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Autore: _Ape_    24/05/2009    4 recensioni
Fan fiction momentaneamente abbandonata. Gli aggiornamenti riprenderanno quando riuscirò a gestire meglio una long fic. :) Cancellate tutto ciò che sapete sui Pokemon fino alla scena del 1° film dove Ash rimane pietrificato. Ebbene, le lacrime dei Pokemon non hanno effetto e Mewtwo riesce ad avere la meglio su Mew, conquistando il mondo assieme ai suoi Pokemon Clone e alla maggior parte dei leggendari. Ora però non voglio aggiungere più nulla ed auguro a tutti una piacevole lettura.
(Molto probabilmente, con l'avanzare della storia, inizierò diventare un po' più cruenta, quindi potrebbero esserci alzamenti di rating).
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ash, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Anime
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-Capitolo 2: La Resistenza della Luce

 

 -Aspetta un momento... Tu saresti Ash Ketchum? Quell’Ash Ketchum?

-Beh... dipende, quanti Ash Ketchum conosci?- chiese incuriosito il ragazzino.

-Era una domanda retorica... - rispose Lucinda, al che Ash le lanciò uno sguardo interrogativo.

-Ah, lasciamo perdere... Tu sei Ash Ketchum di Pallet, giusto? Sei proprio tu, vero?

-Esatto – rispose, poi chiese alla donna – Ma tu come fai a conoscermi? Insomma, io non ti ho mai visto prima d’ora! E perché mi trovo qui? Cos’è successo?

-Bella domanda Ash, davvero una bella domanda... - disse Lucinda massaggiandosi le tempie con gli indici delle mani –Sei sicuro di volerlo sapere?- il ragazzo le fece cenno di continuare –Bene. Ash, dimmi qual è l’ultimo ricordo che hai, prima che ti ritrovassi qui ovviamente.

-Beh... – il ragazzo si mise a pensare –Dunque, vediamo... Ah, ci sono! -disse picchiando il pugno destro sul palmo sinistro –Eravamo in una grande arena, quella dell’isola di Mewtwo, ed io mi trovavo su una delle colonne, non ricordo precisamente il perché... ricordo solo che ovunque guardassi c’erano pokemon che combattevano, che tentavano di distruggersi l’un l’altro, al centro dell’arena c’erano Mew e Mewtwo, quelli che lottavano più ardentemente, che non si facevano scrupoli sul togliere di mezzo, anche definitivamente, l’avversario. L’ultima cosa che ricordo è che quando sono finalmente riuscito scendere da quella specie di colonna, mi sono scaraventato su di un attacco lanciato in contemporanea da Mew e Mewtwo per fermarli e... e...... e......... - Ash si grattò il capo con un dito - ... Non ricordo più nulla... -

-Da qui inizio io, se non ti dispiace –Lucinda prese in mano le redini del discorso –Quell’attacco ti ha pietrificato e sei rimasto in una cella frigorifera, a quanto pare, per ben vent’anni. Ora sei libero, grazie a me, modestamente- detto ciò si aggiustò una ciocca di capelli e continuò – Dopo la tua pietrificazione, Mewtwo è riuscito a battere Mew ed ha sfortunatamente conosciuto il pokemon oscuro Darkrai, il più vile essere che sia mai esistito. Mewtwo lotta, se è il caso uccide, mentre Darkrai non osa mai sporcarsi le mani ed utilizza ogni tipo di sotterfugio per evitare lo scontro diretto. Senza di lui, probabilmente, Mewtwo non avrebbe mai conquistato il mondo. Darkrai ha organizzato dettaglio per dettaglio il piano perfetto, riuscendo a coinvolgere molti dei pokemon leggendari offrendo loro una fetta del potere conquistato. Ora il mondo è in mano alla Reggenza della Clonazione Oscura, ossia il regno dei leggendari. Io faccio parte della Resistenza della Luce, ossia la resistenza, appunto, che cerca di far riemergere il mondo dalle tenebre e di distruggere per sempre questa maledetta reggenza.

