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Autore: Orsa Minore    07/04/2005    5 recensioni
L’arrivo della migliore amica di Draco Malfoy, sconvolgerà la vita di Harry e dei suoi amici…
Avvolta nel mistero. Segnata dalla tragedia. Addestrata ad uccidere. Torturata da una figura del passato e ossessionata da un dono oscuro che le ricorda costantemente ” che cosa” è.
Ma per Elektra l’arrivo ad Hogwarts è solo l’inizio. Nella disperata lotta per salvare la sua anima dalla dannazione eterna troverà qualcosa che non sapeva nemmeno di stare cercando: l’AMORE. La ragione di vita che le darà la forza di affrontare i fantasmi del suo passato.
Nell’ultima battaglia tra il bene e il male c’è un guerriero che fa la scelta che sposta l’ago della bilancia…
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IX Capitolo, Aftermaths



Elektra rilassò i muscoli tirando un sospiro di sollievo: la manticora giaceva ai suoi piedi, immobile. Alla fine era riuscita a bloccare il suo attacco e questo grazie anche al suo potere. Una volta tanto aveva fatto una buona azione senza causare danni.
Quando l’euforia del momento si esaurì un dolore lancinante la colse al braccio destro costringendola a sedersi a terra. La manica dell’uniforme era lacerata in corrispondenza dell’avambraccio e nella stoffa si apriva una ferita profonda che sanguinava copiosamente. Solo in quel momento realizzò che, per proteggere il viso dagli artigli della manticora, aveva finito per sacrificare il braccio. Osservò meglio la ferita: non accennava a smettere di sanguinare, di quel passo sarebbe dovuta andare in infermeria.
Storse il naso, odiava gli ospedali e qualunque cosa ci assomigliasse. Cercando di ignorare il dolore si alzò in piedi e aiutò Hermione a fare lo stesso. La ragazza la guardò con gli occhi colmi di lacrime, sembrava che solo in quel momento avesse capito che cos’era accaduto. Prima che Elektra potesse dire qualcosa Hermione la abbracciò in segno di riconoscenza. Quel gesto lasciò la rossa sgomenta: da quanto qualcuno non l’abbracciava? Da quanto non si sentiva fiera di se stessa?
- Grazie- mormorò Hermione con la voce rotta dal pianto.

- Figurati…

Elektra non riuscì ad aggiungere nulla che l’amica, notata la sua ferita, stava già attirando l’attenzione dei compagni. Hagrid le si avvicinò e osservando il taglio decretò: - non è molto grave ma sarebbe meglio che tu andassi a farti controllare. Nel frattempo io mi occupo della manticora- aggiunse con voce tesa.

- Io ti accompagnerei molto volentieri ma in questo momento non ricordo nemmeno dov’è l’infermeria… sono ancora scioccata…- si scusò Hermione, tremando ancora. Ron le si avvicinò e, circondatele le spalle con un braccio, la attirò verso sé con fare protettivo. La ragazza si abbandonò a quell’abbraccio, scoppiando nuovamente in lacrime.

- Non è un problema, posso andare da sola- disse Elektra cercando di sorridere, nonostante il dolore.

Harry, lasciando Ron ed Hermione da soli, le si avvicinò, titubante. Sorrise. – Se vuoi posso venire con te… Ho passato parecchio tempo in infermeria…- fece in tono scherzoso ma visibilmente imbarazzato.

La rossa sorrise. – Be’… se non è un problema per te, accetto volentieri.
In fondo non mi dispiacerebbe passare un po’ di tempo con Harry…
Si stavano incamminando quando Draco, sbucato da chissà dove, si parò davanti a loro. Guardando Harry con odio malcelato sibilò: - accompagno io Elektra.

- Non credi che la decisione spetti a lei?- gli chiese il moro, ricambiando lo sguardo.

- Andiamo, Elektra- ripeté Draco, freddo. – Quella di Potter non è una compagnia adatta a te.

Lei lo guardò. – No, mi accompagna Harry- disse in tono perentorio.

Il biondo sorrise amaramente. – Fa’ pure come ti pare- ringhiò voltandole le spalle.

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Elektra ed Harry camminavano fianco a fianco, in silenzio. I raggi del sole, giunto ormai nel punto più alto del suo cammino, illuminavano i capelli della ragazza creando strani giochi di luce ed ombra ed Harry non poteva fare a meno di osservarli, affascinato, con la coda dell’occhio. Cercava di indovinare i suoi pensieri ma l’espressione di Elektra era indecifrabile tranne quando una smorfia di dolore le increspava le labbra morbide. La ferita all’avambraccio sanguinava parecchio ma lei non sembrava essere impressionata o spaventata. Forse leggermente infastidita.
Che strana ragazza…
Quando gli occhi di Harry incrociarono quelli di Elektra, lui colse l’occasione per interrompere il silenzio che si era creato tra loro e rivolgerle la parola. Voleva sentire ancora il suono di quella voce dal ritmo lento e cadenzato.
Idiota!
- Spero che tu non ti sia messa nei guai con Malfoy, accettando di farti accompagnare da me in infermeria- disse sorridendo.

