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Autore: CourtneyMars    04/01/2017    1 recensioni
[SOSPESA E NON COMPLETA]
Questa fanfiction parte dalla fine della terza stagione, dopo la trasformazione di Elena in vampira.
Chi mi conosce sa che amo introdurre nuovi personaggi a sconvolgere le cose nelle ff. Ed è quello che ho fatto anche qui. Una ragazza arriva a sconvolgere la vita dei vampiri di Mystic Falls, mostrando da subito di non essere una normale umana. Le sue qualità sono assurde e impareggiabili.
Chi sarà? Che cambiamenti porterà? E perchè quelli più colpiti saranno Damon e Klaus?
Avviso: qui Elena sarà solo un personaggio secondario.
Coppie : ElenaxStefan , DamonxNuovoPersonaggio, KlausxNuovoPersonaggio
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Elena/Stefan
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
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Se è vero che in ogni amico
v'è un nemico che sonnecchia,
non potrebbe darsi che
in ogni nemico
vi sia un amico che aspetta la sua ora?
(Papini)
***




Damon era stordito dai numerosi calci e dai pugni ben assestati. E sebbene fosse forte e agile in quanto vampiro, quella donna gli teneva testa, in un modo talmente assurdo che non poteva in alcun modo essere umana.

-Si può sapere chi sei?- disse cercando di parare qualche colpo. -Sei un vampiro?-

-Preferirei morire che essere come voi.- rispose con tono aspro quella ragazza che fino a poco prima aveva uno sguardo dolce e triste. Adesso era rabbiosa e aggressiva.

-Ragazzina, mi stai dando i nervi. Fermati e parliamo.-

Judith si lasciò sfuggire una risatina. -Parlare? Con te? Non sembrava avessi voglia di parlare prima.-

-Pensavo fossi una semplice umana.- lei lo fulminò con lo sguardo smettendo di sferrare colpi. -Okay questo non è una giustificazione però...- la ragazza riprese a colpirlo. -Andiamo Kill Bill. Non farmele girare.- gli diede un calcio sul naso per poi impalarlo nello stomaco, provocandogli un dolore acuto.

-La prossima volta sarà il cuore.-

Damon credette che fosse uno strano scherzo del destino, che lo volesse morto per quello che aveva anche solo pensato di fare.

Ma come se ancora ci fosse una forza superiore a volerlo lì, vide apparire Bonnie Bennet in tutto il suo splendore e la sua potenza. Mise una linea di fuoco tra Judith e Damon , che costrinse la ragazza a indietreggiare.

-Una Bennet.- disse la ragazza. Damon osservava stordito, mentre la strega teneva testa alla ragazza.

-Perchè proteggi un vampiro?- chiese.

-E' quello che mi chiedo ogni volta che gli salvo la vita.- poi lo sguardo di Bonnie andò verso Damon, dolorante a terra. Gli estrasse poco gentilmente il paletto dallo stomaco, causandogli un forte dolore che lo costrinse a gemere. -Sempre molto dolce, Bon Bon.-

-Sei una strega, dovresti uccidere i vampiri. Non proteggerli.-

-Dipende dalle circostanze. Damon non è cattivo.- buttò gli occhi al cielo riflettendo sulla fesseria che aveva detto -Il più delle volte.-

-Ha tentato di mordermi.-

Bonnie fissò Damon con aria di rimprovero. -Non volevo mica ucciderla, avevo sete ed ero ubriaco.-

-Darai spiegazioni a Stefan e Elena, più tardi.- poi Bonnie tornò a guardare la ragazza. -Chi sei tu?-

-Mi chiamo Judith e vengo da Portland.-

-Non era esattamente quello che intendevo chiederti.-

Judith sorrise. -Vuoi sapere perchè combatto i vampiri?-

Bonnie annuì. -Perchè mi è stato dato il dono per farlo.-

-Non siamo tuoi nemici, ci sono vampiri che non vogliono fare del male, credimi. Le mie due migliori amiche sono diventate vampire per loro disgrazia, ma non uccidono le persone. Si nutrono in altri modi.-

-E' la prima volta che sento una sciocchezza simile.- disse Judith stizzita.

-Perchè sei qui?-

-Mi hanno mandata qui a uccidere l'ibrido.- cambiò totalmente espressione recitando quelle parola, come se le avesse ripetute chissà quante volte.

-Klaus.- Bonnie fu allarmata dalla rivelazione. C'era qualcun altro che puntava alla morte di Klaus. E lei sapeva per certo che se Klaus fosse morto, sarebbero morti tutti i vampiri che conosceva. Inclusa Elena.

-Lo conosci?-

-Non esiste arma che possa ucciderlo.-

-So che ne è stata forgiata una qui, a Mystic Falls. Mi hanno mandata per cercarla e piantargliela nel cuore.- Bonnie capì che si riferiva al paletto che la strega originale aveva creato per fare in modo che Alaric potesse uccidere Klaus.

