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Autore: JJ_Youngfox    23/12/2016    0 recensioni
Lilian Scarshade è una dei sopravvissuti all'Ascensione post Guerra Oscura ma non è la solita ex Mondana felice di essere qualcosa di "magico"; no, lei ha un enorme segreto che le grava sull'anima da molto tempo e un carattere abbastanza difficile che la spingerà a fidarsi di pochi mentre altri problemi piovono sull'Istituto di Philadelphia.
Lei e il suo migliore amico Oliver dovranno indagare su queste misteriose creature mai viste prima che minano la tranquillità del globo.
Sarà in grado di schierarsi dalla parte giusta nel momento del bisogno?
(Avviso subito che i personaggi della sig.ra Clare appariranno più avanti e che essi restano suoi così come il contesto, gli altri di invenzione appartengono a me.)
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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In equilibrio sulla trave sospesa di quindici metri non si stava poi così male, pensava Lilian mentre il silenzio aleggiava nello spazioso atrio della palestra.
L'equipaggiamento che le gravava sulle spalle e sulla vita la faceva sentire molto più collegata alla terra ma al tempo stesso ogni passo più pericolante, un passo falso e la corda elastica che imbracava la ragazza le avrebbe ferito la carne cercando di non farla finire spiattellata al suolo come purea di Nephilim.
Gli occhi cerulei erano rilassati dietro le palpebre, pochi pensieri le frullavano nella mente se non quello di immaginare un punto fisso.
Pochi centrimetri alla volta venivano conquistati, non importava la lentezza ma riuscire a farcela, ecco uno dei motti che la aiutavano a superare la giornata.
Lo stivale veniva staccato dalla superficie legnosa per poi adagiarsi lentamente poco dopo, Lilian riconduceva questo metodico movimento al suo stato d'animo.
Un momento prima volava senza massi sullo stomaco e un momento dopo si ritrovava a terra cercando di restare stabile.
Il braccio ferito dal demone era ancora fasciato, non voleva rischiare complicazioni anche se vi erano sia persononalmente che al Clave.
A Idris v'era fermento per le ultime novità riguardanti Wilbur e i pochi dati criptici ritrovati nel suo diario, da lei solo testardaggine e incomprensioni.
"A parlare del diavolo spuntano le corna", fu il commento privo di emozioni che la mora tenne per sè quando la porta laccata del locale si aprì rivelando i gemelli Nightdale e Oliver.
Lilian continuò con i suoi esercizi sfidandosi in rovesciate e tiri di spada ma i suoi muscoli ora erano tesi, gli sguardi altrui addosso.
Occasionalmente osservava la scena sottostante con la coda dell'occhio, scorgeva Oliver stare di spalle e Tyler alzare la testa in sua direzione incuriosito, Lucy aveva occhi solo per il moro.
La giovane si sentì alterata ma cercò di restare algida come al solito, meno rumore faceva meglio era.
Fece così pure quando la carrucola dell'imbracatura la depositava leggiadramente a terra, rimise le armi a posto e uscì socchiudendo la porta dietro di sè.
Sentì un "ciao" molto insicuro da parte del biondo ma non vi volle prestare attenzione, era più occupata a cercare di stabilizzare il respiro mozzato causato dalle lacrime imminenti.
La ragazza si sentiva destabilizzata, si era strappata un punto fisso, proprio come se un gigante prelevasse dal cielo una porzione di stelle.
E di chi era la colpa? Ovviamente per maggior parte sua, essere spaventati e impauriti dai propri riscontri aveva indurito prevalentemente lei.
Mentre queste pulci malvagie si costruivano casa nelle sue orecchie, un Benjamin sorridente si fece spazio sulla sua strada.
Lilian proseguì senza dare impressioni compromettenti, peccato che il ragazzo fosse di indole fin troppo estroversa e cercò di fermarla per due chiacchere.
- Ma guarda qui! Ciao, da quant... hey, che c'è che non va? - Chiese schietto Ben.
- Nulla, cosa te lo fa pensare? Scusa ma devo andare. - rispose semplicemente la mora.
Il ragazzo spalancò gli occhi e disse, incredulo: - Wow, qui c'è davvero sotto qualcosa di grosso perchè mi avresti mandato a quel paese. Che hai?-.
La ragazza si diede della demente da sola, era tutta impegnata a celare il suo stato d'animo che non aveva pensato bene a chi aveva davanti.
Con un ringhio frustrato superò il moro e continuò per la sua strada.
Mentre saliva le scale per raggiungere la sua stanza, la giovane sentì l'eco di un "eh già, qui ho capito chi e cosa sta succedendo.", sperò vivamente che Benjamin non facesse nulla a riguardo.

