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Autore: WriteMary    05/01/2017    4 recensioni
Zootropolis, città varia di fauna quanto di problemi.
Una volpe e una coniglietta alle prese con i più vari casi criminali.
Nuovi personaggi, occasionali citazioni e comparse del mondo Disney.
Tutto nell'ombra di una minaccia che prepara a lasciare la sua impronta.
Genere: Azione, Comico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Judy era ferma, appoggiata rigida alla parate di fianco la porta dell’ufficio del capitano.
Il cuore le batteva all’impazzata e sebbene si afferrasse di continuo le orecchie dal nervoso, sentiva fin troppo chiaramente Bogo sbraitare oltre la porta.
“…Tundratown non è una pista di rally! Hai sentito i giornali? Hailstone Street è stata chiusa perché l’idrante che avete pensato bene di abbattere ha ghiacciato l’intera carreggiata!”
“Ma signore.”Sentì la voce di Ulv “Le circostanze…”
“Non mi interessa! Vi avevo detto di restare a distanza, di richiedere copertura! Non di agire di testa vostra!”
“Ma…”
“Fuori di qui! E considerati fortunato se non ti becchi una sospensione!”
La porta si spalancò all’istante, con Ulv che corse fuori a orecchie stese e coda fra le gambe; guardò la coniglietta ispirando tra i denti, serrando di scatto gli occhi appena Bogo urlò il cognome di Judy come fosse il tuono dopo il fulmine.
La coniglietta varcò la soglia timorosa, non potendo evitare fin da subito l’adirato sguardo del bufalo che tamburellava lo zoccolo sulla scrivania.
“Siediti.” Ordinò sbuffando dalle narici.
Judy si issò sulla sedia accanto a quella occupata da Thorley, riconoscendo nella tigre lo stesso sguardo visto nel lupo.
“Disobbedienza agli ordini, danneggiamento di beni pubblici e operazioni non autorizzate! Che ci facevate voi due a Tundratown!”
“Le ho già spiegato signore…”
“Chiudi la bocca Striped!” Urlò battendo il pugno sul tavolo. “Tra tutti gli agenti che marciano compatti voi siete gli unici che migrate dalla parte sbagliata! Vi sembra di fare la cosa giusta?!”
“Volevamo essere d’aiuto.” Affermò Judy ritraendosi sullo schienale. “Eravamo preoccupati per…”
“Ogni volta che sento questa frase io vengo assalito dagli sciacalli del sindaco e se ne vanno centinaia di bucks di denaro pubblico! Potevo aspettarmi un simile comportamento  da lei agente Hoops: è impulsiva, testarda, fresca di teoria e piena di buoni propositi; ma diamine Striped! Lavori a questo dipartimento da più di tre anni, credevo avessi chiaro come funzionano le cose!”
La tigre abbassò la testa, evitando per quanto poteva lo sguardo corrugato del capitano.
“Signore…” Intervenne Judy. “Non potevamo immaginare che le cose…”
“L’unica cosa che non mi immaginavo e che Wilde non sia direttamente responsabile del vostro coinvolgimento!”
“Tra tutti è stato chi ha rischiato di più signore… se non fossimo intervenuti lui e Ulv…”
“Questo è successo perché hanno fatto affidamento sulla vostra mal equipaggiata presenza! Se avessero agito seguendo gli ordini le cose sarebbero andate diversamente e l’unità di McHorn non sarebbe rimasta ferma al Tundra Gate come un branco spaesato di gnu!”
I due restarono in silenzio, con lo sguardo a terra mentre il bufalo non accingeva a smettere di rimproverarli.
“Ci dispiace signore...” Sospirò Judy. “Volevamo solo essere utili.”
Bogo sbuffò sonoramente, spostando il suo peso dal tavolo allo schienale della poltrona.
“Sai che ti dico Hoops, hai ragione, vista la vostra disponibilità vi assegnerò un caso.”
“Come scusi?” Chiese lei confusa.
 “Abbiamo una rapina al museo di storia naturale, ve l’affido in esclusiva.”
“Ma…” Sussultò Thorley. “Significa che siamo fuori dal caso?!”
“Siete fuori.”
“Ma signore!” Esclamò Judy alzandosi in piedi sulla sedia.
“Vedi di fartelo andare bene Hoobs!” Sbottò il bufalo alzandosi dalla poltrona colpendo pesantemente la scrivania. “E considerati fortunata!”
Judy si risedette di scatto, come travolta da quelle parole, mentre la tigre si chiuse sulla difensiva come a voler proteggersi dal tonfo. 