Elektra lo guardò piuttosto divertita. – Per Draco ogni occasione è buona per litigare. Non è colpa tua- dichiarò lei con un’alzata di spalle.

- Probabilmente è SOPRATTUTTO colpa mia… Forse non lo sai, ma tra me e lui non scorre buon sangue, anzi…- spiegò Harry, che solo al pensiero di Malfoy sentiva montare la rabbia.

- Be’… A me non importa, preferisco parlare con gente che Draco non apprezza, piuttosto che socializzare con ragazzi che sembrano l’anello mancante tra l’uomo e la scimmia- fece la rossa, sarcastica.

Harry colse l’allusione a Tiger e Goyle e la guardò sinceramente ammirato. Quella ragazza dalle fattezze di un angelo era molto più matura e seria rispetto ai suoi coetanei.
Ma tu chi sei?
- Come va la ferita?- le chiese, cercando di non sentirsi così sciocco di fronte a lei.

Elektra guardò il taglio come se si ricordasse solo in quel momento di averlo. – Credo che sopravvivrò anche a questo.

- Comunque grazie per aver salvato Hermione… Nessuno di noi ha avrebbe avuto la tua prontezza di riflessi- aggiunse Harry, serio. La rossa aprì la bocca per replicare ma le gambe le cedettero per un improvviso capogiro. Se non fosse stato per il ragazzo, che la sostenne prontamente circondandole la vita con un braccio, sarebbe caduta a terra.

- Stai bene?- le chiese, assaporando il profumo dei suoi capelli.
Inebriante…
Elektra arrossì leggermente avvertendo il contatto della mano di Harry attorno alla vita. Non fece nulla per divincolarsi, non solo perché non ne avrebbe avuto la forza ma soprattutto perché le faceva piacere sentirsi protetta. Dubitando della sua voce si limitò ad annuire.
- Forse sarebbe meglio che andassi a cercare aiuto- disse il moro, preoccupato.

Elektra scosse la testa con decisione e per un attimo il paesaggio le girò attorno. – Ce la faccio benissimo- fece cercando di sembrare convinta.
Harry si passò, con un leggero imbarazzo, il braccio della rossa attorno al collo. – Allora andiamo, non vorrei che ti dissanguassi.

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Silente aspettò che il cibo scomparisse dai tavoli della Sala Grande per attirare l’attenzione dei suoi studenti. Bastò che si schiarisse la voce che il brusio di voci continuo si arrestò. Tante facce diverse lo guardarono in attesa. Silente non poté fare a meno di sorridere dietro ai baffi bianchi. Alzandosi in piedi si guardò intorno alla ricerca di Elektra Shelley e, dopo aver appurato che stava bene nonostante la ferita al braccio, si decise a parlare.
- Miei cari studenti, anche quest’anno è stato molto difficile trovare un professore che accettasse la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure- esordì sorridendo al ricordo della professoressa Umbridge – nonostante tutto sono lieto di annunciarvi che il signor Remus Lupin ha accettato di riprenderla.
Un esclamazione di meraviglia colse quasi tutti gli studenti. La maggior parte sembrava piuttosto soddisfatta della scelta, altri, soprattutto Serpeverde, protestarono infastiditi.
- Da domani, quindi, potrete assistere alle lezioni. Ma passiamo a cose che sicuramente vi faranno più piacere- aggiunse sorridendo, - infatti dalla settimana prossima riprenderanno anche le uscite ad Hosmegade. Chiunque abbia il permesso dei genitori o di qualcuno che ne fa le veci potrà partecipare. Buona giornata a tutti.
Gli studenti ricambiarono l’augurio e ripresero a chiacchierare a proposito quelle novità. Sembravano tutti entusiasti per quella notizia e il preside ne fu felice.
Silente si sedette nuovamente poi, accostato il viso a quello della professoressa McGrannit sussurrò – quando avrà terminato la lezione con Serpeverde può accompagnare Elektra Shelley nel mio ufficio?
La donna annuì incuriosita ma non fece nessuna domanda.

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Salve a tutti! Sono tornata al + presto come mi avevate chiesto con un altro capitolo!
Le cose cominciano veramente a complicarsi, no?
Modestamente le storie contorte sono la mia specialità… be’, bando alle ciance, vedo che avete capito benissimo che adesso Harry, Ron ed Hermione si avvicineranno ad Elektra e il nostro carissimo Draco non ne sarà per niente contento… anzi! Comunque volevo specificare che il potere di Elektra è qualcosa di psichico (anke se l’idea dell’amazzone non mi dispiace!)e che è riuscita a salvare la vita ad Hermione perché le hanno insegnato (dove e perché lo saprete presto) a reagire con lucidità e velocità alle situazioni complicate.… Basta! Ho parlato anke troppo!
Ringrazio tutti coloro che continuano a leggere qst ff… e mi raccomando: commentate! Baci alla prossima!
  
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