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Autore: Praetor    04/01/2017    0 recensioni
Ormai ogni fan della serie Pokémon è a conoscenza della leggenda, secondo la quale, Kanto e il mondo Pokémon fossero stati dilaniati da una guerra intestina, brutale e sanguinosa.
Ecco, io oggi sono qui a raccontarvi cosa successe in quegli anni oscuri, dal punto di vista di uno dei migliori agenti segreti del mondo Pokémon, Alec Richard, che insieme al suo collega e discepolo, affronterà una Kanto controllata da un crudele dittatore, si ritroverà tra atroci segreti, combattimenti all'ultimo sangue e incredibili colpi di scena.
Benvenuti nel mondo Pokémon, annus domini 1939
Genere: Azione, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Manga, Videogioco
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1939-7 settembre; Bosco Smeraldo.

Buio, buio e ancora buio.
La testa gli girava e ogni rumore rimbombava nella testa di Alec.
L'agente penzolava pietosamente da un albero, il paracadute impigliato tra i rami del Bosco Smeraldo e una striscia di sangue gli rigava la tempia.
Dolorosamente l'uomo, riuscito ad aprire gli occhi, iniziò confuso a guardarsi intorno: cespugli, muschio, pokemon coleottero ovunque e un incombente penombra caratteristica dei sottoboschi.
Liberatosi definitivamente del paracadute cadde al suolo con un tonfo, faticosamente si alzò e con un cupo lamento tentò di pulire, con un pezzo di stoffa, il suo viso insanguinato.

Anche se stanco doveva rimanere vigile "ora sei in territorio nemico Alec, da solo e senza cibo, non puoi abbassare la guardia".
Raccogliendo le ultime forze rimaste impugnò la pistola, che gli era rimasta fortunatamente nel fodero, e iniziò a dirigersi ad ovest, verso il monte argento, sperando di incontrare membri della resistenza che potessero aiutarlo. "Inoltrarmi nel centro del territorio nemico, ora come ora sarebbe una follia, per di più le truppe di Nolf sanno che sono a Kanto" pensò grigio Alec.
Continuò a camminare almeno per altri cinque chilometri, con la notte che si faceva sempre più vicina, mano alla pistola e alla pokéball, quando percepì con la coda dell'occhio del fogliame muoversi e sentì un ramo spezzarsi, subito si voltò verso l'origine del rumore e disse 《 Se sei umano, esci allo scoperto e,disarmato, alza le mani al cielo, sappi che ho una pistola e che non ho paura di usarla》

Il fruscio sembrò fermarsi per un attimo, poi si fece sempre più concitato. Preso alla sprovvista Alec fu sul punto di sparare quando vide spuntare dalle frasche una faccia fin troppo familiare 《Ehi capo!!! È salvo anche lei, non sa che piacere è rivederla!》esclamò un commosso Rob Winston.
《dopo che i nostri aerei sono stati attaccati l'ho proprio persa di vista, credevo fosse morto》 piagnucolò il ragazzo abbracciando Alec in un moto di commozione.
Un po' spiazzato il maggiore rispose impacciato al segno di affetto del collega, ma in cuor suo sollevato di aver reincontrato il ragazzo, anche dall'alto della sua esperienza, senza un compagno, sopravvivere sarebbe stato difficile.
《Anche tu, Winston, mi sei mancato》 rispose dandogli delle paterne pacche sulla schiena 《Ma se non vogliamo farci definitivamente uccidere è meglio se ci muoviamo, e anche alla svelta》.

Asciugatosi un attimo gli occhi e ripresosi dalla commozione Rob rispose 《ha ragione capo, scendendo col paracadute avevo visto in lontananza una fitta rete di sentieri che procedevano verso il monte Argento, ma dovremmo tenerci alla larga da ogni contatto umano, quindi credo che la scelta migliore sia continuare il traggitto nella foresta almeno fino alle pendici del monte. Se non sbaglio da quelle parti dovrebbe esserci uno dei nostri informatori》 disse mostrando una mappa, la sua superficie era costellata di segni in codice. 《Perfetto incamminiamoci, ma prima le giuste precauzioni》
Con un agile movimento della mano afferrò la sua pokéball e premette il suo piccolo pulsante.
Da una lampo di luce si materializzò il suo pokémon

《Il mio Granbull sarà in grado di fiutare l'odore di qualsiasi estraneo》
《Capo posso rendermi utile anche io allora!》 detto ciò evocò un arzillo growlithe che subito iniziò a fiutare il terreno alla ricerca di chissà cosa.
《Okay siamo pronti, il nostro obbiettivo è raggiungere la montagna prima di notte》
《ricevuto Capo, mettiamoci in cammino》

Il sole era ormai tramontato e le pendici del monte ancora lontane
《Winston!》
《Ehm...sì capo?》
《Si può sapere dove diamine siamo? Come la stai leggendo questa mappa?!》
《Con gli occhi...?》 ridacchiò nervoso il ragazzo.
Spazientito e stanco Alec strappò dalle mani del collega la mappa, la esaminò attentamente e dopo poco la girò sottosopra.
《Winston》disse con aria minacciosa 《ti ricordi più o meno cosa ti avevo detto due ore fa?》
《Che le ero mancato anche io?》disse incerto
《Beh dimenticati tutto razza di imbecille, Stavi leggendo la mappa al contrario!!》urlò irato
verso un impauritissimo agente silver.

