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Autore: __shadow    20/12/2016    0 recensioni
Dal testo
Ad un certo punto alla finestra comparve lui, era arrivato lì in qualche modo, con la sua felpa nera larga e quel cappello a coprirgli il capo e bussava, come se fosse la cosa più naturale al mondo.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La primavera era arrivata e noi facevamo di tutto per essere trasmessi alla radio. O meglio, lui doveva cantare, ma per me sarebbe stato un grande traguardo. Avevo messo tutto l'impegno per far avverare questo suo sogno tanto da farlo diventare anche mio.
Ci sarei riuscita sicuramente. 
E poi la canzone era bellissima, sarebbe stato un peccato se nessuno l'avesse conosciuta. Passammo così quasi tutti i pomeriggi insieme per escogitare una soluzione e finire il pezzo, anche se le cose più difficili le faceva lui è un suo amico, andavamo da lui a giorni alterni per usufruire della sua stanza di registrazione.
Però lui non credeva molto a quello che facevamo anche se so in fondo ci sperava, credo avesse paura di una delusione, nonostante ciò continuava comunque con impegno. Mi rese davvero felice.
Quei giorni furono davvero tranquilli e felici.
 Arrivò dunque l'estate, andavamo spesso al mare e ci divertivamo con tutto quello che ci capitava. Il 15 agosto andammo alla fiera fatta vicino la spiaggia, era una cosa provvisoria quindi dovevamo andarci assolutamente.
Lì era tutto così normale e sereno, con le bancarelle che vendevano cibo, dolciumi e souvenir. Noi prendemmo le patate arrosto , mele caramellate, zucchero filato e caramelle, ovviamente a distanza di tempo. Per tutto il tempo lui mi tenne la mano, come se avesse paura di perdermi. Rideva ma nei suoi occhi leggevo qualcosa che non andava. Non gli chiesi nulla e me ne pento.
Ad un certo punto successe qualcosa di spiacevole, incontrammo un mio ex, si fermò a salutarmi, non ci vedevamo da anni quindi eravamo felici di vederci. Prima di stare insieme eravamo stati amici, forse ci siamo lasciati proprio per questo, le cose come coppia non andavano bene, quindi decidemmo di lasciarci. Proprio a causa della nostra sincerità le cose tra di noi non peggiorarono anzi restarono invariate, ed è per questo che gli voglio un gran bene. Appena il mio amico se ne andò lui diventò cupo e silenzioso. Era geloso. 
<< cos'hai? >> gli chiesi
<< niente >> mi rispose senza neanche guardarmi
<< sei sicuro? >> ritentai prendendogli la mano ma lui la tirò via con violenza
<< ti ho detto di sì. Se non ti sto bene vattene da quel ragazzo >> detto ciò se ne andò via. Fu la prima ed ultima volta che lo vidi così.
Gli corsi dietro, lui se ne accorse e si fermò, aveva esagerato e se ne era reso conto. Eravamo arrivati in un posto isolato e anche tra noi c'era una certa distanza anche se soli fisica.
<< scusami, ho esagerato >> disse tenendo lo sguardo basso
<< no, scusami tu. Davvero. Dovevo pensare anche a te, sono stata un egoista >>
<< no, lo sono stato io >>
<< ti dico di no, tu non c'entro nulla>> a quel punto scoppiò a ridere
<< va a finire sempre così eh >> io gli sorrisi, era vero alla fine di un litigio litigavamo per chi prendesse la colpa. Non volevano che l'altro soffrisse. 
<< vieni qui >> lo guardai interrogativa, poi mi avvicina, anche se di poco
<< no, più qui >> e prendendomi per il braccio pose fine alla distanza
<< ti amo. non dimenticartelo, okay? >>
Mi baciò subito, non mi diede neanche il tempo di rispondere, mi baciò dolcemente, quasi a volersi scusare. Infine mi abbracciò, io avevo paura di farlo, mi sembrava che se lo avessi stretto forte si sarebbe sgretolato tra le mie braccia, lui, così grande e forte com'era.



Dopo un po' mi riaccompagnò a casa ma non entrò come le altre volte. 
<< sono stato bene con te, grazie. E non parlo solo di stasera >> Il cuore mi batteva fortissimo. 
Non riuscii a dire molto solo un "anche io". Mi sorride dolcemente e andò via.
Si girò solo una volta, mi mandò un bacio con le mani e mi sorrise
<< ci vediamo domani >> mi disse , io ricambia tutto ma questa volta c'era qualcosa di diverso. Vederlo allontanare in quel modo mi fece male, non so bene quale dettagliò ma mi rimase in presso nella memoria.
A volte quella scena la sogno, ed è sempre un incubo.
Verso le tre del pomeriggio del giorno dopo mi arrivò un messaggio.
<< ho bisogno di parlarti, è una bella notizia, ho bisogno di te >>
<< dove sei? Cos'è successo? Comunque ti aspetto a casa >> gli risposi.
Inutile dire che non arrivò più. Mai più. 
Quel pomeriggio stavo ascoltando la radio e mentre moriva stavano trasmettendo la sua canzone, per me fu un grande traguardo, sarei stata felice di dirglielo. Lui purtroppo non l'hai mai più saputo.
Non riuscì neanche più a dirgli addio. Non riuscì a dirgli che lo amavo.
  
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