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Autore: RoryTheSherlockian    25/05/2009    2 recensioni
Breve fan fiction, la PRIMA fan fiction creata su "L'Orologio d'Argento di Mister Weeping", che racconta di un episodio strano, abbastanza AU, su Mayam e Araald.
[Personaggi: Mayam; Araald]
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La luce che filtrava tra gli alberi desto d'improvviso il giovane.
- Dove sono? - mugolò ancora intontito dal sonno.
Il suo primo pensiero andò al suo cuore. Normalmente lo teneva al collo attaccato ad una catenella,
come ogni Genio libero che si rispetti. Ma quando si portò la mano al collo non trovò la catenella, ne tantomeno il suo cuore.
Questo fatto lo svegliò completamente - Il mio cuore...dov'è? Ripercorse mentalmente cosa aveva fatto prima.
Ricordava di essere arrivato volando in quella radura, di essersi posato un albero,
in quel momento il cuore l'aveva di sicuro, e poi...si era svegliato lì.
Si alzò in piedi e cominciò a correre verso l'uscita del bosco.
Mentre correva, aprì le grandi ali nere e spiccò il volo.
Perlustrò il bosco da cima a fondo, ma non trovò nulla.
Allora si alzò di quota e cercò di trovare una soluzione.
Volando volando, non si era accorto di essere arrivato fin sopra la città.
Era così immerso nei suoi pensieri, che andò a sbattere contro qualcuno in piedi sul muretto della torre dell'Orologio.
- Ahi!! - strillò il ragazzo.
-Guarda dove voli! - si sentì dire.
Il ragazzo guardò la persona che aveva colpito. Si trattava di una ragazzina sui dieci anni, con i capelli neri e gli occhi azzurri.
Decisamente diversi dai miei, si disse in ragazzo, che li aveva bicolori.
-Scusami- disse.
-Non preoccuparti - lo rassicurò la ragazza - io sono Mayam - si presentò, ma il suo interlocutore non sembrava ascoltarla -Ehi, che ti succede? - chiese apprensiva.
-Non trovo una cosa - rispose sbrigativo lui -Cosa non trovi? magari posso aiutarti!- Esclamò entusiasta Mayam.
- Tu...vuoi aiutarmi?- Domandò sorpreso. Mai nessuno si era offerto di aiutarlo quando aveva un problema, e ora...
-Ho perso il mio cuore. è fatto d'ambra ed è grande più o meno così - E fece un gesto con le dita.
La ragazza, da vera investigatrice, gli chiese - Dov'è che l'hai visto l'ultima volta?
Lui, per tutta risposta, balzò agilmente sul muretto che circondava la terrazza - Hai paura di volare?- chiese spalancando le ali nere.

-Aaaahhh!!!- urlava Mayam.
-Insomma, avevi detto che non avevi paura!- la rimproverò lui - Ma non avevi detto se avevo paura di volare così!!
La piccola era abbarbicata sulla schiena del ragazzo, il quale volava a tutta velocità verso il bosco.
-Quante storie!!- sbuffò lui -Ecco, siamo arrivati- le disse, avvistando finalmente la radura dove si era svegliato quella mattina.
Lentamente atterrarono, e Mayam si accasciò a terra -O mamma che paura!- ansimò.
Il ragazzo la lasciò calmarsi per qualche minuto, poi la aiutò ad alzarsi.

-Ecco, è questo il posto- e le raccontò cosa era successo quella insolita mattina.
- Mmm...- fece lei.
-Perché eri qui?- Chiese al giovane interlocutore -Per trovare un posto sicuro in cui nascondere il mio cuore- le rispose.
Lei annuì, poi si mise a cercare dappertutto il cuore d'ambra, aiutata dal giovane, ormai scoraggiato.
-Te lo ripeto, Mayam, ho già guardato dietro tutti i fili d'erba, sotto tutti i sassi di questa radura!- si lamentava lui.
All'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, un'idea le balenò in testa.
-Ehi, hai detto di esser venuto qui per nascondere il tuo cuore, no?- lui la guardò stranito -Si, te l'ho già detto.
-Allora forse so dov'è il tuo cuore- e cominciò ad arrampicarsi sull'enorme salice piangente che troneggiava incontrastato nella piccola radura.
Arrivata a una biforcazione di due rami, Mayam vide qualcosa brillare.
Sorridendo, lo raccolse.
-Ehi, è questo l tuo cuore?- chiese poi mostrando ciò che aveva trovato.
Il ragazzo la guardò sbalordito. L'aveva trovato!
-Si, è quello! -urlò felice alla ragazza che stava intento scendendo dal salice.
-Come hai fatto a trovarlo?!- Mayam sorrise -Dal momento che mi avevi detto che
ti eri posato li sopra...mi è sembrato logico che fosse lì!
Lai gli porse il piccolo cuore -Tieni, è tuo- lui la guardò stranito
-Ma...tu hai il mio cuore, sei la mia padrona, e io...- farfugliò.
-Eh?- Mayam proprio non capiva.
Il ragazzo face un sospirone, e le spiegò tutta la faccenda dei Geni che possono avere solo una donna come padrona, e devono esaudirle i desideri, eccetera.
Mayam si era intanto seduta in terra e l'ascoltava rapita.
-Noi dobbiamo esaudire tutti i desideri della nostra padrona- terminò lui. Poi, a bassa voce, sospirò -Tanto noi siamo solo strumenti...
-Ma non è vero!- strillò Mayam, facendo fare un salto all'amico -Noi siete strumenti! Siete persone!!
Il giovane dagli occhi bicolori la ascoltava, e non credeva alle proprie orecchie.
Quella ragazzina diceva proprio il contrario di quello che normalmente una qualsiasi umana direbbe. Lui era proprio sbalordito.
-Allora...non vuoi essere la mia padrona?- chiese lui ancora intontito -No, ovviamente!
Lui sorrise -Allora, permettimi almeno di sdebitarmi. Tu hai trovato il mio cuore, ed io ti riporterò a casa, sana e salva.
-Ok- rispose Mayam, preparandosi ad un'altro volo.

-Eccoci arrivati. è stato un piacere- disse il giovane, e si accinse ad andarsene.
-Aspetta!- lo chiamò Mayam -non so ancora come ti chiami!
Lui si chinò, e le sussurrò qualcosa all'orecchio.
-Un bel nome- commentò sinceramente lei.
-Grazie- disse lui, e diede alla ragazza un bacio sulla guancia.
Mayam, dal canto suo, arrossì.
Poi, lui si alzò in volo -Addio, Mayam
Lei lo guardò allontanarsi, incapace di spiccare parola. Quando lui
era ormai lontano, disse, sicura che l'avrebbe sentita -Non ti
dimenticherò mai!- sorrise.
-Addio, Araald.

Fine
   
 
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