Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lunastorta98    28/12/2016    2 recensioni
Ripercorriamo insieme la storia di una delle coppie Canon del mondo di Harry Potter, quella formata fa Remus Lupin e Ninfadora Tonks.
Partiamo dal presupposto che io amo il personaggio di Remus e amo l'ostinazione di Tonks, quindi scrivere qualcosa su di loro era scontato!
La storia si apre con un evento che io ho immaginato, avvenuto nel passato (il prologo) per poi catapultarsi nel pieno della lotta che la giovane Auror combatte, per convincere l'ex professore a lasciarsi andare.
La storia segue gli avvenimenti reali (come raccontati dalla Rowling), ma reinterpretati e un po' più concentrati su di loro. Per esempio, i così numerosi turni di guardia dell'Ordine della Fenice sono citati in Harry Potter, ma nessuno di questi viene descritto. Così ho pensato di ambientare una scena della ff, in un turno condiviso da Remus e Tonks.
Essendo che la storia segue la realtà, ahimè i due moriranno alla fine, per cui addio amici miei. Io piango...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa è stata una delle scene più difficili da scrivere e vorrei tanto che venga apprezzata per come spero. Detto questo, ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono e vi informo che non so se mercoledì prossimo uscirà la scena seguente per il semplice fatto che, da qualche settimana, sono in preda a un blocco dello scrittore incredibile e non riesco a uscirne… spero di uscirne presto!
Buona lettura
Lunastorta98

====


Tonks si smaterializzò arrivando esattamente davanti la serie di case di Grummauld Place. Guardò tra l'11 e il 13 e pensò intensamente alla grafia di Silente che diceva che il quartier generale dell'Ordine della Fenice si trovava al numero 12 di Grimmauld Place. Questo comparve pochi istanti dopo. Si affrettò a salire i gradini per entrare in casa e richiuse la porta alla quale si appoggiò con le spalle.
Perché Tonks si trovava lì? Non lo sapeva neppure lei. Sapeva solo che erano già passati due giorni e che non era riuscita a incontrare Remus neppure di sfuggita. Eppure quando si era smaterializzata con l'intenzione di andare al Paiolo Magico, un pensiero le aveva attraversato la mente portandola a cambiare destinazione. Aveva come il presentimento che se avesse voluto incontrarlo, sarebbe dovuta andare a casa di Sirius. Che sciocchezza. Perché mai Remus sarebbe dovuto andare proprio lì? E perché mai qualcuno stava suonando il pianoforte? 
Un momento.
Qualcuno stava suonando il pianoforte!?
Tonks prese immediatamente la bacchetta ed iniziò ad avanzare lentamente lungo il corridoio, alzando completamente i piedi da terra mentre faceva ogni passo, così da evitare di inciampare. Riuscì perfino ad evitare il portaombrelli a forma di zampa di troll e, di conseguenza, non svegliò la Signora Black. Seguì il suono di quella melodia che la attirò fino al salotto della casa; sapeva dell'esistenza del pianoforte, ma era sicura che fosse rotto e che non venisse suonato da anni. Tenendo la bacchetta alta, pronta all'attacco, Tonks si avvicinò alla porta. Questa era aperta per metà e la strega si affacciò per vedere chi fosse all'interno della stanza. 
Per poco la bacchetta non le cadde di mano quando vide Remus. 
Sorrise, estremamente felice di vederlo davvero lì. Ripose la bacchetta per poi tornare a sbirciare dentro per osservarlo. Remus sedeva sullo sgabello davanti al pianoforte ed aveva un portamento elegante. La schiena dritta mentre la testa e le braccia si muovevano lentamente lasciandosi guidare da quel ritmo così lento, triste forse, ma insieme rilassante e travolgente. Ascoltò ogni singola nota fino a quando queste non si fermarono di colpo e Remus si alzò con tanta rapidità che lo sgabello venne spinto indietro. Il mago strinse le mani a pugno e alzò lo sguardo per poi sospirare. Tonks non osava muoversi, lo osservava in silenzio, non sapendo se fosse meglio entrare o andarsene o stare lì e basta. Fu un suono a riportarla alla realtà, facendole accantonare le mille domande che si stava ponendo. Ma che suono era? 
No… non poteva essere quello…
Un singhiozzo. 
Si sporse appena di più e vide Remus chiudere il pianoforte e sedersi nuovamente sullo sgabello, dopo averlo riavvicinato. Vide che si poggiò con i gomiti sullo strumento e che si prese il viso tra le mani e, l'Auror ci avrebbe giurato, si mise a piangere 

«Remus…» mormorò così piano che lei stessa non riuscì a capire se lo avesse solo pensato o aveva parlato

Passarono diversi minuti prima che Remus si risollevasse e si asciugasse le lacrime, ma a quel punto, Tonks, non riuscì più a stare in disparte. Si infilò nello spazio che la porta semiaperta lasciava e fece qualche passo nella stanza. Non sapeva se lui si fosse effettivamente accorto della sua presenza, ma a giudicare da come lo vide sobbalzare quasi spaventato quando lo chiamò, non l'aveva sentita

