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Autore: aire93    23/12/2016    3 recensioni
Il ritorno da New York porta Derek Hale in una Beacon Hills troppo diversa ma sempre uguale. Derek, che cerca disperatamente un coinquilino, non sa che il palazzo di sua proprietà in pochissimo tempo sarà letteralmente invaso da quel passato dal quale tentava di scappare. Al principio, però, nemmeno la presenza costante di una ragazza chiacchierona (con il bonus di un tenerissimo chihuahua) riuscirà a smuovere il giovane Hale.
E poi c’è Stiles, che ormai ha smesso di essere tutto arti troppo lunghi e parlantina (caratteristica che ha ceduto a Kira) per diventare il tipico ragazzo attraente; un ragazzo attraente che Derek non può ignorare.
Storia di aire93
Fan Art di Coffegirl_Alex
FanMix di Eloriee
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Derek Hale, Kira Yukimura, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pronti per l'ultimo capitolo della fic? Ci sarà finalmente una risposta alla domanda "che faranno ora Stiles e Derek", e credo proprio che sarà definitiva!
Ma ci vediamo domani per l'epilogo =)
E' stata una settimana divertente, e sono stata felice di partecipare a questo BB con questa storia!
A domani, stay tuned! E lasciate qualche commento se vi è piaciuta! =)

Quando Derek riaprì gli occhi il mattino dopo, si rese conto di essersi inabissato in un mare di dubbi e tremendo senso di colpa che lo sommergeva e gli mozzava il respiro.
Cosa voleva davvero da Stiles?
Ci aveva pensato per quasi tutta la notte, anche perché nonostante riuscisse ancora a ricordare la pressione delle labbra di Stiles sulle sue, c’erano le parole di Kate che gli rimbombavano nella mente. Kate le aveva pronunciate mentre era a letto con lui e gli aveva confessato che secondo lei gli esseri umani si cercavano per mero desiderio fisico, e che l’amore incondizionato era soltanto una favoletta.

«Io non ti amo Derek» aveva detto «ma ti desidero. Te lo dico perché tu sappia che il mondo va così. Nessuno ama più nessuno al giorno d’oggi, perché viviamo nel periodo delle apparenze e della bellezza perfetta che predomina su tutto. Non si ama una persona, si desidera di possedere il suo corpo e basta. Si desidera, si brama di baciare le sue labbra e di essere avvolti dalle sue braccia. Non esiste l’amore romantico, quella è robaccia per insulsi adolescenti. E’ tutta una questione di desiderio. E’ sempre così.»

Ora Derek avvertiva qualcosa alla bocca dello stomaco, simile a una sensazione di pesantezza, come se un mattone gli si fosse incastrato lì, sin da quando svegliandosi era tornato consapevole del mondo che lo circondava.
Kate aveva ragione e i suoi amici ne erano l’esempio. Lydia non amava Parrish: per lei Jordan era solo un “trofeo” che aveva sempre bramato di aggiungere alla sua collezione di ragazzi. Desiderava far “l’amore” con lui, e spesso l’aveva ammesso. Ma far l’amore era diverso da amare davvero. Il sesso era unicamente un continuo sfregare di carne e un susseguirsi di sussurri osceni. L’emblema della lussuria, appunto.
Kira, dal canto suo, aveva sempre sognato di avere un fidanzato e ormai era praticamente ossessionata da Scott, tanto da passare tutte le sere in camera sua. Ma voleva davvero trascorrere il resto della vita con lui, o quando diceva che Scott era quello giusto le sue erano solo parole dettate dal desiderio di avere un ragazzo come tutte le altre?
E soprattutto: lui era davvero innamorato di Stiles, o il suo era solo bisogno viscerale di strusciarsi tra le lenzuola mentre possedeva un’altra persona?
Forse Kate aveva ragione. Forse era solo questione di voglie sessuali.
Con questo rovello che gli rendeva il cuore pesante come un macigno e gli impediva di respirare a dovere, Derek spense il cellulare e si rinchiuse in camera sua a studiare, fingendo che il resto dell’umanità, specie un ragazzo in particolare, non esistesse.

