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Autore: Harry Fine    27/12/2016    3 recensioni
In questa storia, Adrien, Marinette, Lila, Alya, Nino, Natanhael, Juleka, Rose, Alix e molti altri personaggi saranno i sopravvissuti ad una guerra estremamente particolare. La guerra tra gli umani e i mutanti. Essi sono stati catturati e usati come schiavi, ma c'è ancora chi crede nella pace. Ma c'è anche chi è convinto del contrario. E tutti saranno coinvolti in una battaglia senza esclusione di colpi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tutto attorno a lui era completamente nero. Non vedeva ne sentiva nulla. Si ricordava solo di essere piombato in maniera piuttosto rocambolesca dentro la casa che aveva visto mentre scappava, un forte dolore alla spalla e poi più nulla. Però, di colpo, iniziò a percepire dei suoni, più precisamente delle voci, ovattati vicino a lui. 《Poveretto. È ridotto maluccio. Di certo deve essere un mutante di alta categoria se possiede una resistenza tale da sopportare traumi come questi.》 Commentò una di queste, una dal timbro maschile. 《Più che altro, mi chiedo come si sia fatto tutte quelle vecchie cicatrici e tutte le varie calcificazioni delle ossa. Devono essere stati danni piuttosto seri. È incredibile che ne sia uscito con un corpo così sano.》 Disse un’altra, stavolta femminile e piuttosto roca. 《Per fortuna Marinette lo ha portato subito qui dopo che è arrivato. Stava perdendo moltissimo sangue quando è piombato dalla finestra e si è ferito. Non credo che saremmo riusciti a salvargli il braccio altrimenti.》 Continuò un’altra ancora diversa. Questa era femminile e aveva un certo accento italiano. Ok, non aveva idea di chi fosse “Marinette”, ma si fece un appunto di ringraziarla alla prima occasione. 《Credo che sarà uno dei miei prossimi fidanzati. Sono troppo bella perché qualcuno possa resistermi. E lui mi adorerà, ne sono sicura.》 Si inserì qualcun altro. Questa voce era sempre femminile, ma piuttosto petulante. 《Falla finita Chloè. Non è il momento per queste stupidaggini. Dobbiamo occuparci di lui.》 Ribatté l’ennesima voce. Anche questa era quella di una ragazza, ma era molto più dolce e melodiosa rispetto alle altre. Era davvero bellissima. Solo allora riuscì ad aprire gli occhi. La scena che gli si presentò era decisamente particolare. Lui era sdraiato su un lettino simile a quelli degli ospedali, con il corpo ricoperto da vari strati di bende e fasciature bianche e circondato da una mezza dozzina di ragazzi della sua età e completamente sconosciuti che lo stava guardando curiosità. Si soffermò su ogni volto. Il primo era un ragazzo scuro di pelle dagli occhi castano chiaro coperti da un paio di occhiali, un berretto da baseball sui suoi cortissimi capelli neri e delle cuffie arancioni attorno al collo. Aveva un bel sorriso allegro che glielo rese subito simpatico. La seconda era una ragazza dai lineamenti italiani, la pelle ramata e dei lunghissimi capelli castani tendenti al rossiccio. Un paio di occhi verdi a mandorla e leggermente volpini lo scrutavano con curiosità. Osservò che aveva una collana a forma di coda di volpe e che aveva un corpo da paura. Gli comunicava un certo senso di intelligenza e rispetto. Anche lei gli piaceva. La terza era una ragazza molto alta vestita in maniera gotica tutta in nero e grigio, i lunghissimi capelli neri avevano le punte viola e un ciuffo le copriva l’occhio sinistro, facendo vedere che l’altro era castano, quasi rosso. E aveva una specie di specchio da polso. All’inizio, credette quasi che fosse un Vampiro, dato il suo aspetto, ma sembrava molto gentile. E poi, gli stava sorridendo lievemente. No. Non era una cattiva persona. La quarta era una ragazza molto formosa dalla pelle scura e