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Autore: Yamicry    12/01/2017    3 recensioni
Il vento soffiava gelido, schiaffeggiava senza pietà alcuna i volti dei passanti ignari, sussurrava promesse di morte agli shinobi in allerta.
La notte scura pareva inglobare la luna scarlatta, le bestie tacevano timorose, gli spettri tornavano alle tombe. La stessa terra pareva prepararsi all'inevitabile.
-Wa buah buha -
-Guarda Minato, è bellissima....-
La tragedia che stava per compiersi fiorì macabra grazie al frutto del dolce amaro amore.
-KUSHINA RESISTI!-
Ad una forza portante l'amore è negato, una gravidanza si rivela il più grande peccato.
-RIDAMMI MIA FIGLIA!-
Un boato spezza il silenzio. Un ruggito graffia le orecchie, strazia l'anima e divora ogni speranza.
-Minato, ti prego... non farlo...-
Il fuoco che divampa dalle fauci demoniache divora ogni cosa, ingordo.
Le nove code presagio di distruzione fendono inquiete l'aria. La sente. La sua prigione non è ancora stata distrutta.
-Non condannarla a questo, non lei... non nostra figlia...-
Sulla groppa di un grande rospo, un giovane dalla bionda chioma si frappone fra i ruderi del villaggio e l'indomito demone.
-Non abbiamo altra scelta Kushina... -
Catene color dell'oro fioriscono dalla schiena della fanciulla scarlatta, per poi intrappolare come rovi il potente mostro.
Genere: Avventura, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Team 7, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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~~Dalla missione diplomatica al villaggio della nebbia era passato poco meno di un mese, un mese in cui il team 7 aveva ricevuto una notizia che avrebbe cambiato permanentemente la storia della squadra. Haruno Sakura era stata sostituita da Hyuuga Neji. Uno scambio del genere non si era mai visto nella storia del villaggio della foglia, eppure lo stesso Hokage lo aveva ritenuto necessario per formare quello che, ne era sicuro, sarebbe stata la punta di diamante del villaggio.
Nella mente dei ragazzi era impressa l’immagine di una Sakura prima furiosa, poi rassegnata ed infine appena triste. Per quanto le potessero star simpatici Lee e Tenten, aveva trascorso quasi un anno con quella squilibrata senza stile di Naruko e con quell’affascinante ghiacciolo di Sasuke… ne avevano passate di cotte e di crude insieme. Eppure in un certo senso aveva compreso il motivo di quello scambio, c’era qualcosa di mostruoso nei suoi compagni, un talento con cui lei non avrebbe mai potuto convivere.
Neji dal canto suo, nonostante fosse affezionato a quei due, a detta sua, "inetti" dei suoi compagni, era felice di essere trasferito. Per quanto quei due potessero essere competenti ed abili, non avrebbero mai potuto competere con un talento naturale come lui. Nel team 7, capitanato da un genio del calibro di Kakashi dello sharingan, aveva trovato un talento come il suo in Sasuke ed era convinto che anche la bizzarra rossa nascondesse qualcosa, non era normale avere quantità di chakra tanto estrose.
- giorno! - la voce allegra di Naruko riportò Neji alla realtà, costringendolo a tornare con lo sguardo verso il capo dall’allenamento numero 7.
- giorno. - risposero monocorde i due ragazzi, senza degnarla di uno sguardo e richiudendo gli occhi.
La rossa gonfiò le guance si accucciò per terra ed iniziò a tracciare cerchi per terra, borbottando di apatia, ghiaccioli e coalizioni.
- chi la capisce è bravo. - sospirò lo Hyuuga con la schiena appoggiata ad un albero.
- già... – gli diede ragione il moro più piccolo.
- perché sei arrivata tardi? – chiese il moro, per nulla stupito di un ritardo, ma curioso del motivo.
