Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: MartaAka97    20/12/2016    0 recensioni
In un futuro non lontano, ma completamente inverosimile, i BangtanBoys sono divisi e tutti sono a capo di una crew partecipante alla World Champion. Erika è una ragazza normale, con grande talento per ballo e canto, e questo non è passato inosservato agli occhi del Leader dei Black Blaze, Jungkook.
Inizia così la sua avventura tra scontri di ballo, nuove amicizie e un periodo di maturazione personale. Ma cosa succederà quando per colpa di un giorno di pioggia, conoscerà Suga, il Leader dei Red Flame, peggior nemico di Jungkook?
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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cap 23
Erika buttò giù quel che rimaneva del suo drink e si rese conto di aver bevuto troppo. Non sapeva da quanto tempo fossero sedute lì, entrambe a fissare i proprio bicchieri che continuavano a riempirsi e svuotarsi. Valerie le aveva chiesto di poter parlare da sole e lei aveva acconsentito. Adesso però, si trovavano in una situazione piuttosto imbarazzante.
Erika sospirò e si fece coraggio, aiutata dall'alcool che iniziava ad offuscarle la mente. -Di cosa volevi parlami?-
A quella domanda Valerie saltò sulla sedia, portandosi le mani al viso. Credeva che l'avrebbe schiaffeggiata?
-E-ecco... io- balbettò, mentre un singhiozzo le bloccava la voce.
Le due si guardarono poi Valerie annuì più volte. -Volevo chiederti scusa. Per tutto quello che ho fatto passare a te, a Suga e a Jungkook. Sono una persona orribile... e mi sono comportata così perché ero gelosa di te Erika- ammise, lasciandola di stucco, -e non mi andava giù che tu fossi riuscita a rendere entrambi felice, cosa in cui io ho fallito miseramente... tu per loro sei tutto ciò che io non sono stata- aggiunse, bloccata nuovamente da un singhiozzo. Guardò il bicchiere vuoto e fece un cenno al barman di portargliene un altro.
Il ragazzo guardò Erika, cercando conferma. La ragazza fece il gesto di versarne uno piccolo.
-Che cosa sarei io per loro?- domandò, riprendendo il discorso, mentre la bionda buttava giù l'ennesimo shottino.
-Sei una ragazza leale. Sei un'amica leale. Io ho sempre e solo rovinato tutto- le rispose, alzandosi e sbandando un pò.
Circondò il viso di Erika con entrambe le mani, sorridendo. -Grazie per averli salvati-.
Poi fece una cosa che lasciò Erika pietrificata, a metà tra la sorpresa e l'imbarazzo: la baciò.

Erika non si mosse fino a che Valerie non pose fine al contatto. Quando la guardò, probabilmente si rese conto di cosa aveva fatto. Si coprì le labbra e cominciò a singhiozzare.
-No, no, no! Va tutto bene non è nulla!- cercò di consolarla Erika, -ti prego non piangere!-.
-L'ho f-fatto di nu-ovo- disse l'altra, non riuscendo a calmarsi, -p-perché rovin-no sem-pre tutt-o?-.
Erika le poggiò una mano sulla spalla e cercò di concentrarsi e pensare a cosa potesse dire per farla smettere. Non voleva passare il resto della serata a consolarla. L'avrei fatto davvero? pensò, confusa.
-Senti... - cominciò, -facciamo che è il gesto di fine guerra- inventò.
-Gesto di fine guerra?- ripeté l'altra, fermando le lacrime, -possiamo farlo davvero?-.
Erika annuì, cercando di sembrare il più convincente possibile. Valerie rimase in silenzio per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.
Che fosse l'alcool, che fosse tutta la tensione di mesi che in pochi secondi era stata spazzata via, a Erika non importava: rise anche lei, liberandosi da tutte le brutte sensazioni e seguì Valerie sulla pista da ballo.

Suga, Joseph, Jungkook e Maia, insieme agli ex-membri dei BTS, avevano assistito alla scena dai divanetti laterali, poco distanti dal piano bar. Nessuno aveva ancora proferito parola, troppo shockati e insicuri su cosa dire.
-Beh... deve essere un vizio- commentò V, cercando di rompere quel silenzio imbarazzante.
