Cercai Kayla ovunque prima di trovarla nella sala macchine.
“Che ci fai qui?” chiesi.
Lei si voltò e mi rispose che il ronzio delle macchine la aiutava a dormire. Ultimamente soffriva di insonnia e i suoi incubi erano peggiori ogni volta che chiudeva gli occhi.
“Dovrei chiederti una cosa” buttai lì.
“Dimmi pure” rispose cordiale girando la sedia nella mia direzione e posando i gomiti sulle gambe.
“Ha a che fare con la memoria… con delle perdite di memoria” cominciai.
Lei annuì.
“Sai da cosa possono essere causate?” chiesi.
Lei si fermò un momento a riflettere, poi annuì convinta.
“Sai, ci sono vari tipi di perdite di memoria. Alcune sono dovute a cause naturali, come probabilmente sai, altre possono essere indotte: noi figli di Nemesi riusciamo a piegare la mente delle persone lavorando sulla loro memoria. Poi la vittima può o non può essere in grado di recuperarla. A volte è Nemesi stessa ad intervenire a riguardo” disse.
“Capisco”
“Poi ci sono particolari oggetti che fanno perdere la memoria. Oggetti maledetti o creature che riescono ad influenzarla.”
“Ti riferisci al Lete?” domandai.
“Il fiume Lete è un esempio, ma non è il solo” rispose.
Riflettei sul rivelarle o meno il mio dubbio su Leo, poi decisi di raccontarle tutto. Alla fine eravamo una squadra e dovevamo essere totalmente sinceri l’uno con l’altro e fidarci dei compagni. Così raccontai.
“Credi che sia entrato in contatto con uno di questi oggetti?” domandai alla fine.
“Forse, ma è improbabile. Molti sono leggende o si trovano in terre antiche. Non è da escludere, ma io ho il sospetto che possa essere intervenuta Nemesi” rispose Kayla.
“Nemesi?” chiesi incredula “Nemesi in persona?”
“Sai, le profezie non vanno molto d’accordo con la dea della memoria, non so dirti il perché ma è sempre stato così”
“Mi chiedo perché debba ostacolarci in questo modo…” riflettei.
“Forse non ci sta ostacolando, magari è un ammonimento” propose Kayla.
Rimanemmo entrambe in silenzio, finché non mi accorsi che era quasi ora di pranzo. Prima di scendere a mangiare volevo riferire tutto a Nico, così mi congedai da Kayla e cercai il figlio di Ade.
Gli raccontai tutto e lui rimase in silenzio.
“Tutto ok?” domandai.
Ancora silenzio.
“Nico?”
“Non mi convince…” fu la risposta.
“Cosa non ti convince?” chiesi sbarrando gli occhi.
“Kayla non mi convince” rispose “è raro che gli dei intervengano direttamente sulle persone, di solito agiscono su fattori esterni, sai, come la tempesta per Ulisse”
“Ma…”
“Anche se si tratta di Nemesi” disse anticipando il mio dubbio.
“Stai dicendo che non ti fidi?” indagai.
“Non del tutto. Non mi è piaciuto quello che è successo a Leo e la risposta di Kayla non mi convince”
“Ma Nico, Kayla non era nemmeno presente quando Leo è impazzito…” tentai.
“No, ma non era necessario che lo fosse”
“E’ un’accusa davvero pesante, lo sai?”
“Lo so… e preferirei che rimanesse tra noi” disse senza guardarmi negli occhi.
Mi stupì. Di solito io e Nico non ci rivolgiamo l’un l’altro in maniera così esplicita quando si tratta di argomenti delicati.
“Va bene” dissi con calma “andiamo a mangiare. Racconterò agli altri quello che è successo, ma starò zitta riguardo al tuo pensiero”
“Ti ringrazio” disse e poi si avviò sottocoperta senza aspettarmi.




Buonasera!
Si, nel caso ve lo steste chiedendo, sono ancora viva... e volevo farvi il regalo di Natale!!
Non la tiro per le lunghe e vi saluto.
Un bacione a chi, nonostante le lunghiiiiiissime attese, ancora segue la storia.
Al prossimo capitolo
Leo