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Autore: Sbirilla    01/01/2017    4 recensioni
«Severus!»
Lei aveva pronunciato il suo nome come fosse una preghiera. Non una supplica, di quelle ne aveva sentite tante negli ultimi due anni. Si vantava di non aver mai ceduto. Ma questa volta, per la prima volta, qualcuno – lei! – lo stava pregando solo di essere Severus e nessun altro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Famiglia Malfoy, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Severus rimase immobile mentre Lily lo stringeva e piangendo gli depositava piccoli baci sulle guance e sul collo. Passarono diversi minuti prima che riuscisse ad allontanarla e a dire con voce cupa «Lily! Che ci fai qui?»
«Avevo… avevo bisogno di vederti»
«Devi stare in casa! È pericoloso, sei una sciocca!»
«Lo so. Lo so, Sev, ma avevo bisogno di vederti. Albus mi ha dato una mano ad arrivare fin qui. Ho usato il mantello di James»
«Sì e non avresti dovuto». Silente era evidentemente fuori di testa e sentir nominare Potter aveva soltanto aumentato la stizza del ragazzo.
«Volevo solo vederti, Severus, perché fai così?»
«Io non volevo vederti!» urlò con tutto il fiato che aveva. Era così spaventato da quell’incontro inaspettato da non riuscire a controllarsi.
«Ma… io credevo… insomma, hai fatto tanto… per me… e io pensavo che…»
«Tu non sai quello che ho fatto!»
«Invece lo so! Albus mi ha raccontato…»
«Non dovrebbe impicciarsi!»
«Sev, ti prego… non parlare così, Albus ti vuole bene. E anch’io. Ho pensato a te ogni giorno» si avvicinò di nuovo a lui, che adesso teneva gli occhi bassi e sembrava esausto. Era tutto così assurdo. Quella mattina era arrivata a Hogwarts sotto il mantello dell’invisibilità e lo aveva seguito in ogni classe, in adorazione delle sue mani bianche che si muovevano svelte tra ampolle e pergamene, di quel lungo mantello nero che accentuava l’austerità della sua figura, di quegli occhi che dardeggiavano verso i ragazzini intimoriti. Dopo due anni di dolorosa assenza, aveva sperato di guardarlo finalmente negli occhi, di sfiorargli le guance, forse perfino di baciarlo. «Amore mio» sussurrò pianissimo. Severus si era fatto avvicinare, pur rimanendo pietrificato ed evitando di guardarla. «Amore, perdonami. Ho sbagliato, ho commesso un terribile errore, ma sono qui per rimediare. Non avrei mai dovuto lasciarti. Sev, guardami ti prego». Lui alzò impercettibilmente il viso, quanto bastava a mostrarle quelle labbra sottili che tanto aveva desiderato. Lily allungò una mano a sfiorarle, ma lui si ritrasse.
«No! Devi andartene. Lily, devi… devi tornare a casa. Torna a casa». Si sentiva completamente in tilt mentre farfugliava per l’ennesima volta davanti a quegli occhi verdi.
«No…» una lacrima stava scendendo silenziosa sulla guancia destra di Lily. «Non me ne vado. Baciami» e si sollevò sulle punte a sfiorargli le labbra con le sue. Lui stavolta accompagnò quella carezza, sentendosi morire al tocco della bocca che amava. «Ti prego, baciami» mormorò ancora lei.
Il ragazzo riuscì finalmente a svegliarsi dal suo torpore, con gesti lenti e misurati le prese il viso tra le mani. «Non posso» sussurrò infine. Ogni volta che quegli occhi lo avevano tentato, era finito in un vortice dal quale era stato impossibile uscire illeso. Aveva sofferto terribilmente e aveva fatto cose orribili, ogni volta che Lily lo aveva abbandonato. Non poteva permettere che accadesse di nuovo.
«Sì. Amore, sì che puoi. Ti prego. Ti amo»
Severus si ritrovò ancora a maledire la sua volontà di ferro, che davanti ai desideri di Lily crollava miseramente. E lei desiderava soltanto i suoi baci. I suoi, proprio i suoi. Fece scorrere lentamente le labbra su quel viso di porcellana, poi si avventò sulla bocca e fu di nuovo quel disperato, dolcissimo contatto che aveva sognato ogni notte. Non seppe quanto tempo fosse passato quando finalmente riuscì ad interrompere quel bacio. «Lily» sussurrò dolorosamente.
«Guardami» disse lei, e Severus si sentì costretto ad affondare in quello sguardo tentatore. «Tu… mi ami ancora?».
Lui annuì e sussurrò «Sempre», mentre lei lo ricopriva ancora di baci. «Lily, Lily ti prego… per favore, devi andare via»
«Lo so, è pericoloso. Ma Albus sa che sono qui, ha posto degli incantesimi difensivi in tutto il corridoio, ho il mantello, il camino è bloccato… nessuno può trovarmi. E io so che con te sono al sicuro. Ha detto che posso rimanere qui fino a domattina…»
«Perché?»
«Perché ha capito che abbiamo bisogno di stare insieme»
Severus sospirò. «Non posso stare con te, Lily. Mi dispiace». Non poteva. Non poteva rubarle il suo amore, non dopo quello che aveva fatto a lei e alla sua famiglia.
«Amore… perché?»
«Io ho… ho fatto delle cose, delle cose orribili. Devi stare lontana da me»
Lei sollevò una mano a sfiorargli lo zigomo «Lo so, tesoro. So che sei tornato da lui. So che hai fatto delle cose… non importa, hai sbagliato, ho sbagliato anch’io. Ma adesso stai rischiando la vita per la mia famiglia. Sei il mio eroe!»
