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Autore: Giuls_BluRose    28/12/2016    0 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati da due anni e mezzo e i loro sogni stanno diventando realtà, hanno una vita felice a New York e lavorano come protagonisti in un moderno musical di Broadway; manca solo una cosa affinchè raggiungano il massimo della felicità: un figlio.
I due cercheranno quindi una madre surrogata, che troveranno nella loro cara amica Rachel; tutto pronto quindi?
Prima di iniziare le procedure si sottopongono ai test di routine, dai quali uscirà fuori un "piccolo dettaglio" molto inquietante, che sconvolgerà la vita dei coniugi Hummel-Anderson, minacciando il loro lieto fine in modo quasi indelebile.
Sarà proprio nel momento più cupo, quello dove tutto sembrerà perduto e senza speranza, che un vecchio conoscente tornerà nella vita dei due ragazzi. Un aiuto morale o il pezzo mancante affinchè tutto il loro mondo crolli?
Tutto è possibile finchè c'è l'amore, basta solo avere coraggio.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Dave, Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21 - Luce di un nuovo giorno

Mattina del 17 Gennaio. Dieci di mattina. Raggi di sole che irradiavano la stanza ben curata in una stanza di non lontana dal Loft dove i coniugi Hummel-Anderson vivevano. Kurt si era svegliato da poco ed era rimasto nel letto avvolto dalle calde lenzuola, sospirando pesantemente non appena la sveglia lo aveva destano dal suo sonno leggero.
Aveva spento la sveglia ed era rimasto qualche secondo a fissare il soffitto senza dire una parola, senza muovere neanche un muscolo.
Non era il suo letto quello e, già come si era aspettato, non aveva dormito molto bene, unendo il tutto ad una buona dose di agitazione che non credeva possibile.
Insomma, si era già sposato e non avrebbe mai immaginato che lo stress pre matrimoniale potesse arrivare a certi limiti; si era trovato più volte in quei giorni a ringraziare mentalmente quella pazza di Sue e le Brittana ad aver costretto lui e Blaine a sposarsi a sorpresa, così avevano risparmiato loro tutta quella ansia.
Quella sarebbe stata la seconda volta che i due coniugi avrebbero detto sì davanti ad un giudice di pace e in cuor suo voleva che tutto fosse perfetto, che nulla fosse fuori posto.
Così come la tradizione voleva i due non avevano dormito assieme la notte prima della cerimonia: Blaine era rimasto a dormire nel Loft, mentre Burt aveva pagato a Kurt una stanza d'hotel per fare in modo che non si vedessero ne la notte prima ne il giorno stesso della cerimonia.
Suo padre era stato molto generoso, ma non aveva pensato che Kurt era molto sensibile e che non dormiva bene su ogni materasso, infatti ci aveva messo due settimane di ricerche prima di trovare quello giusto da mettere nella propria stanza.
Il castano chiuse gli occhi per qualche secondo e cercò di rilassarsi, ma neanche due minuti dopo fu bruscamente riportato alla realtà da qualcuno che stava bussando alla porta: doveva essere suo padre, come minimo.
Non aveva molta voglia di alzarsi dal letto, ma sapeva che il bussare non si sarebbe fermato, così sbuffò piano e si alzò di malavoglia dal letto, per andare ad aprire la porta.
“Colazione in camera per Kurt Hummel!”
Il castano sbattè più volte gli occhi, senza credere a quello che vedeva: davanti a lui c'era Rachel con un enorme vassoio in mano e un sorriso immenso che le scorreva da un orecchio all'altro.
“Buongiorno sposino!”
Era allegra, fin troppo allegra a quell'ora per Kurt, che, nonostante tutto, la lasciò entrare.
“Buongiorno Rachel.”
Le diede un bacio sulla guancia e le fece spazio sul comodino per posare il vassoio con la colazione che aveva preso dal bar dell'hotel, guardandola poi con un sorriso.
“Come ti senti, Kurt?”
“Nervoso, ma credo che sia normale.”
Rachel annuì e continuò a saltellare per la stanza, eccitata per la giornata: Kurt la guardava, non capendo come facesse ad essere così attiva tutto il giorno, doveva prendere qualcosa, senza dubbio.
“Eri ancora solo?”
Lui annuì.
“Si, mio padre dovrebbe arrivare insieme a Carole verso mezzogiorno, il matrimonio tanto è alle cinque, abbiamo tutto il tempo.”
La ragazza sorrise soddisfatta: quello voleva dire che aveva ancora un paio di ore da passare in tutta tranquillità con il suo migliore amico, non avendo la minima intenzione di lasciare molto presto quella camera di hotel.
“Perfetto, questo vuol dire che adesso facciamo colazione insieme e poi chiacchieriamo un po', come facevamo al liceo.”
Kurt sorrise scuotendo la testa: forse gli doleva un po' ammetterlo, ma amava il modo di fare della sua amica in quelle circostanze, sapeva sempre essere presente e far nascere un sorriso sul volto del ragazzo.
“Grazie mille, tanto so che rimarresti qua anche se ti dicessi di no.”
Rachel annuì ridendo: si, aveva fatto colpo, assolutamente.
I due si sedettero sul letto e iniziarono a parlare del più e del meno, in modo molto specifico del matrimonio, ma a Kurt non potette scappare un particolare: Rachel sembrava strana, come se gli stesse cercando di nascondere qualcosa in ogni modo, cercando di apparire naturale. Erano migliori amici, lui capiva se c'era qualcosa che non andava in lei e quello sicuramente era uno di quei momenti. Non sapeva, però, se stare zitto oppure dirle quello che pensava. Alla fine decise di non dirle nulla, perchè sapeva che se fosse stato qualcosa di grave lei glielo avrebbe detto senza alcun problema, erano così: non ci dovevano essere segreti tra di loro e tutti e due sapevano rispettare quel patto. Per Kurt alle volte era più difficile perchè non voleva apparire come un ragazzo insicuro, ma alla fine cedeva sempre agli occhioni da cerbiatta della mora e le raccontava quello che non andava.
Rachel dal canto suo cercava di apparire il più normale possibile, senza dare a vedere che dentro di lei c'era un'ansia che non aveva eguali e che cercava di uscire in ogni modo possibile. Doveva pazientare ancora qualche ora però, non poteva permettersi di rivelare tutto in quel momento. Ce l'avrebbe fatta, se lo era imposta.
Le due ore passarono veloci, durante le quali i due amici rimasero comodamente seduti sul letto a parlare e a fare colazione, mentre il tempo sembrava essere tornato indietro fino alle serate dell'ultimo anno di liceo passate insieme a spettegolare e a fare progetti per il futuro.
Bussarono di nuovo alla porta a mezzogiorno e dieci e quella volta erano davvero Burt e Carole che avevano portato il vestito dalla lavanderia ed erano pronti ad iniziare a preparare lo sposo, sistemandogli l'abito e i capelli.