- Kakashi- sensei arriva sempre con almeno quarantacinque minuti di ritardo e ieri non riuscivo a prendere sonno, quindi me la sono presa comoda. - rispose come nulla fosse, poi, cambiò argomento, per nulla vogliosa di spiegare il motivo che le ha impedito di prendere sonno - le giornate si fanno sempre più calde… beh, immagino che nella nazione del fuoco sia normale… dovrò preparare vestiti più leggeri! -
Ai due non interessò molto, forse perché erano dei ghiaccioli come era solita affermare la rossa, ma non soffrivano molto il freddo ed anche in inverno non indossavano abiti particolarmente pesanti.
- ma a voi che importa! Siete solo dei ghiaccioli antipatici! - gridò di colpo facendo la linguaccia prima di tendere l'orecchio. - è meno in ritardo del solito sensei! COMPLIMENTI! - gridò battendo le mani, facendo voltare gli altri due verso il più noto ritardatario dell’intera nazione del fuoco.
- ehehehe... – ridacchiò il maestro, non capendo se l’allieva si stesse complimentando sinceramente o lo stesse semplicemente prendendo per i fondelli - oggi ho fatto tardi perché sono andato ad una riunione assieme agli altri sensei. -
- riunione? – domandarono in coro i tre, per la prima volta interessati dal motivo del ritardo.
- come ben saprete fra un mese avrà inizio l'esame di selezione dei chunin. – cominciò sul vago l’Hatake - e beh... in parole povere vi ho iscritti! -
Non sentendo neanche un fiato, l’uomo schiuse l’occhio e osservò le facce allibite dei ragazzi, in altre occasioni le avrebbe trovate decisamente divertenti.
- L'ESAME DI SELEZIONE DEI CHUNIN!?! –
Concluso l’attimo di smarrimento la loro voce, ruggente ancor più di un tuono, fece la messa in piega al maestro.
- ... già -
La rossa cadde a terra, l'Uchiha la riprese e lo Hyuga chiese - l'esame di selezione dei chunin?... quello potenzialmente mortale, per cui Gai-sensei non ritenne pronti me e i miei ex compagni lo scorso anno perché appena usciti dall'accademia? -
- si. -
- e lei ci ha iscritti senza dirci niente? -
- si -
- .... FANTASTICO! - gridò la rossa distruggendo un timpano all'Uchiha (il poveretto la stava aiutando ad alzarsi, quindi l’argentina voce della compagna fu sparata direttamente nei suoi timpani) - quando iniziamo l'allenamento? -
I due compagni la guardarono uno rassegnato, l’altro stupito, chiedendosi ancora una volta cosa frullasse in quella testolina rossa (che lo chignon fosse troppo stretto? Che quella testolina fosse vuota? Nessuno voleva veramente saperlo), il maestro invece ghignava compiaciuto, era sicuro lei lo avrebbe appoggiato.
- ora. – rispose alla precedente domanda, tutto contento, ignorando beatamente i due sguardi assetati di sangue che gli perforavano la schiena.
- perché siete arrabbiati? - domandò la rossa sinceramente curiosa - il sensei tiene a noi e non ci permetterebbe mai di partecipare se non ci ritenesse all'altezza. – affermò facendo gonfiare il petto del maggiore e placando, almeno in parte, i due più piccoli.  - in più quel che è fatto è fatto! Se non vogliamo tirare le cuoia meglio iniziare ad allenarci! - aggiunse sorridendo e mandando gli altri a gambe all'aria.
Come l’Hatake aveva preannunciato l’allenamento cominciò all’istante. Con sommo stupore di Neji, i due più giovani erano decisamente capaci. Lo Hyuuga era un ninja da un anno più di loro, ma evidentemente le loro esperienze equivalevano le sue anche se, ovviamente, dal punto di vista conoscitivo e tattico lui si riteneva superiore.
L’Hatake però sembrava intenzionato a smontare ogni sua certezza e, dopo un’estenuante ora passata a combattere contro il vento e le copie del maestro, questo decise di estrarre dalla tasca tre campanellini.
