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Autore: Everian Every    04/01/2017    1 recensioni
Mentre la Lucas Force, sulla terra, è stata catturata da Shadow Blade e dai suoi sgherri, come si sviluppa la conquista del Multiverso da parte dell'esercito delle Ombras?
Nitro, l'Every che ha deciso di parteggiare per Shadow Blade in questa guerra, è stato incaricato di guidare la conquista del pianeta equestre, assoggettandone e distruggendone ogni forma di vita, con ogni mezzo possibile.
Capitoli più corti del solito, per permettere una lettura più agile e piacevole e per non dare troppa pesantezza alla storia che non pretende di essere troppo pesante.
Enjoy This :D
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte Dieci
 
"Caricate quei cazzo di cannoni!" abbaiò il Gran Capo d'Artiglieria ai suoi soldati che si affrettarono a riempire le canne gigantesche dei mortai drago d'argento con proiettili a grappolo ad energia termo nucleare contenuta, l'ultimo ritrovato della tecnologia bellica delle Ombras.
Nitro guardò la pioggia di proiettili fluttuare in aria dopo appena una frazione di secondo da che erano stati rigurgitati dai mortai. Il suono arrivò pochi istanti dopo, quando i missili si erano già divisi ed avevano fatto rotta verso il basso. Il botto delle esplosioni non fece nemmeno in tempo a cessare che un frastuono terrificante che pareva emulare le grida di miliardi di vite in tutto l'universo che si disperavano travolse il campo base.
Prese una tazza di tisana alla camomilla e sorbì qualche sorso della bevanda. Aveva mandato la maggior parte dei Comandanti nel regno Quilin a stringere un patto di alleanza con quei dannati rettili dall'aspetto più bizzarro che avesse mai visto. Erano rimasti dieci sottoposti a strisciare ai suoi ordini. Tre erano sparsi ad Equestria per amministrare le truppe e stabilire una base oscuro-formata che potesse essere poi sviluppata in una città in cui le Ombras potessero vivere senza alcun problema. Quelle bestiacce, infatti, avevano bisogno di un ambiente particolare per poter proliferare senza che la luce proveniente dallo spazio le danneggiasse. Problema risolto dalle armature per i soldati e da anni di addestramento suicida per i centurioni e gli Alti Comandanti. Di più difficile risoluzione per qualsiasi altro poveraccio non facente parte dell'arma.
Altri cinque Comandanti erano di stanza in punti focali su tutto il resto del pianeta. Gli ultimi due, Shashara e Myu-Fong, un affare fatto unicamente di sassi aggregati tra loro con spine nerastre che uscivano dalle fessure tra una pietra e l'altra, erano assegnati all'Impero di Cristallo. Li aveva voluti personalmente vicini perché erano gli unici due su cui avesse una vera e propria influenza. Gli unici che non volessero apertamente rovesciarlo, in sostanza.
"Generale!" esclamò un soldato Ombras arrivando trafelato dal punto di attracco per le navette che portavano rifornimenti dalla flotta.
Nitro gli rivolse una breve occhiata stanca.
"Generale, notizie! Shadow Blade arriverà a breve, generale!"
L'attenzione dell'Every si riaccese. Aguzzò la vista e si alzò dalla sedia pieghevole. "Tra quanto è previsto l'attracco della grand-ammiraglia?"
"Forse due giorni, forse meno. Sua magnificenza non ha voluto essere più specifico."
"Molto bene. Preparate una nave. Andrò ad allestire l'accoglienza personalmente."
"In verità, ci sarebbe altro." mormorò impaurito il soldato, cercando di farsi il più piccolo possibile per evitare di essere incenerito.
Nitro si voltò facendo svolazzare il mantello. Il ragazzo era molto più piccolo e basso di qualsiasi Ombra, eppure in quel momento di fronte ai suoi occhi verde scuro tempestosi e spazientiti, il grosso mostro si sentì scomparire. Deglutì.
Nitro gli afferrò il pettorale, sollevandolo da terra. "Che altro c'è?" sibilò.
"È stata... fissata una riunio-ne... una riunione dei Generali... Shadow Blade ha stabilito che dovete... incontrarvi per stabilire le prossime mosse... pare ch-che Lucas sia sfuggito a... Anderson..." balbettò l'Ombra, faticando a prendere fiato. La pressione esercitata involontariamente da Nitro stava lentamente distorcendo lo spazio intorno a loro, smantellando la realtà che aveva iniziato a riempirsi di crepe e fratture violacee.
"AndeRSON!" gridò l'Every, incendiando l'Ombra che pigolò di dolore, venendo fatta a pezzi in pochi secondi.
I soldati nei dintorni alzarono per un secondo lo sguardo, ma tornarono subito alle loro faccende per evitare di condividere la brutta fine col loro collega.
Il Generale sbuffò, abbassando la mano che ora non aveva più nulla da stringere. Si incamminò verso la piattaforma di atterraggio, deciso a recarsi alla flotta il prima possibile.
 