Per tutto il giorno nessuno aveva osato disturbarlo o cercarlo. A quanto pareva gli altri erano tutti troppo impegnati a mangiarsi la faccia a vicenda a suon di baci. Il che purtroppo confermava la sua cinica teoria.
Forse Derek era destinato a non essere mai davvero felice, era condannato a scontare la pena che meritava per aver provato qualcosa per Kate che l’aveva lasciato spezzato, con una sola sorella superstite e nient’altro che un mucchio di cenere tra le dita per il resto della sua esistenza.
Il fatto, però, era che una parte di lui stava combattendo sin da quando s’era svegliato quella mattina. Derek lottava per trovare il coraggio di aprire la porta di camera sua e mostrare al mondo com’era il suo sguardo ora che aveva baciato Stiles. Perché quella serata insieme a Stiles per lui era stata anche una benedizione.
Non ci riusciva. La vita non gli voleva bene, era palese, e lui non le avrebbe più dato motivo per farlo stare male. Piuttosto si sarebbe ferito da solo, almeno così avrebbe avuto il controllo sulla sua stessa sofferenza.

Erano ormai le sette di sera, quando qualcuno bussò ripetutamente alla porta.

«Derek apri. Ho fatto violenza a me stesso per lasciarti spazio perché sapevo che ti serviva, ma questo è davvero troppo. Apri.»

La voce di Stiles risuonò nella stanza chiara e anche piuttosto dura. Quindi Derek l’aveva fatto arrabbiare.

«I ragazzi sono tutti nell’appartamento di Lydia a filmare un video di scherzi e penitenze. Si stanno divertendo Derek, e poi ci sei tu che invece scansi il divertimento anche quando ti si presenta davanti implorandoti di farlo tuo. Sto parlando di me, se non si era capito. Ecco, figurati, straparlo come al solito, ma è ovvio, dopo un giorno intero in compagnia di Kira non si può fare altrimenti. Ed è strano che non abbia contagiato anche te, dato che ci vivi insieme, ma ehi, ho scoperto che sei impermeabile ai sentimenti.»

Derek rimase immobile. Aveva sentito la voce a tratti spezzata di Stiles, e sapeva cosa stava a significare: con il suo comportamento gli aveva fatto del male. Stiles non comprendeva che mantenendolo a distanza lui lo stava solo proteggendo da quella massa di distruzione psicologica che era conscio di essere?

«Apri. Voglio parlarti e capire perché mi eviti. Credevo di piacerti. E non iniziare con le menate del tipo “è proprio perché ti voglio bene, che voglio proteggerti da me stesso” perché sono solo cazzate incredibili da film idioti. Io mi rifiuto di spostarmi da qui finchè non mi non apri la porta a me e anche alla tua felicità Derek, perché so che in realtà essere felice con me è quello che vuoi.»

Derek si alzò e la sua mano scattò all’istante verso la maniglia. Un attimo dopo Stiles gli apparve infilato in un pigiamone largo e bucato in più punti. Aveva tracce di cioccolato attorno alle labbra e un terribile odore di fritto addosso. E nonostante fosse in quello stato, Derek lo fissò in adorazione, perché aveva avuto il coraggio di presentarsi davanti alla sua porta. La voce di Kate, però, gli invase di nuovo il cervello: «Non dirmi che è di questo ragazzo sciatto che ti sei innamorato? Non puoi desiderare una persona così…»

«Kira ha deciso di preparare le verdure in tempura, che se non lo sai è una pastella leggera ed è anche il motivo per cui puzzo in questo modo. E gli occhi rossi che avrai già notato non sono causati da una lettura prolungata al buio, se è questo che pensi.»

Derek spostò lo sguardo in su, verso il suo sguardo arrossato, segno che Stiles aveva pianto, chiaramente per colpa sua.

«Non so cosa ti spinga ad allontanarmi continuamente e non so cosa spinga me a tornare a cercarti, ma questo balletto deve finire prima o poi. Non so se l’hai capito Derek, a quanto pare no, ma io sono innamorato di te da quando ti ho visto per la prima volta al liceo. Quando non mi perdevo una partita di basket perché c’eri tu in squadra. Ho sempre visto il modo affettuoso in cui consolavi i tuoi compagni di squadra e come li spronavi ad andare avanti. Ti ho osservato Derek, per tanto tempo, e so che nonostante tutte le disgrazie che mi hai raccontato recentemente, sei una persona buona, che merita di essere amata.»

