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Autore: Tinucha    25/12/2016    2 recensioni
Leon Vargas e Violetta Castillo, due ragazzi uniti da un passato burrascoso, entrambi orfani di genitori a causa di un incidente mortale. E se quel giorno avessero perso la vita sia German e Maria, i genitori di lei che Lucia e Fernando? Se Violetta e Leon si rincontrassero, cosa accadrebbe?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In un gesto sensuale si passa la punta della lingua sulle labbra, guardandomi fisso negli occhi. «Sarà il caso che ti copra, amore, fa freddo.» si sta prendendo gioco di me, il tono fievole e sfacciato, le labbra incurvate verso l'alto, gli occhi luccicanti.

Deglutisco, rialzando boxer e jeans in un colpo solo per poi riagganciare questi ultimi. Il cuore sembra non volersi fermare, martella nel petto, batte ancora, impreparato, quasi inesperto nel campo d'amore. La guardo, è bellissima, quel sorriso le sta da Dio. 
Un angelo-diavolo.

«In realtà Gery mi aveva proposto di succhiartelo fino a farti dimenticare il tuo nome» apre le virgolette al 'succhiartelo', le guance le si imporporano «..ovviamente io ho deciso per la strada più vendicativa, spero non ti dispiaccia»

«Sei una piccola strega» Sibilo senza fiato, quasi non me ne rendo conto, il respiro è mozzato in gola.

«Aw, ma sei arrossito!» Squittisce come una bambina, alzandosi sulle punte per baciarmi le guance, involontariamente, arrossatesi.

Sospiro, mordendole il labbro inferiore vendicativo, geme, geme graffiandomi con l'unghia dell'indice destro. «Bambolina, sei fuori di testa, mi hai praticamente ucciso.» borbotto ancora, ansimante, bisognoso delle sue labbra che mi circondino.

Ride, il labbro le sanguina, mi si avvicina. «Ma tu mi ami, Vargas, no?» mi afferra la mano, sorride, mi bacia, per poi correre di nuovo giù all'aperto, corriamo, mano nella mano, felici..vivi.



POV VIOLETTA
Abbiamo quasi raggiunto la moto, siamo sulla spiaggia, da lontano intravedo due ragazzi, ridono, le bottiglie di birra sparse sulla sabbia, quanto tempo siamo rimasti dentro? Si passano qualcosa tra le dita, sembra una sigaretta rullata, eppure l'odore non sembra dei migliori, deglutisco, non so di cosa ho paura, non ci stanno degnando di uno sguardo, e sono con Leon.

«EHI!»

Rigida mi volto a guardare Leon, mi fa segno di ignorarli e continuare a correre dritta.

«EHI, DICO A VOI, PERCHÉ NON VI UNITE?»

Tremo, ci corrono incontro, bloccandoci il passaggio. «C-ci piacerebbe, ma-ma dobbiamo tornare a casa»

Il biondo che mi sta davanti mi squadra da capo a piedi, mi rivolge un'occhiata piuttosto ambigua, ridendo poi nel guardare il corvino. «Fateci un po' di compagnia, ragazzi. Più si è e meglio è, giusto?»

«Siete in due, basterete.» Ringhia occhi verdi, stringendomi possessivamente per un fianco. 

«Non dirmi che alla tua ragazza non piacerebbe, ci sta mangiando con gli occhi, basterà poco ad accontentarla.»

Leon scatta, mi si piazza davanti, fronteggiandolo, l'altro ragazzo ci ignora completamente, disteso su un'asciugamano di mare a guardare le stelle, le gambe intrecciate. «Sparisci se non vuoi diventare polvere, ragazzino.»

Deglutisco, posso avvertire i muscoli rigidi delle spalle muoversi sotto le mie dita, il gusto ferroso del sangue tra le labbra, è un fremito di rabbia.

Ride, ride affacciandosi per ritrovare il mio sguardo impaurito. «Sta' attenta, piccoletta, il tuo ragazzo è geloso»

Poi non lo so cosa accade, Leon volta il capo per guardarmi, ed in un fottutissimo secondo, il pugno di quello sconosciuto lo colpisce dritto all'addome.










«Cristo, bambolina, ti ho detto che sto bene!» Strepita occhi verdi, gemente, quando l'auto si ferma esattamente sotto casa.

«Non dirmi che stai bene quando non è così, okay? Sono dannatamente scossa, e devi metterci del ghiaccio o domattina avrai un livido enorme»

Sospira, passandosi le mani sul viso. «Appena arrivo a casa.»

«No, tu ora sali con me, rimani in camera ed io vado a prendere il ghiaccio» Ordino infuriata. «E con Emma e Camilla ci sono Andres e Federico.» Lo precedo, scendendo dall'auto e sbattendo lo sportello.

Sbuffa. «Sai quanto cazzo costa uno sportello nuovo?»

«Perché, tu sai quanto cazzo me ne frega?»

