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Autore: Elsinor    22/12/2016    2 recensioni
Cosa accade il primissimo giorno nella scuola di magia di Durmstrang? Nessuno Smistamento, nessun lauto banchetto. Solo sangue, freddo e disciplina. La selezione è spietata e non è sufficiente l'alto lignaggio. È più difficile essere ammessi o restare vivi?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Gellert Grindelwald, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Gli studenti del primo anno erano di nuovo riuniti, ma ne mancava almeno una ventina.
Il silenzio era sporcato da gemiti soffocati e un continuo tirare su col naso. Le facce erano bianche e violacee, alcune incrostate di sangue.
Quasi tutti avevano perso il cappello, i mantelli erano strappati, bagnati e macchiati. A giudicare dalle bruciature sui vestiti e dai fazzoletti pieni di neve che alcuni si premevano contro il viso, dovevano aver appiccato un fuoco.
La Preside Lyubomira Petkova era di nuovo fronte a loro, e al suo fianco il professor Krass. Nessuno dei due aveva cambiato posizione, né espressione, nel caso della Preside. Il professore aveva le labbra serrate e il volto teso di furia trattenuta.
Il ragazzino era accanto a lui, nei suoi abiti babbani. Aveva il capo reclinato, le spalle rilassate e le braccia lungo i fianchi, come una marionetta appesa per i fili. Batteva i denti e tra i capelli che gli ricadevano sulla fronte brillavano stille di ghiaccio.
Tutti gli studenti lo guardavano, e si lanciavano occhiate, senza osare scambiarsi anche parole.
«Da queste parti abbiamo un detto,» esordì la Preside «"chi ha l'alito del drago, deve avere anche il fegato del drago".» voltò appena il capo verso il ragazzino «Mentre voialtri affrontavate il troll, il vostro compagno ha scelto di aggredire il professor Krass. Non uso il termine affrontare poiché si è trattato di un colpo a tradimento.»
Tra gli studenti, incapaci di trattenersi oltre, serpeggiò un brusio.
«Ora, dal momento che il professore era colui che reggeva le briglie del troll e ciò rendeva, si può dire, vantaggioso il suo annientamento, ho una domanda per voi: eravate a conoscenza di questo piano e lo avete concordato insieme?»
I ragazzi tedeschi si guardarono. Salvo bruciature ed escoriazioni, erano più o meno illesi. Il biondo lentigginoso era quello conciato peggio, con il naso sanguinante ed entrambi gli occhi gonfi e lividi.
Anche i russi e i bulgari incontrati ai piedi del pendio si scambiarono occhiate in tralice. Perlopiù sembrarono consultarsi in silenzio con il bulgaro grande e grosso dal mantello bruciacchiato, che tuttavia mantenne il viso impassibile.
«Noto una certa esitazione.» osservò la Preside, anche lei impassibile «Immagino vi stiate domandando qual è la risposta che vi conviene. Anche se si direbbe che l'alito di un drago vi abbia dato una strinata, il fegato latita.»
«No, signora.» intervenne un tedesco, la cui voce, sebbene risoluta, risuonò debole come uno sbuffo di vento in confronto a quella della Petkova «Non sapevamo.»
«È una risposta.» ribatté la Preside senza tradire soddisfazione. Il ragazzo tedesco fu sommerso di occhiate più o meno inquisitorie da parte dei compagni.
«Ora sentiamo te.» 
La Preside puntò la bacchetta contro il ragazzino. Lui sollevò il mento e inspirò bruscamente dalla bocca. I fili invisibili che lo reggevano vennero tagliati e lui incespicò e cadde seduto sulla neve.
Nessuno del pubblico accennò a ridere. La Preside attese.
Il ragazzino si rimise piano piano in piedi, soffiando e stringendosi addosso la giacca. Tirò su col naso e guardò la Preside, ignorando tutti gli altri.
«E-era il mio piano.» ancora gli battevano i denti.
«...signora.» completò la Preside stringendo appena gli occhi «Dimmi il tuo nome.»
Lui alzò un poco il mento.
«G-Gellert Grindelwald, signora.»
«Hai pensato fosse accettabile aggredire un insegnante, Grindelwald?» domandò ancora la Preside, senza batter ciglio.
«N-no.» la Preside schiuse le labbra per parlare ancora, ma Grindelwald proseguì «Ho-ho pensato fosse giusto
«Giusto?» ripeté la Preside, stavolta corrugando la fronte.
«Ho fatto quanto richiesto, "convincere il troll a lasciarvi vivi", io s-sono vivo. Non è f-facile colpire un troll f-furioso con la magia e non era ne-necessario. Colpire un uomo che non se lo aspetta, vinco fa-facilmente, ed è...»
«Pensi di aver vinto?» lo interruppe il professor Krass, rauco.
Grindelwald sostenne il suo sguardo. Le labbra tremanti si contrassero in un rapido accenno di sorriso.
Il professore puntò la bacchetta «Crucio!»
Il corpo del ragazzino si tese di colpo e l'urlo che squarciò la radura non sembrò neanche la sua voce.
«Basta!» ordinò la Preside, e Krass abbassò la bacchetta all'istante, stringendo i denti.
Grindelwald ricadde sulle ginocchia con un lungo gemito, il volto arrossato e due strisce lucide di lacrime sulle guance.
Gli studenti osservavano in silenzio mortale, gli occhi sgranati e fissi.
«Ho la tua bacchetta, Grindelwald.» disse la Preside «Decido io chi vince. Per quanto riguarda la tua prova, si può dire sia stata portata a termine, ma hai seguito le tue regole e non quelle di Durmstrang.»
Grindelwald ansimava, ma scosse la testa.
«Osi ancora rispondere?» proruppe il professor Krass.
«Non esiste nessuna scuola, tantomeno Durmstrang, in cui sia permesso colpire gli insegnanti, per nessuna ragione.» continuò la Preside alzando la voce «Potrei espellerti solo per questo, nel caso non bastasse la tua insolenza. Ma hai portato a termine la prova e hai eseguito un Incantesimo di Disarmo al di sopra della tua età. Se smetterai di scivolare alle spalle, spero potrai onorare l'eccellenza di Durmstrang nell'Arte del Duello. Spero anche di non rivederti mai più senza la divisa regolamentare. Alzati.»
Grindelwald si passò il dorso della mano sugli occhi, tirò su col naso e obbedì.
«Penso sia giusto, per usare una parola delle tue, che sia il professor Krass a decidere la tua punizione. Complimenti, Grindelwald: è raro che un nuovo studente visiti la Reuekammer prima di qualsiasi altro luogo del castello.»
Grindelwald batté rapidamente le palpebre, ma non disse nulla. Gli studenti bisbigliarono.
«Quanto a voi,» i sussurri sfumarono «avete superato la prova, e bene o male, avete assistito a una lezione. Benvenuti a Durmstrang.»



















Angolo dell'autrice: ebbene sì, come magari avevate già capito, si tratta proprio del piccolo Grindelwald. Il piccolo Grindelwald secondo l'autrice, almeno. Commentate pure se vi è piaciuto, non vi è piaciuto, Crucio, eccetera. Grindelwald in questo capitolo se l'è vista brutta, ma poteva andare peggio...o andrà peggio? Leggetelo nel prossimo, ultimo capitolo!
   
 
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