- Avete capito, ragazzi? Non tornate dopo la mezzanotte e cercate di non combinare guai, intesi? - chiese la signora Greenscar ai gemelli e a Oliver.
Il gruppetto assentì e si diresse verso il portone, le armi sbattacchiavano tra loro creando un piacevole tintinnio.
Ad un tratto, come se si fosse preso un colpo, Tyler esclamò: - ma l'altra ragazza? Lidia? Lisa? -.
Oliver parve infastidito dai vari vani tentativi del ragazzo di azzeccare il nome della mora ma si limitò a correggerlo.
Marge battè le mani compiaciuta e disse di andare a chiamare Lilian, così il giovane corse velocemente i gradini che portavano al piano superiore.
Egli sembrava piuttosto tranquillo e disinvolto, peccato che ogni passo compiuto era una pietra in più sul suo piatto della bilancia.
Con che coraggio avrebbe potuto bussare alla porta di Lily?
Già, non se lo lasciava scappare ma la chiamava così.
Due metri prima della massiccia porta di legno da cui si accedeva alla stanza della ragazza, Oliver si mosse sempre più piano.
Era forse angustiato? Sì, lo era.
Con un sospiro rassegnato, il moro andò a bussare poichè sapeva che Lilian aveva l'orecchio fino e che ritirarsi ora era come battere in ritirata senza nemmeno provare a combattere.
Tre brevi colpi e un paio di passi leggeri.
Alla porta apparve la giovane, a viso rilassato, che al momento indossava canotta e pantaloncini come pigiama pur essendo ad autunno inoltrato.
Appena Lilian scorse chi vi era dall'altra parte dell'uscio si scurì e non disse nulla, aspettò di sentire che aveva da dire Oliver.
Il giovane si prese un attimo prima di parlare, osservò per bene gli occhi della ragazza come di consueto.
Erano di una sfumatura più cupa e spenta del solito, questo lo mise leggermente in allarme notando poi come fossero contornati di scuro.
Riscuotendosi, Oliver parlò con calma, tenendosi a freno: - Marge ci fa uscire a caccia, ha chiesto di unirti al gruppo. -.
La giovane alzo leggermente le sopracciglia e lentamente chiuse la porta della camera facendo segno al ragazzo di aspettare.
Un paio di minuti dopo era pronta, tenuta allacciata alla perfezione e armi alla cintura, i capelli strettamente legati in una coda poco sopra la nuca la cui breve lunghezza si dissolveva in morbide onde scure.
Lilian camminò spedita verso il basso tenendo a distanza Oliver, non troppa da suscitargli interrogativi.
Arrivando davanti al portone la scena era piuttosto familiare: un normale gruppo di Nephilim pronti per la ronda, l'unica cosa che crepava leggermente il quadretto era l'atmosfera.
Si poteva percepire la crepitante elettricità nell'aria, i Nightdale avevano un'espressione tranquilla ma i loro movimenti statici esprimevano agitazione positiva.
La signora Greenscar  rivolse un breve sguardo ai ragazzi prima che uscissero, poi tornò al suo studio pensosa.
La ragazza fu l'ultima a uscire e si chiuse la porta dietro come al solito, restò dietro anche nel gruppo, desiderava evitare ogni genere di contatto.
Lei si isolò osservando attentamente ogni spazio, gli altri si muovevano parlando pacatamente.
La mora era leggermente sovrappensiero quando un Behemoth si fece spazio sulla loro strada, tutto accadde in fretta: Lilian urlò il nome di una spada angelica e si lanciò sul corpo purolento per demone, Oliver gli tenne testa da davanti e i gemelli erano confusi.
I due non sapevano cosa fare, quella scena e schema era ovviamente studiata e ottimizzata per due, loro potevano solamente aiutarli scagliando dardi dorati che ferivano mortalmente l'essere.
Con un ultimo fendente di Oliver il mostro si dissolse accartocciandosi su se stesso mentre la mora saltava giù atterrando sulle gambe leggermente flesse.
Tyler e Lucy li guardavano increduli, sembrava ammirazione più che altro.
- Ragazzi, spiegateci come avete fatto. - dissero loro all'unisono.
I due si guardarono di sottecchi celando un piccolo sorriso, fu Lilian a parlare spicciamente: - Allenamento, tanto e insieme. -.
Detto questo passò avanti continuando il giro, sentì solamente la bionda venirsene fuori con un "ma allora parla!" per poi essere gentilmente liquidata da Oliver che ribatteva affermando la simpatia della ragazza.
La mora si sentì meglio udendo queste parole e smettendo di sentire la voce di Lucy, le stava antipatica senza saperne il motivo.
Quel briciolo di contentezza finì quando si sentì tremare tutta e si accorse essere totalmente debilitata.
Fece in tempo ad appoggiarsi ad un lampione prima di vedere senza troppa nitidezza uno dei demoni modificati da suo zio.
In quel momento la giovane si spaventò e si preoccupò fortemente per la sicurezza del gruppo, era fuori gioco e non riusciva a stare in piedi.
Per fortuna il moro arrivò velocemente davanti all'essere e lo ferì pesantemente prima di correre incontro a lei facendola stendere a terra.
- Mi senti? Lilian, stai bene? - chiese Oliver agitato, stava davanti alla ragazza scuotendola leggermente sperando in una sua ripresa.
La mora non riuscì nemmeno a formare un minimo rumore, per fortuna scuotere il capo funzionò ugualmente.
Con la promessa di tornare entro poco, Oliver si alzò e uccise il demone con l'aiuto dei due ragazzi.
Lilian si era seduta malferma artigliando il tubo di ferro che campeggiava accanto a lei, aveva acquistato sufficiente lucidità da sentire l'eco della risata di Wilbur tra le urla del demone.
Poi le ombre calarono sui sensi della ragazza.

-

Ciao a tutti! Mi scuso ancora per la lunga assenza ma ho avuto davvero tanto da fare...

Spero che il capitolo vi piaccia e che lasciate un commentino :)

Oh, auguri di buon Natale!

   
 
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