Schiude le labbra, grugnendo e senza sapere che dire. Lo avverto lamentarsi ad ogni singolo passo che fa, non voglio nemmeno immaginare ciò che sarebbe potuto accadere. Quando saliamo di sopra mi affretto a correre in salotto, fortunatamente la zia dorme. Afferro il ghiaccio, ritornando da lui, ma trattengo il fiato. 

È seduto sul letto, i muscoli contratti, ed il viso anche in una smorfia. Una chiazza violacea riflette sull'addome, con le dita la sfiora.

«Ecco il ghiaccio.» Deglutisco, indicandolo ed avvicinandomi per poi posarlo sul punto leso.

Digrigna i denti, piantando i suoi occhi scuri di dolore nei miei.

“Respiro, grande amico mio, che cazzo di fine hai fatto?” «Va meglio?» Balbetto, chinando lo sguardo.

«Andrebbe meglio se al posto del ghiaccio ci fossero le tue labbra, Violetta.»









«E tu che hai fatto?» Sbarrano gli occhi le ragazze, guardandomi.

«E che ho fatto, ragazze, ho fatto una risatina nervosa e mi sono imposta di non scoparlo» Spalanco le braccia, quasi come fosse una cosa ovvia.

Gery si sbatte una mano in fronte, gettandosi a sedere sul suo letto e guardandomi male. «Lo sai che gli uomini quando si tratta del sesso ricordano tutto anche se sono passati secoli, vero?»

Aggrotto la fronte. «Ed anche se fosse?»

«Ti scoperà furiosamente»

«MA-MA GERY!!!!!»

«E dai su, non fare la santarellina, scommetto che qualche volta ci hai fatto un pensierino del tuo moroso in boxer» 

«Assolutamente no!» Strepito indignata. «Perché avrei dovuto immaginarlo anche con i boxer?» mi tappo la bocca, le mie amiche ridono, guardandomi con sconcerto.
Dannato Vargas.



POV ANGIE
Gemo di dolore, scontrandomi con la spalla di qualcuno. La mia disattenzione non può che portarmi a far cadere tutti i fogli sparsi sul pavimento e far voltare la persona che ho colpito.

Pablo mi guarda, sorride e si china a darmi una mano.

Cerco di non guardarlo in viso, ho le guance scarlatte, ne sono certa. Sicuramente mi odierà.

«Sei sparita»

«S-sì, tra la scuola, la musica, mio padre ed il resto sono sempre di corsa.» Pessima scusa. Pablo, odiami.

Si guarda intorno, i corridoi sono vuoti, sospira. «Dalla mia vita, Angela, sei sparita dalla mia vita, e senza nemmeno spiegarmi il perché.»

Nella mia mente si riproducono le immagini di me e lui intenti a spogliarci con foga nel salotto di casa sua. Siamo accostati ad un tavolo, ansimanti, non smettiamo  di guardarci negli occhi. Poi basta un secondo, un'immagine, e puff, la magia è scomparsa, sono fuori dal suo appartamento, rivestita, il giubbotto premuto contro al petto, piangente.
«Non sarebbe stata una buona idea tornare.» Sussurro.

«No, non è stata una buona idea andarsene, avrei accettato un no, forse sembrava tutto troppo avventato, Angela, ma io non capisco. Non capisco te. Ti ho raccontato chi sono, mi sono aperto, confidato, ma tu sembri sigillata.»

Deglutisco, le mani tremano, il cuore anche. «Scusami, Pablo, davvero, non posso. Sono sbagliata.»












Angolo autrice che non vuole essere decapitata *sorriso innocente*
¡Hola chicosssss!
Come butta? No, non intendo come vi butta giù dal letto vostra madre la mattina di Natale per aiutarla con le preparazioni per 657 invitanti di cui 593 sconosciuti e 57 persone che avete visto per l'ultima volta (e come unica volta) come minimo 15 anni prima. Nop, so di non essere simpatica, ma era per distrarvi dal fatto che il capitolo fosse così corto e pietoso, ci sono riuscita :D? 
NO, NON CI SONO RIUSCITA.
Nel prossimo capitolo però avremo il ballo, e ne vedremo delle belle, dai perdonatemi, a Natale si è tutti più buoni. 
#WattpadSeguiteCrazy_YDA(vivoparaellos)ÈBravissimaVeLoGarantisco
#AncheSuInstagramTwitterVotatelaPerchéÈFenomenale
#NonOdiatemi,IoViAmo

Grazie come sempre a chi ha letto, recensito, aggiunto tra preferite-da ricordare-seguite questa storia, un bacio grosso, e non smettete di esprimere i vostri pareri, sono importantissimi!❤️❤️

Domanda del giorno: “La figura di merda più colossale della vostra vita?”
Affacciarmi verso il balcone del ragazzo che amo, passare avanti, farmi dire dalla mia migliore amica che si stava spogliando e correre indietro gridando un 'Muoviamoci si sta spogliando!'
Okay, no, era più o meno simile, ma quella cosa non l'ho urlata, ho solo staccato un braccio alla mia amica.😊😊

Bacioni, la vostra Tinucha, e Buon Nataleeee.❤️




   
 
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