-Ah... – fu l’unico commento che Ash riuscì a formulare, era visibilmente scosso, e rimase a riflettere su ciò che gli aveva detto la mora per qualche secondo, poi aggiunse –Scusa Lucinda, ma quali altri leggendari fanno parte della Reggenz...

Non riuscì a finire la frase che la terra iniziò a tremare e dal nulla apparve un’enorme mostro rosso seguito a ruota dall’ormai noto Kyogre.

-Bene, bene, bene – iniziò a dire con voce profonda – Guarda un po’ chi ho trovato, la nostra cara signorina combina guai e, e... –iniziò a scrutare alla bell’e meglio il ragazzino, non capendo di chi si trattasse. Fin quando qualcosa non glielo fece capire, e restare sbigottito. –TU?! C- come puoi essere tu? Il ragazzino! I- il...... oh, cazzo... –

-Che stai farneticando, Groudon? Il ragazzino, ma che ragazzino? – chiese scocciato Kyogre, fin quando non lo vide anche lui – Ah... tu parli di QUEL ragazzino, vero? – e disse verso Ash –Ehi, moccioso, si può sapere perché non sei né più nella cella frigorifera né pietrificato? Stupida donna, perché non ti fai quei maledetti affaracci tuoi una volta? Groudon, non lasciarli fuggire. Per nessun motivo.

-Ah, certo... ora IO non dovrei farli fuggire... ma se è da mezz’ora che TU volevi rinunciare! – rispose stizzito Groudon.

I due pokemon si misero a discutere senza dare minimamente conto alle due persone che li guardavano stralunati.

-Ma ‘sti due chi sono? - chiese Ash mentre guardava i Pokemon darsi botta e risposta alquanto stupidi.

-Ash, ti presento Kyogre e Groudon. La bestiona blu è Kyogre, quella rossa Groudon e sono rispettivamente il creatore degli oceani e quello dei continenti. Sono nemici di natura e colgono ogni occasione per scannarsi... Almeno finché non giunge Rayquaza a risistemare le cose... – spiegò Lucinda.

-Raiquoiza? E chi sarebbe? – chiese ancora confuso Ash

-E’ un dragone che vive nello strato d’ozono ed è l’unico che riesce a calmare quei due – spiegò Lucinda indicando i Pokemon che continuavano imperterriti la conversazione per nulla amichevole –Ah, Ash, il suo nome non è Raiquoiza ma RAYQUAZA -

Al che Kyogre e Groudon guardarono atterriti i due umani e urlarono –DOVE? –

-Chi? - gridò in risposta Ash seguito da un –Eh? - di una Lucinda che iniziava a capirci sempre meno.

L’ambigua e alquanto stupida conversazione non andò avanti per molto, poiché venne interrotta da un’improvvisa frana.

-Cazz... Ma cos’è stato? – chiese Lucinda tentando di vedere Ash che, a causa del polverone aizzato dalla frana, sembrava sparito.

Solo quando la polvere fu del tutto svanita, la donna ebbe la tanto attesa risposta: davanti a lei c’era un enorme dragone nero che la fissava.

-E adesso chi è questo? – chiese Ash che era finito contro una parete della grotta per evitare di ferirsi.

Lucinda non fece caso a quel che disse Ash, ma gli rispose senza accorgersene quando disse –Rayquaza, finalmente! Pensavo che non fossi più venuto a calmarli!

Il dragone prima la osservò attentamente, poi le rispose –Primo, io non sono la babysitter di nessuno qui, e secondo, io non prendo ordini da nessuno, tanto meno che da te, stupida spia dei miei stivali! – e ruggendo imbestialito aggiunse –E voi due, si può sapere che cazzo state facendo? Com’è possibile che non appena mi volti ne approfittiate per sparire? Ora piantatela e aiutatemi a togliere di mezzo la spia!

-Se, se... basta che la finisci di urlare... - disse Kyogre infastidito dalla reazione di Rayquaza.

