Film > Inside Out
Segui la storia  |       
Autore: Altair13Sirio    05/01/2017    2 recensioni
Sveglia. Corri. Ruba. Mangia. Menti. Dormi.
Ripeti.
Questa è la vita della quattordicenne Riley, scappata di casa a undici anni e diretta verso il Minnesota piena di speranze. Una volta arrivata lì, però, Riley si è resa conto che quel posto che chiamava "casa" non era più tanto accogliente e sicuro per lei, e non volendo arrendersi e tornare indietro, ha deciso di andare avanti e vivere la vita a modo suo.
Così Riley ha deciso di dimenticare il passato e di diventare una persona nuova, una persona che niente ha a che fare con la Riley del passato; quella bambina che adora giocare a hockey, sempre in vena di scherzare, non c'è più. Riley ormai non prova più emozioni, e si limita a vivere per strada come una delinquente, in attesa di qualche evento che dia una svolta alla sua vita.
Allo stesso modo vivono le sue emozioni, che rassegnate, incapaci di togliere dalla testa della ragazza quell'idea che la fece andare via, continuano a occuparsi di lei nella speranza di farle fare le scelte giuste.
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Riley Andersen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una voce femminile molto seccata rispose in ritardo quando Riley ebbe schiacciato il pulsante del citofono. << Ti sembra ora di tornare? >>
La ragazza si sforzò di assumere un tono amabile senza che il dolore alla caviglia intaccasse con la sua voce e rispose:<< Abbiamo avuto un contrattempo, Liz… Non vorrai lasciarci qui fuori, con questo freddo? >>
La voce di Lizzie tornò a farsi sentire dopo pochi secondi; se non si era appena svegliata per andare a rispondere, probabilmente era sul punto di addormentarsi. << Potrei anche farlo. >> E detto questo dal portone si sentì uno scatto elettrico che lo sbloccò. << Sbrigati a salire, e non fate casino: la vicina del primo piano ha l'orecchio fine. >>
<< Sì. >> Rispose Riley sogghignando. << Grazie, Liz! >> Ma la ragazza dall'altra parte aveva già abbassato il citofono. Nemmeno Riley si aspettava che la sentisse, ma preferì fare quella scena di fronte ad Andy, che la seguiva in silenzio, in attesa di poter parlare.
Quando furono entrambi all'interno Riley fece segno al ragazzo di chiudere il portone senza fare rumore e lui obbedì: prima di accostare la porta per chiuderla definitivamente, Andy si affacciò un'ultima volta per controllare se ci fosse qualcuno in strada che avrebbe potuto vederli; a parte una strana ombra che si allontanava rapidamente, non notò niente di sospetto, e così chiuse il portone di ingresso.
<< Silenzio. >> Gli intimò Riley cominciando ad avanzare dopo che ebbe sentito lo scatto del portone che si chiudeva. Lo reputò troppo forte e per questo preferì avvertire il ragazzo alle sue spalle, nonostante la sua innocenza. Quando si ritrovò di fronte alla prima rampa di scale, però, Riley esitò un momento; sembrò quasi avere paura di alzare il piede e poggiarlo lì sopra per salire, sapendo che avrebbe potuto cedere e farla cadere.
Prima ancora che potesse fare qualcosa, Andy arrivò in suo aiuto e le offrì appoggio. << Vieni, ti aiuto. >> E dopo averle fatto prendere il corrimano della rampa di scale, lasciò che la ragazza si sostenesse a lui.
Salirono le scale lentamente, e quando arrivarono al secondo piano trovarono la porta della casa di Lizzie chiusa. Andy pensò che la ragazza si fosse stufata di aspettarli, ma Riley non si preoccupò e avanzò bussando flebilmente; subito dall'altra parte si udì un rumore di chiavi che ruotano nei meccanismi della serratura e la porta si aprì lentamente, mostrando gli occhi scuri e infossati di Liz Maslow. Si era già tolta di dosso le lenti a contatto colorate; questo significava che stava per andare a dormire, ed essendo parecchio irritata Riley immaginò che si fosse appena svegliata. Nonostante tutto, aveva ancora il trucco sugli occhi che li faceva sembrare molto più scavati e tetri.
<< Muovetevi. >> Sussurrò con voce infastidita, mentre la porta si apriva di più. Andy aiutò Riley ad entrare nell'appartamento, e vedendo le sue condizioni Lizzie sembrò inasprirsi ancora di più. << Che diavolo avete combinato? Anzi, no! Non voglio nemmeno saperlo che sei andata a fare con lui… >> E con questo si voltò. Indossava una maglietta grigia leggera che le andava parecchio stretta e dei pantaloni lunghi di un colore azzurro sbiadito; si muoveva rapidamente come se volesse allontanarsi più velocemente possibile da lì, e il suo tono mostrava quanto fosse irritata.
