Nel camino il fuoco scoppiettava allegro, donando a tutta la stanza una luce rossastra.

Narcissa e Lucius avevano lasciato la casa del figlio nel tardo pomeriggio e Draco aveva salutato a stento suo padre, dopo quanto accaduto a pranzo. 

A differenza sua Astoria non sembrava particolarmente turbata, benché Draco fosse sicuro del contrario.

Tutta la famiglia era seduta sul divano: Draco leggeva, Scorpius giocava con i suoi modellini di drago e Astoria sorseggiava una tisana, con addosso una coperta di lana.

Ogni tanto lo sguardo della donna si posava su suo figlio: era cresciuto così in fretta che quasi non se n’era accorta, le sembrava fosse ieri che aveva detto a Draco di aspettare un bambino, e ora…

Draco appoggiò la sua mano sulla gamba della moglie.

“Astoria, senti… Mi spiace per oggi, davvero. Mio padre continua a non capire…”

“Non preoccuparti Draco, ho capito ormai che con lui funziona così. Bisogna semplicemente essere bravi a lasciarsi scivolare addosso le parole!”

“E tu non lo sei.” ribatté Draco, con un velo di amarezza nella voce.

“Come?” chiese Astoria.

“Tu non lo sei. Non ne sei capace.” 

“Lo sono molto di più di quanto tu possa pensare.” Il tono di Astoria iniziava a diventare un po’ più acuto, le guance più rosse.

“Invece no!”

“Senti Draco, io non ho voglia di litigare oggi. È stata una bella giornata e non ho decisamente voglia di farmela rovinare da un litigio, ok?”

“Una bella giornata? Io una giornata in cui mia moglie è stata costretta a chiudersi in bagno per piangere per colpa di mio padre non la chiamerei bella giornata.”

“Per pingere? Secondo te, dopo tutto questo tempo io ho ancora bisogno di piangere per le frecciatine di tuo padre?”

“Ti sei alzata all’improvviso e sei corsa in bagno!”

L’espressione di Astoria mutò e si fece molto più distesa.

“Draco, mi sono accorta solo ora di non averti parlato del tuo regalo di Natale!”

Draco sembrò non capire perché l’argomento della discussione fosse stato cambiato in maniera così veloce, ma conoscendo sua moglie pensò che sicuramente avrebbe dovuto esserci un motivo. Per Astoria tutto aveva un motivo. 

“Scorpius! - disse la donna in direzione del figlio- Ascolta!”

Il piccolo posò il suo modellino di drago e guardò rapito la madre.

“Il tuo regalo, Draco, in realtà è un regalo anche per Scorpius e… anche per me!”

Scorpius si avvicinò all’orecchio del padre e gli bisbigliò: “Papà, lo lascio aprire a te, però fallo senza magia! È più divertente!”

Astoria fece un sospiro e riprese a parlare: “Tra qualche mese… Arriverà un fratellino!”

Draco iniziò a ridere e a piangere nello stesso momento. Si alzò dal divano e si accovacciò vicino ad Astoria, le prese il viso tra le mani e la baciò.

“Sei incinta! Ecco perché sei corsa in bagno! Astoria… È il regalo più bello che potessi farmi! Un altro bambino… Ricominciare da capo: pannolini, biberon, notti insonni, pianti, coliche! È meraviglioso!”

Astoria sorrise al marito e poi si rivolse a Scorpius.

“Tesoro, sei contento che arrivi il fratellino?”

Scorpius sorrise.

“Sì, mamma! Poi possiamo giocare insieme!”

Astoria annuì.

“Però - proseguì il bambino- devo chiedervi una cosa. Anche se il regalo è di tutti, quando arriva il fratellino posso scartarlo io?”

ANGOLINO DELL'AUTRICE :)
Eccoci all'ultimo capitolo e alla sorpresa che vi avevo anticipato!
Spero che la lettura di questa breve FF vi sia piaciuta, vi ringrazio per avermi fatto compagnia in questa storie e se vi va lasciatemi un vostro parere.
Buone Feste a tutti!