«Tu non mi ami in realtà, mi vuoi solo perché sono un ragazzo attraente. E’ questo che muove le masse, il desiderio.» replicò Derek in tono vuoto. Il fantasma di Kate sembrò scendere a gravare pesante su lui e Stiles.
Malgrado ciò Derek ebbe l’impressione che ciò che aveva appena detto anziché colpire Stiles come si era aspettato gli fosse scivolato addosso. Perché era arguto e pareva aver aveva capito da chi proveniva in realtà quella sparata cinica.

«E’ una cosa che ti ha detto Kate, non è vero?» rispose, confermando la supposizione di Derek «E’ lei che ti ha inculcato questa cazzata immensa? Da come me l’hai descritta non mi aspetterei nient’altro.»

«Non è una cazzata, è la verità.» rispose Derek, con lo stesso tono spento. Ma non pensava davvero ciò che stava dicendo. Una considerazione si fece largo nella sua testa: Stiles era andato da lui vestito male, puzzolente e sporco, eppure Derek doveva ammettere che le sue viscere si erano sciolte appena se l’era trovato davanti. Quello che aveva provato non poteva essere desiderio. Per niente. E allora, forse…

«Io sono innamorato di te Derek, e per questo non voglio forzarti in nessun modo. Ma voglio che sia tu a decidere, con la tua testa, non che giudichi il mondo attraverso le idee di una psicopatica. Segui il tuo cuore Derek. Fallo davvero. Ogni volta che chiudi una porta tra noi, io sarò dall’altra parte ad aspettare che tu la riapra, perché so che alla fine lo farai. Non importa quanto tempo ci metterai e non importa quanto possa farmi male. E se faccio tutto questo è perché ti amo davvero.»

Mentre Stiles gli confessava i suoi sentimenti a cuore aperto, in attesa che lui li ricambiasse o che nella peggiore delle ipotesi, lo distruggesse completamente, Derek si trovò ad affogare dentro le sue iridi color ambra.

No!

La vita era stata troppo crudele con entrambi, perché lui e Stiles potessero privarsi a vicenda della felicità che tanto agognavano. Kate poteva andare al diavolo, non avrebbe più preso il controllo delle sue emozioni e dei suoi pensieri.

A quel punto Derek decise di mettere fine a tutte le sue sofferenze e mosse un passo e poi un altro per raggiungere Stiles, a braccia tese, pronto a stringerlo per fargli capire che da quel momento in poi l’avrebbe smessa di comportarsi come un masochista. Nel farlo, però, non si rese conto di avere tra i piedi l’osso di plastica di Tako, e così lo prese in pieno. Lo calpestò, scivolò addosso a e tentò di aggrapparsi alle sue spalle. Peccato che Stiles non fosse conosciuto per il suo equilibrio invidiabile. Infatti finì con il trascinare entrambi per terra come due sacchi di patate, e fu il suo posteriore a farne le spese.

«Tako e i suoi giochi del cavolo in giro per casa» sbottò Derek, il volto premuto nell’incavo del collo di Stiles ad annusargli la pelle, anche se emanava era solo odore di fritto.
Lui e Stiles ci misero solo un paio di secondi a rendersi conto di quanto ridicola fosse la situazione. Maledettamente ridicola.

E Derek soffocò qualcosa di simile a uno sbuffo, che aumentò di intensità, fino a diventare una risata vera e propria; limpida e chiara come mai ce n’era stata una negli ultimi anni.

Stiles lo seguì a ruota, ridendo di cuore e abbracciandolo ancora più forte. «Ma guardami» disse, «stretto al ragazzo di cui sono cotto e che mi ha appena regalato un livido su una chiappa, anche se non nel modo in cui avrei voluto. Poco male, per quello avremo tempo.»

Risero insieme per un altro paio di secondi, finchè entrambi non si sentirono più leggeri; ancora vicini al punto che erano praticamente appiccicati l’uno all’altro.
Lo sguardo di Stiles era magnetico, ma non provocante. Non in quel momento così ridicolo. Era più amorevole, pieno di felicità e allo stesso tempo rassicurante.
Derek ci mise solo un istante per capire che c’era un’unica cosa da fare. Si sporse leggermente per catturare le labbra di Stiles, sfiorandole con le proprie in un gesto che gli fece venire i brividi lungo tutto il corpo.
Il cuore gli stava uscendo dalla cassa toracica per quanto stava battendo forte e tutto il dramma era stato spazzato via dal suo cervello. Ogni dubbio che aveva posseduto fino a quel momento sostituito da una sola parola: Stiles.

