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Autore: ZarxielZerg    13/01/2017    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Dragozard stava aspettando al centro di una radura a poca distanza dall’ingresso della Via Gelata. Appena arrivato a Mogania, si era trovato nel mezzo dell’attacco di un vero e proprio branco di Gyarados inferociti. Quando il Campione e Raziel insieme erano comparsi al Lago d’Ira, si era preoccupato parecchio. Per fortuna a quanto pareva nessuno dei due sapeva della sua connessione con il Team Rocket, ed era riuscito a fermare la situazione prima che volgesse al peggio, e anzi ci aveva guadagnato. Inoltre, il combattimento successivo gli aveva fatto fare una scoperta interessante. Perciò aveva inventato di essere già stato alla Palestra per giustificarsi con Raziel e Lance e si era diretto al percorso vicino.
Seduto in mezzo alla radura, rimase in attesa, poi sentì un rumore di passi. Come si aspettava, dal bosco sbucò un uomo con l’impermeabile nero, alto, con i capelli scarmigliati. Lo stesso che aveva già incontrato alla Zona Safari.
“Hai cambiato vestito. Devo dire che così mi ricordi un’altra persona che conosco.” Commentò.
L’uomo fissò Dragozard, e chiaramente era deciso a non dire una parola.
“Oh, non fare così. La microspia era nascosta davvero bene, lo ammetto. Se non l’avessi trovata per caso mentre mettevo via la Ball di Gyarados, non me ne sarei mai accorto probabilmente.” Rispose, mostrandogli l’oggetto. “Immaginavo trasmettesse anche i suoni, dato che sei riuscito a intervenire quando quelle due matte hanno attaccato me e l’altro ragazzo.” Continuò, senza fare il nome di Argento “Quindi, ho pensato ti andasse bene fissare un appuntamento.”
L’uomo si limitò ad annuire, ma non aprì bocca. Dragozard lo fissò, poi sorrise “Non c’è bisogno di trucchetti del genere. Non sono dalla parte dei Rocket. Al contrario, potrei esserti di enorme aiuto.”
Quello continuò a non rispondere, poi davanti agli occhi di Dragozard si sciolse diventando un Ditto. A quel punto, il vero uomo, identico in tutto e per tutto al Ditto di prima, uscì dalla foresta.
“Beh, ti chiedo scusa. Ma dovevo sincerarmi che non avessi cattive intenzioni.” Disse l’uomo richiamando il Ditto.
“E cos’hai deciso?”
“Che se richiamerai lo Scyther sarò più incline a crederti.”
Dragozard sbuffò. Aveva lasciato nel bosco il Pokémon di guardia per ogni evenienza, ma evidentemente non era stato abbastanza abile. Premette il bottone della Poké Ball e la luce rossa si diresse verso gli alberi per poi rientrare nella sfera. “Soddisfatto?”
“Sì.”
“Bene. Adesso discutiamo seriamente, da pari a pari. Io voglio che tu la smetta di seguirmi e mi dica cosa sai di me. In cambio, ti offro questi.” Rispose mostrandogli una grossa pila di quadernini dopo averli estratti dalla borsa.
“Cosa sarebbero?” Chiese l’uomo.
“Li ho rubati dalla base del Team Rocket prima che i due Campioni decidessero che la cosa migliore fosse farla saltare in aria. Erano troppo impegnati a correre dietro a un Murkrow per accorgersene, specie se te la cavi bene a dissimulare come il sottoscritto.”
“E come faccio a sapere che mi saranno utili?” Chiese l’uomo.
“Beh, c’è scritto sopra piuttosto in grande ‘Progetto supersegreto’ 1, 2, 3, 4, 5. Non so te, ma mi pare un indizio sul contenuto.”
“Li hai letti?”
“Uno solo, ma non ci ho capito molto, era parecchio tecnico. Riguardava la produzione di una Poké Ball con gli attributi di uno strumento inventato in una regione chiamata Aurus, la Cleptatrice. Da quel che ho capito, servirebbe per creare delle Poké Ball – Dark Ball modello 1, dice qui - per rubare Pokémon già catturati sovrascrivendo il chip.”