occhiali come quelli del ragazzo, ma i suoi occhi erano verdi e i capelli castani erano lunghi, mossi e tendenti al rosso. Lo Fissava in maniera curiosa e decisamente allegra ed energica. Era decisamente simpatica già a prima vista. Teneva in mano un cellulare nuovissimo. La quinta era una biondina anche lei piuttosto attraente, anche se non era il suo tipo, con la pelle abbronzata, gli occhi azzurri e freddi, una coda di cavallo di capelli biondissimi e un sorrisetto di superiorità leggermente snob sulle labbra. E aveva un paio di orecchini neri a pois rossi sui lobi. Infine, la sesta era una ragazza bella tanto quanto l’italiana, se non di più. Il volto dai tratti lievemente cinesi aveva una carnagione chiara, i capelli neri tendenti al blu raccolti in due piccoli codini e un corpo sottile, delicato, ma comunque formoso e proporzionato. Indossava anche un paio di orecchini rossi a pois neri. Ma la cosa che più lo colpì furono i suoi occhi. Due grandi lapislazzuli che lo guardavano con gentilezza, preoccupazione e sollievo. Anche lei non era rimasta indifferente di fronte a lui. Quel ragazzo aveva due occhi impressionanti. Un bellissimo colore verde speranza con un paio di pupille lunghe identiche a quelle dei gatti che esprimevano furbizia e intelligenza, capelli biondi leggermente arruffati e un corpo scolpito e atletico. Era l’incarnazione di quello che molte persone avrebbero ucciso pur di avere. Senza volere, si ritrovò ad arrossire come un pomodoro, esattamente come lui. 《Perché sta diventando così rosso? È una reazione allergica a qualche medicina Juleka?》 Chiese l’occhialuta alla ragazza con le ciocche viola, ma lanciando un certo sguardo alla sua amica. 《Forse è allergico a te e alla tua parlantina fastidiosa.》 Commentò la bionda con astio. “Certo che, detto da lei, era proprio il bue che dice cornuto all’asino” pensò il ragazzo. 《Ti senti bene? Che cosa ti è successo? E chi sei tu?》 Gli Domandò subito dopo la ragazza con gli occhioni azzurri. Cercando di non arrossire di più, lui le rispose 《Mi sento come se un bulldozer mi fosse appena passato sopra.》《Oh, lo sappiamo amico. Eri ridotto molto male quando sei arrivato. Juleka e Rose hanno dovuto fare gli straordinari per tutta la notte pur di evitare chi le ferite si infettassero. Comunque, molto piacere. Il mio nome è Nino. Alias, Le Bulleur.》 Gli disse il ragazzo, tendendogli amichevolmente la mano. Lui cercò di muovere la sua per fare altrettanto, ma era diventato difficile. Sentiva tutti i muscoli intorpiditi e pesanti come sassi. 《No. Fermo! Rischi di strappare i punti se ti muovi troppo in fretta. Avevi varie ferite piuttosto serie in tutto il corpo e abbiamo dovuto suturarle. Per una settimana dovrai rimanere fermo. Ti ho dato della morfina, ma devi restare immobile per sentirti meglio.》 Gli disse la ragazza dagli occhi rossastri in tono categorico. 《Io, comunque, sono Juleka. O, se preferisci, Reflekta. Sono lieta di conoscerti.》 Gli disse con un sorriso più gentile. 《Io sono Adrien. Adrien Agreste. Mi fa piacere di essere arrivato qui. Ma, esattamente, dove mi trovo esattamente adesso?》《Ti trovi nella scuola per ragazzi speciali del Maestro Fu. Ma adesso lascia che anche noi ci presentiamo. Io sono Alya. O, se preferisci, Lady WiFi. È un piacere!》 Gli disse la scura con un sorriso energico. 《Io sono Lila Rossi. Ma per gli amici, gli amanti e i nemici sono la mitica Volpina.》 Proseguì l’italiana facendogli l’occhiolino. 《Io sono Chloè. L’unica, inimitabile Chloè Bourjoise. Nonché la fantastica Antibug. La migliore mutante di questo posto, Adrichou.》 Disse la bionda pavoneggiandosi non poco. 《E io sono Marinette Dupain-Cheng. Ma tu puoi chiamarmi anche Ladybug. Molto lieta di conoscerti Adrien.》 