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Autore: Lamy_    29/12/2016    1 recensioni
È passato un anno da quando Astrea é tornata all'Istituto di Lisbona, questa volta come Capo. Ed é da un anno che la relazione tra lei e Raphael procede senza troppi impegni. Intanto a New York giungono cattive notizie: qualcuno sta facendo strage di Nephilim. I Cacciatori hanno bisogno di tutto l'aiuto possibile, ma Astrea deve fare anche i conti con il Fuoco Rosso. Scoprirà le conseguenze del suo nuovo potere e dovrà scegliere: scappare o affrontare la verità?
Nuovi pericoli, segreti e avventure attendono gli Shadowhunters. Ce la faranno?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Raphael Santiago, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SECONDO: Testimone anonimo
 
 
 
Un odore di camomilla le pizzicò il naso e fu allora che sbatté le palpebre un paio di volte, prima di aprire gli occhi. Il volto di Magnus fu il primo che vide, il quale se ne stava seduto su una sedia con gli occhi arrossati per la stanchezza. Si sforzò di mettersi seduta e avvertì un forte dolore al braccio, seguito da un tanfo di erba.
"Ma che cavolo succede?"
Magnus scattò in piedi quando sentì la sua voce e finalmente sorrise, dopo tre giorni di preoccupazioni e ansia. Si avvicinò al letto e vi prese posto. Allungò ad Astrea una tazza di camomilla e le fece cenno di berla. Lei, senza replicare, mandò giù un sorso.
"Ora mi spieghi che succede e perché c'è questa puzza di erbaccia."
"Sei stata colpita ad una spalla da un demone e un suo artiglio ha infettato la ferita. Così il tuo Raphael l'ha estratto ma era necessaria una cura mirata. Hai dormito per due giorni ed io ho evitato che ti venisse amputato un braccio grazie ad un antico rimedio per espellere il veleno demoniaco, a basa di erbe amare. Siamo stati tutti in pensiero per te."
Astrea aveva ripercorso con la mente gli eventi di quella sera mentre Magnus glielo raccontava. Ricordava la discussione con Alec, la donna e i bambini che aveva aiutato, Raphael che sul tetto le estraeva l'artiglio. Poi il buio, almeno fino al momento in cui si era svegliata.
"Hanno lasciato te a farmi da guardia?" domandò Astrea, alzandosi per dare un'occhiata fuori.
"Giù ci sono due guardie del Clave che attendono il tuo risveglio per condurti ad Idris, al cospetto di Goldstorm. Vuole un colloquio con te." la informò lo Stregone, una nota di allarme nella sua voce solitamente sicura. La Nephilim sospirò e si passò le mani sul viso. Sapeva che l'avrebbero convocata, ma di certo non si aspettava che la monitorassero così da vicino.
"Okay. Ho bisogno di qualcosa da mangiare, di una doccia e di indossare qualcosa di decente." disse tra sé e sé Astrea, puntando poi il dito contro lo Stregone.
"Scendi con me in cucina, ho fame. E non vorrei che le guardie mi rapissero in casa mia."
Magnus rise, eppure doveva ammettere che quello poteva essere di sicuro un metodo adottato dai due uomini al piano di sotto.
"Raphael?" chiese Astrea, alquanto delusa nel non trovare il Vampiro al suo risveglio.
"Astrea, in questi due giorni le cose non sono andate esattamente bene. Shadowhunters e Nascosti sono ad un passo dalla guerra. Raphael è dovuto tornare al DuMort, ma ha lasciato quello per te." Magnus indicò un bigliettino giallo attaccato al frigorifero. Astrea lo staccò e riconobbe la grafia piccola, allungata e illeggibile simile a quella dei medici. Ma aveva imparato, in quell'anno, a leggerla.
Se leggi questo biglietto è perché ti sei svegliata, e la cosa mi reca un grande sollievo. Sono tornato al DuMort perché ci sono delle questioni da risolvere. Ti lascio nelle mani di Magnus, so che posso fidarmi. Non fare sciocchezze in mia assenza, te ne prego, e resta attaccata allo Stregone. Sta' attenta.
Ci vediamo presto,
R.
P.s. so che sei una ghiottona e, di fatti, nella dispensa troverai le tue merendine preferite.
"Raphael Santiago che compra merendine? Questa è da segnare sul calendario!" esclamò Magnus allibito, ma al tempo stesso contento dei passi avanti fatti dal Vampiro.
"Lui non compra. Lui ruba, è diverso."
Astrea aprì l'anta della dispensa e le si illuminarono gli occhi alla vista di un pacco di tortine alla nocciola. Ne scartò una e le diede un bel morso. Due uomini, vestiti in nero e muniti di spade angeliche, entrarono in cucina con facce serie e autoritarie.
"Signorina Monteverde, la sua presenza è richiesta ad Idris. La preghiamo di seguirci." disse uno dei due, alto e muscoloso.
"Aspettate almeno che si vesta." intervenne Magnus con altrettanto atteggiamento superiore e fiero. Astrea sgattaiolò nella sua camera per vestirsi.
 