Maia gli diede una gomitata ma non riuscì a non ridere. Quell'affermazione sembrò allentare un po' la tensione, tranne che su Suga e Jungkook, che stavano ancora guardando nella direzione in cui le ragazze si trovavano pochi secondi prima.
-Non me lo sono immaginato, vero?- chiese Suga, un po' scosso e confuso anche per via dell'alcool.
-Se ti fa star meglio possiamo dirti di sì- gli rispose J-Hope, beccandosi una nocciolina in faccia da parte di Joseph.
Suga e Jungkook si guardarono, poi scoppiarono a ridere, ancora sconvolti. Il gruppo riprese a parlare normalmente e Rap Monster cercò di rassicurare Suga.
-Adesso lasciale un attimo da sole, sembra si stiano divertendo- gli disse, indicandole in mezzo alla pista a ballare serenamente, insieme ad altri ragazzi e ragazze della World Champion, -probabilmente domani mattina non se ne ricorderanno nemmeno-.
-Guarda che sono tranquillo- gli disse, -però ho capito una cosa- tutti i presenti si girarono verso di lui, incuriositi. -So come si è sentita Erika quando mi ha visto baciare Valerie-.
Il gruppo scoppiò in un fragorosa risata e tutto tornò normale.

Suga trovò Erika e Valerie semi-sdraiate su dei divanetti, intente a ridere e bere qualche drink. Non ne avevano avuto abbastanza? Il ragazzo si avvicinò, sedendosi e aspettò. Ci impiegarono qualche secondo prima di accorgersi di lui. Erika si sdraiò, allungando il collo all'indietro e incrociando i suoi occhi. Suga sorrise, notando le guance tinte di rosso e la felicità nel suo sguardo. Gli sembrava fosse passata un'eternità dall'ultima volta che l'aveva vista davvero felice.
-Ehiiiilàààà!- urlò, alzando il bicchiere ormai vuoto, -pensavo te ne fossi andato-.
Si girò di pancia, con il busto sopra al bracciolo del divanetto. Gli prese la mano e la strinse, guardandolo dolcemente. -Io e Valerie abbiamo fatto pace- disse.
-Abbiamo visto... - commentò lui, ridendo.
-Perché ridi? Non sei felice? Adesso possiamo andare tutti d'accordo-.
Erika ubriaca era il miglior spettacolo a cui avesse mai assistito. Il viso gli ricordava quello di un cucciolo mezzo addormentato e la trovò adorabile. Spostò lo sguardo su Valerie che sembrava in condizioni peggiori: aveva il viso appoggiato alla mano e gli occhi chiusi. Ondeggiava leggermente, segno che si era addormentata. Stava per cadere ma Jungkook apparve dal nulla, sostenendola. La ragazza si svegliò e quando incontrò lo sguardo dell'altro spalancò gli occhi, rimanendo immobile.
-Tutto... bene?- chiese Jungkook, guardando verso Erika e Suga.
Erika alzò il pollice e sorrise soddisfatta. Suga annuì, lasciandogli capire che entrambe erano ubriache ma ancora gestibili.
-Voglio andare in spiaggia- disse Erika, guardando Suga. -Andiamo?-
-Adesso?-
-Sì, adesso- ripeté, -andiamoci tutti insieme!-.
Come se avessero sentito le sue parole, il resto dei loro compagni si stava lentamente avvicinando a loro, passando in mezzo alla folla che continuava a saltare a tempo di musica. Quando vide i cinque leader tutti vicini, e Jungkook a pochi passi da lui, una fitta di nostalgia lo investì. Se avesse bevuto anche solo un bicchiere di più, avrebbe pianto. In quei brevi instanti, si rese conto che avevano distrutto il gruppo per una sciocchezza, per orgoglio. Nonostante fossero passati anni prima di riagganciare i rapporti, adesso erano lì, uniti più di prima.
-Ragazzi, andiamo tutti al mare!- urlò Erika, appena li vide. -Adesso! Facciamo un falò prima della World Champion!-.
I presenti si guardarono un po' stupiti ma nessuno obiettò quella proposta.

