Oltre la grande finestra davanti a sé vide una distesa d’erba scura illuminata dai raggi argentei delle dodici lune. Un paesaggio ombreggiato e distinguibile a fatica nei suoi dettagli. Una coltre cristallina si stendeva a spicchi sulla superficie di quella terra ben lontana dai caldi raggi di Solaria.
Oh dolce luce che mi hai vista crescere e fiorire,
perdonami se da te mi sono allontanata lasciandoti perire,
questa terra blu e argento non riscalda il mio cuore,
nessuno é paragonabile a te, o mio luminoso fiore,
ma per tornare da regina io mi sono allontanata,
e mai così tanto la tua luce mi è mancata,
perdonami terra mia amata,
ma ogni onta, tu sai, che va lavata.
Quando sarò pronta tornerò e la tua bellezza accrescerò,
come nessuno ha fatto mai prima io regnerò,
e di Solaria degna io sola, sarò.
- Mia signora, le truppe sono pronte per scendere sul pianeta. - disse un generale entrando.
- E sia. Distruggete le truppe reali e portatemi Radius in catene.
- Sarà fatto. La principessa Stella non è su Solaria però...
- Di lei mi occuperò personalmente. La Fata del Sole è mia. - rispose categorica mentre accarezzava i capelli di una donna distesa inerme accanto a sé. Era priva di sensi ma il suo bel viso donava una sensazione di calma che andava ben oltre l'armonia dei tratti somatici. Sprofondata in un sonno magico e avvolta dagli abiti sontuosi, bella e immobile pareva essere eterna.