La rossa sbiancò, il moro al suo fianco deglutì a vuoto ed il capellone dagli occhi bianchi li guardò confuso.
-Campanelli? –
- campanelli. –
- perché? –
- il primo giorno che li incontrai proposi questa prova ai tuoi nuovi compagni. Mi sembrava giusto (e divertente) inaugurare con questa stessa prova il nuovo team. –
Spiegò allegramente – ci sono tre campanelli, uno a testa, dovrete semplicemente prenderli entro il tramonto. –
Il moro lo guardò scettico, certo che le sue doti a poco sarebbero valse contro uno del calibro dell’Hatake, ma se i due alle sue spalle al tempo riuscirono a prenderli un trucco doveva esserci.
- se ti interessa non riuscimmo a prenderli la prima volta, anche se collaborando ci siamo andati vicini… - affermò la rossa, quasi gli avesse letto nel pensiero – comunque chissà! Forse questa volta ci riusciamo! - 
Le guance rosse ed un sorriso sbagliante, visibile anche con la frangia, le adornarono il volo celato e, come suo solito, si mise a saltellare euforica.
- va bene se inizio io? – chiese stupendo l’Hatake, ma facendo ghignare a Sasuke che, approfittando della distrazione del maggiore, fece un cenno a Neji.
- certo, iniziamo… ORA! – fece appena attempo a pronunciare l’ultima sillaba che l’Hatake si trovò a dover schivale una mina, certo che se avesse agito con un solo secondo di ritardo, avrebbe dovuto dire addio alla sua bella faccia da play boy.
La rossa era avventata come il solito, ma forse si trattava di un’avventatezza calcolata. Non aveva visto dove gli altri due si erano nascosti e, con quell’uragano che non gli lasciava neanche un secondo di tregua, non poteva permettersi di distrarsi.
Per quanto fosse più abile di lei, la sua Naruko aveva dalla sua una forza ben superiore alla media, una grande velocità e soprattutto un sesto senso quasi bestiale. Per il momento era meglio liberarsene.
Approfittando del calcio in volo della rossa, Kakashi riuscì ad afferrare con le mani salde la caviglia scoperta di questa e, con ben poca grazia, la scagliò lontano, nel boschetto circostante.
- STO BENE! –
E l’uomo, al sentir la squillante voce del suo giavellotto vivente, non si prese il disturbo di andare a controllare e si sedette comodo attendendo gli altri mentre leggeva un libro vietato ai minori.
Sasuke e Neji avevano visto il rapido scontro tra allieva e maestro, iniziando così a preparare un piano che li avrebbe condotti alla tanto ambita ricompensa. Quel bastardo di Kakashi aveva dato loro decisamente poco tempo, ma man mano che il piano prendeva forma un briciolo di sicurezza iniziava ad invadere i cuori dei ragazzi.
- ci serve una distrazione. –
- posso pensarci io. – affermò Naruko, uscendo da un cespuglio con i capelli oranti di ramoscelli e foglie e con gli abiti strappati in diversi punti.
- qualche idea? – chiese Neji, constatando che un volo del genere non aveva procurato ingenti danni alla compagna che annuiva.
- beh… l’uomo che ha scritto il libro che sta leggendo il sensei è il mio maestro… - iniziò sul vago e con tono angelico - … si dà il caso che io abbia una parte di quel libro che il sensei no ha… -
- … porti un libro vietato ai minori con te? –
- ehehehe… sapevo che prima o poi mi sarebbe tornato utile! –
I due, definitivamente, non volevano sapere cosa passasse per la testa della compagna.
- chissà dove si sono cacciati… - Kakashi aveva appena finito di leggere il suo amato libro e iniziava a chiedersi dove si fossero cacciati quei tre piccoletti.