Il ragazzo che era anche il sole nero entrò a grandi passi nella sala del consiglio. Vi erano una trentina di scranni vuoti. Erano tutti uguali e piuttosto semplici, posti lungo un grande tavolo rettangolare sotto il quale crepitavano fiamme olografiche e gelide dal colorito bluastro. A capotavola era posto uno scranno tre volte più grande degli altri, molto più sontuosamente decorato, con intarsi in madre perla, foderato di seta ricamata a mano in oro, con pietre preziose intagliate squisitamente e incastonate nei bracciali e sulla cima dello schienale.
Nitro si sedette senza perdere tempo al posto su cui era inciso il suo nome ed un simbolo raffigurante una stella che inglobava un buco nero, annichilendolo. Non appena si fu seduto, la stanza si animò.
Gli altri scranni vennero riempiti dapprima dalle figure azzurrine e imprecise di alcuni giovani avvolti da un'aura scura e potente, poi dai giovani in carne ed ossa. Si trattava di un collegamento iper spirituale. Era una sorta di simulazione che replicava così fedelmente la realtà da poter essere scambiata per una realtà parallela. Per farla breve, era come essere collegati con ologrammi, ma in modo milioni di volte più realistici.
Nitro li guardò rapidamente. I primi che vide erano una coppia di ragazzi mingherlini e pallidi seduti ad una decina di posti di distanza da lui. Uno era un giovane scarno dagli occhi annebbiati e stralunati, con un'espressione truce in volto, seduto scompostamente che giocherellava con un ramoscello d'ulivo morto. L'altra era una ragazza, una vampirella, a giudicare dai canini pronunciati. Non sapeva i loro nomi e poco gli importava, francamente, erano solo altri sfigati che come lui avevano avuto l'ignominiosa idea di servire Shadow Blade.
Un po' più vicino a lui, ma comunque ancora abbastanza distanti, si trovavano il ragazzo fratello della Morte di quegli Universi, affiancato da una ragazza dai capelli sgargianti, delle tonalità del giallo e dell'arancione. A quanto gli sembrava di ricordare era una di quelle pony che si tramutavano in umane per aiutare i piccoli eroi patetici. C'erano poi il ragazzo che aveva tradito dopo la cattura, un fior fiore di vigliacco, doveva proprio dirlo, la ragazza che prima aveva fatto l'amichetta di Lucas, aiutandolo a scappare dalla prigione, a quanto aveva sentito, e poi lo aveva tradito. Infine c'era l'ultimo. Era un Kishin, un dio della follia. Lo aveva già sentito nominare per il suo potere rigenerativo. Impressionante, dicevano. Ne aveva visti di simili solo raramente.
"Oh, finalmente si è fatto vivo." sbottò la vampira, vedendolo arrivare.
"A che serve questa riunione?" bofonchiò l'Every, ignorandola.
La ragazza sibilò, sguainando gli artigli con fare minaccioso.
"Sono arrivate nuove informazioni." la bloccò il mietitore con voce atona. "Lucas vi è sfuggito."
"Non per colpa nostra." obiettò pacato il ragazzo moro dietro alla vampira, spezzando il ramoscello.
"Già, non siamo stati noi a far apparire il tuo fratellino." aggiunse la ragazza.
