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Autore: swimmer5    31/12/2016    1 recensioni
È giunta l'ora di un nuovo anno scolastico alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Lo scopo di Hinata è chiaro fin da subito: vuole, una volta per tutte, fare chiarezza sui suoi sentimenti e dichiararsi a Kageyama, ma le cose non andranno come previsto... O forse sì?
Tra Quidditch, incantesimi, pozioni, duelli e gite a Hogsmeade, l’obiettivo è uno solo. Passare i G.U.F.O. e i M.A.G.O.? No: conquistare la persona amata!
Hogwarts!AU
[Principalmente KageHina e YamaYachi; DaiSuga, AsaNoya, BokuAka, in seguito potrebbero aggiungersi altre coppie]
Genere: Comico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Shouyou Hinata, Tadashi Yamaguchi, Tobio Kageyama, Un po' tutti, Yachi Hitoka
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III
La prima partita



 
La mattina dopo, dei rumori fastidiosi svegliarono Tadashi. Si stiracchiò e sollevò le palpebre; una volta che la vista si fu abituata alla luce, lanciò un’occhiata all’orologio a parete: erano le sette e trenta.
Abbandonò malvolentieri il terpore del suo letto e, dopo essersi vestito in fretta, scese in sala comune dove trovò Noya, Tanaka e Hinata che parlottavano vicino al camino.
Si avvicinò ancora sonnecchiante, riuscendo a scorgere le ultime parole della chiacchierata. «Perché? Cosa è successo ieri?» si aggiunse allora alla conversazione.
«Hinata è stato soltanto Schiantato» informò Tanaka con nonchalance.
«Come, Schiantato?!» strepitò Tadashi, incredulo.
«Già» confermò Shouyou, «da Kageyama. Però è stata colpa mia, sono stato io che l’ho provocato.»
«Quello è scemo» sbottò Tadashi. «Ha completamente rovinato l’atmosfera che si era creata tra me e Yachi ieri sera!»
«Tu e Yachi avete avuto un appuntamento?!» domandò stupito Noya.
«N-no, abbiamo soltanto studiato in biblioteca…» spiegò, arrossendo.  «Fatto sta che eravamo solo noi due perché non c’era più nessuno ed era tardi, avevamo finito di studiare da un pezzo e ci siamo messi a parlare… E niente, arriva lui, tutto scocciato, e puntualizza il fatto che eravamo soli e–»
«Amico, basta farti tutte queste paranoie e invitala a uscire» tagliò corto Noya.
«Magari fosse facile…» sospirò il più piccolo.
«Amico» e questa volta il suo tono si fece più serio, «sei un Grifondoro, diamine! Esci le palle e chiediglielo! Qua l’abbiamo fatto tutti e, fidati, se l’ha fatto Ryu possono farlo tutti.»
«Hey!» Ryunnosuke corrucciò la fronte.
«Ehm, e dopo che avete chiesto di uscire alla persona che, ehm, vi piace… Lei come ha reagito?» proseguì Tadashi.
 «Kyoukou-san mi ha ignorato pensando che fosse solo uno stupido scherzo… AH! Adoro quando m’ingnora in questo modo!»
«Kageyama mi ha rifiutato ma io più che altro mi sono dichiarato, quindi non so se la mia risposta vale.»
 Tadashi inarcò le sopracciglia, poco convinto. «Questi Corvonero, se ne salva uno su mille....» concluse sospirando.
 «Non infangare la Casa di Kiyoko-san!» lo rimbeccò Tanaka.

