Quando il
cuore chiede perchè
“
Sumire non riusciva proprio
a capire cosa fosse successo a Midori. L’unica cosa certa era
quella sua
espressione di nuovo triste, quello sguardo di nuovo fisso sul nulla,
le tele e
i pennelli abbandonati da giorni in un angolo della casa.
Cos’era successo alla
sua bambina? Dal giorno in cui Seya l’aveva portata a casa
sua aveva perso quel
sorriso che aveva tanto faticosamente conquistato ed era sprofondata di
nuovo
nel silenzio e nella solitudine. Cosa
era mai accaduto in quella casa? E lei cosa poteva mai fare per
aiutarla? In
momenti come quelli pensava che la sua povera sorella avesse commesso
un enorme
sbaglio affidando a lei il suo tesoro, il suo piccolo fiore. Ed ora era
di
nuovo lì a guardarla appassire giorno per giorno e non poteva fare proprio niente. Ancora una
volta Sumire si
sentì impotente, inutile e soprattutto, vedere Midori in
quello stato le
riempiva il cuore di tristezza e gli occhi di lacrime amare. Sapeva che
non
sarebbe servito a niente e a nessuno ma quelle lacrime erano come un
fiume in
piena che non può fare a meno di straripare. E
così nel silenzio della sua
stanza, Sumire diede sfogo a quelle lacrime prepotenti”
-
Si zia, vai! Cosa credi, che io non mi accorga
di come mi guardi ogni
giorno? Che cosa significa quello sguardo? Vorresti aiutarmi? Non puoi.
Perciò smetti
di guardarmi in quel modo!
“
Midori aveva pensato e
ripensato a tutto quello che le
era
accaduto da quando aveva conosciuto Seya, a come la sua vita era
cambiata, il
suo cuore era cambiato. Era la prima volta che sentiva la mancanza di
qualcuno
che non fossero i suoi genitori. Cos’era quel vuoto che
sentiva nel cuore? Lui
era stato scorretto con lei, l’aveva ingannata, allora
perché le mancava così
tanto? In fondo Midori il perché lo sapeva. Il motivo era
nelle sensazioni che
aveva provato mentre lo guardava suonare, la magia che Seya aveva nel
cuore e
che in quei momenti aleggiava nella stanza tramutata in musica. E
mentre il suo
cuore si riempiva di quella romantica e nostalgica melodia, sentiva che
piano
piano lo strato di roccia sotto cui l’aveva sepolto si
sgretolava. Era una
sensazione nuova per lei, strana. Che cos’era?
Ricordò la passeggiata che
avevano fatto in riva al “suo
fiume”
quando lui l’aveva accompagnata a casa: il placido scorrere
di quell’amico
azzurro, i colori appassionanti del cielo al tramonto, tutto intorno a
loro
parlava di serenità e …
-
Amore?
“All’improvviso
Midori capì. Tutte le domande
che l’avevano tormentata in quei giorni trovarono risposta.
Perché aveva
provato quelle strane sensazioni vicino a Seya? E perché
l’aveva trattato in quel
modo? Ora sapeva il perché: il suo cuore
aveva capito di amare Seya, ma lei aveva avuto paura e
aveva reagito nel
solo modo che conosceva per scacciare quella paura; l’aveva
aggredito ed era
fuggita via. Ed ora quel vuoto che sentiva nel cuore le stava dicendo
che aveva
sbagliato tutto. Quell’inquietudine che la faceva tremare
dentro e non le dava
pace le stava ordinando di andare a cercare Seya e parlargli da cuore a
cuore.
Ma purtroppo c’erano altre domande che tormentavano il suo
cuore.”
- E se pure andassi da lui adesso,
cosa potrei mai dirgli?
Sarebbe sufficiente solo chiedergli scusa dopo il modo in cui
l’ho trattato?
No, certo che no. Gli ho urlato delle cose orribili e l’ho
lasciato lì da solo.
Cosa risolverei andando da lui ora?