La mattina di Blaine era stata molto tranquilla, il ragazzo era stato svegliato verso le undici dal dolce suono della voce di sua madre che era entrata nella stanza urlando di svegliarsi se non voleva fare tardi al suo stesso matrimonio. Il moro sbadigliò rumorosamente, portandosi il cuscino sulla faccia per non essere investito dai raggi del sole, dato che, in modo molto gentile, sua madre aveva aperto la finestra della camera lasciando che il sole la invadesse del tutto.
“Alzati, dormiglione!”
Blaine mugugnò qualcosa, cercando di mettere insieme i pezzi di quello che stava succedendo, ma suo madre lo precedette.
“Matrimonio. Kurt. Pomeriggio. Sposo.”
Il moro ridacchiò appena e annuì, alzandosi finalmente dal letto per dirigersi verso il bagno.
“Lo so mamma, grazie per avermelo comunque ricordato.”
La donna lo guardò di sbieco mentre continuava a sistemare il soggiorno.
Lui se la era presa molto comoda, decidendo di dormire un po' di più per non apparire uno zombie durante la cerimonia: la sua testa era colma di mille pensieri e non riusciva a trattenere un sorriso s 32 denti qualsiasi cosa facesse e sapeva perfettamente che quello non era dovuto solo al matrimonio imminente.
“Tesoro devi dirmi qualcosa? Sei strano in questi ultimi giorni?”
Il ragazzo si voltò verso la madre, che nel mentre continuava a sistemare il divano, pensò bene prima di rispondere.
“Si, credo sia solo un po' di ansia, normale no?”
“Ti sei già sposato una volta, ma forse si. Sicuro che non devi dirmi nulla?”
“Sicurissimo!”
Il moro sospirò appena e tornò in bagno: no, non avrebbe detto nulla fino alla cerimonia, costasse quel che costasse.
“Mamma io vado a farmi una doccia, se arriva Jessie fallo accomodare e digli che arrivo subito!”
“Va bene, ma muoviti!”
Il ragazzo dagli occhi nocciola annuì e si chiuse la porta del bagno alle spalle, per poi entrare in doccia.

