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Autore: WriteMary    13/01/2017    4 recensioni
Zootropolis, città varia di fauna quanto di problemi.
Una volpe e una coniglietta alle prese con i più vari casi criminali.
Nuovi personaggi, occasionali citazioni e comparse del mondo Disney.
Tutto nell'ombra di una minaccia che prepara a lasciare la sua impronta.
Genere: Azione, Comico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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A new beginning.
Questo recitava la targa dorata posta sotto la massiccia cornice.
Judy l’aveva letta quasi per sbaglio, per poi perdersi nell’ammirare quel grande quadro raffigurante una tribù di leoni che posava le lance per stringere lo zoccolo di una tribù di zebre.
Un’azione così semplice, pensò, eppure così significativa per l’intera storia animale.
“È simbolico sai.” Disse Thorley guardando il quadro inclinando leggermente la testa. “Non si sa ancora bene cosa abbia realmente spinto predatori e prede a convivere.”
“Gli storici più cinici dicono che tutto sia nato dal’esclusivo fabbisogno personale.” Disse avvicinandosi una slanciata tigre vestita in tailleur grigio con pantaloni abbinati. “La caccia era faticosa, spesso persino infruttuosa e le prede erano stanche di dover sempre scappare o difendersi dagli attacchi. Unirsi in società era quindi la scelta più comoda; anche se a me piace pensare che sia stata più una vittoria della ragione sui bisogni primari.”
Judy e Thorley la seguirono con lo sguardo, mentre s’avvicinava lentamente a loro senza mai togliere gli occhi dal dipinto. “È puramente evocativo, ma amo questo quadro e tutto ciò che rappresenta.”
Mantenne per un attimo il silenzio, poi si voltò, cambiando lievemente espressione. “Oh scusate, spesso mi lascio trasportare; Dottoressa Grace Meji, il curatore mi ha mandata in sua vece, spero di non avervi fatto attendere troppo.”
“No si figuri.” Rispose Judy stringendogli la zampa sorridendo. “C’è tanto da vedere nell’attesa.”
Thorley la guardò mentre si piegava sulle ginocchia per presentarsi alla coniglietta, stimando dovesse aggirarsi attorno alla cinquantina, ma quando la dottoressa si rialzò porgendogli la zampa, Thorley riconobbe nel suo sguardo il fascino dell’intelligenza, quel fascino che andava ad ingioiellare già una figura gradevole, creando quel tipico mix che attira e allo stesso tempo spaventa, tanto che Thorley si presentò con lieve imbarazzo.
“Non siete gli stessi agenti del primo sopraluogo.” Osservò Grace.
“C’hanno assegnato di recente, ci sono stati… diciamo dei riordinamenti.”
“Capisco; in questo caso vi faccio strada.”
 
Il museo di Storia naturale di Zootropolis era certo uno dei luoghi più suggestivi: Chi varcava l’ingresso si lasciando alle spalle la modernità, addentrandosi nel passato e nella storia; circondandosi di magnifici diorami di habitat, animali vestiti di pelli, mammiferi ancora vincolati alle quattro zampe e grossi scheletri di specie estinte.
La targhetta metallica affissa in cima alle scale, rese noto agli agenti a quale sezione del Grace gli avesse condotti.
Zoologia dei Vertebrati: dove Il percorso dell’intero piano era dedicato all'evoluzione e alla storia animale; partendo dai più antichi reperti fossili, fino al plastico della città posto al centro nell’ultima sala.
Seguirono la dottoressa a passo sostenuto, varcando le prime stanze disposte in ordine cronologico, tanto che la rapidità fece meglio notare come i reperti esposti andavano ad aumentare di complessità e dimensione.
La dottoressa gli portò fino alla scena del crimine, un’ampia sala sorretta da colonnati; dove la centrale scultura di un mammut intento a scacciare due leone delle caverne, rese subito chiara l’epoca di ambientazione.
“Qui è avvenuto il furto.” Affermò Grace con tono irritato. “C’hanno portato via i totem.”
“Totem?” Domandò Thorley. “Ci hanno detto che erano gioielli antichi.”
“È lo sono.” Rispose invitando i due a raggiungerla di fronte una teca.
Il vetro era sfondato, con un intricata ragnatela di crepe attorno a un foro considerevole.
Judy notò in parte ad essa un pannello informativo, con impressa l’immagine di quattro piccole sculture, ritraenti un lupo, un alce, un orso e una capra.
