Sento picchiettare fuori la porta. Mhm oggi è sabato, niente scuola. Ancora quel rumore, metto la testa sotto il piumone ma nulla, ancora insiste. Sbuffo cosi mi metto seduta e guardo la porta. Sotto la porta noto un'ombra cosi penso che dovesse esserci qualcuno. -si?-nessuna risposta cosi sbuffo e mi alzo. Afferro la maniglia e apro la porta. -buongiorno.-dice Cristian ed entra in camera mia. -ehm si fai pure.-dico guardandolo mentre si siede sul letto. Sospiro rassegnata e chiudo la porta. -oggi i miei piani erano quelli di dormire fino a tardi.- dico sedendomi accanto. -in realtà sono i piani di tutti il sabato!-sbotto -beh non sempre si riesce a seguire una scaletta.- dice portandosi le braccia dietro la testa e noto i muscoli tendersi. -io riesco.- -beh si nota.- mi guarda con uno sguardo di sfida. -che vuoi?- -dobbiamo allenarci a basket, non lo facciamo da molto.- -ma è sabato! Sono le nove del mattino e gli allenamenti sonk di pomeriggio di solito.- -di solito lo so, grazie.- si alza -ti aspetto dieci minuti se non vieni me ne vado.-dice uscendo dalla stanza e portandosi la porta dietro. -pausa-dice senza alcun sforzo nella sua voce, cioè siamo stati un'ora qui a correre e a fare cose stancanti ma lui non ha nè il fiatone nè sudore, il contrario di me. -posso...posso chiederti una cosa?-dico sedendomi per terra e bevo un sorso d'acqua. -no ma tanto lo farai comunque quindi.- -perchè quando sei ingiro sei sempre freddo e distaccato invece quando giochi a basket con gli altri della squadra sei felice e sorridente?- Lo osservo mentre si ferma di botto e stringe le mani intorno alla palla e per un momento stringe cosi forte che temo possa farla scoppire. -non sono affari che ti riguardano.- risponde -ora faccio io le domande.-continua e si siede difronte a me. -tu sai di me.-mi guarda. -cosa dovrei sapere? -oh non fare la finta tonda...hai toccato la collana l'altro giorno.- Lo guardo confusa e sbatto le palpebre. Penso abbia capito che non so davvero nulla infatti ammorbidisce i lineamenti del viso e rilassa le spalle. -vuoi sapere qualcosa in piú giusto?- domanda Annuisco senza proferire una parola -beh...sono il figlio di Lucifero.- sorride