Fu così che le sette crew partirono nel bel mezzo della notte, con destinazione la spiaggia più vicina. Si erano fermati per comprare qualcosa da sgranocchiare e qualche bottiglia di spumante (come se la situazione non fosse già abbastanza tragica) per brindare. Lungo il tragitto Erika e Suga rimasero un po' più indietro degli altri.
-Credo che da adesso in poi andrà bene- disse la ragazza, appoggiandosi alla spalla del ragazzo e indicando Jungkook e Valerie.
I due erano vicini e continuavano a mandarsi occhiatine. Jungkook le sorrideva e Valerie nascondeva il viso tra le mani, dicendo qualcosa che, dalla loro distanza, sembrava essere un commento imbarazzato.
Erika e Suga si fermarono nello stesso istante, come se entrambi avessero capito qualcosa di molto importante. Il ragazzo aumentò la presa sulla mano della ragazza e rise, portando l'altra mano alla bocca. Lei non disse nulla e silenziosamente lo abbracciò. La piccola camminata le aveva fatto bene e adesso sentiva molto meno gli effetti dell'alcool. Il gruppo non notò la loro assenza, troppo intenti a godersi quegli attimi di felicità.
Erika fu grata di questo, perché Suga aveva bisogno di sfogarsi. Era la prima volta che lo vedeva piangere dalla gioia, dalla nuova libertà che aveva raggiunto dopo che il peso sul petto era svanito. Ogni sentimento di frustrazione, dolore e insicurezza provato in quegli anni stava uscendo fuori, sostituito da una sensazione di speranza per un nuovo inizio.
-Erika... non potrò ringraziarti mai abbastanza- sussurrò, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
Se possibile lo abbracciò ancora di più, sentendo il suo odore solleticarle le narici. -Non serve- sussurrò a sua volta, -sono cose che si fanno per le persone che si amano-.
Suga sciolse l'abbraccio solo per poterla baciare. Entrambi provarono le stesse emozioni del loro primo bacio e in quel momento, sapevano che ogni dissapore era davvero acqua passata. Si appoggiarono uno alla fronte dell'altra e si guardarono negli occhi per istanti infiniti.
-Ragazzi, allora? Avrete tutto il tempo in spiaggia!- urlò V.
I due scoppiarono a ridere e raggiunsero il resto del gruppo correndo.

Lo spettacolo che si parò davanti ai cinque ex-membri dei BTS fu assurdo: le loro crew erano tutte insieme, su una spiaggia alle due di notte e stavano scherzando e ballando come se fossero amici di vecchia data. Vedere Joseph parlare tranquillamente con Maia e ad altri membri dei Black Blaze era una visione paradisiaca. Suga, Jimin, J-Hope, V, Rap Monster, Jin e Jungkook erano seduti in disparte, in un naturale silenzio. Nonostante i loro compagni stessero facendo un gran baccano, il rumore del mare arrivava limpido alle loro orecchie e, unito a una fredda brezza serale, riuscì a conferirgli una pace che non sentivano da tempo. Per un attimo, tutti si sentirono come anni prima, quando ancora erano un gruppo.
Non si resero conto di quanto tempo rimasero così, uniti e di nuovo insieme, fino a quando Erika non andò a chiamarli per brindare tutti insieme.
Joseph e Valerie distribuirono i bicchieri di carta e cominciarono a versare lo spumante. Erano di nuovo tutti vicini così Jimin prese coraggio e si rivolse solo a loro sei.
-Mi è mancato tutto questo- esordì, un po' imbarazzato, -so che non tornerà tutto come prima, però volevo dirlo. Nonostante io sia stato fortunato, non sono riuscito a legarmi ad altre persone come ero legato a voi-.
J-Hope gli appoggiò un braccio sulle spalle, ridendo. Anche gli altri si concessero un sorriso felice e annuirono.
-Credo di dovervi delle scuse- dissero in coro Suga e Jungkook.
I due si guardarono mentre sentirono le risate degli altri compagni. Il più piccolo fece cenno all'altro di parlare per primo.
-E' assurdo che ci sia voluta una ragazza e un mese di digiuno per arrivare a questa conclusione- riprese Suga, provocando l'ennesima risata, -però, mi sono reso conto che per colpa del mio orgoglio e della mia stupidità ho compresso l'intero gruppo- fece una pausa, -probabilmente ho rovinato una delle poche cose buone che mi siano capitate in vita mia e non mi perdonerò mai per questo-.