 

 

“Fiori? Ci sono. Musica? C'è. Decorazioni? Okay.”
I genitori degli sposi erano già nella stanza della cerimonia e stavano controllando che tutto fosse in ordine. Non era una stanza particolarmente lussuosa, ma accogliente e luminosa e i due coniugi avevano pensato che fosse perfetta per quella giornata così intima e speciale.
Erano le quattro e mezzo e i primi invitati iniziavano ad arrivare e a prendere posto sulle sedie decorate con eleganti fiocchi bianchi e azzurri, mancava poco e l'atmosfera di festa era già percepibile nell'aria. Gli sposi si trovavano in due stanze separate rispettivamente con i loro testimoni di nozze: Jessie e Sam per Blaine e Rachel e Mercedez per Kurt.
Avevano invitato i parenti dei due ragazzi e i loro amici di Lima, incluso il professore Shuester e addirittura un posto era stato riservato a Sue, che alla fine aveva fatto in modo che i due si ritrovassero e si sposassero per la prima volta.
Mancavano pochi minuti e nelle due stanze i testimoni stavano finendo di sistemare i capelli e gli abiti dei due ragazzi, prima che essi facessero il loro ingresso nella stanza per la cerimonia.
Non sarebbe stato nulla di eccessivamente lungo, molto tempo era preso dalle loro promesse, che quella volta avevano deciso di fare per bene e ci sarebbe stata tanta musica.
Le prime note partirono alle cinque in punto, segno che i due sposi dovevano entrare. Presero tutti e due un respiro profondo e aprirono la porta delle camere, facendo il loro ingresso nella stanza accompagnati dai loro testimoni.


“Evviva gli sposi!”
Grida di gioia si levarono dalla stanza del ricevimento non appena i due ragazzi entrarono dalla porta e furono subito assaliti da amici e parenti per fare loro gli auguri e le congratulazioni.
Kurt e Blaine si tenevano la mano e sorridevano calorosamente a tutti gli invitati presenti, ringraziandoli della loro presenza.
Rachel guardava i due con un sorriso immenso sul volto, ma anche con una nota d'ansia mentre stringeva la mano del suo ragazzo, che era sempre accanto a lei per supportarla.
“Rachel calmati, vedrai che andrà tutto bene, non ti devi preoccupare.”
La ragazza si voltò per guardare il suo ragazzo e annuì piano cercando di convincersi a propria volta che non aveva niente di cui preoccuparsi e che nulla sarebbe andato storto.
“Dici che come prima cosa chiederanno il classico discorso dei testimoni?”
Jessie ci pensò un attimo, in effetti non sapeva come sarebbero andate le cose, Blaine gli aveva solo detto di non preoccuparsi, che avrebbe pensato lui ai dettagli.
“Non lo so, ma credo che Blaine abbia in mente qualcosa.”
“Ho paura di come possa reagire Kurt.”
Jessie sospirò.
“Non credo che dovrebbe aver paura di quello che avrà da dire, credo che ne sarà felice.”
“Spero.”
Blaine si era messo davanti a tutti e aveva attirato l'attenzione dei presenti, chiamando tutti al silenzio e all'attenzione. I presenti si erano radunati intorno ai due sposini e aspettavano quello che il ragazzo aveva loro da dire.
“Prima di tutto vorrei ringraziare, anche da parte di Kurt, tutti voi che siete qua oggi per supportarci per la seconda volta. Siamo veramente molto felici della vostra presenza qua con noi. In secondo luogo so che il discorso solitamente tocca ai testimoni, ma oggi vorrei fare un piccolo strappo alle regole, perchè adesso ho una piccola sorpresa che ho fatto a mio marito.”
Gli invitati iniziarono ad applaudire entusiasti, vedendo il ragazzo che si avvicinava a Rachel e Jessie, sussurrando loro qualcosa, per poi tornare di fronte al marito. Lo prese per mano, facendolo sorridere, poi si avvicinò per baciargli dolcemente le labbra, prima di intonare a cappella una dolce melodia.