<< Non ci siamo mica imboscati da qualche parte! >> Ribatté ridendo Riley, mentre cercava di ignorare il dolore alla caviglia che ora si faceva più insistente.
Liz non colse la sua ironia e rispose:<< Come preferisci. >> Si fermò per rivolgerle un ultimo sguardo tetro. << Comunque questa è l’ultima volta che ti aiuto, se continui a fare come ti pare. Oggi pomeriggio è venuta la polizia a cercarvi! >>
<< La polizia?! >> Esclamò spaventata la ragazza voltando lo sguardo verso di lei.
Lizzie annuì seriamente. << Deve averli portati Duncan. Saranno andati da tutti i tuoi conoscenti; hai avuto fortuna. >> Detto questo incrociò le braccia e poggiò la schiena alla porta d'ingresso. Anche se si era comportata sempre in modo distaccato e scontroso, dal suo sguardo si poté riconoscere una certa partecipazione allo spavento di Riley.
Riley sentì il cuore fermarsi per un attimo; abbassò lo sguardo perduta e respirò profondamente prima di tornare a muoversi per raggiungere una sedia. Anche Andy sembrò spaventato, ma non quanto lei; era strano che quella ragazza si mostrasse tanto preoccupata per una semplice informazione come quella. Liz non le aveva detto che la polizia l'aveva trovata, solo che erano andati a cercarla lì: ora che si erano accertati della sua assenza, non sarebbero più tornati; Riley poteva tirare un sospiro di sollievo. Si lasciò cadere su uno sgabello del corridoio e alzò lo sguardo verso Liz mentre Andy le restava accanto per aiutarla in caso volesse alzarsi.
<< Un'altra cosa: domani i miei tornano dal loro viaggio. E' meglio se ti trovi un altro posto dove nasconderti… >> Lizzie fece un piccolo movimento laterale con la testa e alzò il pollice della mano sinistra per puntarlo alle proprie spalle.
<< Sì? Bé, non devi preoccuparti per quello… >> Disse sorridendo come chi sapeva molte cose. << Perché io e Andy abbiamo già un altro posto dove andare! >> E detto questo diede un paio di pacche sulla spalla del ragazzo, che sembrò confuso.
Lizzie non la guardò neanche in faccia. << Mi fa piacere. >> Non si sforzò nemmeno di assumere un tono lieto per loro, la ragazza riprese solo a camminare senza degnarli di uno sguardo diretta alla sua stanza da letto. << Medica quella caviglia e non combinare altri guai. >> Disse con durezza prima di richiudere la porta alle proprie spalle, facendo cadere nel silenzio il corridoio di entrata con i due ragazzi.
Andy si voltò esterrefatto verso Riley ed esclamò per la seconda volta:<< Te l’ho detto che quel trucco non se lo caccia mai! >>
La battuta del ragazzo suscitò una risatina da parte di Riley, ma la ragazza non ebbe la forza di continuare a ridere a lungo e si godette ancora un po’ quel momento di pace sullo sgabello. Chiuse gli occhi e respirò a fondo, ma presto Andy tornò a parlare.
<< Dicevi sul serio, riguardo al nuovo posto dove stare? >> Lui non aveva sentito niente del genere per tutta la giornata e non gli sembrava che Riley si fosse preoccupata di cercare un’abitazione dove restare.
La ragazza aprì prima uno, poi l’altro occhio e sorrise furbamente. << No, ma è così che bisogna giocare con Liz: non devi mostrarti bisognoso di qualcosa, o ne approfitterà. >>
Andy abbassò lo sguardo confuso. << Non capisco… >>
Riley fu rapida a rispondergli per non lasciarlo nei suoi dubbi. << Non mi stupisce, ma non ti preoccupare… >> Alzò lo sguardo rivolgendogli un sorriso sicuro di sé. << Lascia a me la seccatura di pensare a lei, tu puoi staccare il cervello adesso… >> Alla fine della frase rise.
Andy continuava a non capire cosa volesse dire Riley, ma sembrò prendere con più leggerezza quella cosa; sorrise a sua volta e le porse la mano per aiutarla a rialzarsi. La ragazza guardò con riluttanza la mano tesa verso di sé e sospirò. << Accidenti… Proprio ora che mi ero messa comoda… >>
Per non farla lamentare ancora, Andy cercò di darle qualche parola di conforto. << Forza Riley… Prometto che non mi lamenterò più delle tue idee per sfuggire a un inseguimento, se fai quest'ultimo sforzo! >>
Riley si lasciò sfuggire una risata irrefrenabile, ma se ne pentì subito dopo quando mosse in modo scomposto la caviglia e sentì una fitta attraversarle tutta la gamba. Ridacchiò per altri due secondi lanciando un ghigno a Andy e gli prese la mano mettendo tutta la sua forza nel braccio.
