Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: MissJB2501    22/12/2016    1 recensioni
"Ci ripetono che l'amore è il sentimento più forte e puro che un essere umano possa provare in tutta la sua esistenza. Non ci credevo, o almeno è quello che mi imponevo di credere. Dopo le mie storielle da quattro soldi ero arrivata a pensare che forse non avrei mai provato amore per qualcuno, che non avrei provato tutte quelle sensazioni che erano scritte nei libri. Adesso posso garantire che mi sbagliavo perchè l'amore, quello vero, è anche meglio di come viene descritto , va oltre l'immaginario. Ma dobbiamo anche ricordare che l'amore è sofferenza e che amare vuol dire distruggere e che essere amati vuol dire essere distrutti."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Avevo le labbra secche quando mi svegliai, le mani e i piedi erano intorpiditi. Un infinito bianco mi circondava, ed era distesa su un letto d'ospedale. La spalla mi doleva, e ricordavo perfettamente quello che mi era successo.

Justin era appoggiato al muro e stava controllando il suo telefono. Aveva alcune ferite sul viso e un polso fasciato, ma pareva stare bene. Alzò la testa verso di me e mi sorrise.

"Hei, ti sei svegliata." disse dolcemente accostandosi al letto e prendendomi la mano. La sua era calda ed accogliente mentre stringeva la mia. "Come ti senti?"

"Ammaccata." risposi con una voce gracchiante. Tossii e mi tenni la gola.

"Fa piano, Liv." Justin afferrò un bicchiere e ci versò un po' d'acqua, poi me lo porse. "Bevi, ti farà bene" strinsi tra le mani il bicchiere e sorseggiai lentamente l'acqua che mi rinfrescò anche lo stomaco.

"Mia madre?" chiesi restituendogli il bicchiere. "Che cosa le hai raccontato?" cercai di sedermi più comoda sul lettino e con una smorfia, staccai l'ago infilato nella mia pelle per la flebo

"Perchè hai tolto la flebo? Se era attaccata al tuo braccio, un motivo c'era." mi rimproverò indicandomi il filo a penzoloni.

"Justin, ti prego..." l'ultima cosa che volevo in quel momento era ascoltare rimproveri o contraddizioni. Lui sospirò e si arrese.

"Tua madre è andata a prendere qualcosa da mangiare, era distrutta." mormorò portando una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio. "Le ho detto la verità"

"Sei fuori di testa?"

"Le ho detto parte della verità." disse correggendosi subito. "Tu le avevi detto di dover venire con me al lago quella mattina, giusto?"

"Mi pare di si" commentai

"Così le ho raccontato che siamo rimasti feriti in una sparatoria mentre lo raggiungevamo." concluse grattandosi al lato del sopracciglio.

"Ha creduto a questa storia?"

Justin annuì e mi lasciò un bacio sulla fronte.

"Devi ancora spiegarmi che cosa ci facevi lì e perchè" mi avvertì.

"Lo farò." risposi timidamente. Justin sorrise e mi abbracciò.

"Mi hai fatto morire di paura, Liv." mi strinsi a lui con un solo braccio, l'altro faceva troppo male per essere alzato. Il suo respiro mi arrivava sul collo e per un istante chiusi gli occhi. "Voglio che dimentichi questa brutta storia, che la rimuovi dalla tua piccola testolina"

Non avrei mai potuto dimenticare, era impossibile. Momenti come quelli, segnano profondamente la vita di un essere umano. Avere la netta sensazione di star morendo, di abbandonare le persone che ami, di non vedere più la luce del sole, di non respirare, annusare, gustare la vita, non si dimentica.

"Cercherò di farlo." ammisi. Potevo promettere a me stessa di provarci, e potevo prometterlo a lui. Justin sciolse l'abbraccio e mi baciò sulle labbra.

"Ti assicuro che ci riuscirai" mi morsi un labbro e lo ascoltai. "Ci riuscirai perchè ho chiuso, ho chiuso con quella vita, con quella gente, con tutto. D'ora in poi saremo solo io e te, senza paure e senza segreti."

"Sul serio?" esclama incredula. Justin fece si con la testa, dandomi la certezza che stavo aspettando da tantissimo tempo.

"Quello che ti è successo mi ha fatto ragionare parecchio. Ho vissuto attimi orribili che non voglio più vivere, e la scelta più saggia è questa." coprii la bocca con le mani per trattenere un grido di gioia, dovevo contenermi.

"Sono così contenta" ammisi abbracciandolo ancora.

"Se ti avessi ascoltato un bel po' di tempo fa, non saremo qui."

"La cosa importante è che tu abbia capito, il "quando" non importa." lo rassicurai con un sorriso.

"Ricordi che cosa mi hai detto prima di svenire?" domandò dopo alcuni istanti, curioso.

"Si" sussurrai giocando con il suo braccialetto.

"Beh..." cominciò. "Anche tu sei abbastanza per me." il suo sorriso illuminò il mio viso e il mio cuore. Stavo bene, finalmente. Ero sicura che adesso sarebbe andata sempre meglio, perchè il nostro amore, il nostro vero amore, avrebbe superato qualsiasi cosa. Guardai negli occhi della persona più importante che avessi al mondo e capii che senza di essa, non avrei mai vissuto in pace.

   
 
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