena e Kara si sporse in avanti per catturarla. La ragazza alzò la propria incontrando la mano di Kara e la trattenne sulla propria guancia. I loro occhi si allacciarono e Kara sentì il cuore accelerare mentre nel suo stomaco volavano le farfalle.

“Lena…” Mormorò, cercando di fermare ciò che sembrava ormai inevitabile, ma la donna non si fermò, nei suoi occhi vi era un’intensa necessità, come se la supplicasse di non fermarsi e Kara di certo, da sola, non ne era capace. Chiuse gli occhi, le loro labbra si sfiorarono, ma nulla di più, improvvisamente davanti a lei ci fu solo più il vuoto: Lena non c’era più.

Kara sbatté gli occhi poi rincorse la donna fino alla torre, dove sentì la porta chiudersi.

“Lena.” Chiamò, esitò un solo istante poi bussò. “Sono io.” Disse, sperando che la ragazza aprisse.

Kara, per favore, vai via.” Si morse le labbra, cosa doveva fare? Tuffarsi, doveva tuffarsi. Senza attendere il permesso aprì la porta e si fiondò all’interno della stanza. Lena sobbalzò alzandosi dal letto. Aveva il viso bagnato di lacrime e Kara si torturò la mani.

“Dobbiamo parlare.”

“Per favore.”

“Lena, io…” Ma la donna scosse la tesa fermandola.

“No, non voglio essere come loro! Non voglio essere una Luthor che distrugge sempre e solo tutto. Che cancella tutto ciò che è bello, innocente e puro.”

“Non…”

“Tu e James: mi sono messa in mezzo quando non ne ho nessun diritto. Vai via Kara, dimentichiamoci quello che è quasi successo.”

“Ma io non voglio dimenticare! Non voglio dimenticarti!” Kara infuriata avanzò verso la donna fino a quando i loro corpi non furono ad un passo dallo sfiorarsi, poi le prese la mano portandosela al cuore. “Lo senti? Non batte così veloce neppure quando volo, non ha battuto così neppure la prima volta che ho volato.” Lena la fissò negli occhi, ascoltando il cuore che batteva rapido sotto le sue dita premute, di nuovo incapace di fare il necessario passo indietro. “Lo so, avrei dovuto conoscerti prima di conoscere James, avrei dovuto incontrare i tuoi meravigliosi occhi verde-azzurri molto tempo fa. Vorrei conoscerti da tutta una vita, ma il destino ci ha unito: adesso.” Le accarezzò il viso, catturando l’ennesima lacrima.

Lena era forte all’esterno, ma il suo cuore anelava amore da così tanto tempo e quella ragazza aveva fatto breccia il lei fin dal primo momento i cui aveva posato il suo sguardo su di lei. Eppure, eppure non poteva, non poteva fare questo, né a lei né a sé stessa né a James.

“Non così, non deve andare così tra di noi.” Kara annuì, decisa.

“Va bene, hai ragione, io… io chiarirò ogni cosa con James.”

“Aspetta. Kara, aspetta, non ti chiedo di lasciarlo. Voglio che tu sia sicura, che tu decida tenendo conto che lui lo conosci da molto tempo, avete costruito una storia e nel vostro futuro c’è una vita intera, io, io sono soltanto una ragazza che hai incontrato in un posto dotato di naturale magia in un periodo dell’anno che la neve e i sentimentalismi rendono particolarmente speciale.” Kara sorrise.

“Ma io so quello che voglio. Voglio…” Lena le appoggiò un dito sulle labbra, nei suoi occhi brillava uno smeraldo, venato d’azzurro.

“Aspetta, Kara, ti prego, aspetta che sia il momento giusto.” La ragazza annuì anche se a malincuore.

“Posso restare qua?”

“No.” Rispose lei secca e, al suo sguardo stupito, spiegò. “Forse non sono una Luthor ‘cattiva’, ma sono pur sempre fatta di carne!” Kara arrossì violentemente e Lena scoppiò a ridere sentendo, finalmente, la tensione sciogliersi.

 

 

Nota: Ci tengo a precisare che le gif non sono mie, ma lo ho trovate online.

  
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