Nel bivio precedente avete deciso di
seguire Simon, Lucy e Kevin?
Allora
siete nel capitolo sbagliato, cliccate
pure qui per raggiungerlo.
Non vi ricordate alcun bivio fra cui scegliere?
Può capitare, cliccate
qui per rinfrescarvi la memoria.
Per caso avevate deciso che Simon dovesse
diventare cattivo?
Allora siete nel capitolo sbagliato, cliccate
pure qui per raggiungerlo.
Non vi ricordate nessuna scelta per Simon fra buono e cattivo?
Può capitare, cliccate
qui per rinfrescarvi la memoria.
Siete convinti di seguire Maka, Soul e tutti gli altri?
Allora siete nel posto giusto! Buona lettura!
Amicizia e sospetto! Cosa possiamo fare per salvare il
salvabile?
Soul entrò in casa trafelato: «Maka, sono...»
Il ragazzo, vedendo lo stato della compagna, non
riuscì nemmeno a finire la frase.
«Lo sai già, vero?»
Maka si limitò ad annuire e Soul provò ad avvicinarsi
a lei, con delicatezza.
«L’hai sentito?»
Maka annuì ancora, con gli occhi sbarrati.
«Capisco... ma non puoi reagire così, non è figo,
sai?»
La ragazza iniziò a tremare: «Tu... tu non capisci...
non puoi capire, nessuno qui può...»
«Lo so.»
Maka si sedette e Soul rimase vicino a lei.
«La lunghezza d’onda dell’anima di Simon... quella
volta... mi è rimasta dentro... la sento continuamente, anima i miei incubi...
un’anima così nera, così oscura, così... malvagia,
io... io non riesco a sopportarla, non ho nemmeno bisogno di vederla, è
così potente che la sento anche a distanza. E ora è qui! È qui, capisci? Mi sta
facendo impazzire, è da allora che mi sta facendo impazzire, peggio di un kishin!»
Soul annuì: «Forse ho qualche notizia che potrebbe
aiutarti.»
«Davvero?»
«Simon è tornato con Lucy e Kevin. È tornato per
consegnarsi e Shinigami l’ha perdonato.»
«COSA???»
Maka si era alzata in piedi, agitata come Soul non
l’aveva mai vista: «NON PUÒ FARLO! NON L’HA VISTO, NON HA VISTO LA SUA ANIMA!
SIMON È MALVAGIO! ANZI, È L’INCARNAZIONE DI TUTTO CIÒ CHE DI MALVAGIO PUÒ
ESISTERE! NON PUÒ FARLO! NON PUÒ FARLO!»
«E invece sì, Maka, l’ha fatto. Da domani tornerà a
scuola con noi.»
«No... no...»
La ragazza scosse la testa: «Io come faccio a stare
nella stessa aula con lui? Mentre sento la sua anima che cerca di inghiottirmi?»
Soul non sapeva cosa risponderle, e Maka se ne rese
conto. Dopo un momento di pausa, cambiò argomento.
«E Lucy e Kevin?»
«Sembra che stiano bene e che stiano cercando di
aiutarlo.»
La ragazza sembrò sovrappensiero: «Lucy... e Kevin...»
Soul la guardò preoccupata: «Maka?»
«Lucy e Kevin... ma certo! Sono la risposta! Lucy e
Kevin!»
Il ragazzo non stava più capendo nulla: «La risposta?
La risposta a quale domanda?»
Maka si alzò, di nuovo piena di energie: «Dobbiamo
parlare con gli altri! Domani sarà dura, ma se ho ragione... se ho ragione...
c’è una speranza! Ci deve essere! Il mondo non può finire domani!»
Soul, sempre più confuso, non poté fare altro che
lasciarsi trascinare, tirato per una manica: «Maka, per favore, spiegati! Maka,
tutto questo è molto poco figo! Maka!»
Il solito vecchio gruppo entrò in classe compatto e si
sedette ben lontano dal trio.
Black Star sbuffò: «Io non ci sto capendo niente! Sono
tornati, bene! Andiamo a salutarli!»
Maka, tremando, rispose: «No, Black Star, dobbiamo
capire chi abbiamo davanti.»
Tsubaki, incerta, guardò di sottecchi i vecchi amici:
«Secondo me è tutto a posto, mi sembrano normali...»
Soul la guardò incuriosito: «Non senti nulla di
strano?»
«No. È da tempo che non sento più le voci, e neanche
stare in classe con Simon cambia la situazione.»
«Questa mi pare già una notizia figa, no?»
Per un attimo lo sguardo di Maka indugiò su un posto
vuoto, quello di Chrona. Da un paio di settimane aveva lasciato la prigione, ma
ancora non gli era permesso di frequentare posti affollati, il rischio che
impazzisse e cercasse di uccidere tutti era ancora troppo elevato. Sicuramente
avrebbe detto che non avrebbe saputo come comportarsi, ma chissà cosa avrebbe
pensato veramente...
Kid sospirò: «Maka ha ragione. Dobbiamo andarci cauti.»
Patty non disse nulla, rimase a fare compagnia alla
sorella, in una crisi di mutismo completo.
Death the Kid si sedette simmetricamente al suo posto:
«Per oggi osserviamoli e basta, poi decideremo cosa fare.»
Le ore di lezione trascorsero lente, lentissime, con
sguardi alle spalle pieni di dubbio, speranza e dolore. Alla fine, quando verso
le cinque del pomeriggio Simon venne chiamato dalle guardie e la classe si
ritrovò un insperato momento di pausa, il gruppo si riunì nuovamente.
«Allora cosa ne pensate?»