“In quanto a te Striped.” Disse ruotando il capo a denti stretti. “Non ti impedirò di tornare al lavoro nonostante tu sia ancora in malattia, tuttavia ci tengo a precisare che questi tuoi eventuali straordinari non saranno minimamente retribuiti.”
“Si… si signore.”
“E ora fuori di qui e vedete di non combinare altri problemi, o giuro che vi mando a smistare il traffico sotto i monsoni di Rainforest!”
 
Gli uffici condivisi erano poco distanti da quello del capitano; abbastanza che Ulv avvertisse velatamente la porta richiudersi, con le attenzioni degli altri animali nell’ufficio che tornarono alle loro mansioni, confermando la fine dello spettacolo.
Il lupo si lasciò sostenere dalla sedia, giocherellando nervosamente con quello che estrasse dalla tasca.
“È quello?” Domandò d’improvviso Huskey osservando la busta di plastica contenente un piccolo oggetto metallico.
“È il fischietto usato dall’orso” Rispose Ulv poggiandolo sulla sua scrivania. “Immagino gli sia caduto quando ha sfondato la balconata.”
“È uno di quelli usati per la difesa personale?”
“No questo è illegale, un monofrequenza fatto apposta per dare più che fastidio.”
“Vigliacco.” Borbottò il lupo artico. “Odio chi usa simili stratagemmi.”
“Sarà anche un vigliacco, ma non toglie che se la sia cavata abilmente, questo è il ratto sono le uniche cose buone che siamo riusciti a guadagnare ieri notte.”
“Com’è andata col Capitano?”
“Oh, hai sentito?” Domandò abbassando leggermente le orecchie.
“Difficile dire chi non ha sentito.”
“Fortunatamente non mi ha sospeso, ma credo che per un po’ mi terrà per gli orecchi; mentre temo che a Judy e Thorley possa andare peggio.”
“Non mi sorprende.” Affermò Huskey con malcelato compiacimento. “Ti rovinerai la carriera se resti con quella tigre.”
Ulv ruotò leggermente la testa, guardando di profilo Huskey corrugando impercettibilmente la fronte. “Non ricomincerai vero? Credevo d’essere stato chiaro.”
“Chi non sembra aver chiaro la situazione sei tu Ulv; non ti e già bastato rischiare la vita per colpa sua? Devi pure aspettare di essere licenziato?”
“Smettila." Affermò visibilmente trattenuto. “Non parlare come se ci fossi stato tu al mio posto.”
“Oh, ma non mi serve immedesimarmi, ho visto fin troppo bene cos’erano in grado di fare, è per colpa loro se…”
“No!” Battè un pugnò sul tavolo. “È solo colpa tua se hai perso il lavoro, sono state le tue scelte…”
“Scelte?” Domandò Huskey esterrefatto, guardandosi poi furtivamente attorno capendo che la conversazione stava attirando gli sguardi degli altri animali.
Si appoggiò ripiegando l’avambraccio sulla scrivania, riprendendo a parlare a bassa voce, ma chiaramente risentito. “Avevo degli ordini Ulv, quale scelta credevi avessi.”
“Quella di rifiutarti, per esempio.”
“Parlì così solo perché sei emotivamente coinvolto con quella tigre, ma se non gli avessimo contenuti ci sarebbe stato chi non se la sarebbe cavata con una sola cicatrice al collo.”
In quel momento Thorley entrò nell’ufficio con una zampa a sostegno della testa e sbuffando si avvicino alla scrivania, percependo subito il freddo silenzio che aleggiava tra i due lupi.
“È… successo qualcosa?”
“No, niente.” Rispose Huskey prima di allontanarsi. “Mi dispiace solo per quello che è successo.”
La tigre lo seguì con lo sguardo mentre lasciava la stanza, portando poi le sue attenzioni al lupo grigio con ancora lo sguardo crucciato.
“Hey.” Disse colpendolo con un buffetto.
Ulv scrollò la testa, scambiando poi alla tigre un lieve sorriso. “Allora come è andata?”
Thorley sbuffò sonoramente. “Non bene.”
 
“Beh è andata bene.” Affermò Nick mentre scartava la confezione di un panino Bug-Burga.
“Andata bene?! Ha sbattuto me e Thorley fuori dal caso, come può essere andata bene!” Esclamò la coniglietta facendo cadere la testa sul tavolo dell’area ristoro.