-Ehi, di’ un po’... – gli chiese Groudon –a chi somiglia terribilmente il ragazzino lì? – ed indicò Ash.

-Chi lui? – Rayquaza si girò e per poco non gli mancò un battito –Che ci fa lui qui?! – il ruggito che fece ‘sta volta sembrava quasi un grido di terrore strozzato.

- Come ha fatto a liberarsi? – Tuonò l’enorme dragone e, scoccando un’occhiata carica d’odio verso Lucinda, sibilò – Sei stata tu, vero?

La donna scosse titubante il capo in segno d’assenso, e, recuperata la sfacciataggine che aveva assunto all’inizio, disse – Sì, sono stata io a liberarlo, e allora? Sai com’è... L’avevo visto lì, tutto solo, poverino... Così mi sono detta: ‘Perché non liberarlo?’ e così ho fatto! – Mostrò un beffardo sorriso a trentadue denti.

Il drago nero assottigliò gli occhi e iniziò ad emettere un ringhio sommesso, odiava esser preso in giro, specialmente da un umano, specialmente da un Ribelle.

- Te ne pentirai – iniziò a ringhiare – Te ne pentirai amaramente! – Detto ciò aprì la bocca. Un piccolo puntino di luce gli si formò tra la lingua e il palato e si stava man mano ingrandendo sempre più.

Lucinda inizialmente era tranquilla, poi capì. E quando lo fece, quasi svenne. Sei girò verso Ash con gli occhi sgranati ed urlò un ‘Spostati di lì, stupido!’ dopo di che gli si scaraventò addosso, giusto in tempo per evitare che l’Iper-raggio di Rayquaza colpisse il ragazzo che ancora non aveva afferrato quel che accadeva.

- V-va tutto b-bene, Ash? – chiese Lucinda dolorate.

- S-si, tutto a posto... credo di non aver niente di rotto - rispose il ragazzo, ma guardando la donna aggiunse – Tu, piuttosto, guarda cosa ti sei fatta! – disse alludendo alla ferita apparentemente profonda che le solcava il braccio.

- Non ti preoccupare per me, piuttosto prendi la mia quinta sfera poké, se non ce ne andiamo in fretta da qui potremmo anche finire al campo santo! – rispose Lucinda indicando la sfera giusta da prendere.

Ash cercò di prendere e lanciare la pokéball più in fretta possibile, e, dopo averlo fatto, dalla sfera uscì un uccello il cui corpo era totalmente fatto d’acciaio.

- Skarmory, presto, usa perforbecco ed apri un varco nel muro! – urlò Lucinda. Il pokémon si fiondò su di una parete per eseguire l’ordine dell’allenatrice ma Groudon fu più veloce e scaraventò l’uccello d’acciaio verso la parete opposta con un potentissimo Forzantica, seguito da un Idropompa di Kyogre, che lo Skarmory riuscì ad evitare in parte, subendo comunque seri danni.

- Skarmory, Skarmory stai bene? – Lucinda raggiunse il pokémon tenendosi ferma con la mano sinistra il braccio sanguinante.

- Moory... Scaar-mory! – le disse per tranquillizzarla. Poi entrambi notarono un particolare alquanto interessante: gli attacchi combinati dei due pokemon leggendari avevano fatto sì che si aprisse una specie di galleria che sbucava direttamente fuori dalla Via Vittoria. Senza pensarci per più di due secondi, la donna afferrò Ash per il braccio e montò su Skarmory, che partì volando nella galleria ad un’incredibile velocità. Kyogre e Groudon non poterono fare più di molto, tentarono di inseguirli, ma, quando Skarmory spiccò il volo, il tentativo di non far fuggire la spia ed il ragazzo divenne vano. Groudon viveva sotto terra, figuriamoci se sapeva volare, Kyogre a malapena fluttuava, mentre Rayquaza, l’unico capace di volare, si stava ancora ricaricando dopo l’Iper-raggio. L’unica cosa da fare per i due leggendari era tentare il tutto per tutto e lanciare un ultimo attacco. Dato che entrambi i pokémon attiravano determinate condizioni climatiche e che Groudon era più lento del compagno, nel cielo brillava un sole talmente tanto forte che quasi quasi accecava nel vero senso della parola, cosicché il creatore dei continenti potesse lanciare un Solarraggio senza troppi problemi, accompagnato da un Geloraggio del padrone dei mari verso il pokémon in volo che, per riuscire a schivare almeno il Geloraggio, l’attacco che gli avrebbe procurato più danni, dovette tentare pericolose manovre accompagnate da vari strattoni di Lucinda che tentava di regolare al meglio i movimenti del pokémon per non far cadere né Ash né se stessa. Miracolosamente, riuscirono ad evitare entrambi gli attacchi, solo dopo un bruschissimo cambiamento di direzione da parte del volatile.