 
 
"Non potete restare qui. E' troppo pericoloso."
"E tu non vieni con noi?"
Il Clave aveva apertamente dichiarato guerra ai Nascosti e tutti stavano cercando di organizzarsi al meglio. Raphael, in quanto capo, aveva trovato l'unica soluzione per il suo Clan: lasciare la città e trovare un rifugio altrove. Nonostante i Vampiri del DuMort avessero firmato un documento per schierarsi con i Nephilim contro Katia e Thomas, non erano al sicuro dalla vendetta del Clave.
"Non verrà. Deve restare con la sua fidanzatina." sputò acido Stan dal fondo della sala comune, dove erano stati riuniti tutti gli abitanti dell'Hotel.
"Devo restare qui per evitare che gli Accordi possano essere infranti a nostro discapito. Stiamo rischiando grosso. Devo mettervi a sicuro."
"E non avete molto tempo." la voce di Jace fece capolino nella stanza, e i vampiri ne furono sorpresi. Raphael aveva dovuto chiedere aiuto a Jace, in quanto capo dell'Istituto, e ad Alec, perché aprisse un Portale seguendo le istruzioni di Magnus.
"Abbiamo circa un'ora prima che un plotone di Nephilim arrivi qui." li avvertì Alec, mentre rileggeva il biglietto lasciatogli dallo Stregone.
"Lightwood aprirà un Portale grazie al quale raggiungerete una tenuta nelle campagne francesi, di proprietà di Magnus Bane, dove ci sarà abbastanza spazio per tutti. Preparate le vostre cose in fretta e tra quindici minuti vi voglio qui. Andate." ordinò Raphael, tono pacato e sicuro, sguardo severo. Era pur sempre il leader. In pochi istanti, veloci come tante stelle cadenti, i vampiri si dileguarono, eccetto Stan.
"Dovresti recuperare la tua roba." consigliò Jace a Stan, che lo ignorò del tutto e a passo svelto si avvicinò a Raphael. Il capo alzò gli occhi su di lei ed assunse la sua caratteristica smorfia seccata.
"Che c'è adesso?"
"Non devi restare qui e rischiare per quella ragazza. Vieni con noi, guidaci come hai sempre fatto e mantieniti lontano dai problemi. Ti prego."
Era insolito che i vampiri pregassero qualcuno, ma si trattava di un amico e Stan aveva messo da parte l'orgoglio tipico della sua razza.
"Sei il mio vice, sei capace di badare tu al clan. Mi fido di te. Ma non lascio Astrea da sola. Non posso."
"Ti sei fatto risucchiare l'anima da quella Cacciatrice. Ti stai allontanando da noi e un giorno ci perderai. Ricordatelo."
Stan si allontanò e sparì nel buio del corridoio. Raphael chiuse gli occhi e cercò di contenere la rabbia. Nonostante non gli andasse a genio lasciare il suo clan, altrettanto non poteva abbandonare Astrea. Non avrebbe potuto farlo. Stan aveva ragione, quella ragazza gli aveva preso l'anima più di quanto non avesse già fatto la morte.
"Ci tieni proprio ad Astrea." quella di Alec era un'affermazione.
"Io non la lascio." ripeté Raphael perentorio, le spalle dritte e lo sguardo fisso dinanzi a sé.
 