L'umana dai capelli del colore del tramonto si irrigidì. "Shadow Blade ci ha dato poteri inimmaginabili e voi vi fate battere così? Patetici."
"Sunset, non provocare. Abbiamo appena ricevuto questi doni, è normale non sapere come usufruirne al meglio." fece notare il Kishin con tono di superiorità.
Sunset lo fulminò con lo sguardo e lui le sorrise con cattiveria.
"Ad ogni modo, ci è scappato. Dobbiamo decidere chi inseguirà Lucas, chi baderà ai prigionieri e chi andrà a conquistare altri Universi. Tanto vale sbrigarci, no?" concluse il ragazzo che aveva tradito dopo la cattura.
"Junior ha ragione, diamoci una mossa." gli diede man forte il mietitore, spingendosi in avanti sul tavolo e scrutando tutti i presenti.
"Shadow Blade ha detto che gli inseguitori dovranno essere certamente Vampy e Dark." disse la ragazza chiamata Sunset. La vampira e il suo vicino si smossero, la prima gonfiando il petto visibilmente inorgoglita, l'altro battendo il palmo sul tavolo un paio di volte con fare guardingo.
"Mi unirò a loro, allora." disse perentoriamente Nitro.
Tutti si voltarono verso di loro.
"Ne dubito." replicò Sunset.
"Come? Non sei tu a darmi ordini, mi pare di ricordare." ringhiò l'Every.
"Ma Shadow Blade si. E mi pare che ti abbia dato un ordine. Ordine che non hai nemmeno portato a termine. Non so, in effetti, cosa tu ci faccia qui." lo schernì mettendo le braccia dietro la testa la ragazza che poteva mutare le cose in metallo, sfidandolo con lo sguardo.
"Ma Lucas è mio! DEVE ESSERE MIO!" sbraitò Nitro, battendo i pugni sul tavolo che si spaccò in due.
"Woo, calmati, amico!" gridò Junior.
"Calmarmi? Come puoi dirmi di CALMARMI! Devo essere io ad ammazzarlo, DEVO ESSERE IO!" gridò ancora Nitro.
"Smettila, però." lo zittì Shruikan con voce annoiata. L'Every si voltò verso di lui, furibondo. Il Kishin lo fissava senza battere ciglio. Capitava così di rado che qualcuno non si sentisse a disagio di fronte a Nitro, che il Generale di fuoco di sole nero fu spiazzato dalla sua calma glaciale.
"Senti, bello, non so che problemi hai con Lucas, ma ho paura che tu non possa andare a farlo fuori. Prima devi conquistare Equestria, ok? Poi Shadow Blade ti dirà che fare."
L'Every fece per ribattere, ma non trovò che dire. Quel ragazzino era così gelido da sembrargli inequivocabilmente nel giusto. Semplicemente non poteva dargli contro.
 
Dopo un'ora di discussioni, i Generali si ritirarono. Nitro fu però bloccato dal Kishin.
"Mi serve un favore." gli disse a mezza voce, guardandosi intorno.
"Non credo di aver completato i miei ordini." sibilò in risposta con sarcasmo il ragazzo.
Shruikan fece un risolino acre. "Senti, di rado chiedo aiuto. E ancor più raramente chiedo per favore. Quindi, per favore, fammi un favore."
Nitro ci pensò su. Da un lato avrebbe voluto dargli il ben servito. Dall'altro, però, sentiva che negargli quel piccolo piacere sarebbe stato peggiore. Istintivamente strinse la piccola pietra rosso sangue che portava legata al braccio.
"Di che si tratta?"
"Devi cancellare la memoria ad una certa persona per me..."
 
Fine Parte Dieci
   
 
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