《Pezzo d'asino ora ci siamo persi in questa cazzo di foresta senza acqua e cibo, con nemici prontissimi ad ucciderci brutalmente! Che ho fatto di male per meritarmi questo?!》 sospirò sconsolato Alec.
Non ebbe neanche il tempo di disperarsi realmente che i due loro pokémon iniziarono a ringhiare, avendo probabilmente fiutato la presenza di qualcuno.
《Capo forse dovremmo nasconderci》si allarmò il minore.
Senza perdere tempo i due richiamarono nelle pokéball i due pokémon e si nascosero in dei cespugli.
《Ahi, proprio io dovevo beccare quello con le spine?》 sussurrò lamentoso Rob.
《Si chiama legge del contrappasso o più comunemente Karma Winston; ora taci》

Dopo attimi che sembrarono ore, dall'oscurità del bosco comparvero due figure con delle lanterne.
《Sei sicuro di aver sentito bene?》 disse uno dei due uomini.
《Sicurissimo, ho sentito delle urla e di certo non erano pokémon》
《Pensi siano intrusi?》 chiese guardinga una delle voci
《Dubito sia qualcuno dei nostri》
Senza perdere la calma Alec cercò con lo sguardo Rob, ma di lui nessuna traccia.
All'improvviso si sentì una terza voce da dietro l'erba alta che esclamò contenta 《Guardate cosa ho qui! Credo di aver trovato l'intruso》
《Lasciami, lasciami andare!》 ringhiò il povero agente Winston.
"Non ci credo" pensò Alec "questo ragazzo è un disastro semovente". Con una buona dose di coraggio impugnò la pistola "o la và o la spacca" e si alzò di scatto gridando 《Lasciate il ragazzo e alzate le mani》i tre uomini rimasero un attimo spiazzati per poi avvicinarsi minacciosi all'agente
《Fermi o sparo》intimò Alec
《Non penso ne avrai le possibilità》affermò l'uomo ,che teneva stretto Rob, con un sorrisetto.
Alec fu sul punto di premere il grilletto quando sentì un forte dolore dietro la nuca, poi il nulla.

Il risveglio fu doloroso quasi quanto quello nel Bosco Smeraldo, ma questa volta si ritrovava in una stanza, in una stanza abbastanza buia e puzzolente a dirla tutta.
《Cazzo, che dolore》grugnì il povero Alec.
《Si è svegliato》esclamò una vice sconosciuta.
Senza neanche il tempo di riprendersi realmente venne preso di forza e fatto sedere su una sedia, legato e con una luce puntata in faccia.
Accanto a lui un altrettanto legato Rob.
《 Chi siete? 》chiese una voce ad Alec che però non rispose, sia perché era troppo confuso sia perché non era intenzionato a rivelare nessuna informazione.
La luce era talmente forte da impedirgli anche di distinguere gli uomini che lo stavano interrogando.
Al suo tacere gli venne buttata in faccia una secchiata di acqua gelida che lo lasciò senza fiato.
《Spero che almeno tu sarai più collaborativo del tuo amico, quindi spita il rospo: siete agenti del governo, spie di Nolf o membri dei battaglioni della pena? 》
Alec sebbene si fosse ripreso tornò in uno stato di confusione"ma di che sta blaterando? Battaglioni della pena? Ma dove diamine sono finito?" Riflette stordito dalla precipitosità degli eventi. "Beh, non so di cosa stia parlando ma meglio giocare ogni carta a mia disposizione".
《 Calma, calma amico, che ne dici se prima abbassiamo questa luce eh? Potrebbe stimolare la mia parlantina》 disse Alec con la voce più sicura e disinvolta che in questo momento gli potesse riuscire.
《 E sia 》 disse la voce.
Abbassata la luce riuscì più o meno a distinguere le figure degli uomini che gli stavano davanti: tre persone incappucciate e ben piazzate sembravano essere di guardia ad un uomo ben più esile ma sempre con il viso coperto.
L'uomo, che sembrava essere il capo, era l'unico seduto e indossava un completo verde militare e uno strano anello al dito mentre gli altri dei comuni vestiti da cittadino.
Un idea balenò come un lampo per la mente dell'agente, anche Rob sembrò esserci arrivato, tant'è che si girò verso il suo collega, quasi mentore.
《 Sto ancora aspettando una risposta 》 chiese stizzito l'uomo.
《 Vuoi sapere chi siamo giusto?
Beh allora io potrei anche risponderti "Olympus" 》 azzardò Alec sperando di non aver fatto un buco nell'acqua.
L'uomo con l'anello lo guardò incerto per poi impallidire leggermente.
《 liberateli e alla svelta》 ordinò per poi avvicinarsi lento ai due agenti.

Avvicinandosi l'uomo fu scrutato, dalla testa ai piedi, dall'occhio vigile e allenato di Alec. Più che uomo era ancora un ragazzo, forse con la stessa età di Winston, sicuramente sotto i trenta. Seppur alto e tonico, la sua stazza non era comparabile a quella dei sui combattenti.
La mascella dai tratti squadrati e l'esperessione fiera facevano imtuire una sua predisposizione al comando, anche se la sua immagine era un po' messa in discussione da due ridicoli baffi alla "Kalos". Per finire i suoi capelli castani, in antitesi ai suoi occhi verdi, tagliati corti facevano comunque intuire ad una sua provenienza dall'esercito.
《 Mi dispiace per come vi abbiamo trattato》 disse desolato grattandosi un po' nervosamente il gomito
《ma la sicurezza non è mai troppa e non ci aspettavamo di ricevervi così presto 》
L'uomo aspettò che Alec si rimettesse in sesto e poi gli strinse la mano.
《 io sono il capo della resistenza del settore alpino, nome in codice De Gaulle, è un piacere incontrarvi agente Gold e Silver》

   
 
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