Arrivati in cucina, i due ragazzi si lasciarono cadere su due sedie accanto al tavolo da pranzo e rimasero a fissarsi per qualche istante. Andy esaminava la caviglia di Riley, mentre lei fissava il viso del ragazzo con attenzione: aveva uno sguardo diverso da quello che aveva avuto al loro primo incontro; non era più quel ragazzino spaurito e innocente con cui si era scontrata scappando da un poliziotto, adesso era più consapevole di sé, della vita che stava conducendo, e nei suoi occhi si leggeva anche una stanchezza che prima Riley non aveva visto mai. C'era anche qualcos'altro però, nello sguardo di Andy: una scintilla di qualcosa che sembrava essere nato da poco, l'emozione di aver dato uno strattone alla propria vita, l'adrenalina che aveva invaso il suo corpo quel pomeriggio e che ancora faticava ad abbandonarlo. Era stata Riley a fare tutto quello; lei aveva trasformato Andy – non sapeva ancora se si trattasse di una buona cosa – e ne andava fiera.
Il ragazzo tirò fuori delle garze da uno scaffale e rivolse un sorriso rassicurante a Riley. << Ci penso io. >> Disse aiutandola a togliersi le scarpe. Quando vide la caviglia gonfia e innaturalmente piegata, sentì un brivido attraversargli la schiena.
<< Ha un aspetto peggiore di quanto sia in realtà… >> Cercò di fare la dura Riley, ma nella sua voce Andy poté avvertire un tremolio che la tradì. Sospirò, e così fece anche la ragazza, poi sollevò delicatamente la gamba di Riley e la poggiò sul proprio ginocchio.
Andy alzò lo sguardo dopo aver osservato per un attimo la caviglia slogata. << Non ho la più pallida idea di come si curi una slogatura. >> Disse. << Immagino che la cosa migliore da fare sia immobilizzare la parte colpita e aspettare che faccia il resto da sola… >> Riley annuì. Neanche lei ne sapeva tanto in materia, ma pensava che stessero facendo la cosa giusta.
Andy sbuffò per liberarsi della tensione. << Va bene… >> Disse cominciando a srotolare la garza che aveva portato. Con estrema cautela, il ragazzo si mise a stringere le bende attorno alla caviglia di Riley, facendo attenzione a non farle del male mentre lei cercava di non essergli di intralcio con le manette che tenevano unite le loro mani. Dopo alcuni minuti, l'operazione era completata, e nessuno pensava che ci fosse altro da fare.
Andy allontanò le mani dal piede della ragazza e Riley guardò con curiosità le bende che lo coprivano quasi interamente. << Grazie. >> Sorrise alzando lo sguardo verso il viso di Andy. Sembrò una novità per entrambi, quel gesto: Riley non mostrava mai molta gentilezza verso gli altri, e quella era la prima volta che rivolgeva quello sguardo così sincero al ragazzo.
Andy sorrise lasciando incompleta una risposta. << Adesso non sforzarlo, però… >> E dopo aver adagiato a terra la gamba della ragazza cominciò ad alzarsi in piedi. << Ora andiamo a dormire. >>
La ragazza però non sembrò della sua stessa opinione. Gli disse di fermarsi e lo guardò con attenzione in faccia, alla ricerca di qualche dettaglio che la aiutasse. << Avevamo detto che avremmo lavorato sul tuo aspetto… >> Mormorò strizzando le palpebre. Andy non capì e le chiese spiegazioni. Tutto quello che fece la ragazza fu chiedergli aiuto per alzarsi, prima di farsi accompagnare nel bagno di Liz, dove sperava di trovare della tintura per capelli.
<< Che cosa stai facendo? >> Chiese Andy quando la vide rovistare in un mobiletto accanto al lavandino. La ragazza afferrava rapidamente e poggiava su una mensola qualunque cosa non le interessasse, mentre osservava con cura gli oggetti che avrebbero potuto servirle. A un certo punto tirò fuori da lì una bomboletta spray scura.
Lanciò un'esclamazione soddisfatta prima di leggere rapidamente ad alta voce le scritte presenti sullo spray. << Colorante per capelli, blu scuro… Tenere lontano dal calore, non inalare, eccetera eccetera… >> Alzò lo sguardo mostrando un ghigno intrigato, mentre Andy cercava di collegare la tintura per capelli al fatto che dovessero renderlo meno riconoscibile. Inutile dire che si sentì uno stupido per non averlo capito subito.
Dopo aver cercato ancora un po', Riley tirò fuori dal mobiletto una bottiglietta contenente un liquido chiaro dall'aspetto preoccupante; quell'aspetto gli fu conferito dallo sguardo della ragazza, decisamente maligno.