You are the sun
You make me shine
Or more like the stars
That twinkle at night
You are the moon
That glows in my heart
You’re my daytime my nighttime
My world
You’re my life
Now I wake up everyday
With this smile upon my face
No more tears, no more pain
‘Cause you love me
You help me understand
That love is the answer to all that I am
And I’m a better man
You taught me by sharing your live

 

La voce di Blaine era calda e dolce, intonava le note con una semplicità unica e la sua tenera musica arrivò nei cuori di tutti, facendoli applaudire calorosamente una volta finita l'ultima nota.
Kurt guardava il marito come in estasi, quasi sicuro di non aver mai sentito al mondo suono più bello, non si era neanche accorto dei suoi due amici che erano scomparsi durante la canzone, tutta la sua attenzione era solo per suo marito, li davanti a lui che lo fissava con gli occhi a cuore, colmi di amore.
Il castano sentì troppo tardi alcune lacrime ribelli che erano scese dai suoi occhi color del cielo e si gettò subito tra le braccia di Blaine, abbracciandolo forte sussurrando a ripetizione un grazie appena udibile.
“Ti amo.”
Kurt lo disse nel modo più sincero che poteva, portando Blaine a stringerlo più forte, sorridendo.
“Ti amo anche io.”
Dietro di loro sentirono Rachel e Jessie applaudire, erano appena rientrarti ed entrambi stavano nascondendo qualcosa dietro la schiena.
I due sposi separarono l'abbraccio e si voltarono verso i testimoni.
“Congratulazioni ragazzi, meritate la felicità più grande di questo mondo. Blaine, sei stato magnifico!”
Rachel sorrise ad entrambi, aspettando un gesto da Blaine che non tardò ad arrivare.
“Anche io e Jessie abbiamo fatto un piccolo regalino speciale per te Kurt.”
Il moro la guardò incerto, sicuro di aver già ricevuto il regalo di nozze dai due.
“Non è nulla di che, solo una piccola cosuccia che credo che tra poco ti servirà molto.”
Blaine, Rachel e Jessie si guardarono in trepida attesa mentre Kurt ringraziando afferrava il regalo e lo apriva, curioso di vedere che cosa si celasse dietro.
Un bigliettino, che lesse subito.
-Kurt, sei da sempre fonte di ispirazione per me. Mi hai aiutata nei momenti più buoi, mi hai dato anni della tua vita sopportano le mie scenate da diva. Sai che non sarò mai in grado di sdebitarmi del tutto con te, sai che non sarò mai in grado di ringraziarti abbastanza. Per iniziare, però, vorrei offrirti nove mesi della mia vita, vorrei renderti felice.
Con immenso amore, la tua Rachel-