«Remus» ripeté mentre vide il mago alzarsi e sistemarsi la giacca per poi girarsi lentamente

Osservò i suoi movimenti: come stesse guardando a terra mentre attraversava la stanza, come stesse evitando di passarle troppo vicino e si girò verso la porta quando Remus vi poggiò la mano

«Ninfadora… stavo giusto per andarmene, scusa» mormorò lui
«No, non è vero. Stai andando via perché sono arrivata io» rispose lei, sicura di quanto affermava «Aspetta, ti prego»

Tonks avanzò verso l'uomo che rimase immobile sulla porta. Gli prese la mano e lo tirò leggermente, facendolo arrivare davanti a sé. Lui non si oppose, si lasciò tirare, ma continuò a guardare a terra. La testa gli gridava di andarsene, in quel preciso istante. Non avrebbe retto altre bugie, altre discussioni… e soprattutto non voleva farle capire che aveva paura perché si, Remus aveva una dannata paura di partire 

«Non… non parlarmi di sentimenti» disse dopo quella che sembrò una eternità «Rimango qui, ma ti prego… ti prego, non parlarmi dei tuoi sentimenti per me, non ripetermelo ancora. Non ho la forza per…» si interruppe e cercò di completare la frase, ma non riuscì
«Non lo farò» promise lei e lo fece sedere sul divano, prendendo posto vicino a lui lasciandogli subito la mano per paura che anche quello potesse infastidirlo. Non poteva sapere quando si stesse sbagliando.

Nessuno parlò per diversi minuti. Sedevano in silenzio uno accanto all'altra. Remus aveva i gomiti poggiati sulle cosce e le mani unite, la testa chinata in avanti e gli occhi chiusi. Tonks si interrogava su quali pensieri stessero passando per la testa del mago, ma non ne aveva idea. Tentò di avvicinarsi leggermente, per poi decidere di alzarsi e prendere posto sul tavolino, in modo da stargli esattamente difronte. Le sue ginocchia sfioravano quelle dell'uomo, ma quest'ultimo non se ne lamentò e lei sorrise leggermente.

«Mi dispiace… mi dispiace per come ti ho parlato tempo fa e mi dispiace per quello che ho fatto il giorno della luna piena» sussurrò Remus dopo aver riaperto gli occhi, che però non aveva il coraggio di alzare
«Non devi…»
«Devo. So che devo» la interruppe «Niente mi da il permesso di rivolgermi a te con… con certe parole e non ho scusarti per aver quasi perso il controllo» 

Aveva disperatamente cercato il momento giusto per scusarsi e in svariate settimane non l'aveva trovato. Non lo era neanche quello, ma le parole gli erano scivolate via senza che lui potesse farci nulla. Remus si aspettava che Tonks andasse su tutte le furie, invece lei rimase in silenzio e si limitò a poggiare una mano su un polso del mago. Strinse appena la presa e solo dopo ancora qualche istante di silenzio, parlò

«Hai ragione, sei stato crudele… più con le parole che con quell'incidente al Paiolo Magico»
«Perdonami»
«Ti avevo già perdonato un paio di settimane fa» 

Remus se ne sorprese e alzò leggermente lo sguardo, incrociando quello della strega per la prima volta da quando lei era entrata. Accennò un sorriso amaro e si sentì infinitamente meno pesante nel sapere che lei non lo odiava per quanto successo. Era una ragazza eccezionale. No, era una giovane donna eccezionale.
Si alzò lentamente ancora guardandola per poi uscire dal salotto. Lei si mise in piedi di scatto e lo seguì, spaventata dal fatto che lui se ne stesse andando. Lo seguì fino in cucina, dove lui le fece cenno di sedersi

«Ho voglia di un the. Tu?» chiese lui

Lei sospirò appena sollevata per poi annuire. Lo osservò quindi all'opera, mentre recuperava due tazze da un armadietto. Lo osservò mentre metteva l'acqua in un pentolino che poi fece riscaldare.
Notò che non stava usando la magia. Sorrise nel pensare che magari lo stesse facendo per guadagnare dei minuti per poter stare lì. Si dette poi della stupida e scosse lentamente la testa. Tornò a concentrarsi su Remus e vide che si era appoggiato al bancone della cucina, aveva incrociato le braccia al petto e la stava fissando. Lei arrossì appena e abbassò lo sguardo per poi rialzarlo lentamente e sorridere. Anche lui sorrise, almeno questo fu quello che pensò Tonks, dato che Remus si era girato. Ma lei era sicura di averlo visto sorridere. 
Un attimo dopo, il the era stato versato in due tazze che ora fumavano per il calore. Remus le prese entrambe, si andò a sedere difronte all'Auror e gliene porse una, poggiandola sul tavolo. 