“
Dopo giorni e giorni passati
a farsi domande e a tormentarsi, Midori
stava cominciando a capire che Seya era l’unica persona che
avrebbe potuto far
rifiorire il suo cuore. Ma sapeva anche che non sarebbe mai riuscita a
dirglielo. Sentì il viso bagnarsi di lacrime che ormai non
riusciva più a
trattenere. Quanti anni erano passati
dall’ultima volta che le era
successo? Toccò
con la punta
delle dita quelle lacrime amare: lacrime sole, lacrime colpevoli,
lacrime
d’amore, lacrime liberatorie per il suo povero cuore rimasto
per troppo tempo
prigioniero della roccia. Per il suo cuore che ormai era cambiato per
sempre.
Per il suo cuore che sapeva di nuovo piangere.
Che sapeva di nuovo amare.”
♥
♥ ♥ ♥
“
Ma c’era un altro cuore che
si chiedeva: Perché? Una
straziante
melodia si librava dal pianoforte
e dal
cuore di Seya mentre ripensava a quel giorno, a quelle parole, a quel
dolore che
ancora gli bruciava dentro, mentre rimaneva lì da solo,
sulla sponda del fiume,
guardandola andar via”
- Perché Midori?
Perché hai reagito in quel modo?
Perché hai pensato che volessi ingannarti? Perché
non credi nel mio amore? Lo
so che hai sofferto moltissimo, ma io non potrei mai farti del male.
Midori,
amore mio, che cosa starai facendo in questo momento? Sarai andata al
fiume a
dipingere come tutti i giorni? Come vorrei essere lì con te
come ogni giorno….e
perché no?
“
All’improvviso Seya decise
che era inutile continuare a porre a se stesso quelle domande, solo lei
poteva
rispondere ed era deciso ad avere quelle risposte.”
≤ IO TI ODIO!≥
- Oh Midori!
“
Annientato dal peso di
quelle parole terribili, Seya si sedette di nuovo al suo pianoforte e
tornò a
suonare quella tristissima melodia, dimenticandosi completamente che
suo padre
era in casa e che quella sera avrebbe ricevuto degli ospiti molto
importanti e
che odiava che lui suonasse, specialmente in quelle occasioni.
All’improvviso
la porta del salotto si aprì con un tonfo.”
-
SEYA, SI PUO’ SAPERE CHE
DIAMINE STAI FACENDO?
Sai perfettamente
che non voglio che tu perda tempo con queste sciocchezze e sai anche
che oggi
ti presenterò ai miei soci come tirocinante
nell’azienda, in attesa che tu sia
pronto a prendere il mio posto. Pensi che io abbia voglia di presentare
come
mio figlio uno strimpellatore senza arte né parte e senza
futuro?
-
Papà, a me non interessa
affatto entrare in azienda, te l’ho detto fin
dall’inizio, perché non vuoi
capire?
-
L’unica cosa che capisco in
questo momento è che mio figlio è un perdente!
Santo cielo,Seya, sei il mio
unico figlio! Come pensi che mi senta io in questo momento?
-
Come ti senti tu? È sempre
così, vero papà? Conta solo quello che pensi tu,
come ti senti tu. Possibile
che non t’interessi minimamente se anch’io ho una
volontà e dei sentimenti? Sono
tuo figlio, non uno dei tuoi
dipendenti!
Possibile che non t’importi la mia felicità?
-
Esatto, sei mio figlio e
farai quello che dico io o resterai un fallito per tutta la vita!
-
Neanche per sogno!
Preferisco essere un fallito lontano da te che infelice accanto a te,
nella tua
azienda!
-
SEYA DOVE CREDI DI ANDARE?
TORNA SUBITO QUI!
♥
♥ ♥ ♥
-
Seya, tesoro, che è
successo? Sei sconvolto! Hai di nuovo litigato con tuo padre, vero? Ho
sentito
che stavate parlando a voce molto alta.
“
Seya rimase per qualche
secondo a fissare il viso preoccupato
di sua madre. Sapeva che lei capiva quello che lui stava provando,
perché anche
lei, in qualche modo aveva dovuto rinunciare ai suoi sogni per via di
suo
padre. Ma nonostante questo non si sarebbe mai opposta a suo marito e
lui lo
sapeva molto bene.”
-
Ciao mamma.