*

Oramai a Hogwarts non si parlava d’altro da due settimane: la prima partita di Quidditch della stagione sarebbe stata disputata quel sabato. E per di più, a esordire nel Torneo sarebbero state le due Case eterne rivali: Grifondoro e Serpeverde.
Le partite di Quidditch attiravano una parte di pubblico davvero consistente: la stragrande maggioranza degli studenti, anche appartenenti a Case diverse da quelle che sarebbero scese in campo, si riuniva nel Campo di Quidditch per assistere a quell’entusiasmante evento sportivo.
Gli estremi delle tribune di Tassorosso e Corvonero confluivano in una striscia all’apparenza neutra, quasi fosse una sorta di “terra di mezzo”.
Lì si trovavano, insieme a tutti gli altri studenti, il prefetto dei Tassorosso e la persona più importante per quest’ultimo. Bokuto avvicinò le proprie labbra a quelle dell’altro, che prontamente si scansò, arrossendo leggermente.
«Akaashi, ma–» provò a ribattere.
«Non in pubblico, Bokuto-san» replicò Keiji.
«Oh… okay» disse, con uno strascico di delusione nella voce.  
«Scommetto tre Cioccorane che l’incontro se lo aggiudicano i Serpeverde» disse un bambino del primo anno dalla sciarpa gialla e nera, seduto nella fila successiva.
«Naah, secondo me la spunteranno i Grifondoro in questa partita, ma la Coppa la vincerà comunque Serpeverde o Tassorosso» rispose un secondo ragazzino, probabilmente della stessa età e Casa dell’altro.
«Ragazzi, ragazzi!» intervenne una terza persona, femmina questa volta, «tanto si sa che la Coppa la vinceremo noi di Corvonero, abbiamo il Supercacciatore Wakatoshi Ushijima, che ha già partecipato alla Coppa del Mondo con la nazionale giovanile!»
«Non vince il più forte, chi vince è il più forte!» puntualizzò il bambino con la sciarpa.
«Già, quindi non vantarti più di tanto!» convenne l’altro.
Bokuto osservò divertito il teatrino, finché non gli venne un lampo di genio – che idea fantastica, Koutarou!, si congratulò mentalmente tra sé. «Akaashi! Facciamo anche noi una scommessa?» propose quest’ultimo su di giri.
«Dimmi, Bokuto-san.»
«Se vincono i Serpeverde, tu mi dai un bacio» iniziò Koutarou, puntando l’indice in aria, «se vincono i Grifondoro, sono io che do un bacio a te.»
Il Corvonero del sesto anno fissò perplesso l’esuberante Tassorosso.
«Allora? Accetti, Akaashi?»
Keiji Akaashi aveva imparato, col tempo, a reprimere gli attacchi di perché il mio fidanzato è il più grande idiota sulla faccia della Terra?, perciò, senza neanche riflettere troppo, accettò la scommessa – per quanto “scommessa” si potesse chiamare, quella.
Bokuto esultò mentalmente e insieme aspettarono l’ingresso delle due formazioni in campo.

*

«C’è odore di erba fresca!» esclamò Shouyou una volta entrato nel vasto campo.
Nella sua mente risuonò la voce di Kageyama che diceva “Questa non è mica la tua prima partita, idiota!”.
Ed era vero. Gli era sempre piaciuto il Quidditch e, quando divenne più grande e iniziò a maturare come atleta, Daichi gli garantì un posto in squadra come Cercatore, continuando a sfruttare la sua spiccata agilità e i suoi incredibili riflessi.
«Oggi è una partita molto importante, direi quasi che è decisiva per la vittoria della Coppa. Impegnatevi al massimo, come sempre» asserì Daichi, serio.
Tutta la squadra annuì convinta.
«Io difenderò la nostra porta e vi proteggerò le spalle!» esclamò teatralmente Noya, sotto lo sguardo d’ammirazione di Shouyou. «Io sono il Guardiano Protettore dei Grifondoro!»
L’affermazione del portiere fece salire ancor di più l’umore della squadra, conferendole tanta grinta e determinazione.
«Hinata, contiamo su di te» aggiunse il capitano, dandogli una pacca sulla spalla.
«Sì!» esclamò, stringendo forte il manico di scopa.
 Sawamura si chinò leggermente, invitando gli altri a fare lo stesso. «Grifondoro… fight
«Sììì!»

«Noi siamo il sangue che scorre nelle vene. Seguiamo il flusso senza fermarci, trasportiamo l’ossigeno e facciamo funzionare il nostro cervello!»
«Kuroo, potresti smetterla? E’ imbarazzante » mormorò Kozume Kenma al capitano.
«Kenma, devi caricarti! Io mi sento già tutto un fuoco!»
«Yamamoto, sta’ calmo» lo ammonì Tetsurou, annoiato. «Perché non sei stato smistato a Grifondoro?»
«Il Cappello voleva mandarmi lì, all’inizio» confessò il moicano, «ma poi deve aver visto la mia indole da bad boy e mi ha spedito qui!»
«Sì, come no» ribatté sarcastico Kuroo, «vedi di fare meno baccano e di giocare seriamente.»