«Attenta, è caldo»

Lei annuì e prese la tazza nelle mani sentendo il calore che passava da quest'ultima al suo corpo. Tonks abbassò lo sguardo e rimase in silenzio. Avrebbe voluto dirgli di non partire, di stare lì. Qualcosa però le impediva di trasformare in frasi quei suoi pensieri 

«Come facevi a sapere che mi avresti trovato qui?» chiese l'ex professore, sinceramente curioso 
«Io… non lo sapevo. Volevo cercarti al Paiolo Magico, ma qualcosa mi diceva che avrei avuto più fortuna qui» 
«In fondo me lo avevi scritto. Dicevi che mi avresti trovato» 

Lei sorrise e annuì. Rimasero nuovamente in silenzio a sorseggiare il loro the, ognuno preso da diversi pensieri ma allo stesso tempo, contenti di poter trascorrere del tempo insieme senza alcuna discussione a rovinare tutto. Molly aveva ragione, un the fa sempre bene, non importa se sia estate o inverno. 
Quando entrambi ebbero finito di bere, Remus si alzò e prese le tazze che poi incantò affinché queste si pulissero e si mettessero al loro posto. Lupin abbassò lo sguardo sulla propria bacchetta per poi girarsi verso l'Auror e porgergliela. Quest'ultima spostò lo sguardo dal viso di Remus alla sua bacchetta e viceversa, senza capire 

«Vorrei… che la tenessi tu» disse infine lui 
«Non posso tenerla io… Remus tu la devi portare, devi poterti difendere in qualche modo!»
«Sono Lupi Mannari, Ninfadora. Mi ucciderebbero se capissero che sono in grado di usarla» 

I due si guardarono qualche istante, lui teneva la bacchetta, aspettando che lei la prendesse. Tonks alzò lentamente un braccio e la prese con delicatezza quasi per paura di romperla. Se la rigirò tra le mani, poi chiuse gli occhi trattenendo delle lacrime che minacciarono improvvisamente di uscire 

«Non andare, ti prego…» sussurrò stringendo forte la bacchetta
«Ninfadora…»

Lei fece il giro del tavolo fino ad arrivare esattamente davanti a lui e riaprì gli occhi infischiandosene delle lacrime che avevano preso a scivolare lungo le sue guance

«Ti prego Remus, resta qui. Non con me se non è quello che vuoi, ma non andartene» 
«Devo. Lo sai» si limitò a rispondere e abbassò lo sguardo verso il polso sul quale teneva l'orologio. Sbirciò l'ora «si sta facendo davvero tardi» commentò per poi fare qualche passo e uscire dalla cucina

Tonks si affrettò a seguirlo fuori. Pensò anche, dato che lui era disarmato, che avrebbe potuto schiantarlo o immobilizzarlo, così da non farlo partire. Invece, l'unica cosa che era in gradi di fare era ripetergli di non partire, quasi implorandolo. 
Lui rimase fermo nel corridoio stringendo le mani a pugno. Si accorse che stava tremando e si girò verso di lei. Era arrivato il momento dei saluti. Vide che Tonks stava ancora piangendo e gli si strinse il cuore, ma quando fece per parlare, lei scatto in avanti. Gli corse incontro e lo abbracciò con forza. Remus si sorprese, non si aspettava questo. Non voleva, ma allo stesso tempo era una delle cose che più desiderava. Notò che Tonks tentava di stringersi a lui maggiormente e si decise a ricambiare l'abbraccio. Si disse che, per una volta, poteva evitare di allontanarla. Poggiò una mano sulla nuca della strega e l'altra sulla sua schiena, per stringerla a sé. Tonks dal canto suo non accennava ad allontanarsi e strinse, con la mano libera, la giacca di Remus

«Tornerò, fidati di me come io mi sto fidando di te. Custodisci la mia bacchetta Ninfadora, fammi questo favore»

Lei non rispose a parole, si limitò a muovere la testa in un gesto d'assenso. Remus sorrise leggermente 

«Mi manca esserti amico come prima, davvero»
«Io ti amo Remus… potremmo essere più che amici, lo sai bene» sussurrò lei cercando di non far tremare la voce 
«No, non possiamo. Ma non parliamo di questo. Parliamo del fatto che tornerò e che questa non è l'ultima volta che ci vediamo. È un promessa»

Rimasero abbracciati, stretti l'uno all'altra. Entrambi sapevano di doversi godere quel momento perché, per quanto Remus avesse promesso di tornare, nessuno dei due poteva sapere cosa sarebbe successo. Quella sarebbe potuta essere l'ultima volta che si vedevano e questa consapevolezza distruggeva entrambi.
Con grande sorpresa di Remus, Tonks fu la prima a sciogliere l'abbraccio e fece qualche passo indietro. Si asciugò gli occhi e sorrise 

«Ti aspetterò. Hai promesso di tornare e io so che lo farai»
«Ninfadora…» 
«Su, vai o farai tardi» lo interruppe e si sforzò di sorridere 

Remus annuì e le sorrise. Si avvicinò alla porta, dopo aver attraversato il corridoio e la aprì girandosi un'ultima volta verso di lei

«Ninfadora…»
«Non chiamarmi così, Remus! Quante volte te lo devo ripetere!?»

Lui non trattenne una lieve risata nel sentirglielo dire. Scosse poi la testa e la salutò. Si girò e uscì chiudendosi la porta alle spalle
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lunastorta98