Stiles stava rispondendo al bacio con un entusiasmo sconvolgente. Nella lentezza estrema con la quale lo stava ricambiando Derek lesse il desiderio di esplorare e assaporare il momento il più possibile. E fu su quelle labbra un po’ screpolate che Derek aprì definitivamente il suo cuore, servendolo a Stiles su un piatto d’argento proprio come poco prima Stiles aveva fatto con lui.

«Ti amo» sussurrò, e non c’era bisogno di urlarlo perché Stiles potesse sentirlo, dato che erano i suoi gesti a renderlo palese più di tutto il resto.

Stiles non rispose, ma interruppe il bacio per stringerlo più forte contro di sé, come a volerlo rendere parte del proprio corpo.

«Finalmente. Ora andiamo c’è una festa che ci aspetta. E per la cronaca, ti amo anch’io, più di quanto si possa anche solo tentare di quantificare.»

Derek e Stiles si rimisero in piedi, mano nella mano e si guardarono intorno per controllare che sul pavimento non fossero sparsi altri giochi di Tako potenzialmente pericolosi. Poi salirono insieme verso l’appartamento di Lydia.

Un mese dopo…

Kira sistemò la videocamera su un paio di libri e il tutto sul tavolino del suo nuovo appartamento.
In realtà non si era spostata di molto; giusto una decina di gradini e un piano di ascensore la separavano dalle vecchie stanze che aveva reso sue non molto tempo prima, a casa di Derek.
Sul divano che ora apparteneva a lei oltre che a Scott stavano spaparanzati sia Lydia e Jordan che Derek e Stiles, nemmeno che il mobile fosse stato di loro proprietà. Stiles e Derek continuavano già da un po’ a solleticarsi di nascosto, infastidendo Lydia fino all’inverosimile.

«Ok, tre, due, uno…benvenuti nel mio nuovo episodio de “La vita degli Scira!” che per chi non lo sapesse, è il nome della splendida coppia formata dalla sottoscritta e dal carissimo Scott qui accanto a me! Ehm, è da qualche settimana che non posto nulla, e so che voi amici avete sofferto per questo. Anche se credo che abbiate penato soprattutto per altro, ossia nello specifico per sapere che ne è stato del rapporto tormentato tra i vostri amatissimi Stiles e Derek. Bene, finalmente …ahia Tako, mi ha mordicchiato la gamba!... dicevo, finalmente avete la risposta a tutti i vostri quesiti. Eccoli qui!»

Kira si alzò, spostando la telecamera verso gli amici, che si fissarono per un attimo prima di baciarsi.

«Oh! Ma questo manderà l’intero web in cortocircuito! Ragazzi, dovevate dare un po’ di preavviso! Comunque sì, Stiles e Derek sono finalmente una coppia e anche coinquilini, dato che Derek mi ha praticamente dato il benservito…»

«Ehi, non è vero per niente! Sei stata tu a trasferirti da Scott da un giorno all’altro!» sbottò Derek, chiamato in causa.

«Veramente no. Ormai erano secoli che io e Tako stavamo su a studiare, a mangiare e a coccolare Scott, lui a furia di leccate e io in fondo con la stessa cosa.»

«In questo blog sta dominando il soft porn, e se prosegue così sappiate che io non voglio farne parte, ew!» esclamò Lydia, seduta in braccio a Jordan dall’altra parte del divano.

Kira arrossì dalla testa ai piedi: «Uhm, questa parte la taglio. Volevo solo dire che ehm… sono settimane che in effetti io non vivo più da te, così come Stiles non sta più qui da Scott… quindi nulla, ora è ufficiale. Siamo tutti fidanzati e ci siamo scambiati i coinquilini. Direi che ci è andata alla grande. Va bene internet, alla prossima!»

Kira si alzò e, nel guardare attraverso la telecamera il gruppo di amici che aveva trovato e che per lei erano ormai diventati come una seconda famiglia, si sentì finalmente felice.
Sì, era proprio vero. Era andata alla grande, per tutti loro.

   
 
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