Iniziarono tutti a parlare, sovrapponendosi a vicenda,
tanto che Kid fu costretto a prendere in mano la situazione: «Ok, ok, facciamo
così! Andiamo per alzata di mano, possibilmente in modo simmetrico! Chi pensa
che dobbiamo stare attenti nei loro confronti?»
Solo Kid stesso alzò la mano.
«Fantastico, addio alla simmetria... e va bene, chi
pensa invece che possiamo fidarci?»
Black Star, Tsubaki e Patty alzarono la mano.
«E voi cosa ne pensate?»
Soul rispose senza esitazioni: «Io sono stato preda
del sangue nero, posso capire come si possa sentire Simon in questo momento e
vorrei solo ritrovare il mio amico. Ma...»
«Liz?»
Per la prima volta nella mattinata, la ragazza disse
una sola frase: «Finché non mi parlerà non posso dire nulla.»
Kid sospirò: «D’accordo. Maka?»
«L’anima di Simon è ancora nera, ma non mi da più quel
senso di oppressione. Non mi sono sentita soffocare come l’altra volta, sono
riuscita a stare tranquillamente nella stessa stanza con lui. Non so cosa
pensare.»
«E quindi cosa facciamo?»
Maka, con uno sguardo determinato, rispose: «Io ho un
piano.»
«Davvero?»
«Ma mi servirà aiuto. E forse più di quanto avessi
pensato all’inizio.»
«Possiamo aiutarti noi?»
«Non subito. Prima devo chiedere consiglio a un’altra
persona.»
La ragazza era messa peggio di quanto Maka avesse
immaginato. Con gli occhi bassi e gonfi di pianto, taciturna e timida, era una
persona completamente diversa da quella che ricordava.
«Era tanto tempo... che nessuno... veniva a trovarmi.»
Maka rimase colpita da quel modo di parlare. Soppesava
con cura ogni parola, come per riflettere bene prima di pronunciare qualcosa di
sbagliato.
«Ti chiedo scusa, forse sarei dovuta venire prima.»
«Non ha... importanza.»
La ragazza cercò di sorridere in modo più
incoraggiante: «Se vuoi... stare più
comoda, posso chiedere che ti tolgano quella
roba, io non ho paura di te.»
Rachel sorrise, quasi intenerita:
«Ma io sì. Lasciami la mia... camicia di forza, te ne prego. L’ho chiesta io...
non appena ho saputo che saresti venuta... a trovarmi.»
«D’accordo, allora.»
«Immagino che tu sia qui... per Simon.»
«Sai che è tornato?»
«Le notizie corrono... in fretta, persino agli...
arresti domiciliari.»
«Tu sei l’unica che possa spiegarmi come stanno le
cose, perché ha quell’anima nera, se si può fare qualcosa.»
«Vuoi... aiutarlo?»
«Forse. Ma temo che per ora sia al di fuori delle mie
possibilità. E non so nemmeno se possa essere salvato. Stamattina, quando è
entrato in classe... sembrava quasi a posto. Aveva ancora l’anima nera, sì, ma
a parte questo era abbastanza normale. Ma col passare delle ore ho iniziato a
sentire i brividi alla schiena. No, non so cosa gli sia successo, non è
sicuramente la stessa persona che abbiamo incontrato durante la guerra delle
streghe, ma non è nemmeno il Simon che conoscevamo. Non so cosa sia e mi fa
paura.»
Rachel abbassò ancora lo sguardo:
«Paura... conosco... questo sentimento.»
Maka la guardò preoccupata: «Anche tu hai paura di
Simon?»
La ragazza scosse la testa: «Io ho paura... di tutto.
Della mia... schizofrenia, di cosa... potrei fare se... uscissi da Death
City... di quello che pensa... di me... Simon. Papà... già mi odia. Se n’è
andato. Ha deciso che... tutta la sua famiglia... è morta... per sempre... e
che io... io... io l’ho uccisa... insieme alle streghe...»
Un paio di grossi lacrimoni scesero dai suoi occhi
azzurri e Maka si sentì in colpa per quanto la stava costringendo a rivivere.
Rachel si fece forza: «Se posso
aiutarti... se posso almeno un po’... rimediare a quanto... ho fatto... sarò
felice... sarò felice di aiutarti!»
Maka la guardò sinceramente commossa dalla forza
d’animo di quella ragazzina mentalmente devastata: «Grazie.»
«Qual è il tuo... piano?»
«Cominciare a salvare chi è possibile salvare, e
quando sarà chiara la situazione di Simon vedere cosa si potrà fare per lui. Ho
controllato a lezione, per loro nulla è cambiato.»
Rachel la guardò confusa: «Loro?»
Maka annuì: «Aiutami a salvare Lucy e Kevin
dall’influenza dello Stregone Oscuro.»
Patty: Uhm...
Black Star: Ta-dah!
Patty: Lascia
stare, provo io! Bhu!
Soul Eater,
Richiamo di sangue, 22° capitolo: Tutto ciò che è rimasto in sospeso! Piani
basati su qualcosa che non esiste?
Death the Kid:
Ma insomma! Si può sapere cosa state facendo vestiti da clown?
Patty:
Cerchiamo di far ridere Liz!
Liz: ...
Black Star:
Non è possibile che una somma divinità come il sottoscritto non ci riesca! Io
sono unico, inimitabile, irresistibile, io sono BLACK STAR!
Death the Kid:
L’unica cosa che so è che sei... un clown totalmente asimmetrico!!! Fuori,
fuori, fuori da casa mia!
Black Star:
Non puoi buttare fuori di casa il grande BLACK STAR!
Death the Kid: Posso eccome! Ora vedrai!
Liz: ...
Patty: Neanche
questo ha funzionato? Oh, sorellina...
Liz: ...
Ed ecco qua! Cosa succederà da qui in poi?
Al prossimo capitolo!
Hinata 92