Jungkook poggiò una mano sulla spalla dell'altro, ed entrambi sorrisero tristemente. -Io volevo dirvi le stesse cose. Ero ancora molto immaturo quando è scoppiato il casino con Valerie- ammise, sorprendendo un po' tutti, -probabilmente, se Erika fosse stata già mia amica a quel tempo, sarebbe andata diversamente, ne sono sicuro- aggiunse, ringraziandola mentalmente, -in ogni caso, voglio dirvi che questa situazione, beh... mi farebbe davvero piacere se anche in futuro potesse continuare a essere così-.
Jungkook non ebbe risposta perché arrivò il momento del brindisi. In ogni caso, mentre tutti alzavano in alto i bicchieri, poté giurare di aver letto negli occhi degli altri ex-membri la loro risposta. Bevvero tutti in un solo fiato e poi ripresero i loro festeggiamenti notturni.

Erano quasi le cinque quando la maggior parte dei ragazzi iniziò a sdraiarsi sulla spiaggia e addormentarsi. Probabilmente sarebbero rimasti tutti lì fino al mattino seguente.
Jungkook era in riva al mare, l'acqua che di tanto in tanto gli bagnava le scarpe. Suga, Erika, V, Maia, Jimin e J-Hope dormivano già da un pezzo. Rap Monster e Jin erano insieme ad alcuni ragazzi dei Red Flame e stavano giocando a carte. Non sapeva chi le avesse portate però verso le tre e mezza erano apparse, dando vita a una lunga partita di poker clandestino.
Sistemò meglio la sciarpa, sperando di non ammalarsi. Decise di sedersi, calcolando il punto in cui l'acqua non l'avrebbe toccato. Guardò il mare, luminoso sotto la luce della luna e si sentì sereno dopo tanto tempo. Anche se l'alcool aveva aiutato, la sua testa era leggera e nessun pensiero scomodo o triste passava per la sua mente. Non si accorse subito della persona accanto a sé: fu solo quando Valerie appoggiò la testa sulla sua spalla che si destò.
La guardò con la coda dell'occhio ma non disse nulla. Rimasero in silenzio per un po', fino a che lei non si decise a parlare.
-Jungkook... tu mi odi?- domandò.
Il ragazzo prese un respiro profondo, poi scosse la testa. -Non sarei mai stato tanto male per una persona che odio- ammise.
La sentì irrigidirsi. Forse non si aspettava una risposta del genere.
-Voglio solo farti una domanda, Valerie-.
Lei annuì lentamente, senza però azzerare la distanza tra loro. Agganciò le mani al braccio di Jungkook e continuò a guardare l'orizzonte davanti a sé.
-Perché hai baciato Suga? E non intendo il bacio di poco tempo fa- specificò, -intendo quello che ci ha fatto litigare-.
-Perché sono stata una stupida- rispose, -eravate la mia band preferita e quando sono riuscita a instaurare un rapporto con voi non mi sembrava vero. Avevo pensato "cavolo, sono davvero Suga e Jungkook! Non posso lasciarmi scappare l'occasione"- fece una pausa, ridendo amaramente, -sapevo che a breve sarei dovuta andarmene, perché i miei impegni da ballerina mi impedivano di rimanere per tanto tempo in un solo luogo. Non avrei mai pensato di potermi innamorare in così poco tempo-.
Jungkook la ascoltò senza giudicarla: finalmente riceveva le risposte che cercava da anni.
-Credevo che anche per voi fosse solo un gioco... non avrei mai pensato che per un mio capriccio vi sareste sciolti. In più, quando ho baciato Suga, mi sono resa conto dei sentimenti che provavo per te e in quell'esatto istante, ho capito che avevo perso tutto. Inutile dire la sorpresa che ho provato quando Suga mi domandò di unirmi ai Red Flame-.
-Con lui hai chiarito subito?- le chiese.
-Sì. Per entrambi non era stato altro che un gioco... mi ha anche rivelato che si sentiva terribilmente in colpa per averti ferito, però, quando ha capito che i suoi compagni davano la colpa a lui e difendevano te perché eri più piccolo, si è arrabbiato e non ha agito da persona matura-.