 
 
Essere scortati ad Idris era di una noia mortale, aveva pensato Astrea. Le tue guardie aveva condotto lei e Magnus nello studio personale di Goldstorm, ma da lì erano stati separati. Astrea fu invitata a raggiungere il Console negli uffici del Conclave. Quando entrò, una tetra atmosfera aleggiava in quella stanza.
"Signorina Monteverde, quale onore." tuonò la voce del Console, seduto alla scrivania con le mani intrecciate sotto al mento. Astrea si accomodò come le era stato suggerito.
"Mi è stato riferito della sua salute cagionevole di questi ultimi giorni. Adesso sta meglio?" continuò Goldstorm con voce gentile e un sorriso falso.
"Sto bene, dopo che un Nascosto ha estratto un artiglio di demone dal mio braccio. Grazie per l'interessamento." rispose ironica la ragazza. Il Console tirò il busto verso lo schienale della sua belle poltrona in pelle e annuì piano, come se stesse vagliando le domande da rivolgerle.
"Il Nascosto in questione è Raphael Santiago, giusto?"
"Sta cercando di mettermi alla prova menzionando Raphael? Oh, credevo che il Clave usasse messi più efficaci per far crollare gli accusati."
"Lei si sente un'accusata?"
"L'ho affrontata sotto gli occhi di tutti, mi sono schierata dalla parte dei Nascosti e ho ammesso di avere una storia con un Vampiro. Mi dica che sono qui per un'allegra chiacchierata ed io le crederò." disse Astrea assolutamente calma e con un sorrisino che completava l'uso spropositato di sarcasmo.
"I suoi genitori erano mansueti e mai avrebbero sfidato il Clave."
"E dopo i riferimenti al mio ragazzo, adesso tocca ai miei genitori. Cosa si aspetta di ottenere di preciso, Console?"
"Mio figlio e mia moglie sono stati uccisi dai Nascosti. Erano vampiri e licantropi. Li hanno sbranati e dissanguati, poi hanno lasciato i corpi, o meglio quello che ne restava, sulle scale della nostra casa. Quindi, la mia domanda è: come fa a fidarsi di Santiago quando un Vampiro ha assassinato i suoi genitori?"
Astrea voleva scappare, voleva tornare a casa e scoppiare in lacrime. Voleva che i volti di suo padre e di sua madre tornassero ad essere ricordi, e non fantasmi che la perseguitavano. Tossì per sciogliere un nodo alla gola che le impediva di parlare.
"Katia ha ucciso i miei genitori, è vero. Ma Thomas, un Nephilim ha collaborato con lei. Non si tratta di Nascosti o meno, si tratta di cuore. Chi decide di dedicarsi al male lo fa a prescindere da quale razza appartenga. Raphael non è Katia, ed è per questo che mi fido. Sebbene negli anni sembrava fosse dalla parte del male, in verità ha un buon cuore."
"Io non mi fido più dei Nascosti. Hanno qualcosa di estremamente sbagliato nel DNA." dalla voce e dal volto del Console trasparivano odio e disgusto per quelle che considerava delle bestie, razze inferiori che meritavano di essere punite.
"Io non mi fiso più degli Shadowhunters. Hanno qualcosa di malvagio e perverso." rispose Astrea, le mani serrate a pugni e la mascella tesa.
"Non siamo noi che succhiamo sangue, signorina Monteverde."
"Non sono i Nascosti che uccidono e puniscono in nome di Raziel, alle volte anche ingiustamente. I Nephilim si sono macchiati di sangue e peccati tanto quanto i Nascosti. Non c'è redenzione per nessuno, Console."
"Guardie, riportate a casa la signorina Monteverde!" gridò Goldstorm ai suoi uomini, senza mai staccare gli occhi dalla ragazza. Astrea si alzò e si chinò sulla scrivania, a pochi centimetri dal viso del vecchio Console.
"Le conviene stare alla larga da Raphael. Perché, qualora gli facesse del male, io verrò qui e le infliggerò le pene peggiori che un uomo possa tollerare. Intesi?"
 
 
 
I primi vampiri avevano già attraversato il Portale, senza troppi problemi e in ordine. Ogni vampiro era un sospiro di sollievo da parte di Raphael, sapendo che i suoi erano a sicuro. Velocemente la folla si era diradata e mancavano solo un paio di membri all'appello: Sally e Stan.
"Fa attenzione, capo, e non restare qui da solo." disse Sally a Raphael prima di lasciargli un bacio sulla guancia e sgusciare attraverso il passaggio magico. Raphael annuì e le sorrise appena.
"Stan, tienili d'occhio. Nessuno deve farsi male." assicurò al suo secondo, una mano sulla spalla e tanta speranza.
"Solo tu ti farai male, Raphael."
Stan si liberò dalla presa e si affrettò a raggiungere gli altri dall'altra parte. Il Portale si chiuse un instante dopo in una poggia di scintille. Erano salvi, o almeno lontani dal pericolo imminente.
"Qual è il prossimo passo, Herondale?"
"Tu ed Astrea non potete restare a Lisbona o qui. Vi ospiteremo all'Istituto." fu l'unica soluzione che Jace potesse proporgli. Raphael fu costretto ad accettare.
 
