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Autore: astiles03    08/01/2017    0 recensioni
Dal primo capitolo:
Camminò a piedi nudi lungo il corridoio diretta in camera sua. Poggiò la mano sulla maniglia della porta e immediatamente arrivarono le voci. E' questo ciò che fanno le banshee, pensò, sentono le voci. Continuava a sentire dei bisbigli da giorni e ripetevano sempre la stessa cosa: sta tornando.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
 
Nel pomeriggio Lydia e i suoi amici dovevano vedersi a casa dell'Alpha, un normalissimo incontro fatto da persone che di normale avevano poco. La Banshee, però, non era molto entusiasta; a differenza di sua sorella Emma, che teneva d'occhio l'orologio facendo il conto alla rovescia. Per la prima volta avrebbe visto gli amici di sua sorella Lydia e li avrebbe conosciuti uno ad uno.
Quando suonò la campanella della fine delle lezioni Emma scattò in piedi e uscì di corsa dall'aula guadagnandosi uno sguardo furente da parte del professore.
Fuori il tempo andava a peggiorare sempre di più e l'aria si stava facendo sempre più fredda. Si pentì di non essersi portata un giacchetto con cui coprirsi e di essersi messa delle scarpe da ginnastica di tela.
Arrivò fino all'auto della sorella e si mise ad aspettare impaziente. Tirò fuori il cellulare per controllare se ci fossero stati messaggi da parte della madre; notò un messaggio di Mason in cui le chiedeva se sarebbe andata alla festa di quel fine settimana. Ci sarebbero andati molti della scuola, sarebbe stata una di quelle feste da urlo in cui tutti bevevano alcool fino a sentirsi male e vomitare. Ci era già stata a una di quelle feste una volta e non era andata a buon fine. Si ricordava poco ma la scena di sua sorella che la sgridava per averla trovata ubriaca le restava vivida in testa. Dubitava fortemente che sua sorella l'avrebbe mandata a un'altra festa ma probabilmente avrebbe potuto aggirare il pericolo fingendo di andare a dormire da un'amica.
Quando sentì dei passi e delle voci familiari avvicinarsi alla macchina alzò la testa e si infilò il telefono nella tasca posteriore dei pantaloni e notò una cosa che quella mattina non aveva notato, forse perchè era troppo assonnata o forse perchè non si era soffermata sui dettagli.
Sua sorella si stava avvicinando ma non sembrava neanche lei: aveva la voce stanca, impastata e i capelli erano arruffati e annodati; aveva gli occhi rossi e un leggero rossore le ricopriva anche le palpebre. Era una cosa strana per Lydia che era sempre molto attenta al suo aspetto.
Non fece in tempo ad aprire la bocca che la Banshee le lanciò un'occhiata glaciale, quindi si limitò a sorridere amichevolmente a Kira e ad entrare in macchina.
 
 
Durante tutto il tragitto Lydia mantenne ben attenta gli occhi sulla strada ma era distratta. Era tutto il giorno che le tornavano in mente costantemente le voci che le sussurravano sempre la stessa cosa. Le tornavano in mente gli sguardi preoccupati dei suoi amici, il volto sconvolto di Stiles mentre lei esibiva il suo urlo da banshee.
All'ennesima sbandata dell'auto, Kira si girò verso di lei e notò la sua espressione lontana.
"Lydia?"
"Sì?" Lydia rispose con voce fioca ma sentì a malapena la voce dell'amica che la chiamava.
"Che ne direste se comprassi una moto da cross?" La sorellina dai capelli rossi spuntò dai sedili posteriori con un sorriso raggiante.
"Direi che verresti uccisa dalla mamma." La banshee si strofinò gli occhi insistentemente.
Emma allungò un braccio verso la kitsune e le mostrò una rivista in cui era presente uno spazio pubblicitario dedicato al motociclismo.
"Smetti di infastidire Kira." La voce solitamente vellutata di Lydia si fece dura, le mani si strinsero intorno al volante. La sorellina decise di restare in silenzio per il resto del viaggio, per evitare di infastidire ulteriormente la sorella.
Mezz'ora dopo iniziò a sospettare che la sorella si fosse persa e si guardò intorno con gli occhi verdi spalancati.
"Lydia? Dove siamo?" La ragazza asiatica poggiò delicatamente una mano sul braccio dell'amica ma quest'ultima sembrava non reagire.
"Lydia, se lo fai perchè ti ho dato fastidio smettila subito." Emma tornò a sporgersi verso i sedili anteriori e si scambiò un'occhiata con Kira. Notò che l'amica di sua sorella aveva dei bellissimi occhi marroni, caldi e pieni di affetto ma stavolta carichi di preoccupazione.
Intorno alle tre ragazze tutto sembrava scurirsi e la ragazzina dai capelli rossi guardò fuori dal finestrino incuriosita. In tutti quegli anni non aveva mai visto un posto del genere a Beacon Hills e non riusciva a capire dove potevano essere finite. Gli alberi si estendevano a perdita d'occhio, era l'unica cosa visibile in quel posto e il primo suo pensiero fu che la sorella la stesse portando nella riserva per spaventarla ma ciò che vide subito dopo fu orribile. C'erano carcasse animali dappertutto. Ovunque si girasse riusciva a vedere solo alberi e cadaveri. Fu in quel momento che capì che la sorella non sapeva dove si trovassero ma che sentiva il bisogno di portarle lì; per questo quando pronunciò quella domanda si sentì stupida:
"Lydia, dove diavolo ci stai portando?"
Poi non vide più niente.
   
 
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