- ... Ce la siamo vista proprio brutta, eh? – disse Lucinda – Ma l’importante è essere sani e salvi, no Ash? ... Ash? ... Ash, stai bene? – non ricevendo alcuna risposta, si girò per vedere cosa fosse successo, e si ritrovò il ragazzo piegato in due, in volto aveva un’espressione sofferente e tremava convulsamente.

- Ash, Ash cos’hai? Ash, rispondimi! Skarmory, cerca di sbrigarti, Ash si sente male! – quasi supplicò il pokémon che rispose con un ‘Scarmoory’ d’assenso ed iniziò a sfrecciare nel cielo.

Dopo una buona mezz’oretta di viaggio, il volatile d’acciaio atterrò in una specie di valle di ruderi, un tempo conosciuta come Celestopoli. Lucinda smontò dal suo pokémon e lo rimandò nella pokéball e si avviò verso l’unico edificio che sembrava leggermente più intatto: la Palestra pokémon. Per la fretta di portare Ash, che si era leggermente aggravato, in salvo, dimenticò che per entrare nel covo della Resistenza della Luce bisognava immettere una password e diede dei calci abbastanza forti da sfondare il portone della costruzione, cosa affatto difficile a causa delle pessime condizioni della costruzione.

Entrata nella Palestra, Lucinda si avvio verso quello che un tempo era teatro di scontri talvolta mozzafiato: la piscina, ormai vuota e semi distrutta. Caricò di peso Ash sulla spalla e si gettò nella piscina. Atterrata, iniziò a tastare la parete destra e trovato un punto alquanto fragile, diede un pugno contro la massa di terra e mattonelle, che franò con incredibile facilità. Entrò nel buco formatosi, che nascondeva una galleria nascosta, e si avviò verso una porta di metallo alla fine della strada. Ma, a metà percorso, qualcosa, o meglio qualcuno, le saltò addosso.

- Brutto intruso, hai avuto fegato nell’addentrarti qui, ma non credere di uscirne viv... Ah, Lucinda, sei tu! Come mai già di ritorno? – le chiese un’altra donna della sua età all’incirca, dopo essersi tolta di dosso all’amica ed averla aiutata a rialzarsi.

- Vera, è una lunghissima storia, te la racconterò dopo con calma... Ora l’importante è portare questo ragazzo da tuo fratello. C’è Max, vero? – disse Lucinda mostrando all’amica le pessime condizioni del ragazzo che aveva con sé.

Dopo aver visto Ash, Vera esclamò sgranando gli occhi blu – Ma... Lui è...-

-Sì, ti ho detto che è una storia lunga, ti racconterò tutto dopo... Ora l’importante è portarlo in salvo. – continuò Lucinda mentre si avviava alla porta. Aperta quest’ultima, le ragazze si ritrovarono in un corridoio dalle pareti totalmente bianche, che iniziarono a percorrere a passo molto svelto, quasi correndo. Lucinda e Vera erano amiche d’infanzia, e andavano d’amore e d’accordo nonostante le grandi differenze tra loro. Lucinda era attiva, testarda, vivace e leggermente altezzosa e, perché no, anche un tantino irritante. Vera, invece era un tipo molto più tranquillo e lo si capiva già dall’aspetto: i capelli castani erano legati in due specie di codini, gli occhi blu già ispiravano calma e serenità ad una prima occhiata. Era leggermente più alta dell’amica ed aveva la stessa età, ma determinate volte sembrava di dieci – quindici anni più grande di Lucinda a causa del comportamento molto maturo della prima e di quello troppo sfacciato della seconda.