-Chi ti ha mandata qui?-

La ragazza le si avvicinò, le posò una mano sulla guancia e le sorrise. -Non sono tua nemica. Ho solo una missione da portare a termine.-

In quel gesto Bonnie sentì una forte energia scaldarle la guancia.

-Sei una strega Bennet anche tu?-

-Non esattamente.- ridacchiò lei. Stava per continuare quando di colpo arrivarono Elena, Caroline e Stefan.

-Che succede? Jeremy ci ha avvisati.-

Bonnie si chiese come facesse Jeremy a sapere. -Gliel'ha detto Alaric, vero?-

Damon sorrise. -Quel ragazzaccio mi guarda ancora le spalle. Grazie, amico.-

-Ci ha detto che Damon era in grossi guai.- rispose Caroline.

Elena vide Damon sanguinante e fece per soccorrerlo, ma lui la fermò con un unico gesto della mano. Non voleva la sua pietà.

Judith divenne seria e si mise sulla difensiva.

-Vampiri.-

-Judith ascoltami. Non sono tuoi nemici.- fece Bonnie per calmarla. -Credimi.- Judith sembrò rilassarsi.

-Sei una Bennet, non posso non fidarmi di te.- le sorrise. -D'accordo, non attaccherò nessuno di voi.-

Bonnie propose di riunirsi a casa dei Salvatore per una riunione con la nuova arrivata. Damon era contrario a questa cosa, visto che poco prima la ragazza in questione aveva tentato di ucciderlo, ma Bonnie lo zittì dicendo che lui per primo aveva tentato di morderla.

-Lo dirai ad Elena?-

-No.- disse sottovoce -Sarai tu a farlo.-

A casa Salvatore furono convocati tutti. Jeremy e Matt arrivarono insieme e gli occhi erano tutti fissi sulla straniera.

Venne fuori che la ragazza non aveva che poco più di diciotto anni.

-C'è una cosa che non mi spiego.- disse Damon attirando l'attenzione di tutti i presenti. -Come fai a essere così forte?-

-Diciamo che non sono una comune umana.-

-E cosa sei ?-

-Beh... sono un'ibrida.-

Bonnie intervenne. -Sei una vampira e un licantropo?-

Judith sorrise. -Non quel tipo di ibrido.- fissò poi il tavolino in mezzo a loro, che in un attimo si sollevò da terra.

-Mezza strega.- disse Damon. -Bene. E l'altra metà? -

-Sono figlia di una strega Bennet e di uno dei Cinque.-

-Cinque?- intervenne Elena per la prima volta.

-I cinque sono una congrega di Cacciatori di vampiri, scelti da una mia lontana antenata. Essi hanno una forza che pareggia quella dei vampiri. Ma sono mortali. Quando ne muore uno, un altro dopo di lui verrà scelto a sostituirlo. E essi verranno riconosciuti solo da altri come loro.-

-Come?- chiese Matt.

-Non mi è possibile rivelarlo.-

-Quindi sei mezza strega e mezza cacciatrice? E' davvero possibile una cosa simile?- Caroline sembrava avere il cervello che le fumava per la questione che stavano affrontando.

-In realtà non c'è mai stato un precedente. Ho sentito di cacciatori che tramandano il loro operato ai figli, in rari e ristretti casi. E le streghe Bennet sono una dinastia che va avanti di figlia in figlia. MA di un incrocio tra i due non ci sono precedenti. E soprattutto di una cacciatrice femmina. I Cinque sono tutti uomini.-

-E dunque tu sei una di loro o sei una... freelance?- Damon era sempre sarcastico, ma era solo per combattere la rabbia di aver rischiato la vita fino a poco prima e di vedere ancora una volta Stefan accanto alla sua amata Elena.

-Non sono una di loro, ma ne ho acquisito i poteri.- sembrava avere parlato dell'argomento chissà quante altre volte. Forse era già preparata da tempo a ricevere delle domande, o forse semplicemente aveva voglia di parlarne con qualcuno. Sembrava quasi brillare mentre ne parlava. Fu allora che Bonnie capì che era la prima volta che incontrava persone come loro a cui poter dire liberamente chi fosse.

-E' stato tuo padre a mandarti?- chiese allora lei.

Judith si scurì in volto. -Mio padre è morto. E' stato l'ibrido a ucciderlo.-

Klaus aveva portato ancora morte nella famiglia di qualcuno, non era una novità. Tutto ciò che quell'uomo toccava avvizziva e moriva.

-Un'altra bravata che a Klaus costerà cara.- disse Stefan con una strana ironia. -Purtroppo Klaus non può... morire.-

-So che esiste un'arma...- Stefan la interruppe.