I giocatori iniziarono ad avviarsi verso il campo, quando Kuroo fermò Lev e lo prese da parte.
«Lev, mi raccomando. So che hai iniziato a giocare a Quidditch seriamente soltanto da poco tempo, ma le tue straordinarie capacità di volo ti hanno fatto guadagnare un posto in squadra. Contiamo su di te.»
Dopo lo stupore iniziale, Lev ebbe una scarica di adrenalina. «Sì, Kuroo-san!» esclamò, infiammandosi. «Farò tanti di quei punti che se il piccoletto dei Grifondoro dovesse prendere il Boccino, sarebbe inutile!»

*

La professoressa Saeko prese la bacchetta, se la puntò alla gola e pronunciò: «Sonorus
Si schiarì la voce e cominciò: «Benvenuti e benvenute alla prima partita di Quidditch di quest’anno! Esordiranno per noi Grifondoro e Serpeverde! Negli anni precedenti, tutte le Case hanno provato a strappare di mano la Coppa di Quidditch ai Serpeverde, ma senza successo! Cosa accadrà quest’anno? Riuscirà il coraggio e la lealtà a prevalere sull’astuzia e sull’ambizione?»
Un boato di applausi si levò dalle tribune quando i giocatori entrarono in campo.
 «Ecco a voi i Grifondoro! Il loro capitano e Cacciatore è Daichi Sawamura, del settimo anno! La formazione comprende Terushima e Yamaguchi, sesto e quinto anno, come Cacciatori; Inouka e Tanaka, quinto e sesto anno, come Battitori; Nishinoya, sesto anno, è il portiere e infine il Cercatore è nientemeno che Hinata Shouyou, quinto anno!»
Hinata sfilò per ultimo e buttò un occhio sulla tribuna della sua Casa. Vide bizzarri cappelli a forma di leone con la chioma dorata che luccicavano al minimo accenno di luce, striscioni rossi e oro sparsi ovunque e bandierine scarlatte dal bordo dorato che venivano agitate freneticamente.
«Fanno il loro ingresso anche i Serpeverde, capitanati da Kuroo Tetsurou, portiere del settimo anno! Completano la formazione i tre Cacciatori Haiba, Yaku e Daishou, rispettivamente quinto, settimo e settimo anno; i due Battitori Oikawa e Sugawara, settimo anno; e infine l’incredibile Cercatore del sesto anno, Kenma!»
Applausi e fischi d’incoraggiamento si levarono per i Serpeverde: anche loro, in quanto a tifoseria, non avevano nulla da invidiare alle altre Case. La tribuna era circondata da lunghi striscioni a forma di serpente, dalle squame color verde metallico e i dagli aguzzi denti argentati. Gli studenti, armati di trombette, iniziarono a intonare cori per sostenere la propria squadra.
I due capitani si raggiunsero al centro del campo e si strinsero la mano, mentre il resto dei giocatori andava a sparpagliarsi per l’inizio del match.
«Facciamo una bella partita» disse cordialmente Daichi.
«Sì, facciamo una bella partita» ripeté Kuroo, sorridendo sornione.
Questo qui non mi è mai piaciuto, pensarono entrambi, ma continuando a sorridere ugualmente.
Il professor Ukai li raggiunse, con una valigetta in mano. La aprì, mise per terra Bolidi e Boccino e afferrò la Pluffa.
«Voglio un gioco pulito» sottolineò, scoccando un’occhiata penetrante a Kuroo e al resto dei Serpeverde.
Nel frattempo, era sceso il silenzio. Keishin brandì la bacchetta.  «Al mio tre. Uno, due…»
 Al segnale, agitò lo strumento e Pluffa, Bolidi e Boccino vennero lanciati in aria.
