Torno in camera mia e sono le sette di sera quindi é già buio fuori e le luci fiocche illuminano leggermente le stanze del collegio ma molti angoli rimangono avvolti dall'oscurità. Mentre percorro il corridoio che da alle stanze delle ragazze, svolto l'angolo mi sento osservata e deglutisco. Tutte le ragazze sono nel corridoio a schignazzare ma continuo a camminare piú veloce cosi entro in camera mia senza sopportare quei sguardi troppo a lungo. All'improvviso una porta si apre e sbatto contro di essa e sento il naso pulsare sotto il mio tocco. Sento tutte le risate delle altre e una ragazza a dir poco bellissima esce dalla stanza e mi chiede scusa ripetutamente. -tranquilla.-rispondo. -vuoi entrare? Ho del té appena fatto.-sorride -si grazie.- Entriamo e mi soffermo a guardare in giro. É come la mia ma é troppo...disordinata. Noto delle valigie e solo ora mi rendo conto di non averla mai vista fin'ora.. Ha lunghi capelli color rame spento ondulati, gli occhi verde intenso, la pelle pallida, lattea e come se non bastasse, per finire in bellezza, ha il viso pieno di piccole lentiggini rossiccie come fossero schizzi di pittura su una tela bianca. -sei nuova?-domando sorseggiando il tè dalla tazzina. -si sono Elisabeth.-sorride -io sono Emma.-sorrido e dopo tanto tempo mi sento davvero bene e ascoltata. Finalmente mi rendo conto che in questo collegio ci sono anche persone con un cuore. Rientro in camera mia e sono già le dieci. Sono stata tutto il tempo a parlare con Elisabeth. È una ragazza cosi dolce e ispira fiducia il suo sguardo verde intenso. Poso lo zaino per terra e chiudo la porta. Mi cambio e mi stendo sotto le soffici coperte pesanti e fredde ma che dopo qualche secondo si riscaldano. Sorvegliata dalla luce  della luna, che brilla fuori la finestra, cado nel mondo dei sogni, ignorando la sensazione perenne di essere osservata dall'altra parte della stanza, immersa nell'oscurità.