-
Seya, dove vai? SEYA, TORNA
INDIETRO! SEYA! SE/
“
Dopo averle dato un bacio
sulla guancia, Seya andò via da quella casa che ormai per
lui era solo una
prigione. La povera Haruka si aggrappò alla maniglia della
porta, ma quel
piccolo appiglio non bastava a sorreggere il peso del dolore che
sentiva e così
cadde a terra priva di sensi, con il nome di Seya sulle
labbra.”
♥
♥ ♥ ♥
“
Seya continuava a camminare
senza sapere dove stesse andando: la sua testa, piena di mille
pensieri, non
riusciva a concentrarsi sulla strada da percorrere, ma le sue gambe lo
stavano
portando in un posto preciso. Quando si rese conto di dove fosse,
trasalì. Era
arrivato al
fiume, quel fiume che aveva
applaudito alla sua accorata dichiarazione d’amore e che poi
era rimasto muto e
immobile davanti al dolore del povero ragazzo rimasto solo sulla riva.
Seya si guardò
attorno riassaporando le sensazioni di quella sera e solo adesso che
stava
pensando a Midori, lì sulla sponda del fiume, si accorgeva
che era uno
splendido pomeriggio, eppure lei non era uscita a dipingere come faceva
di
solito.”
- Dove sei amore mio? Ce
l’hai ancora con me per
l’altra sera? Ma non devi smettere di venire qui a dipingere.
Tu ami dipingere
e ami questo fiume e non sopporterei che tu
non ci venissi più per colpa mia!
Cosa posso… Ma certo ora so cosa fare!
♥
♥ ♥ ♥
“
Seya continuò a girovagare
nei dintorni di casa sua finché non vide gli importantissimi
ospiti di suo
padre andare via e tutte le luci spegnersi. Allora entrò
senza fare rumore,
salì in camera sua, raccolse poche cose in uno zainetto e
scrisse due lettere.
Una, quella della madre, la lasciò lì nella sua
stanza, di sicuro lei sarebbe
salita in camera del figlio l’indomani accorgendosi che non
era rientrato.
L’altra la mise in una tasca dei jeans e salutò
per sempre la sua vecchia casa,
la sua vecchia vita. Non sapeva ancora dove sarebbe andato
né cosa avrebbe
fatto, ma aveva deciso che da quel momento in poi avrebbe vissuto per
realizzare il suo sogno: essere un musicista ed essere libero.
Tornò a
vagabondare in quella notte piena di malinconia e di nuovo si
ritrovò su quella
cara riva. Oltrepassò il fiume e arrivò fino a
casa di Midori e, dopo aver
lasciato davanti a quella porta la sua lettera ed il suo cuore, se ne
andò
lontano, da solo nella notte.”
♥
♥ ♥ ♥
-
Buongiorno signora, si
sente meglio oggi?
-
Mineko…e Seya? Dov’è Seya?
Dov’è mio figlio? Ti prego Mineko dimmi che
è tornato a casa!
-
Ecco io… non so signora.
Quando ho spento le luci non l’ho visto ma magari ha fatto
tardi e starà ancora
dormendo.
-
Hai ragione, vado subito a
controllare!
-
Ma signora lei non dovrebbe
agitarsi così, è ancora debole per il malore di
ieri e suo marito si è raccomandato
che lei non si affaticasse. Signora!
-
Seya tesoro sei qui? Seya?
Oh Seya ma dove sei figlio mio? E questa cos’è?
Mamma,
mi dispiace per il dolore che proverai leggendo questa lettera. Devo
andare
via, non posso fare altrimenti. Devo provare a realizzare il mio sogno,
non
voglio vivere prigioniero della gabbia fatta di aspettative che mio
padre ha
creato per me. Io voglio suonare ed essere libero. Cerca di capirmi e
perdonami
se puoi.
Ti
voglio bene
Tuo
Seya
“
Mentre leggeva le poche
righe lasciate da suo figlio le mani di Haruka tremavano. Copiose
lacrime
scesero a bagnare il suo volto e sentiva un dolore immenso , come se le
avessero strappato via un pezzo di cuore”
- Seya, figlio mio, spero tanto che
tu stia bene e che
riesca a trovare la tua strada, anche
se
mi mancherai da
morire! Vorrei tanto
sapere dove sei, chissà se Midori sa
dov’è andato?