 
 
"Nuovi aggiornamenti da Idris." annunciò Clary, entrando in biblioteca per fare il punto della situazione con Izzy, Magnus e Astrea. Questi ultimi eran tornati soltanto nel pomeriggio da Idris ed erano stati richiamati all'Istituto con urgenza.
"A quanto pare sono state avviate le procedure di guerra contro i Nascosti poche ore fa. Entro stasera verrà organizzato un esercito di Nephilim per attaccare tutti i Nascosti, sia dentro che fuori Idris."
"Non posso muovere guerra senza prove concrete." replicò Magnus, ora sulla stessa linea di pensiero di Astrea.
"A quanto pare un testimone, nell'anonimato, si è recato dal Console ed ha confessato che i Nascosti sono i responsabili delle stragi di Cacciatori." disse Clary, sconsolata e preoccupata per i suoi amici e per Luke.
"Hanno davvero basato tutto su una sola, e sicuramente inattendibile, testimonianza? Il Clave non si smentisce mai!" quello fu il primo intervento di Izzy, rimasta in silenzio fino ad allora. Astrea abbandonò il divano della biblioteca e si affacciò: presto sarebbe venuto a piovere.
"Non è possibile che qualcuno abbia testimoniato. Sarebbe stata necessaria la presenza del Console e lui stava parlando con me. Non c'è stato tem..." d'un tratto il viso di Astrea si fece pallido e spalancò di poco le labbra, portandosi le mani ai capelli.
"Astrea, che succede? A che pensi?"
"Mi hanno usata. Hanno usato il mio colloquio con Goldstorm per simulare una testimonianza che permettesse loro di attaccare i Nascosti. Sono il loro capro espiatorio."
"Primo o poi il tuo nome verrà fuori." aggiunse Clary, dando voce ai pensieri di tutti i presenti.
"E allora i Nascosti ti cercheranno per ucciderti. Sei in pericolo."
Il panico prese possesso della sua mente e il cuore batteva forte, quasi volesse sfondarle la gabbia toracica.
"Sono una morta che cammina." sussurrò Astrea, la voce ridotta ad un filo, e le mani tremanti.
 
 
 
"Santiago!"
Maia Roberts fece di corsa le scale dell'Hotel per raggiungere l'ufficio di Raphael.
"Maia, che ci fai qui?" la domanda di Alec nacque spontanea. La ragazza era sconvolta e il suo corpo era scosso dai brividi. Ora anche Jace e Raphael le si erano avvicianti.
"Il C-lave h-ha dich-iarat-to guerra...ha dichiarato guerra ai Nascosti."
"Ne sei certa?"
"Hanno mandato un messaggio di fuoco col quale comunicano un feroce attacco ai Nascosti per la morte dei Cacciatori." spiegò meglio Maia.
"Come è possibile? Non capisco." disse Alec incredulo.
"Pare che qualcuno abbia testimoniato presso il Clave. Raphael, devi andartene da qui. Presto ti verranno a cercare."
"Adesso andiamo all'Istituto. Alec, apri un altro Portale. Non abbiamo tempo. Maia, torna dal tuo branco e resta viva." gli ordini di Jace furono precisi ed eseguiti alla perfezione. Qualche minuto e tutti e quattro sparirono all'interno del Portale nel momento in cui alcuni Shadowhunters sfondarono i cancelli del DuMort.
 
 
 