“Beh avrebbe potuto licenziarci tutti, quello che è successo puzza di insubordinazione da qui a un chilometro; se Capitan non mi interessa fosse brutale come vuol far cedere, ci avrebbe sbattuto fuori a calci dal dipartimento senza farsi troppi problemi.”
“Dici così perché non ti sei beccato la sfuriata.”
“No, ma ciò nonostante farò di tutto per evitare d’incrociargli la strada per un po’.”
Judy sospirò, non riuscendo a scegliere se essere furiosa o abbattuta della situazione. “Si sa qualcosa dell’orso polare.”
“No è scomparso, non che mi sorprenda; fossi in lui me ne resterei nascosto per un bel po’. Perlomeno abbiamo preso il suo complice, anche se credo sia solo un pesce piccolo; lascerò che sia Ulv a fargli qualche domanda, non credo abbia bisogno d’aiuto con un topo .”
“Gia… voi potete ancora lavorare al caso…”
“Su su, questa non è la Carotina che conosco, prendi questa faccenda come una sfida, un’occasione per dimostrare al capitano la tua bravura.”
“Hai ragione!” Affermò la Coniglietta raddrizzando busto e orecchie. “Dimostrerò a Bogo quanto so essere efficiente e rispettosa della procedurale, tanto che sarà costretto a reinserirmi nel caso.”
“Così ti voglio, piena di quell’insopportabile entusiasmo.”
“Bene, scusa la fretta Nick, ma a questa rapina non voglio dedicare più di quarantotto ore!” Affermò correndo via lasciando la volpe sorridente al suo pranzo.
Corse fino agli uffici condivisi, passando frenetica tra le zampe di animali più grossi intenti a portare qua e la, moduli e fascicoli.
Scrutò la sua scrivania senza vedervi nulla, poi riconobbe Thorley appoggiato di schiena alla scrivania di Ulv.
“Thorley eccoti, sai già qualcosa del nuovo caso?”
“…No.” Rispose dando come per scontata la risposta. “Non ho avuto il tempo materiale di informarmi.”
“Allora seguimi, prima risolviamo la faccenda e prima potremo tornare al lavoro.”
“Come?” Domandò la Tigre inclinando la testa, guardando poi Ulv che gli rispose facendo spallucce.
 
“Questo è il fascicolo.” Disse il leone appoggiando la cartelletta sulla sua scrivania. “Qui sono segnate ora, modalità del furto e merce rubata.”
“Cos’hanno preso?” Chiese Thorley sfogliando rapidamente il fascicolo.
“Delle collane, roba antica.”
“Avete già qualche sospettato?” Chiese Judy cercando di guardare il fascicolo tenuto oltre la sua altezza dalla tigre.
“Più che sospetti.” Rispose un ippopotamo avvicinandosi al tavolo. “Sappiamo chi è il colpevole.”
“Beh ma è grandioso!” Affermò Judy rivolgendosi alla tigre entusiasta.
“Non esattamente.” Corresse l’ippopotamo appoggiando un grosso fascicolo sulla scrivania. “Il furto è stato commesso da Kepala.”
Thorley si portò una zampa sul muso, emettendo un leggero ringhio in bilico tra rabbia e rassegnazione.
“Chi è Kepala?” Domandò Judy non capendo le razioni degli agenti attorno.
“Una volpe volante.” Rispose L’ippopotamo aprendo la cartelletta, passando alla coniglietta una gran quantità di istantanee dell’animale, prese da diverse telecamere.
Essa appariva in tutte le foto quasi in posa, con atteggiamenti beffardi e superiori; in alcune indossava la gioielleria appena rubata, mentre in altre occupava la completa visuale dell’obbiettivo col suo sorriso.
“È una rapinatrice, non eccelle per i suoi colpi ma è dannatamente brava a non farsi prendere. È nella lista dei criminali a zampa libera da quasi due anni ormai.”
“Meglio dire ad ala libera.” Puntualizzò Thorley. “Difficile mettere all’angolo chi vola.”
“Non si sa niente di lei?” Chiese la coniglietta continuando a ispezionare le foto.
“Nulla.” Commentò il leone. “Non rivela il suo vero nome nemmeno ai pochi complici che coinvolge; In centrale la chiamiamo Kepala per via del teschio tatuato sulla membrana dell’ala destra, un segno particolare che non prova nemmeno a nascondere.”
“Faremo un sopraluogo al museo, magari riusciamo a trovare qualche altro indizio.” Affermò la tigre vagamente scontento.
“Prendetevela pure comoda.” Suggerì il leone. “Se Kepala ha preso il volo, non la si prende più.”
   
 
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