-Se Klaus muore, tutti i vampiri in questa stanza moriranno con lui.-

Judith si guardò intorno vedendo volti preoccupati e dispiaciuti. Damon invece fu allarmato che il fratello avesse rivelato la cosa con così tanta leggerezza.

Bonnie fissò attentamente Judith cercando di carpirne i pensieri. -Judith possiamo trovare un altro modo.-

-E quale , Bonnie?-

-Non lo so , ma troveremo un modo.-

-Mio padre deve essere vendicato.-

-Com'è morto?- chiese Damon con poca delicatezza. Tutti lo fulminarono con lo sguardo.

-Non lo so. Mi dissero solo che era stato l'ibrido a ucciderlo.-

-Chi è stato a dirtelo?- Bonnie divenne improvvisamente curiosa.

-Un uomo. Anche lui stava cercando l'ibrido per ucciderlo.-

-Mikael.- disse Elena all'improvviso. -Cos'altro ti ha detto?-

-Mi ha detto di aspettare che la doppleganger fosse morta. Se lui avesse fallito sarebbe toccato a me uccidere l'ibrido.-

-Tu hai percepito la morte della doppleganger con i tuoi poteri?- chiese ancora Bonnie.

-Si.-

-La mia morte.- Elena lo disse avvicinandosi e con un po' di rammarico nella voce.

-Sei la doppleganger.- Judith saltò giu dal divano per avvicinarsi a lei. Le afferrò la mano. -Sei tu.-

-Mikael era un originale, nonchè padre di Klaus. Potrebbe averti soggiogata.-

-Impossibile.- sorrise Judith. -Non è possibile soggiogarmi. I cacciatori non possono essere soggiogati.-

Damon si sarebbe picchiato da solo per non aver capito che aveva finto di essere stata soggiogata tutto il tempo. Come avvertendo le imprecazioni mentali del vampiro lo guardò fisso negli occhi e gli sorrise.

-Sarà interessante avere una cacciatrice in squadra. Cioè... sei tipo Buffy l'ammazzavampiri o robe simili?- Caroline nella sua ingenuità la fece sorridere.

-Qualcosa del genere.- guardò intornò a sè per analizzare le persone che la circondavano. -Avevi ragione, Bonnie. Riesco a percepire la loro umanità fiorire.- poi addocchiò Damon -In quasi tutti.-

Poi tornò a fissare la strega. -Trova una soluzione che mi permetta di non uccidere Klaus. Sarò felice di accoglierla.-

Bonnie le sorrise , felice di avere accanto un'altra discendente Bennet.

-Detto questo torno al mio motel. Per qualsiasi cosa...- lasciò un bigliettino sul tavolo -Sono a vostra disposizione. Siete amici di una Bennet, quindi siete anche miei amici.-

Elena fissò Stefan, come pregandolo di lasciarla restare lì con loro. La tenuta dei Salvatore era immensa e con tante stanze. Non era il caso di lasciare che dormisse sola in un pidocchioso motel, con Klaus a piede libero.

E se il vampiro avesse scoperto che questa nemica fortissima fosse stata in città, avrebbe cercato in tutti i modi di farla fuori.

Stefan colse ogni pensiero di Elena e le rispose con un sorriso.

-Aspetta.- disse catturando l'attenzione di tutti. -Qui abbiamo tantissime stanze. Vista la tua missione non è sicuro che tu resti da sola. Se Klaus sapesse che sei in città ti verrebbe a cercare o manderebbe sua sorella a ucciderti.-

Judith sorrise. -Diciamo che ci proverebbe. Non voglio essere di disturbo.-

-Nessun disturbo.-

Fu Elena a parlare. -Sei una Bennet, l'hai detto anche tu. So quanto Bonnie tenga alla famiglia Bennet. Non possiamo rischiare anche la tua vita.-

La ragazza sorrise e accolse anche il sorriso di Bonnie. -D'accordo allora. Con piacere. Prendo i miei bagagli in auto.-

Non appena fu uscita , Damon andò su tutte le furie. -Si può sapere che cosa vi passa per la testa?-

-E' più sicuro così, Damon.- disse Stefan.

-Più sicuro per chi? Quella ha tentato di uccidermi!-

-E tu cosa hai fatto per farla incazzare?- lo zittì il fratello. Damon si congelò, vedendo lo sguardo di Elena su di lui.

-Damon?- disse la sua voce aggraziata.

-Non devo spiegazioni per il mio comportamento.-

-Nemmeno io.- rispose Stefan. -Starà qui. E' mia ospite.-

-Bene!- disse scaraventando la bottiglia di barboun da cui si stava servendo contro il muro. Poi sotto lo stupore di tutti salì in camera sua.

 

  
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