“Erano medaglie a pietra cerimoniali.” Illustrò la dottoressa. “Raffiguranti un animale che il possessore si impegnava a non nuocere, perseguendo la virtù che si credeva l’animale rappresentasse. Reperti inestimabili, perché testimoniano i primi tentativi di convivenza tra predatori e prede.”
“Devono valere molto quindi.” Osservò Thorley.
“Non sono i pezzi più preziosi, ma arrotondando per eccesso si può arrivare a 800 bucks per totem.”
“3.200 bucks.” Calcolò rapidamente Judy. “Non certo una cifra da ignorare, soprattutto per qualcosa di così facile da trasportare e nascondere.”
“Già…” Sospirò Grace. “Il curatore si è subito preoccupato del risarcimento, ma io penso più al valore storico perduto, non sono molti i reperti risalenti alla Glaciazione Würm.”
“Risarcimento?” Chiese Thorley soffermandosi alle prime parole.
“Si, i reperti rubati provenivano da una collezione privata, da un benefattore che più volte ha dato al museo la possibilità di esporre pezzi della sua collezione; Tutto ciò non gioverà affatto alla nostra reputazione.”
“Chi è il collezionista?” Chiese Judy estraendo il suo blocco appunti.
“Ora non ricordo il nome, ma se vi può servire non sarà difficile farvelo sapere.”
“Per quanto riguarda la sorveglianza?” Domandò Thorley alzando lo sguardo notando una delle telecamera di sicurezza.
“So che hanno in un certo senso ripreso l’intera azione ma…”
“In un certo senso?”
“Si, immagino che Badger vi saprà spiegare meglio.”
 
Jim Badger era una delle guardie notturne che lavoravano al museo, un vecchio tasso vestito ancora della sua divisa e caratterizzato da un paio di grossi occhiali appoggiati sul lungo muso.
S’era presentato ai due agenti sbadigliando e strofinandosi ripetutamente gli occhi, rendendo intuibile quanto poco fosse abituato a muoversi di giorno.
“…Si le telecamere hanno ripreso tutto, o meglio hanno ripreso per intero uno dei rapinatori.”
Mostrò loro le immagini riprese la notte del furto, dove la prima delle telecamere della sala del pleistocene puntava sulla grossa statua centrale.
Si intravide un ombra scorrere rapida vicino all’obbiettivo, tanto che gli agenti non capissero se fosse passata sopra o sotto; poi, come discendendo dal soffitto, la testa di un grande pipistrello calò lentamente in mezzo alla visuale.
La luce non permetteva di distinguere i colori, ma era ben evidente la pelliccia corta, leggermente più folta ed eretta sulle spalle e attorno al collo, che avvolgeva quasi come una sciarpa un muso lungo ed affusolato, con grandi occhi e lunghe orecchie con estremità appuntita.
L’animale sorrise allo schermo con malizia per poi oscurarlo con la membrana delle ali.
“Quella è Kepala.” Sbuffo Thorley  presentandola a Judy. “Guarda come si prende gioco di noi.”
“Ha fatto più o meno la stessa cosa con le telecamere due, tre e cinque.” Proseguì la guardia. “Ed è su quest’ultima che si è dedicata maggiormente.”
La coniglietta osservò le immagini: la telecamera era puntata proprio sula teca che conteneva i totem, tanto chiaramente da riuscire a scorgere i reperti ancora conservati.
Come per le altre, anche in quella ripresa Kepala si mostrò prepotente, inclinando la testa con un filo di sorriso, lasciando quello che sembrò essere un bacio sullo schermo, per poi seguire col medesimo oscuramento.
Badger fece notare come le ali si siano soffermate sull’obbiettivo per più tempo rispetto alle altre e appena le ali lasciarono di nuovo intravedere la teca, questa apparve sfondata e vuota.
“Ovviamente sono scattati gli allarmi, ma quando siamo arrivati non c’era più nessuno.”
“Il fascicolo non chiarisce del tutto le dinamiche,” Osservò Judy.  “Soprattutto quella d’entrata e d’uscita.”
“Perché non le conosciamo.” Rispose la guardia sbadigliando. “Gli ingressi erano sorvegliati e non abbiamo trovato segni di scasso da nessuna parte.”
“Ovviamente non ha agito da sola.” Osservò Thorley. “Non può aver oscurato le telecamere e rubato i reperti contemporaneamente.”
“È già stato appurato.” Confermò il tasso. “Oscurando le telecamere ha sicuramente coperto l’azione dei suoi complici, che dovevano essere belli forti: rompere un vetro stratificato in quel modo non è certo cosa immediata.”