-Ma loro non si sono comportati così... cioè, non hanno difeso me-.
-Lo so Jungkook. Adesso lo so io e lo sa anche lui- lo rassicurò, -in quel periodo credo che lo sbaglio più grande che tutti abbiamo fatto sia stato quello di non parlare, di non chiarire. Sarebbe stato molto meglio litigare, urlarsi in faccia ma almeno risolvere la questione. Il silenzio che è nato tra voi, tra me e te, ha lentamente reciso tutti i rapporti- si fermò un istante, poi rise e continuò, -avrei voluto il coraggio che ha avuto Erika. Lei ce l'ha fatta: ci ha fatto scontrare, venire a patti con il nostro passato perché ha visto che tutti noi eravamo ancora collegati... ci serviva solo quella spinta esterna che ci riavvicinasse. Credo che non potrò mai ringraziarla abbastanza per questo... soprattutto dopo tutto il dolore che le ho provocato-.
Jungkook spostò il braccio, circondandole le spalle. Appoggiò la guancia sui capelli biondi della ragazza e chiuse gli occhi. Lei si fece più vicina e non ci fu bisogno di dire nulla. Aveva parlato per tutti e due e, anche se non avevano menzionato nulla sul futuro, entrambi sapevano come sarebbe andata.


-Ti prego non urlare... mi sta scoppiando la testa- disse Joseph rivolto a Maia.
-Guarda che non sto urlando... - gli fece notare.
Tutte e sette le crew, dopo essersi svegliate in spiaggia infreddolite e piene di sabbia, erano andate alla villa di Suga che si era offerto di ospitare tutti fino a che non si sarebbero sentiti meglio. Chi si era già ripreso aveva il compito di fare da genitore agli altri ancora fuori combattimento.
Erika e Valerie erano sdraiate vicine su un divano e si erano addormentate come due amiche. Jungkook le stava guardando con un dolce sorriso sulle labbra, mentre Suga lo raggiunse passandogli una bevanda calda. Il più piccolo lo ringraziò e sorseggiò il liquido in silenzio. Nonostante la villa fosse piena di gente, si sentiva solo un piccolo brusio, segno che il mal di testa aveva colpito molti. Joseph e Maia continuavano a stuzzicarsi, nonostante fosse palese che non lo facessero più con cattiveria.
Jimin e J-Hope stavano passando acqua e bevande calde ad alcuni membri dei Yellow Lemon, mentre altri dei Green Flower portavano qualcosa da mangiare ai più coraggiosi. Fu l'ennesima scena naturale e surreale allo stesso tempo. Quelle crew per anni erano state rivali, sempre in competizione, soprattutto i Red Flame e i Black Blaze, alimentate da un odio e antipatia infondati, almeno per i membri.
-Se mi avessero detto che quest'anno sarebbe finita così, non ci avrei creduto. Mi sarei messo a ridere e me ne sarei andato- disse Suga. -L'anno scorso, a qualche giorno dalla World Champion ci stavano allenando e trovando un modo per farvi il culo- continuò, facendo ridere Jungkook.
-Anche noi- ammise, -e cercavamo anche soprannomi poco carini-.
-Erika ha davvero compiuto un miracolo-.
-Già... cosa credi che faremo dopo la World Champion?- domandò Jungkook, con una nota di speranza nella voce.
-Riprenderemo a frequentarci, torneremo amici come un tempo e... boh. Non sono bravo con le previsioni a lungo termine- rispose Suga ridendo, anche se nella sua voce c'era una serietà che stupì non poco il minore. -Ci terrei davvero molto ad essere di nuovo tuo amico, Jungkook-.
Il moretto sorrise imbarazzato e annuì. -Anche a me manca la tua amicizia- finì la bevanda in un sorso, scottandosi leggermente la lingua, -ma sappi che non lo ripeterò. E se proverai a dirlo a qualcuno negherò fino alla morte- concluse, alzandosi.
Suga rise e poi lo fissò. -Cos'è, scappi?-.
-Devo fare una cosa-.

