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Autore: MaartiLorenz    25/12/2016    1 recensioni
«97 anni dopo che una guerra nucleare globale ha sconvolto il pianeta Terra, del genere umano rimane solo una stazione spaziale, l'Arca, un complesso di 12 stazioni spaziali minori che si trovavano in orbita al momento del disastro. Tre generazioni sono sopravvissute nello spazio. L'Arca ha leggi molto severe per mantenere l'ordine: chi trasgredisce viene punito con la morte per espulsione nel vuoto e il Consiglio adotta misure anche drastiche per garantire la sopravvivenza della razza umana.
Ma ora, l'Arca sta morendo con l'aumento della popolazione e con il rapido deteriorarsi degli impianti di riciclo. I membri del Consiglio decidono di inviare sulla Terra cento delinquenti minorenni per vedere se il pianeta è nuovamente abitabile. Questi giovani ragazzi intraprenderanno un viaggio molto pericoloso su un pianeta per loro affascinante, ma sconosciuto e dovranno trovare un modo per superare le differenze, unire le forze e creare un nuovo inizio sulla Terra che ormai è completamente cambiata: è selvaggia, primitiva e piena di insidie.»
Danae Carter è una dei 100.
(Per chi volesse, la fanfiction è riportata anche su Wattpad nell'account: blakesun- )
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bellamy Blake, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Danae non si dimenticò mai il viso di Clarke poco prima di entrare nella navicella e chiudere il portellone, e non dimenticò mai i volti di Finn e Bellamy quando, durante la loro corsa, si accorsero di essere inseguiti da un terrestre e lei decise di confonderlo, prendendo una strada diversa da loro e facendo più rumore per farsi inseguire. 

«Ci stanno inseguendo!» urlò Finn.

«Non smettete di correre!» rispose Bellamy.

«Voi continuate a correre, io lo distraggo!» disse infine lei.

«No, non ci provare neanche! Non è il momento di fare l'eroe!» le disse Bellamy.

«Io non faccio l'eroe!» rispose Danae, fermandosi per pochi secondi, giusto il tempo per controllare dove fosse il terrestre e prendendo un'altra strada.

«Fermati!» sentì urlare Bellamy.

Si girò un'ultima volta per assicurarsi che non le venissero dietro, li guardò in viso e poi sparirono entrambi tra gli alberi.

I loro volti preoccupati, stanchi, non li dimenticò mai.

Ma loro sicuramente si erano già scordati di lei, non era una loro amica, e dopotutto era anche passato tanto tempo.


Dopo essersi divisa da Bellamy e Finn, il terrestre iniziò ad inseguire Danae. Lei non aveva armi con se, aveva perso la pistola alla navicella durante i primi scontri, quindi non le restava che correre.
Aveva il cuore a mille e le gambe stavano per cedere dalla stanchezza, quando intravide negli alberi un altro terrestre. Quest'ultimo iniziò a correre verso Danae, e la ragazza fu costretta a fermarsi.

"Beh, almeno sono riuscita a non far inseguire Finn e Bellamy" pensò.

I due terrestri si fermarono a pochi metri da lei, pronti ad ucciderla.
Danae non provò a fare nulla, non avrebbe di certo potuto vincere contro di loro, sia perché non aveva armi con se, e sia perché se avesse iniziato a correre, l'avrebbero raggiunta in pochi secondi.
Sospirò.

«Sei morta.» le disse un terrestre.

«No, tu sei morto.» poi uno sparo, e il terrestre cadde a terra.

Dietro di lui, Bellamy con un fucile.
Non era solo, con lui c'era Monroe, una sua fedele amica. Lei provò a distrarre il terrestre sparando dei colpi, ma l'armatura lo difese.

«Hey tu, prendi!» disse Bellamy, lanciando una pistola a Danae, la quale l'afferrò al volo.

Per pochi istanti la ragazza pensò pure al fatto che Bellamy non l'avesse chiamata per nome, ma scacciò via velocemente il pensiero, perché in quella situazione non era proprio il caso di fare polemica o restarci male.

Poco dopo il terrestre parlò: 
«Mi arrendo.» disse posando la spada a terra.
Danae e Monroe abbassarono la pistola, Bellamy continuò a puntargliela. 

Con una semplice mossa, però, il terrestre estrasse un coltello, colpì Danae alla gamba e successivamente le diede un colpo alla testa, facendola cadere a terra.
Danae iniziò a vederci male, il colpo alla testa era forte. 
Bellamy provò ad andare a soccorrerla, ma il terrestre lo bloccò, spintonandolo a terra.

«Non voglio ucciderti, mi serve un trofeo per la regina.» disse il terrestre.

«Beh, prima dovrai riuscire a prendermi. Monroe scappa!» urlò Bellamy, poco prima di alzarsi e iniziare a correre.

Il terrestre gli andò dietro, non preoccupandosi più di Danae, la quale, dopo aver assistito a tutto ciò, non vide più nulla attorno a lei, solo buio.

Quando Danae si riprese aveva un forte dolore alla testa e alla gamba sinistra. 
Provò a tirarsi su e si accorse di essere in una pozza di sangue, e solo in quel momento ricordò tutto.
L'avevano lasciata li.
Forse pensavano fosse morta, chissà.
Non poteva restare in quel posto, doveva trovare un luogo sicuro dove stare, così cercò di alzarsi nuovamente, e iniziò a camminare reggendosi agli alberi e cercando di fare il meno rumore possibile, se l'avesse trovata un terrestre sarebbe morta nel giro di pochi istanti.
Camminò per molto nonostante non sapesse né dove si trovasse, né dove stesse andando.
Voleva solo ritrovare Bellamy, Monroe e Finn, sperava con tutto il cuore che stessero bene.
Dopo aver camminato per un giorno intero e dopo aver passato la notte in una piccola e fredda grotta, Danae vide tra gli alberi un grande lago.
Era un po' distante da lei, ma decise ugualmente di raggiungerlo e fermarsi giusto un poco per riprendersi.
A pochi passi dalla sua meta, si pietrificò alla vista di quello che aveva davanti agli occhi: un villaggio di terrestri.
Con tutta la calma possibile, indietreggiò lentamente, fino ad andare a sbattere contro qualcosa.

«Dove credi di andare, Ragazza del Cielo?» disse una voce dietro di lei.

Danae non rispose, ma cercò ugualmente di prendere la pistola.
La sua mossa, però, venne anticipata: il terrestre le mise le mani attorno al naso e alla bocca impedendole di respirare, e facendole perdere i sensi.
La caricò poi sulle spalle, portandola al villaggio.
  
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