«Pluffa per Sawamura, che dribbla Taketora e cerca l’occasione per tirare… ma fallisce perché Lev Haiba gli ruba la Pluffa! »
«Io sono l’asso dei Serpeverde!» esclamò Lev mentre superava un paio di giocatori.
Volò agilmente fino a raggiungere l’area della porta, ma dovette fermarsi a causa di un Bolide che lo colpì alla schiena e gli fece scivolare la Pluffa dalle mani.
«Un bolide scagliato da Tanaka ha colpito in pieno Haiba! SEI GRANDE RYU!»
«Eviti i commenti, professoressa» disse gelido Nekomata.
«Sì, sì…» rispose lei, continuando a fissare i giocatori.
«Non chiamerei asso uno che non sa neanche schivare un Bolide!» sbraitò Taketora al compagno di squadra.
«La Pluffa è di nuovo nelle mani dei Grifondoro, Yamaguchi la passa a Terushima che schiva abilmente un Bolide lanciato da Oikawa, poi Sawamura che tira e… Che peccato! Super parata di Kuroo Tetsurou gente!»
Saeko fu costretta a bere un bicchiere ghiacciato di succo di zucca, poi proseguì:
«Intanto i Cercatori si stanno dando da fare per inseguire il Boccino!»
La partita continuò, furono segnati cinque goal da Grifondoro e sei da Serpeverde, quattro dei quali da Lev, che tra tutti sembrava quello più infervorato. Non mancarono i Bolidi scagliati abilmente sia da Oikawa, che la maggior parte delle volte andavano a intaccare Terushima, sia da Sugawara che, pur colpendoli con meno forza, riuscì a effettuare una serie di tiri molto precisi.
I Serpeverde erano in forma e questo non sfuggì al Capitano dei Grifondoro. Si asciugò il sudore dalla fronte mentre si dirigeva in zona d'attacco per segnare. Tetsurou gli rivolse uno sguardo di sfida.
Le tribune gridavano ed esultavano facendo un gran chiasso, ma proprio quando Sawamura stava per tirare la Pluffa, cadde il silenzio: qualcuno era caduto dalla scopa.
Uno studente dalla divisa scarlatta giaceva steso a bordocampo in posizione fetale, con le mani giunte al grembo; la sua scopa malamente abbandonata sul terreno.
Ukai fischiò con tutto il fiato che aveva nei polmini.  «Time out!»
I Grifondoro si fiondarono sul corpo per accertarsi delle sue condizioni. Hinata aveva gli occhi chiusi, la faccia piena di terra e un graffio sul viso. «Il…» sospirò flebilmente.
«Hinata?» fece Keishin, mentre accorrevano anche gli altri giocatori di Serpeverde.
«Il Boccino» disse, alzandosi di scatto e mostrando la piccola pallina alata. «Il Boccino! HO PRESO IL BOCCINO!»
Dopo un continuo testa a testa tra lui e Kozume, caratterizzato da inseguimenti nel sotto-tribuna, spintoni e gare di velocità – con tanto di caduta finale – alla fine l’aveva spuntata Shouyou.
Ukai, al settimo cielo, non riusciva a camuffare l’espressione d’orgoglio.
«E vincono questo primo incontro i Grifondoro, duecento a sessanta! Grandi ragazzi, grande Ryu, TI AMO!»
«Professoressa!» Nekomata le puntò la bacchetta alla gola e disse stizzito: «Quietus
«Shouyouuu!» Noya, quasi commosso, abbracciò il ragazzo. «Sei stato grande!»
Tanaka scompigliò amichevolmente la chioma rossa, e domandò: «Si può sapere come diavolo hai fatto a cadere dalla scopa?!»
«Ragazzi, fermi, lasciatelo respirare» ordinò Daichi, mentre si avvicinava a loro l’infemiera della scuola.
«Sto bene» borbottò Shouyou, pulendosi la faccia con la manica della divisa.
«Non se ne parla, tu vieni con me!»
*