Gli era dispiaciuto svegliarla ma non poteva aspettare oltre. Valerie uscì velocemente dal bagno. Gli aveva chiesto se prima potesse darsi almeno una ripulita. Erano andati nella stanza della ragazza ed entrambi erano seduti sul letto. Jungkook poteva vedere quanto Valerie fosse preoccupata e così decise di prendersi qualche secondo per gustarsi la sua reazione. Non era più il ragazzino ferito. Non era più quello che voleva in qualche modo farla pagare a lei e a Suga perché era stato "tagliato fuori". Era cresciuto, anche grazie al sostegno dei suoi compagni e alla vicinanza di Erika. Avrebbe preso in mano la sua vita dal quel momento in avanti. Il passato era passato e non voleva più pensarci. Il peso che doveva togliersi dal petto era svanito e un nuovo inizio era cominciato per tutti quanti. Per questo, si trovava lì, insieme alla ragazza che aveva amato in segreto in tutti quegli anni, fingendo di odiarla per non dover ammettere i suoi sentimenti, per non sentirsi uno stupido. Era lì, perché voleva anche lui il suo nuovo inizio.
Le strinse una mano e la guardò negli occhi. Valerie arrossì ma riuscì a sostenere il suo sguardo.
-Volevo ringraziarti per essere stata onesta con me ieri sera. Avevo bisogno di sentire quelle parole da te- esordì, -hanno fatto sì che potessi chiudere definitivamente quel capitolo del mio passato e... cominciare il prossimo-.
Lo sguardo che gli rivolse Valerie in quel momento fu pieno di aspettative. Le sorrise dolcemente, sfiorandole una guancia con le dita della mano. Poggiò la fronte sulla sua, perdendosi in quegli occhi che un tempo poteva vedere ogni giorno.
-Promettimi solo una cosa- le sussurrò, -ci diremo tutto. Ogni errore, ogni dubbio, ogni gelosia- le circondò il viso con entrambe le mani, -non voglio più rischiare di perderti perché non parliamo. Ti ho amata Valerie e non ho mai smesso un secondo, anche se volevo farti credere il contrario. Voglio credere davvero in un "noi", ma... devi promettermi che non ci taglieremo più fuori a vicenda-.
Passò un lungo istante di silenzio, poi Valerie scoppiò a piangere e, non riuscendo più a trattenersi, lo baciò. Era passato molto tempo da quando avevano provato quell'emozione ma adesso, lì, in quella stanza silenziosa, entrambi potevano giurare di non averla mai dimenticata e di averla sempre tenuta dentro, mentre la speranza di poterla sentire di nuovo sulla pelle diveniva realtà.
Si erano amati e non avevano mai smesso di farlo. Ora che le loro vite erano finalmente tornate a posto e i vecchi rancori erano stati spazzati via da una nuova vitalità, potevano amarsi nuovamente, senza che niente e nessuno interferisse.


----Spazio Autrice----
Sono una persona orribile e non ho alcuna scusante per questo. Avevo promesso che avrei aggiornato regolarmente e invece niente, faccio schifo e non l'ho fatto.
Sinceramente mi è stato davvero difficile scrivere questo capitolo. Forse perché non sapevo come rendere al meglio la scena tra Valerie e Erika, forse perché da questo punto in poi la fine è imminente, forse entrambe le cose... fatto sta, che questo capitolo è stato un vero e proprio parto. Nonostante questo, mi ritengo soddisfatta.
Qui, tutti i personaggi finalmente scendono a patti con se stessi e i propri errori e sentimenti. Valerie ovviamente lo fa in un modo tutto suo, ma, poverina, che volete farci? x'D "E' un vizio" come ha ipotizzato V.
Non farò un'altra promessa del "aggiornerò presto" perché sarei bugiarda. Uno dei miei tanti difetti è che scrivo solo quando ne ho voglia (e tempo, intendiamoci ahahah) e questo capitolo mi ha bloccata davvero tanto.
Credo che in tre/quattro capitoli arriveremo alla fine, perciò... non mi resta che salutarvi e sperare che tutte le persone che hanno iniziato il viaggio insieme a Erika, arrivino alla fine con lei (e me... e tutti gli altri), anche se potrebbe volerci ancora un po', visti gli aggiornamenti lunghi x'D
Chiedo ancora scusa per il ritardo, spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo pieno di dolcezza e felicità.
A presto!
Baci
MartaAka
  
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