“Quindi un animale di taglia grande o medio grande.” Appuntò Judy, picchiettandosi poi il labbro con l’estremità della penna, rileggendo quello appena scritto. “Però come può un animale di grosse dimensioni sparire nel nulla senza essere visto?”
Il tasso allargò le zampe alzando le spalle. “Non ne ho idea.”
 
“Come non ne hai idea?” Chiese sorpreso Ulv osservando Thorley sorreggere una pila di fascicoli.
“Li ha chiesti Judy. E da quando siamo tornati che mi fa fare avanti e indietro dagli archivi.”
“C’entra con il furto al museo?”
“Quello si, sono tutti furti compiuti da Kepala.”
“Sono così tanti?.” Chiese allungando le zampe tentando di sorreggere i fascicoli più in bilico.
“Grazie.” Rispose sbuffando. “Comunque no, Questi sono altri casi in cui però compare, anche solo come supposizione il nome di quella dannata volpe volante. Puoi aprirmi la porta per favore.”
I due entrarono negli uffici condivisi, dove la tigre appoggiò pesantemente i fascicoli sulla scrivania di Judy, la cui intera superficie era ricoperta da altri fascicoli aperti e impilati ai margini, con la coniglietta intenta a visionare i contenuti e a scorrere diverse foto.
“Non sarebbe più immediato usare il sistema informatico?” Domandò Nick con la testa appoggiata sullo schienale della sedia girevole, oscillata lentamente dalla zampa posteriore come se volesse cullarsi nella noia.
“Sai com’è, molta di questa roba è appunto archiviata, non è così frequente che debba essere ripescata.” Rispose la tigre ruotando il polso.
Judy notato il gesto si raddrizzò di colpo. “Cielo Thorley, se ti fa ancora male la zampa dovevi dirlo subito.”
“Che?” Rispose la tigre capendo poi all’ultimo che ci si stava riferendo alla ferita. “Oh no, tranquilla mi stavo solo sgranchendo.”
Judy non apparve convinta e insistette perche la tigre staccasse un po’ dal lavoro.
Nick seguì con gli occhi socchiusi Thorley uscire assieme al lupo, ruotando poi la testa verso l’orologio.                                                                 
“Le sei Carotina, se vuoi risolvere il tutto in quarant’otto ore non ti conviene restare seduta al tavolo.”
“Iniziò a pensare che non tutto si possa risolvere in quarant’otto ore, e comunque dubitò che Thorley mi seguirebbe cecamente in ogni luogo e situazione come qualcun altro.”
La volpe volle apparire offesa. “Devo forse ricordarti che ero sotto minaccia? Perché non indaghi sulla dichiarazione dei redditi di Thorley, magari riesci a incastrarlo nello stesso modo.” Concluse sorridendo per poi riassumere un espressione perplessa. “No, seriamente che cosa stai facendo?”
“Cerco di capire un po’ con chi abbiamo a che fare, e vedendo questi fascicoli mi sorge un sospetto.”
“Che starno…”
“Guarda qui, questa Kepala è sempre stata una rapinatrice, ma fino ad ora si è dedicata al furto di sole gioiellerie e orefici: la Tiger's Eye, la Golden Sand e così via. Furti classici e sempre di gioielleria; trovo strano che d’improvviso rapini un museo.”
“Forse si è fatta più ambiziosa.”
“Se anche fosse perché rubare delle piccole sculture in pietra, se non sbaglio il museo ha anche una collezione di gioielli no?”
“Non hai poi così torto.” Osservò la volpe. “Fossi stato al suo posto avrei puntato a quelli, più facili da rivendere e meno rintracciabili.”
Judy si guardò lentamente attorno, costatando che ormai non c’erano poi molti animali in ufficio e senza timori si permise di esprimere la domanda alla volpe.
“Nei tuoi loschi affari…” Iniziò già notando il sopraciglio della volpa alzarsi. “Mai avuto a che fare con questa Kepala?”
“Carotina io conosco tutti e se non conosco qualcuno so chi potrebbe conoscerla.”
“Stai scherzando?”
“No mai stato più serio; solo che se vuoi il mio aiuto devi prima farmi un favore.”
“Un favore?”
“Si.” Rispose sorridendo. “Ho una prenotazione per due al Koslov's Palace, e mi serve qualcuno che non mi lasci solo al tavolo.” 
   
 
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