Il suo eroe. Severus si sentì mancare ancora una volta. Che cosa sapeva Lily? Possibile che Albus le avesse raccontato proprio tutto? Anche il suo ruolo nel rivelare la profezia? «Io…»
«Shhh» lei gli mise il dito indice sulle labbra. «Abbiamo tempo fino all’alba. Non voglio parlare adesso». Gli gettò le braccia intorno al collo e riprese a baciarlo.
Lui le cinse i fianchi e si lasciò trasportare in baci sempre più ardenti. Come avrebbe potuto resistere? Lily era di nuovo tra le sue braccia, fardello prezioso che pensava di non poter stringere mai più.
Stretti in un abbraccio che toglieva loro il respiro, crollarono sul divano dell’ufficio. Le mani di Lily scivolarono verso gli alamari del mantello. «Questo lo tieni su per spaventare i tuoi alunni?» gli chiese con una risatina.
«Sì. E funziona, in effetti»
«Ah sì? Beh con me non ti serve, professore» e con un sorriso malizioso slacciò il pesante mantello, cercando di stendersi più comodamente sul divano.
«No, non qui». Lui si alzò e la prese per mano, un mezzo sorriso stampato sul volto adesso rilassato. «La camera è più protetta».
La condusse attraverso una porta sulla parete opposta e poi lungo un corridoio sul quale si aprivano diverse porte, fino ad aprire l’ultima. Continuando a baciarla dolcemente, aprì le tende verdi del baldacchino e la distese sul grande letto. Tremò leggermente mentre sbottonava la camicetta al di là della quale sapeva che avrebbe trovato il corpo di Lily. Lo aveva ricordato, sognato, desiderato così ardentemente da non capire se quella lì sul suo letto fosse soltanto un’altra delle sue fantasie. Ma quando allungò le dita a sfiorare la curva delicata del seno, sotto i suoi polpastrelli c’era la pelle perfetta di Lily. Era lei, era vera, era lì. «Sei…» cominciò, ma lei lo interruppe, balbettando.
«Sono cambiata, sì. Sai, la gravidanza…»
«Sei bellissima. Stavo per dire che sei bellissima».
Lily avvampò. Non era stato tanto quel complimento a farla arrossire, quanto lo sguardo di Severus che indugiava su di lei con quell’amore che era quasi adorazione, quasi ossessione. Sotto quegli occhi si sentì bruciare come carta.
Lui accarezzava quella pelle di seta con mani pazienti. Neanche la prima volta che Lily aveva tremato e sospirato sotto di lui l’aveva desiderata tanto come adesso. Voleva sentire ogni contatto tra il suo corpo e quello della ragazza che amava da sempre. Ogni millimetro, ogni curva, ogni minuscola parte di quella creatura meravigliosa era sua, di nuovo e immeritatamente. La guardò e la sfiorò a lungo, con la lentezza e l’attenzione che le aveva sempre dedicato, prima di unirsi finalmente a lei. Lily si si abbandonò alla febbricitante emozione di essere di nuovo insieme a lui, uno dentro l’altra, a regalarsi gli occhi e il fiato.
Diversi minuti dopo si ritrovarono, come molte altre volte, distesi accanto, lei abbandonata sul torace di Severus, le mani di lui ad accarezzarle il fianco.
«Sev?»
«Mmh?»
«È bello vivere a Hogwarts, vero?» chiese lei con voce sognante.
«Non quando sei circondato da ragazzini chiassosi»
«Oh, ma smettila! I tuoi studenti ti temono…»
«Fanno benissimo. Sei stata con me tutta la mattina?»
«Oh sì, e mi sono divertita tanto!»
«Ah, davvero?» lui sollevò il sopracciglio «Dimmi, cosa ti ha divertita tanto?»
«Sai che una tua studentessa ha una cotta per te? Anzi, sospetto più di una…»
«Ne dubito fortemente, Lily»
«E perché ne dubiti?» si sollevò e si sdraiò su di lui «Anch’io mi sarei innamorata del mio professore, se fosse stato un ventunenne misterioso e sexy…»
«Ma che stai dicendo?»
«Dico la verità, sciocchino! Sei sexy da morire quando fai il professore cattivo»
«Smettila Lily!» lui cominciava ad essere visibilmente imbarazzato.
«È vero! E poi sei anche una spia, come James Bond! Sei figo, ecco perché voglio fare l’amore con te per tutto il giorno e tutta la notte, senza lasciarti respirare»
Lily dovette interrompersi perché un sonoro schiocco la fece sussultare.
«Vado a controllare» disse Severus alzandosi mentre indossava velocemente la vestaglia da camera e afferrava la bacchetta. Sparì per qualche minuto in cucina, poi ricomparve sulla soglia della camera da letto. «Sembra che i tuoi piani perversi siano stati sventati dall’arrivo del pranzo, ragazzina».

 
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Buon anno a tutti! Troverete strano che pubblichi oggi, ma che volete farci? Non resistevo a mostrarvi la prima parte dell'ultimo capitolo *.* 
Spero davvero che vi piaccia. Per me è stata una grande emozione riscrivere di questi due insieme, si amano taaaaaanto! Ma ci sono ancora tante cose da rivelare, quindi rimanete connessi per la seconda parte che spero di pubblicare in settimana. Baci baci!
   
 
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