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Autore: Afrodite_shippa_Percabeth    23/12/2016    0 recensioni
Le vicende narrano di una semidea, Celain, che vuole ritrovare il fratello( anch'esso semidio) perduto tempo fa.
Le vicende si svolgono dopo la battaglia contro Gea.
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shonen-ai | Personaggi: Ade, I sette della Profezia, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Lurido..."

La nostra prof non fece in tempo a finire la frase che gli arrivò un'altra clavata in testa, la classe ci stava osservando sbigottiti e m chiedevo come mai non intervenissero...bah.

"Una dracena...dovevo immaginarmelo, deve aver usato parecchia Foschia per nascondere il suo aspetto originale."

"Una drace...Che? Parecchia Foschia? Ma che ti sei fumato oggi?"

"Ti spiegherò tutto strada facendo, ma adesso dobbiamo andare al campo."

"Campo? Quale campo?...PERCHÉ TI STAI TOGLIENDO I PANTALONI?"

"Mi serve maggiore agilità per arrivare dove siamo diretti."

Appena si fu sfilato gli indumenti sottostanti la vista mi sconvolse enormemente, non aveva le gambe ma bensì:zampe caprine. Con i peli marroni irsuti su tutta la superfice e gli zoccoli al posto dei piedi.

"Ora tutto si chiarisce...sei un fauno! Come quello de "Le Cronache di Narnia" no?"

Probabilmente avevo detto qualcosa di molto brutto visto che diventò rosso di rabbia.

"SONO UN SATIRO! NON UN FAUNO! NON È COLPA MIA SE QUEGLI STUPIDI MORTALI HANNO DATO IL MIO NOME AD UN PERSONAGGIO INVENTATO."

"Non offendere il mio fandom!"

"Fedam che?...Non è importante adesso, dobbiamo scappare prima che la dracena di risvegli."

Guardò un punto dietro di me e si pietrificò.

"ATTENTA!"

Mi girai per vedere quella che era la Brown, ormai diventata una donna serpente. Aveva la pelle verde e le mani palmate con artigli aguzzi, le gambe erano quelle di un serpente e il corpo era ricoperto di squame. La mia vecchia prof di ginnastica aveva in mano una lancia, trovata non so dove, ringhiava facendo uscire ogni tanto la lingua biforcuta.
D'istinto, senza sapere neanche io il perché, mi portai la mano sinistra al ciondolo strappandolo. Fui invasa da una lieve scarica di adrenalina e la mia vecchia collana divenne una spada, la lama era di colore argenteo con l'elsa nera e della ramificazioni di quest'ultima che si avvolgevano sulla prima parte dell'arma. Pensai:"È ideantica alla spada rappresentata nel ciondolo.", ma poi la dracena attaccò e affermando con entrambe le mani l'elsa mozzai la testa del mostro. Era come se la stessa spada mi avesse guidata, facendomi eseguire un colpo perfetto.
Il tutto era avvenuto nel giro di pochi secondi lasciandomi talmente tanto scandalizzata, che quasi non mi accorsi del corpo senza vita della dracena che diventava cenere perdendosi nel vento. La mia spada era pulita, neanche un chicco di sangue o chissà quale altro liquidi corporeo del mostro.

"Come diamine hai fatto? Come hai avuto quella?"

Con un gesto della mano indicò la mia spada, scossi le spalle e sospirai.

"Non lo so neanche io."

"Era da anni che non rivedevo Tayun..."

Probabilmente era più una frase riferita a se stesso, ma la sentì comunque.
SPAZIO AUTRICE
Spero che il capitolo vi piaccia, questa è la prima ff che scrivo qui. Spero vi piaccia ;P.
Curiosi di scoprire come proseguirà?
   
 
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