<< Stai fermo! >> Lo ammonì lei dopo aver preso il pennellino con cui avrebbe spalmato la tintura bionda sui capelli di Andy.
<< E' proprio necessario? >> Chiese il ragazzo preoccupato. Non voleva tingersi i capelli, anche se quello avrebbe potuto salvarli dall'essere scoperti. << I miei capelli mi piacciono così come sono… >>
Riley sghignazzò mentre con la mano destra spennellava delicatamente alcune ciocche di capelli del ragazzo; il colore dorato della tintura spiccava particolarmente sui capelli castani di Andy. << E' una fortuna che Liz non usi più questo colore, altrimenti mi avrebbe uccisa per aver usato il suo viola… >> Dopo aver sentito le lamentele di Andy, però, il suo tono si fece più scorbutico. << E smettila di frignare! Il colore se ne andrà in pochi giorni così, quindi non devi preoccuparti. >>
Andy non era comunque contento di quella cosa e lo lasciò intendere mettendosi a sbuffare sonoramente e incurvando la schiena in avanti con fare scocciato. Riley, nonostante le continue proteste del ragazzo, continuò a colorare i capelli del ragazzo con la tintura bionda trovata in casa – appartenente alla mamma di Lizzie, molto probabilmente – prima di passare allo spray con cui avrebbe colorato qualche ciocca.
<< Dì la verità: vuoi solo umiliarmi! >> Esordì Andy biascicando quelle parole, quando Riley ebbe posato la tintura bionda in un angolo. La ragazza rispose a tono, mostrando di non sentirsi minimamente minacciata dal tono del ragazzo:<< Dì la verità: ti stai divertendo! >>
<< Assolutamente no! >> Esclamò Andy voltandosi contrariato. Dovevano aspettare che la tintura bionda attecchisse, prima di passare al blu della bomboletta, quindi la ragazza pensò che avrebbe potuto divertirsi un po' a stuzzicare Andy per vedere fino a dove sarebbe riuscita a portarlo la sua pazienza.
Cominciarono così a chiacchierare e farsi scherzi nel bagno, mentre nella stanza accanto Lizzie dormiva. A un tratto Andy riuscì ad afferrare la bomboletta spray del colore per capelli e tentò di spruzzarla addosso alla ragazza, nonostante le ripetute minacce e ammonimenti di questa; Riley finì con metà faccia macchiata di blu e dovette ripulirsi tutta, ma non prima di essersi presa una piccola rivincita su Andy schizzandogli del sapone sulla faccia. Fu proprio quando ebbero fatto troppo baccano che, dalla parete adiacente alla stanza della ragazza, provennero un paio di forti tonfi.
<< Piantatela voi due! >> Gridò infuriata la ragazzina che stava cercando di dormire. Riley e Andy si guardarono con gli occhi di chi era stato beccato in pieno a fare qualcosa che non doveva, e sghignazzarono cercando di non farsi sentire.
<< Direi che abbiamo aspettato abbastanza… >> Mormorò la ragazza cercando di capire che ora fosse. Andy annuì e fece per alzarsi, ma Riley lo bloccò. << Dove credi di andare? >> Con un semplice sguardo provocante, la ragazza lasciò intendere di non avere ancora finito con i suoi capelli e lo fece sedere di nuovo.
Era tardi, ma Riley non sembrava sentire per niente la stanchezza: era entusiasta di colorare i capelli del ragazzo. Lo spray blu stava molto bene sui capelli biondi appena tinti di Andy, e quando Riley ebbe finito di passare il colore sulle punte di alcune ciocche sentì un moto di orgoglio farsi largo dentro di sé. Guardò la testa di Andy come un artista contemplava un suo capolavoro e annuì soddisfatta in approvazione. << Domani faremo qualcosa per nascondere la faccia… >> Mormorò riponendo nel mobile da cui li aveva trovati, i prodotti per tingere i capelli. << Adesso andiamo a dormire. >>
Andy guardò con disappunto il proprio riflesso nello specchio e cercò di trovare almeno un particolare che gli facesse piacere in quella nuova immagine di sé, ma non ci riuscì assolutamente; ovunque guardasse, vedeva solo un ragazzo che non gli somigliava per niente…
Riley aspettò che lui le offrisse appoggio per alzarsi, e quando furono uno accanto all'altra in piedi nel bagno, cominciarono ad allontanarsi lentamente dal gabinetto e dalla vasca da bagno su cui avevano trovato appoggio. Andy spense la luce nella stanza con un rapido tocco dell'interruttore mentre la ragazza apriva lentamente la porta. Quando furono immersi nel buio Riley mormorò quasi in ritardo:<< Dobbiamo riposare bene per domani. >>
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Inside Out / Vai alla pagina dell'autore: Altair13Sirio