Lo salutò Occhioni azzurri. Quindi era lei quella che lo aveva aiutato a tenere il braccio attaccato al resto del corpo. 《Ti ringrazio.》《Di cosa?》《Per avermi aiutato. So che ho rischiato di perdere il braccio, ma che sono rimasto tutto intero grazie a te e al tuo aiuto tempestivo.》 Rispose lui. 《Oh. Di niente.》 Rispose lei, di nuovo leggermente rossa. 《Senti, posso farti una domanda?》 Chiese Alya. 《Certo.》《Quali sono i tuoi poteri? Sappiamo che sei esattamente come noi. Hai per caso delle doti fisiche particolari?》Iniziò a domandare a raffica lei. Lui si limitò a sorridere. Dai suoi capelli si alzarono un paio di orecchie nere e appuntite da gatto, esattamente come la lunga coda scura che era comparsa dalla base della spina dorsale. Tutti quanti fissarono sbigottiti quelle parti del suo corpo. 《Sei un uomo gatto!》 Urlò estasiata Alya. 《Si. Fin da quando avevo dodici anni.》 Rispose lui ridacchiando. 《Caspita. Io ci sono nata con i poteri. Deve essere stato difficile per te ritrovarti di colpo con queste capacità.》 Commentò Lila. 《Ma ti assicuro che non sei l’unico ad avere delle caratteristiche particolari qui dentro amico.》 Continuò Nino, facendo un cenno all’italiana. Lei si tolse subito la collana che portava al collo e anche a lei spuntarono una coda e delle orecchie animali, ma erano folte, arancioni e bianche, proprio come quelle delle volpi. 《Wow.》《Non ti stupire per così poco. Sai benissimo di non essere il solo.》 Disse Lila, nonostante fosse compiaciuta per aver trovato qualcuno di simile a lei. 《Guarda che ci sono cose ben più impressionanti Adrichou. Io, per esempio sono…》 Iniziò a dire Chloè, ma fu interrotta da Marinette. 《Non c’è tempo per queste cose. Dobbiamo portare Adrien dal maestro Fu. Credo che anche Natanhael, Alix e Rose si uniranno a noi. Forse il maestro sarà in grado di curarti quasi del tutto. Ha poteri curativi e protettivi molto forti.》 Disse ad Adrien. 《Ma come lo spostiamo?》 Chiese Juleka. 《Lasciatemi fare a me.》. Nino si tolse le cuffie di dosso. La sua pelle si fece di colpo tutta azzurra e lui creò una sorta di sfera energetica attorno al biondo. Facendo molta attenzione, lo trasportò fuori dall’infermeria. Una volta fuori, il ragazzo gatto potè osservare meglio quel posto. Era un’enorme ed elegante villa vittoriana. Molto più grande di quanto sembrasse da fuori. Le pareti erano in legno, così come porte e pavimenti. Quadri di ogni tipo erano appesi alle pareti e lampadari cristallini gettavano luce su tutto. Ma quella posto era tutt’altro che silenzioso. C’era un continuo via vai di persone di tutte le età e sesso. Dai sei anni fino ad arrivare addirittura all’età adulta. Era così distratto, che non si accorse che erano entrati in una stanza che sembrava molto simile a quella di un’abitazione cinese. Seduti in cerchio, c'erano tre ragazzi come loro. Il primo aveva dei capelli che più rossi non si può, di cui uno ciuffo copriva uno dei due occhi acquamarina. Aveva un po’ di efelidi sul naso e la pelle chiara diventò dello stesso colore dei capelli quando vide Marinette, cosa che non gli piacque affatto. La seconda era una ragazzina piuttosto bassa, bionda con i capelli molto corti e un paio di grandi occhi celesti. Sembrava quasi una caramella, soprattutto perché era vestita di rosa da capo a piedi. Infine, L’ultima era alta come la sua amica, i capelli scarmigliati erano tinti di rosa e gli occhi indaco e aveva un’aria ribelle e sbarazzina. Lei vestiva un po’ alla maschiaccio con tuta verde e nera e un berretto simile a quello di Nino in testa. Davanti a loro c’era un uomo dai tratti cinesi estremamente basso. Appena lo vide, sorrise. 《Buongiorno Adrien. Io sono Fu. Benvenuto nel mio istituto per ragazzi speciali.》
   
 
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