L’uomo per un solo momento spalancò gli occhi, ma a Dragozard bastò per capire che l’aveva in pugno. Certe volte, l’esperienza nel Team Rocket faceva davvero comodo. Specie quando bisognava agire… sul bordo della legge.
“Supponiamo che io li voglia. Cosa vuoi in cambio?”
“Che la smettiate di tenermi d’occhio. Che eliminiate ogni eventuale prova sul mio passato, visto che non ne vado fiero. E che…”
“Piano con le richieste, ragazzo…”
“E che stiate lontani da Giovanni e da chiunque sia legato a lui da un legame di parentela.”
“… Richiesta stranamente specifica.”
“Voglio essere specifico.” Rispose Dragozard.
L’uomo scosse la testa “Per le prime due non c’è problema, dato che il tuo dossier è nelle mie mani.” Rispose mostrandogli una chiavetta USB “Non temere, è l’unica copia. Sono molto scrupoloso nel mio lavoro, ma preferisco tenerlo per me.”
“E per la terza.”
“Io non ho dati. Se per caso ce l’avesse qualche collega però non posso farci nulla.”
Dragozard annuì. Era il massimo che potesse fare, ne era ben conscio. Perciò posò i quaderni al centro della radura e fece alcuni passi indietro. “Prendi i fogli e lascia la chiavetta. Niente scherzi.”
L’uomo annuì. Effettuato lo scambio, si allontanò e attese che Dragozard raccogliesse l’oggetto. Il ragazzo la fissò. L’etichetta indicava chiaramente “Tenente Dragozard”. Con un gesto deciso la spezzò a metà. Poi annuì e fece uscire Charizard dalla Poké Ball. Gli saltò in groppa e volò via, lasciando l’agente della Polizia Internazionale da solo nel prato.
Questi afferrò immediatamente il telefono. Premuto un bottone, la chiamata partì automaticamente “Capo, sono io. Sì signora, ho nuove informazioni. Quante?” Si fermò un momento a sfogliare i quaderni e sorrise “Abbastanza da farci fare un deciso passo avanti.”
Poco dopo, Dragozard atterrò nella piazza di Mogania. Era già parecchio tardi, ma forse la Palestra sarebbe stata ancora aperta.
Arrivato davanti all’edificio, riconobbe poco lontano uno degli amici di Raziel, quello che si era intrufolato nella base dei Rocket, e lo vide allontanarsi verso la strada per Ebanopoli. Poi si diresse nella Palestra.
Affrontare il pavimento ghiacciato e i suoi avversari fu facile, e raggiunse agevolmente il Capopalestra. L’anziano Alfredo lo fissò e sorrise.
“Oh, ottimo, un altro sfidante, e l’ultimo della giornata direi. Benvenuto ragazzo. Come ti chiami?”
“Dragozard.” Rispose questi.
Alfredo lo fissò un momento, ma Dragozard ci era abituato. Il nome che si era scelto come copertura era strano, per dire il minimo, ma funzionava a nascondere quello vero.
“Quante medaglie hai, Dragozard?” Chiese l’uomo.
“Sei.”
“Oh, la settima sfida. Seconda di fila. Hai già partecipato a qualche Lega vero? Credo di averti visto.”
“Kanto.”
“Ah, ma certo.” Rispose l’uomo “Ma certo. Hai lottato contro il ragazzo con Pikachu e i tre starter, dico bene?”
“Esatto.” Replicò Dragozard, domandandosi come se la passasse Rosso. Era un ragazzino un po’ taciturno, ma di certo un abilissimo allenatore.
“In tal caso, cinque contro cinque. Pronto?”