"Ancora non sanno che sei stata convocata ad Idris. Difficilmente le notizie dal Clave si diffondono tra i Nascosti." disse Magnus nel tentativo di consolare Astrea, raggomitolata su una poltrona della biblioteca. Con loro c'erano Clary, che stava facendo degli schizzi sul suo taccuino, e Isabelle, che si limava le unghie. Quel silenzio, del tutto inquietante, fu spezzato da un mormorio simile al risucchio dell'acqua nel lavandino e al centro della grande sala comparve una parete azzurrina. Un rumore fortissimo, sembravano spade che cozzavano, anticipò l'arrivo di Jace, Alec e Raphael. Erano stati attaccati dai Nephilim e fortunatamente erano illesi, eccetto il vampiro che perdeva sangue da un fianco. Gli occhi di Astrea si spostarono rapidamente dal pavimento alla figura di Raphael, intento a premere le dita sulla ferita. Il vampiro si guardò attorno e solo allora sorrise, scorgendo Astrea correre verso di lui. Astrea gli buttò le braccia al collo e lo strinse forte, una sensazione di sicurezza le vibrò nel cuore. Raphael portò una mano sulla sua schiena e l'accarezzò lentamente, la fronte sulla sua spalla e quel profumo di lavanda che gli ricordava casa.
"Mi dispiace interrompere questo incontro ma abbiamo delle questioni importanti da discutere." fu Magnus a costringere i due a separarsi. Si sedettero tutti attorno al tavolo rotondo della biblioteca.
"La situazione é questa: il Clave ha dichiarato guerra ai Nascosti sulla base di una testimonianza. Luke mi ha mandato un messaggio e mi ha riferito che domani notte inizierà la caccia spietata. L'ordine che i Nephilim hanno da eseguire non é la cattura, non è la punizione, ma é la morte dei Nascosti. Sono salvi soltanto i membri che rappresentano la propria razza in Consiglio. Questo vuol dire che..."
"Che io sono in pericolo?" chiese subito Magnus. Alec gli lanciò un'occhiata di rimprovero, ma anche lui voleva fare quella domanda.
"No, tu ha una posizione di rilievo per il Clave e stai con un Nephilim.. Così come é salvo Luke, perché rappresentante dei Lupi, e come Raphael, rappresentante dei vampiri." spiegò Jace.
"L'unica in pericolo, in questa stanza, sono io. La testimone di cui tutti parlano sono io. Goldstorm mi ha convocata ad Idris per un chiarimento, ma deve aver inscenato tutto perché sembrassi io la testimone. Le guardie e tutti gli Shadowhunters presenti mi hanno vista, possono affermare con sicurezza che sono io la spia. E quando lo sapranno i Nascosti vorranno farmi fuori . Nonostante io abbia difeso i Nascosti, è opinione comune che i Nephilim siano codardi." disse Astrea rassegnata all'idea di essere stata usata e infuriata per lo stesso motivo.
"Come pensiamo di risolvere?" fu la domanda di Raphael. Tutti restarono sorpresi dallo spirito di collaborazione del vampiro, solitamente chiuso e restio. Ma si trattava di Astrea e sarebbe sceso a patti anche con Lilith pur di salvarla.
"Il nostro Istituto é un punto di riferimento per i Nascosti e molti vorranno rifugiarsi qui. É nostro dovere aiutarli. Ma questo vuol dire che Astrea qui non può restare." la replica di Clary era chiara: Astrea doveva andarsene.
"Non può tornare a Lisbona, non può stare a casa nostra e neanche qui. La lasciamo alla mercé dei Nascosti?" Alec aveva battuto la mano sul tavolo e alcuni bicchieri si erano rovesciati sulla superficie in legno lucido.
"Alec, sta calmo. Clary ha ragione. I Nascosti hanno bisogno di tutto l'aiuto possibile per non essere uccisi. Sono stata ingannata e tocca a me rimediare. Indicatemi almeno un posto sicuro."
"Conosco un posto." esordì Raphael; la sua camicia era sporca di sangue ma almeno la ferita si era rimarginata.
"Sarebbe?'
"Quando ero bambino, in estate, era tradizione che trascorressimo le vacanze a casa di mia nonna materna, a Santillana del Mar. É un piccolo paesino, pochi abitanti e il,massimo della discrezione. Ho le chiavi di quella casa ed é vuota da più di quaranta anni. Nessuno ne é a conoscenza."
La proposta di Raphael fu apprezzata da tutti.
"Bene. Ma dovete allontanarvi prima di domani sera. Alle 21.00 scatta il coprifuoco per i Cacciatori." disse Jace, sollevato che avessero trovato una soluzione.
"Partiremo domani pomeriggio."
 
 
Salve a tutti! :)
Ecco che la storia prende una piega contorta e oscura.
Spero che possiate apprezzare questo capitolo.
Alla prossima.
Un bacio.
 
 
Ps. Perdonate eventuali errori di battitura.
Ps. Auguri di Buon Natale (sebbene sia già passato) e di un felice anno nuovo :)
  
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