♥
♥ ♥ ♥
“
Nella piccola casa vicino
al fiume sembrava che il tempo fosse tornato indietro; Sumire era
uscita come
ogni mattina per andare a fare la spesa lasciando Midori, malinconica e
taciturna, a fissare fuori dalla finestra qualcosa
all’orizzonte che solo lei
sembrava vedere. Non c’era più niente che le desse
gioia. Aveva perso ogni
interesse verso tutto ciò che le stava attorno. Non si
accorse neanche che
qualcuno stava bussando alla porta e quando sentì la voce di
Haruka, trasalì.”
-
Ti prego cara, scusa se ho aperto
la porta. Ho bussato ma…posso entrare?
-
Signora Haruka!
“
Appena Midori alzò lo
sguardo su di lei, Haruka capì immediatamente che qualcosa
non andava. Nei suoi
occhi non c’era più quella luce che aveva visto
quando era andata a casa sua,
ma solo tanta tristezza. Mise per un attimo da parte la sua angoscia e
tentò di
tirarla un po’ su.”
-
Mia cara, non ti avevo
detto che potevi chiamarmi solo Haruka? Si, lo so che non sta bene che
una
ragazza si rivolga in modo così informale ad una donna
adulta, ma noi non lo
diremo a nessuno, sarà il nostro piccolo segreto, va bene?
Ma cara che cosa
c’è? Ti vedo così triste!
“
Proprio in quel momento la
porta si spalancò e Sumire si precipitò in casa
tutta eccitata. Sperava che
quello che aveva trovato facesse tornare il sorriso alla sua adorata
bambina.”
-
Midori guarda, guarda cosa
ho trovato sul davanzale! È una lett/
Ehm… buongiorno, io sono Sumire la zia di
Midori. Mi scusi ma non
credevo che avessimo visite.
-
No, sono io che mi scuso
per l’ora insolita e per non aver avvisato, ma avevo urgente
bisogno di parlare
con Midori. Io mi chiamo Haruka, sono la madre di Seya. Mio figlio se
n’è
andato di casa ed io credevo che tu potessi dirmi dove fosse in questo
momento.
Mi ha lasciato solo questo biglietto.
“
Nel mostrare la lettera a
Midori, Haruka ricominciò a piangere. Midori non riusciva a
credere a quello
che sentiva.”
-
Se n’è andato?
-
Ma anche questa lettera che
ho trovato qui fuori è di Seya, forse qui
c’è scritto qualcosa che ci aiuti a
capire dov’è andato! Forza Midori leggilo, avanti
non startene l’ impalata!
“
Sumire porse a Midori il
biglietto. Lei lo prese e, ancora incredula, iniziò a
leggerlo.”
Cara
Midori,
mi
dispiace se le mie parole ti hanno turbato. Non volevo farti soffrire,
ma
dovevo dirti quello che provo per
te.
Non ho mai voluto ingannarti, non potrei
mai farlo, perché
ti amo davvero.
Spero che questo mio messaggio non ti abbia sconvolta ancora di
più ma voglio
che tu sappia che
ovunque andrò porterò
con me il tuo ricordo. Io m’impegnerò per realizzare il sogno di
diventare un
pianista e tu devi fare lo stesso. La pittura è il tuo
sogno, non devi
abbandonarlo! E non puoi abbandonare il tuo fiume, lui ti sta
aspettando!
Perciò corri fuori, mia bella pittrice solitaria!
Con
amore
Seya
- Se n’è
andato….
-
Mi scusi signora Haruka,
come mai suo figlio è andato via da casa?
-
Se n’è andato….
“
Haruka iniziò a raccontare
dei continui scontri di Seya col padre sul suo sogno di diventare
pianista e
della tremenda lite che avevano avuto la sera che lui era andato via.