Il regalo era un semplice bavaglietto verde pastello, con ricamata a mano la scritta -Ho i papà migliori del mondo.-
Kurt guardò Rachel e Jessie senza parole, sentendo il più totale smarrimento. Cosa significava tutto quello. Guardò Blaine, che aspettava impaziente una minima reazione.
Il castano cercò di ricomporre velocemente tutti i pezzi.
La canzone.
Il biglietto.
Il regalino.
Improvvisamente sentì un mare di lacrime inondargli gli occhi, mentre con mani tremanti prendeva la busta che gli stava passando Jessie: dentro semplicemente il test di gravidanza di Rachel, risultato in modo positivo.
Non sapeva che cosa dire, non aveva parole: iniziava a capire che i tre avevano complottato alle sue spalle per fare tutto e non riusciva a capire quello che provava.
“Kurt...?”
Il ragazzo si voltò verso il marito, che aveva uno sguardo terrorizzato negli occhi.
“Dì qualcosa, ti prego...”
Il mezzo soprano esitò un secondo, poi sussurrò qualcosa.
“Voi siete pazzi, completamente pazzi...”
A quelle parole il panico si impossessò dei tre ragazzi, non riuscendo a capire quello che potesse provare Kurt.
Seguirono secondi di assoluto silenzio.
Uno.
Due.
Tre.
Quattro.
Cinque.
Sei.
Sette.
Otto.
Nove.
Dieci.
Dieci secondo di silenzio più totale, poi la reazione che in quel momento meno si aspettavano.
Kurt iniziò a ridere mentre calde lacrime coprivano il suo volto. Abbracciò fortissimo Rachel, riempiendole la guancia di baci e congratulandosi almeno una decina di volte.
Si staccò che ancora stava piangendo, per finire a specchiarsi nei diamanti che erano gli occhi di Blaine: non era chiaro cosa stesse pensando, ma era certo che suo marito fosse la creatura più ella di tutti anche con il viso bagnato di lacrime e gli occhi rossi.
Si abbracciarono nuovamente, mentre i presenti si lasciavano andare ad applausi e congratulazioni.
Kurt aveva posato il viso sulla spalla di Blaine, baciando ripetutamente il suo collo.
“Sei un pazzo, un completo pazzo.”
Il moro sorrideva felice, mentre alcune lacrime iniziavano a scendere anche sulle sue guance.
“Io non...davvero, non riesco a crederci che abbiate fatto tutto questo senza dirmi nulla.”
Fu Blaine a spiegare.
“Non eri nelle condizioni migliori per essere sottoposto anche a questo stress. Volevo solo renderti felice e Rachel si è dimostrata subito molto disponibile....”
“Non mi hai reso felice e basta. Mi hai reso l'uomo più felice di questo mondo adesso.”
Rachel si avvicinò al ragazzo e lo prese per mano.
“Rach io...”
“Sh, non devi dire nulla.”
“Grazie, con tutto il cuore.”
La ragazza gli sorrise abbracciandolo forte, poi lo prese per mano e lo portò in mezzo alla sala, sussurrando qualcosa al suo orecchio.
“Se sei davvero l'uomo più felice del mondo, perchè non rendi me la ragazza più felice concedendomi un ballo?”
Gli occhi azzurri di lui si illuminarono.
“Con estremo piacere, principessa.”
La musica partì allegra, i due amici iniziarono a ballare ridendo, mentre anche il resto degli invitati si univa alle danze.
Solo Blaine rimase in disparte in un angolo della stanza, mentre guardava con occhi sognanti il padre del suo futuro bambino e non poteva fare a meno di sorridere, pensando che si, quella volta sarebbe andato davvero tutto bene. Una volta per tutte.
 

The end

 


Note dell'autrice:
Bene bene bene ragazzi, ce l'abbiamo fatta, siamo finalmente arrivati alla fine di questa Long.
Si, molti di voi adesso saranno estremamente felici perchè è conclusa questa "cosa", ma va bene così(?)
Era la mia prima Long in questo fandom e la mia prima Long Slash, quindi so che ho molto da migliorare, chiedo venia.
Spero comunque che a qualcuno sia piaciuta, che sia rimasto decentemente soddisfatto da questo finale, al quale ho lavorato giorni interi cambiandolo e cambiandolo, completamente insoddisfatta.
Bhe, per chi volesse farmi sapere cosa ne pensa io sono qua, non scappo (?)
Detto questo ringrazio con tutto il cuore chi è arrivato alla fine, grazie mille, seriamente.
Un bacione immenso a tutti e alla prossima!

Giulia Pierucci

 

   
 
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