“Prontissimo.” Rispose Dragozard. Alfredo iniziò con Cloyster. Dragozard rifletté un momento e mandò in campo Scyther. Il Pokémon si lanciò all’attacco con un Alacciaio usando le lame al posto delle ali per una manovrabilità maggiore, e colpì causando ingenti danni all’avversario. Il Pokémon Ghiaccio arretrò, poi ruotò e scagliò pezzi di guscio ovunque, creando delle Punte. Scyther non si fece problemi e proseguì colpendo con Breccia, aggiungendo danno al danno. Cloyster scagliò una seconda serie di Punte, ma a quel punto Scyther lo mise al tappeto con Alacciaio. Dragozard sorrise. Anche se in quanto a velocità non reggeva il paragone con Raticate, in quanto a potenza il Coleottero lo superava di gran lunga.
A quel punto, in campo entrò un Piloswine. Scyther colpì con Breccia, ma si rivelò un errore. A distanza così ravvicinata fu una facile preda per una Bora, venendo danneggiato gravemente dal colpo ma sorprendendo Dragozard, che pensava di vederlo crollare. Stringendo i denti, a un comando di Dragozard colpì con Alacciaio, ma allo stesso tempo Piloswine lanciò una nuova Bora. I due attacchi si scontrarono, ma fu Scyther ad avere la peggio. Il ragazzo annuì e richiamò il Coleottero, poi mandò in campo Sneasel. La Pokémon colpì con Gelopugno il fianco del Piloswine. L’avversario arretrò un momento, poi sbuffò e colpì il terreno generando Terremoto. Dragozard se l’aspettava e Sneasel reagì saltando in avanti, subendo solo danni marginali avendo sbagliato leggermente la tempistica del balzo. Atterrò sulla schiena del Piloswine, e colpì con Gelopugno. Il Pokémon Terra sbuffò ancora, poi cercò di scrollarsi di dosso l’avversario, ma due Gelopugni lo misero al tappeto.
“Poco ortodosso.” Commentò Alfredo.
“Ma efficace.”
“Senza dubbio.” Rispose il Capopalestra, schierando un Lapras. Sneasel a quanto pareva aveva faticato parecchio a tenersi sulla schiena del precedente avversario, e reagì troppo lentamente venendo centrata dall’Idropompa di Lapras. Si rialzò, ma subito dopo uno Stordiraggio scagliato dal corno dell’avversario la confuse. E nella confusione attaccò un pilastro. Un’Idropompa la centrò, abbattendola.
Dragozard la richiamò, poi mandò in campo Charizard. Il Pokémon ruggì e scagliò un Fuocobomba, che in barba alla compatibilità di tipi causò grossi danni al Lapras. Alfredo però non era uno sprovveduto e decise di scambiare Lapras con Dewgong. Il Pokémon Otaria incassò agevolmente il successivo attacco e colpì con Geloraggio. Charizard arretrò, poi si lanciò all’attacco con un Attacco d’Ala. Il colpo sorprese il Pokémon avversario, ma non risultò molto efficace. Dragozard rifletté sul da farsi mentre con una rapida rotazione Charizard schivava un Raggiaurora e lanciava un Lanciafiamme dalla scarsa efficacia. Tutti i colpi finivano per infrangersi sul Grassospesso di Dewgong…
Alla fine, si limitò a richiamare Charizard, mandando in campo invece Rhydon. Il Pokémon avversario lanciò un Geloraggio… e fu centrato da un inatteso Fulmine da parte di Rhydon, che lo sconfisse.
Sorpreso, Alfredo mandò in campo Jynx, ma il Rhydon caricò con Rotolamento. Bastarono due colpi per sconfiggere la Pokémon. Lapras però con Idropompa, pose fine al combattimento, e Dragozard mandò in campo Charizard. Il Pokémon Volante schivò un’onda e lanciò Fuocobomba, concludendo l’opera.
“Eccellente, eccellente!” Esclamò Alfredo “Eccoti medaglia ed MT.”
Dragozard lo ringraziò e uscì. Dopo aver curato i Pokémon al Centro Pokémon, si mise a riflettere. Poteva restare lì, o poteva incamminarsi verso Ebanopoli. Alla fine, optò per la seconda e, con le stelle splendenti nel cielo sopra la testa, si mise in marcia.
   
 
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