Midori sentiva
la voce di Haruka ma la sua testa si rifiutava di seguire la
conversazione. L’unica
cosa alla quale riusciva a pensare era che Seya se n’era
andato chissà dove e
lei non avrebbe più potuto vederlo. Sentì un
dolore insopportabile: aveva la
sensazione che il cuore le stesse per scoppiare nel petto. Aveva voglia
di
gridare, aveva voglia di piangere ma sapeva che niente sarebbe servito
a lenire
la sua sofferenza. Ma nonostante questo, quel dolore adesso chiedeva a
gran
voce di uscire fuori.”
-
Se…n’è...andato.
“
Le sue labbra avevano dato
voce al suo dolore pronunciando quell’unica frase che la sua
testa riusciva ad
ascoltare. Sumire ed Haruka, che stavano ancora parlando della fuga di
Seya, si
fermarono di colpo voltandosi verso Midori. Faceva male al cuore
vederle
quell’espressione così sofferente sul
viso.”
-
Purtroppo è così bambina
mia e non c’è niente che noi possiamo fare.
Nessuno sa dov’è andato.
-
Infatti, se almeno
sapessimo dove era diretto manderei qualcuno a cercare sue notizie,
solo per
sapere se sta bene, ma…
“
Mentre Haruka ricominciava
a piangere confortata da Sumire, nel cuore di Midori quelle ultime
frasi ebbero
l’effetto di risvegliarla dal doloroso torpore in cui era
caduta. Non poteva,
non voleva accettare di non vederlo più, di non potergli
dire che non lo
odiava. Non poteva arrendersi senza lottare.”
-
Andrò io a cercarlo!
-
Cosa? Midori ma..?
-
Tesoro sei sicura? Potrebbe
volerci tantissimo tempo, non sai dove sia!
-
Lo so che sarà difficile,
ma io devo trovarlo. Devo riuscire a parlargli e se anche non volesse
parlarmi,
se non volesse tornare a casa, almeno gli dirò…
io gli devo dire….
-
Midori?
-
¨Ti amo Seya!¨
Ciao
popolo,
rieccomi qua! Imploro il vostro perdono e ringrazio la vostra pazienza
per la
lentezza bradiposa! Spero che il cappy vi piaccia. Ed ora spazio ai
ringraziamenti:
BLU REI:
Mia
cara amica, grazie infinite per i tuoi consigli
e incoraggiamenti. Anch’io sono
contenta di non aver mollato questa storia perché la amo
moltissimo. Grazie anche
per aver messo “fiore di pietra” tra i seguiti. Un grazie speciale per aver
avuto la pazienza
di leggere e rileggere in anticipo questo capitolo e per avermi dato
preziosi
suggerimenti. Infine grazie per avermi spronato a riprendere anche le
altre
storie e usare al meglio le “risorse “ che mi
restano. In effetti hai ragione e
ti prometto che ci penserò seriamente. Grazie grazie
grazie!!!!!!!!!!!!!!!
Ninfea306:
Eh
si la nostra Midori è proprio inquieta, ma si sa ,
l’amore cambia molte cose…. Tranquilla
non mi offendo assolutamente anzi, mi fa piacere ricevere critiche,
soprattutto
quelle costruttive
che aiutano a fare sempre
meglio. Spero che il cappy ti piaccia. Grazie mille!!
Luciadom:
Gara
Lulù, come vedi Seya e Midori sono tornati, non vedevano
l’ora di rivedere
tutte voi e così li ho accontentati. Sono felice
anch’io di non aver mollato. Ti
ringrazio molto per l’affetto con cui segui le avventure dei
miei amati ragazzi
tormentati. Spero che anche questo cappy ti piaccia. Ciao
lulùùùùùùùùùùù!
Luisina:
Carissima
Lissy, anch’io lo vorrei un ragazzo come Seya e non ho ancora
perso del tutto
la speranza che possa esistere davvero, forse sarò
un’illusa , ma la speranza è
l’ultima a morire, giusto? Grazie mille anche a te per i
complimenti che non
manchi mai di farmi e per l’affetto con cui segui la mia
storia ed anche per
avermi incoraggiato a non mollare, grazie mille piccola!
Grazie
anche a
chi legge senza recensire.
Spero di
non
farvi aspettare così tanto per i prossimi cappys.
Bacio e
chiudo
Ciao
popolo!!!!!!!!!!