Yamaguchi era davvero felice per la loro vittoria: come partita d’esordio, non era andata affatto male. Aveva giocato bene, ma la cosa che più lo rendeva fiero era che, in qualche modo, era riuscito a trasformare la sua ansia da prestazione in grinta.
Gli sarebbe piaciuto festeggiare negli spogliatoi, ma erano tutti preoccupati per Shouyou.
«Spero che Hinata stia bene...» mormorò Inouka, mentre si sfilava la divisa da Quidditch.
«Tranquillo. Il piccoletto è forte, ce la farà» provò a rassicurarlo Tanaka
«Non parlare di lui come se stesse morendo» lo rimbeccò Daichi. «E poi è riuscito ad alzarsi da solo, quindi la situazione non mi sembra così grave.»
«Meglio per lui» s’inserì Yuiji «Speriamo si rimetta al più presto.»
Tadashi si rivestì il più in fretta possibile e uscì dallo spogliatoio, annotandosi mentalmente di fare visita a Shouyou per accertarsi delle sue condizioni. Prima, però, aveva altro da fare. Doveva restituire un libro a Hitoka e si erano dati appuntamento nei pressi del Lago Nero, dopo la partita. Era una zona in cui gli alberi crescevano alti e robusti perché riparata dal vento, grazie agli antichi muri del castello, e a terra una fitta vegetazione andava a sfociare nelle canne acquatiche tipiche del Lago.
Era leggermente in anticipo, per cui rimase alcuni minuti a osservare le acque calme del Lago Nero e a scorgerne le minime increspature, mentre sentiva il suo nervosismo salire sempre più a ogni secondo che passava.
«Yachi-san!» la salutò Tadashi, raggiante, quando la scorse.
«Yamaguchi-kun, avete vinto! Congratulazioni!» esclamò la ragazza, raggiungendolo.
Vedere Yachi così felice, così euforica, con le guance arrossate dall’emozione e gli occhi lucidi, portò Tadashi ad abbracciarla. Hitoka, in un primo momento, si sentì spiazzata da quel contatto così improvviso, ma percependo il piacevole calore dell’abbraccio si sciolse e strise il ragazzo ancora più forte a sé.
«Vuoi uscire con me?!» disse d’impulso Yamaguchi quando si staccò, con il cuore che batteva all’impazzata. «A… a Hogsmeade, il prossimo weekend... Cioè non proprio il prossimo, intendo quando ci sarà la gita a Hogsmeade» farfugliò.
A Yachi andò in tilt il cervello per un attimo. Arrossì violentemente e sbatté le palpebre più volte, non riuscendo a elaborare ciò che il ragazzo le aveva appena chiesto.
«Oh, s-sì» balbettò. «Sì, certo!» ripeté, con più convinzione, quando si fu ripresa.
Yamaguchi sfoderò un sorriso a trentadue denti.
Quando la ragazza che ti piace accetta il tuo invito, si viene pervasi da una scarica d’adrenalina così forte che si smette di ragionare: la razionalità viene letteralmente messa da parte per far spazio a improvvisi moti di coraggio.
Ed era soprattutto per questo che Tadashi cinse la vita di Hitoka attirandola a sé, diminuendo sempre più la distanza tra i loro visi… Oramai erano talmente vicini che Hitoka poteva contare le lentiggini sparse sul volto del ragazzo…
«Yachi-sa–» ad interromperli fu una voce maschile.
Kageyama svoltò l’angolo e rimase pietrificato.  «–n
Ma allora lo fa apposta!” pensò Tadashi, esasperato. Al sentire quella voce, Hitoka si era scansata e liberata dalla stretta.
Sebbene non fosse un tipo molto sveglio quando si trattava di certe cose, a Tobio bastò guardare l’espressione frastornata della Corvonero e quella infastidita del Grifondoro per capire che cosa sarebbe successo se lui non fosse piombato improvvisamente sconvolgendo tutti i piani dei due, e si sentì terribilmente in colpa. «Ho… ho interrotto qualcosa?» mormorò, distogliendo lo sguardo.
Yachi sospirò. «Che c’è, Kageyama-kun?»
«Ho bisogno di te» disse andando dritto al punto, e a quelle parole Yamaguchi fece una smorfia.  «Devo assolutamente andare nella Sezione Proibita.»







Note dell'autrice
Sapete come si dice, no? "Tale beta tale autrice"... per cui anch'io aggiorno il 31 dicembre! *coff coff* Yukikura *coff coff*
Dunqueee, dovevo pubblicare il capitolo una settimana prima ma tra le varie feste e il fatto che sono stata male, non ero nelle condizioni psico-fisiche per aggiornare xD e poi il capitolo in sé non mi soddisfava del tutto per cui ho perso più tempo del previsto per revisionare.
Piaciuto il colpo di scena?... *le tirano pomodori*
Anyway, grazie per essere arrivati fin qui e spero che il capitolo sia di vostro gradimento. 
Ne approfitto per augurarvi buon anno nuovo! ^-^
See ya,
swimmer

 
   
 
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