- Max, sei qui? – Chiese Vera entrando in una specie di ambulatorio.

- Sì, sorellina, eccomi... Cosa vorresti?- le chiese un ragazzo sui venticinque anni dai capelli color catrame e dagli occhi castani contornati da un paio di occhiali.

- Max, c’è un ragazzo che sta malissimo, Potresti curarlo, cercare di diagnosticargli la malattia che lo affligge, fare qualcosa? – chiese tempestivamente la sorella in preda all’agitazione.

- Prima di tutto portamelo, poi vedrò cosa fare... – cercò di calmarla il fratello.

- Ok, Lucinda, entra! – urlò sempre più agitata Vera.

Quando la donna entrò e il medico poté vedere il ragazzino, quasi ci rimase secco.

- Ma lui è... – stava per dire, ma venne interrotto dalla sorella che disse – Sì, è lui, ma è una storia lunga, non ne conosco neanche io i dettagli, ma è meglio pensare prima alla sua salute, no? -

- Parole sante – aggiunse il fratello –Però, penso che dobbiate come minimo dirlo al capo che ‘lui’ è qui, no?-

-... Hai ragione... Lucinda, si va dal capo! – rispose Vera.

- Sì, signor capitano! – disse entusiasta Lucinda, dopodiché si avviarono verso l’ufficio del loro capo.

- Vera, ti posso fare una domanda? – chiese Lucinda.

-Fa pure... – disse l’amica.

- Com’è che tu e tuo fratello avete capito a prima occhiata che quello è Ash Ketchum, mentre io per scoprirlo me lo sono dovuto far dire? - chiese la mora.

- Semplice, perché tu non apri mai i libri di storia Pokémon, se no sapresti che sono pieni zeppi di immagini di Ash Ketchum! –

- Ehm... – rispose Lucinda – Toh! Siamo arrivate, ma che bello! – bussò ed aprì la porta solo dopo che una persona ebbe svogliatamente mugugnato un ‘avanti’.

- Permesso... Capo, le dovremmo dire un paio di cosucce...



Ebbene sì, lo so, sono in tremendo ritardo, ma spero di essermi fatta perdonare postando un capitolo abbastanza lunghetto...

Soruccio
: Wow! Ma davvero la mia fic ti piace così tanto? *__________* Me superstramegafelice! E un supermegagrazie per averla aggiunta ai preferiti! *ç*

kogarashi
: Spero di aver catturato il tuo interesse anche con questo capitolo... comunque sì, è una Pearl <__< ..... SCHERZO! Io sono Pokeshipper e come tale nella mia storia sarà presente la Pokeshipping! W Pokeshipping (AshxMisty)!

ShinXari
: Sono felice che l’idea ti sia piaciuta! ^__^ Comunque Mewtwo non voleva dividere la sua torta con nessuno... ma più in là tutto si scoprirà! Per quanto riguarda Kyogre, sì, fluttua, e, da come avrai visto anche durante questo capitolo, io l’ho fatto diventare un pokemon che si arrende abbastanza facilmente, non so perché! XD Per quanto riguarda il fatto degli attacchi, l’hai detto stesso tu che Kyogre ha il pinnone e quindi è goffo! I leggendari  non riuscirebbero a muoversi bene in gruppo tra quattro mura! ^__^ Ho sbagliato io a lasciarlo sottinteso, ma spero che ora si capisca! A proposito, il capitolo così lungo va bene?

Didda94
: Grazie, grazie, grazie! Spero di non averti deluso con questo capitolo! E un ancor più grande grazie per aver messo questa storia tra i preferiti! *____*
  
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