- SENSEI! – la voce squillante di Naruko lo fece voltare di scatto, ma ad attirarlo realmente fu quello che sventolava con tanta incuranza – GUARDI VHE COSA MI HA DATO IL MIO SENSEI! –
- i… i… il –
- IL PARADISO DELLA POMICIATA, SPECIAL NATALIZIO IN EDIZIONE LIMIATA CON TANTO D’AUTOGRAFO! -  quando vide che la più totale ed assoluta attenzione del suo maestro era incentrata su di lei, abbassò il tono di diversi decibel. – esatto sensei, lo special che lei non ha potuto avere perché eravamo in una missione in un villaggio sperduto in mezzo al nulla… lo stesso che non è più riuscito a trovare…- parlò con tono falsamente dispiaciuto, usando quello che, agli occhi dei suoi maestri era un capolavoro, come un ventaglio – lo stesso che io ho tra le dita… -
- lo voglio… -
Lo sguardo dell’Hatake era trasognante, la rossa poté giurare di vedere della bava sulla maschera.
- Davvero? –
- si… -
- Davvero, davvero? –
Kakashi annuì con vigore.
- vini a prenderlo. –
Naruko scomparve nella vegetazione ad una velocità che persino una preda in fuga dal suo cacciatore, avrebbe invidiato.
Purtroppo Kakashi era DECISAMENTE veloce, ma anche questo era stato calcolato.
Dalla vegetazione, con un tempismo impaccabile, saltò fuori Neji, pronto a colpire con il suo pugno gentile le vie di fuga del chakra del sensei. Colto alla sprovvista l’Hatake fu costretto ad evitare quell’attacco che, in un vero combattimento, si sarebbe rivelato decisamente pericoloso. Quando rialzò lo sguardo non v’era più alcuna traccia né del moro, né della rossa.
- SENSEI GUARDI CH SE NON LO VUOLE… LO BUTTO! –
Non l’avesse mai detto, il maggiore scattò più velocemente di un ghepardo e, come un cane da caccia, puntò la sua preda; questa però esplose sotto i suoi occhi, distruggendo un ‘albero o due.
- SENSEI! –
- SENEI! -
- SENSEI! –
Almeno sette voci provenienti da sette punti diversi lo chiamarono. Se voleva quel libro però doveva trovare l’originale, anche se voleva dire fiondarsi sulle trappole di quei tre demoni.
Ogni copia una nuova strategia, più un breve combattimento con Neji (copie, ovviamente dell’originale non c’era alcuna traccia).
La sesta Naruko fu quella buona.
Fiera, se ne stava sul ciglio di uno splendido strapiombo (non si era reso conto di essersi allontanato così tanto. Non ricordava neanche che ci fosse uno strapiombo, ma al momento tutta la sua concentrazione era sul libro.) minacciando di far cadere il libro.
- spero riuscirà a perdonarmi sensei, ma… - senza esitazione lanciò il libro nel vuoto, non stupendosi dello scatto del maestro. – questa volta abbiamo vinto noi. –
Dal nulla, come se fosse appena uscito da un’illusione, apparve Neji che afferrò i campanelli.
Il libro cadde al suolo. Lo strapiombo era scomparso ed al suo posto era riapparso l’Uchiha. Un’Uchiha decisamente abile nelle illusioni.
Nella sua mano pallida volò un campanellino d’argento attaccato ad una cordicella rossa.
L’Hatake li guardava attonito. Era stato fregato. I SUOI allievi, lo avevano fregato.
- ah, ma il libro è vero e se vuole può tenerlo! – sghignazzò la rossa. – la aspettiamo da Teuchi, veda di non tardare, paga lei! –
E così dicendo la rossa scompare, portando con sé i suoi due compagni e lasciando indietro il maestro che, sorridente, mise in tasca il libro e si diresse verso l’adorato chiosco del ramen di Naruko.
Il mese d’allenamento durò poco, i giorni volarono via come petali nella tramontana.
La grande prova stava per avere inizio.

 

  
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